da Elena da Giussano (MI) a Laura (la ricercatrice) |
Ma che brava la ricercatrice, per mettersi la coscienza a posto e giustificare l’operato di chi fa il suo mestiere. E invece di sacrificare gli animali, perché certe ricerche non vengono fatte proprio su quelle persone che hanno certe malattie? Tanto più che se sono fatali l’ammalato non ha comunque scampo! C’è più di un motivo per farlo: gli animali a cui viene provocata la malattia, oltre a costituire un modello molto diverso da quello umano già di base (tanto più che molte malattie “umane” non esistono per gli animali), sono inoltre diversi per il fatto che non si sono ammalati in modo naturale, come è successo alle persone in questione, ma provocato artificialmente dal ricercatore, quindi naturalmente non hanno una predisposizione alla malattia (è una variabile che può completamente sballare un esperimento). Inoltre, già tra ogni singolo uomo ci sono dei risultati diversi con l’assunzione di farmaci o l’utilizzo di vaccini. Lo stesso vaccino dell’AIDS, secondo una notizia di febbraio riportata da The Washington Post “…il vaccino contro l'aids è efficace soprattutto su neri e asiatici ma non protegge la popolazione ispanica e caucasica…” Un vaccino per l’Alzheimer ha causato la mieloencefalite all’animale? Ma sull’uomo non è stato testato, siamo sicuri che avrebbe causato la stessa cosa? In fondo molti farmaci testati su animali in passato erano risultati sicuri, ma sull’uomo causavano gravi malformazioni ai feti ad esempio, potrebbe anche succedere l’opposto una volta tanto! E poi una persona con l’Alzheimer cos’ha da perdere? E vi assicuro che non parlo per cattiveria, so benissimo cos’è l’Alzheimer perché sia mio padre che mia nonna l’avevano. Io stessa ho la sclerosi multipla e per ora funziono bene, ma quando sarò immobile in un letto non avrò più niente da perdere, anzi tutto da guadagnarci se qualche farmaco testato su di me farà effetto. E di persone in condizioni terminali ce ne sono a milioni nel mondo, che magari darebbero qualsiasi cosa per poter testare un farmaco prima che sia troppo tardi: ricordiamoci bene che dopo essere testati sugli animali i farmaci vengono comunque testati sull’uomo prima di essere commercializzati, solo che in questo modo, oltre a sprecare migliaia di vite animali, si allungano anche i tempi di produzione del prodotto di qualche anno, cioè la differenza tra la vita e la morte per quelle persone che hanno poco tempo a disposizione. L’uomo è frugivoro, non ha sempre mangiato carne! Ad un certo punto della sua evoluzione ha iniziato a mangiare carne, ma solo il 20% della sua alimentazione era a base di proteine animali. Oggigiorno, se proprio non vogliamo fare un discorso di crudeltà verso quei poveri animali che vengono uccisi in modo cruento e molto doloroso, pensiamo ai rischi che si corrono dal punto di vista della salute, infatti sembra che malattie come il Parkinson, certi tumori dell’apparato digerente, l’osteoporosi, giusto per citarne alcune, siano causate sì da una certa predisposizione del singolo individuo, ma anche dall’assunzione di proteine animali…di animali ai quali oltretutto vengono date schifezze da mangiare. Io ho già il mio male incurabile (tra l’altro non causato dalla dieta, che comunque è vegetariana da almeno 15 anni), ma i carnivori possono sempre scegliere se vale la pena rischiare… Elena |