da Laura (la ricercatrice) |
Visto che Sabrina ha scritto che sono intervenuta solo "per rompervi un po' le palle e farvi perdere tempo" volevo sottolineare che ho scritto a questa mailing list per avere un confronto (che, povera illusa, credevo potesse mantenere dei toni molto più civili) di opinioni in modo del tutto ingenuo. Mi dispiace molto ma non è stato così, forse perchè mi sembra di aver capito che per esperienze personali siete rimasti molto delusi dalla medicina tradizionale. Però vi prego almeno di pensare che non a tutti è andata male, ci sono persone che dicono grazie ai medici ed ai ricercatori che hanno scoperto il medicinale giusto o hanno perfezionato la tecnica di trapianto che ha salvato loro la vita. Purtroppo devo ammettere che spesso la scienza fallisce e che molti farmaci si rivelano dannosi (voi avete portato diversi esempi) ma nessuno ha nominato i medicinali che hanno salvato la vita o che si sono dimostrati molto efficaci senza eccessivi effetti collaterali. Lo so bene che spesso i ricercatori sono spitati, ne ho avuti esempi diretti, o che pensano solo ad allungare la lista di pubblicazioni. Purtroppo anch'io sono rimasta delusa in parte dalla ricerca farmaceutica ma la mia mail iniziale non era a difesa della categoria dei ricercatori ma solo a difesa di me stessa e di quelle persone che come me dedicano la loro vita alla disperata ricerca di qualche farmaco utile che possa alleviare le sofferenze a qualche essere vivente, bambino, adulto, anziano, gatto, cane, mucche. Non mi sembra un cattivo proposito. Io ero in buona fede, non volevo scatenare il putiferio che è successo, ammetto di essere stata ingenua, lo so. So che i modelli animali qualche volta (ma non sempre) non rispecchiano le reazioni che si osserveranno poi nell'uomo: avete ragione, si spende poco tempo e denaro a cercare di migliorare le tecniche di sperimentazione. La maggior parte degli uomini è insensibile alla sofferenza che viene indotta agli animali in genere, nei laboratori, in alcuni canili lager, negli allevamenti, io non faccio parte di questi (nonostante molti di voi non ci crederanno) è solo che credo nella "potenza" delle persone in buona fede che lavorano per vedere di nuovo un sorriso di una persona o lo scodinzolare di un cane, perchè forse rimane la speranza che con il sacrificio di alcuni topi si possano poi salvare un numero maggiori di vite animali (uomo compreso); rimane il rischio che qualcosa non vada come dovrebbe e allora il sacrificio sia stato vano. Ma se tutto andasse a buon fine, si sarebbe raggiunto un bene maggiore, e questo è l'importante. Ad esempio: esistono dei vaccini (la maggior parte credo) che comportano dei rischi, tra i quali che la stessa malattia contro la quale sono stati pensati si sviluppi. Sono casi che si verificano ogni 10.000 persone vaccinate: certo la persona che si ammala non sarà contenta ma vaccinando si vuole raggiungere uno scopo ben più alto, salvare tante altre vite. Una precisazione per qualcuno che ha scritto che la ricerca si potrebbe fare solo in vitro: rispondo che non è possibile visto che la complessità, ad esempio, di un cervello è ben diversa da dei banali neuroni in cultura e che non si è ancora riusciti a ricreare questa complessità al fine di ottenere delle risposte veritiere (come ho già detto sono d'accordo nel dire che si stanno facendo pochi sforzi su questo fronte). Vi avrò rotto un po' le palle e vi avrò fatto perdere già troppo tempo quindi tolgo il disturbo e mi dispiace di averne arrecato. Speravo solo di far capire che, come sempre succede, la generalizzazione è ingiusta e considerare tutti i ricercatori dei disgraziati tralascia quelle persone che con tanto amore per la Vita (con la V maiuscola) sia essa umana o animale continuano a sperare che un giorno il loro lavoro possa essere realmente utile e che una persona o un cucciolo un giorno possa guardarti negli occhi e dire semplicemente "GRAZIE". Auguri a tutti. Laura, Milano |