da Giovanna da Lecce a Laura (la ricercatrice) |
Ciao Laura, io non imposterò la mia risposta sulla contrapposizione del diritto alla vita dell'uomo rispetto a quella dell'animale. E' un' impostazione sbagliata nel contenuto e nel metodo perché volutamente strumentale. A causa di questo opportunistico equivoco gli "animalisti" passano per utopistici sognatori o, peggio per accidiosi nemici dalla razza umana. Bè, per quel che mi riguarda, posso assicurarti che se il problema fosse portare in salvo da una casa in fiamme mio figlio o il mio gatto, se nessuno sforzo mi consentisse di prendere entrambi, opterei senz'altro per il primo. Ma, converrai, qui si parla di ben altro. Non tutti gli animalisti sono dei medici, dei ricercatori o dei biologi. Eppure sono in grado di spiegare a chiunque per quale motivo la vivisezione non possa essere ascritta tra i metodi scientifici. Come fanno a sapere tutto cio? Guarda caso, i primi a sbugiardare la sperimentazione animale, sono stati proprio i più preparati ed onesti tra i ricercatori. Compresi quelli che hanno, loro malgrado, fatto vivisezione. Anche tu, non ignorerai quali siano i veri motivi per cui governi e industrie si battono strenuamente per la sopravvivenza di una pratica obsoleta e nociva per la ricerca, quella vera. Non ignorerai l' esistenza di ingenti finanziamenti volti alla realizzazione di pubblicazioni perfettamente inutili e tutto il business che gravita intorno all'affare vivisezione. Come non ignorerai che non è soltanto la sperimentazione in vitro l'unica pratica di ricerca medico - scientifica, quella reale. Non ti sembra perciò un alibi morale quello di giustificare determinate efferatezze con altre che la pubblica opinione ritiene più accettabili sol perchè consuete? L'alimentazione dell'uomo, e da scienziata dovresti ben saperlo, non è mai stata carnivora fin dalle origini, basta dare una rapida occhiata all'anatomia umana e paragonarla a quella degli animali veramente predatori, canini, artigli, intestino corto... gli uomini non dispongono di tutto ciò, hanno invece la prensione a pinza, non ti suggerisce qualcosa circa le origini della loro alimentazione? Le glaciazioni, la necessità fecero il resto. Dapprima consumano le carogne abbandonate da altri animali, poi se le procurarono da soli. E oggi, dove sarebbe questa necessità? Se la carne fosse indispensabile, i vegetariani svilupperebbero patologie di vario genere e gli onnivori verserebbero in perfette condizioni di salute. Credi sia proprio così? Che ne pensano Sirtori e Veronesi? Essere animalisti, non dovrebbe essere considerato sintomo di estrosità, di scarso attaccamento alla realtà. Chiunque abbia un minimo di senso etico, cara Laura, anche non nutrendo particolare affezione nei confronti degli animali, dovrebbe inorridire di fronte all'uso che gli uomini ne fanno, dalla vivisezione all'alimentazione, agli spettacoli alla caccia, all'abbigliamento e a tutto ciò che non tiene considerazione dell'aspetto più importante della questione: non abbiamo a che fare con oggetti da laboratorio, ma con esseri senzienti. La logica di ritenere l'animale più evoluto in diritto di sottomettere quello differente, ha portato alle peggiori nefandezze della storia, dal razzismo alle guerre e allo sfruttamento incontrollato dell'ecosistema. Sarebbe il caso che i "più evoluti" tra gli uomini iniziassero a riflettere. Soltanto così contribuiranno a fare qualcosa per i bambini opportunamente tirati in mezzo quando fa comodo. Garantendogli un futuro e la sopravvivenza su un globo terracqueo ridotto allo stremo propri da ragionamenti analoghi al tuo. |