Messaggio della Mailing List di Bairo inviato il 03/11/2003
 

 
Sent: Monday, November 03, 2003 10:32 PM
Subject: Veterinario o macellaio?

 
Vi inoltriamo questo messaggio firmato da numerosi sostenitori con la viva speranza che questa mostruosità non venga miseramente nascosta, ma diffusa, affinchè altre bestiole non debbano morire e agonizzare per mezzo di individui incapaci e crudeli. 
Nel caso vi fossero delle difficoltà ad aprire gli allegati, Vi indirizziamo al link: https://bairo.info/segnalaz10_03.html
dove potrete visionare tutta la documentazione.
 
 
Egregi signori
Vi chiediamo: un cane martirizzato per un mese da chi avrebbe dovuto salvarlo (il suo veterinario), un povero corpo pieno di piaghe, incisioni, chiodi, gessi, fa notizia???
Lo chiediamo perchè, girandoci intorno, non ci sembra attuale. Il cane che morde fa notizia, una forte notizia.
Ma il cane piagato, inciso, inchiodato, ingessato dal suo veterinario  di Firenze, è degno di apparire sulle pagine di un giornale??
Noi speriamo di sì. Speriamo di sollecitare la coscienza di chi legge, speriamo di indignare la sensibilità e l'umanità di chi ha ancora sensibilità e umanità. Speriamo di evitare ad altri animali l'amara sorte di questo cane.
Il cane è stato portato all'ambulatorio veterinario per una lussazione delle vertebre toraciche.
Le foto e la relazione (che alleghiamo) compilata e firmata dal veterinario subentrato (dal quale è stato trasportato l'animale dopo che la padrona, cui era stato sempre negato di vederlo, aveva ottenuto con la forza la sua restituzione), dimostrano l'enorme e inutile sofferenza a cui  è stato sottoposto il povero animale, senza possibilità di difesa, di fuga, di protezione.
Il veterinario subentrato, per le tremende condizioni riscontrate,  non ha potuto far altro che praticare al cane l'eutanasia e, per quanto constatato, denunciare il suo collega all'Ordine dei Veterinari di Firenze e Prato.
Non comprendiamo il significato del Codice Deontologico dell'Ordine,  secondo noi infranto agli art. 6, 9, 10, 18, 19, 22, 24, 25 e 28.
Non lo comprenderemo se l'Ordine dei Veterinari non facesse valere l'art. 34 ( il medico veterinario, quando costati gravi ed inequivocabili casi di negligenza, imperizai o scorretta condotta professionale, deve darne comunicazione al Consiglio Direttivo dell'Ordine astenendosi dal pronunciare apprezzamenti di sorta)   e che, supportato da quanto indicato nell'art. 27 (Il Medico Veterinario che ha in cura l'animale è tenuto a fornire al committente,  ed al collega che eventualmente subentri come curantetutti i reperti clinici, ogni volta che il caso lo richieda) potrebbe dare l'avvio a una indagine con conseguenti provvedimenti ( art. 4 - L'inosservanza dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal presente Codice Deontologico costituisce abuso o mancanza nell'esercizio della professione o fatto disdicevole al decoro professionale, perseguibile disciplinarmente ai sensi dell'art. 38 e seguenti del DPR. 5 aprile 1950, n. 221.) 
L'indignazione ci ha imposto di mettere in luce questa amara storia. Abbiamo voluto denunciare ciò che la padrona del cane non ha voluto.
Dai corridoi angusti vorremmo portarla davanti alla piazza illuminata di un pubblico che legge e giudica, per evitare ad altri animali la sorte di cui abbiamo testimonianza.
Grazie.

 

....................  GRUPPO BAIRO Onlus
Seguono le firme degli aderenti al GRUPPO BAIRO e sostenitori del messaggio: 
 

documentazione e foto
 

E anche su questa vicenda rimarrà il segno dell’omertà e della codardia, come era immaginabile. Il cane che appare in queste foto, martoriato e ammazzato da chi avrebbe dovuto guarirlo, è morto tre volte: 
prima per mano del veterinario che lo ha preso in cura, poi dalla sua "amata" padrona che non ha voluto denunciare l'oscenità perpretata sulla bestiola, ed infine, dal secondo veterinario, che, visto il corpo martoriato del cane, non ha ritenuto necessario informare chi di dovere. Oltre il danno la beffa, che accompagna sempre gli animali nella loro triste esistenza, violentati e abusati da umani ignobili e deprecabili. La proprietaria di questo povero essere ci ha consegnato la cartella clinica sottoscrivendo che potevamo usarla per evitare sofferenze del genere ad altre bestiole, ma un piccolo particolare ci vieta di poterlo fare. La padrona che tanto amava il suo animale e che tanto ha sofferto per la sua morte non autorizza la diffusione di nessun nominativo. Come dire:- Eccovi accontentati, ma anche fregati!-

Possiamo solo mandare giù tanta rabbia, osservando impotenti lo sfacelo di un piccolo corpo seviziato. Né potremo impedire che tale scempio non si verifichi mai più su altri poveri esseri che capiteranno nelle mani di questo “veterinario”.  Un altro esempio del coraggio e della sete di giustizia che anima i cuori degli “amanti degli animali”. Un’altra vergogna da annoverare in questa pagina che non avremmo mai voluto aprire.
 


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