Caro Bairo,
pochi giorni fa ti ho inviato una lettera da girare a Giuseppe di Bologna su Un prete cacciatore, l'autore della lettera mi ha pregato di inviare nuovamente la lettera a Giuseppe perchè la precedente era incompleta di due pagine fondamentali.
L'autore mi ha chiesto, dato l'interesse suscitato dall'argomento  Animali e Cristianesimo, di poter dare anche la sua testimonianza nella lista. Puoi lanciare la lettera  aperta anche alla lista?
L'autore, Paolo Ricci, può essere contattato tramite te o l'e-mail che sta nella lettera.
Lui ora vive in Inghilterra, è dovuto andare via dalla Toscana, proprio per i diverbi avuti con i cacciatori.
Nei Prossimi giorni scriverà un'altra lettera per intervenire nel dibattito sugli animali e cristianesimo...riguardo alla questione degli Esseni e Cristo vegetariano...

Grazie di tutto
e spero di leggere la lettera in lista...

Paola

Da Paolo Ricci da Londra a Giuseppe di Bologna
Oggetto:
Cristianesimo e animali.
Risposta alla lettera di Giuseppe di Bologna

 

Ho letto con grande attenzione la lettera di Giuseppe da Bologna.
Una lettera chiara, onesta e rigorosa che non lascia spazi ad interpretazioni fuorvianti.
Io sono un agnostico ma rispettoso delle varie fedi, però l'evidenza è quella che è: le religioni che emergono dall'ebraismo sono state per gli animali letali o micidialmente indifferenti.
Continuare a sostenere questa penosa interpretazione del Cristo "sub specie animalista" irrita e sfiora il grottesco. Davanti ad un'evidenza strabiliante di documenti che provano l'assoluta indifferenza del cristianesimo verso gli animali, è inutile continuare a menarla con la figura del Gesù che ama i suoi piccoli fratelli.
L'evidenza del tempio, del sangue sparso delle vittime presso il Sancta Sanctorum, le ingiunzioni sugli olocausti, tutta la cornucopia tristissima dei miserandi detti dei Padri della Chiesa riguardo gli animali, indicano che il cristianesimo è una religione antropocentrica che non può, per la sua storia peculiare, trovare aperture verso il mondo degli animali, in quanto
con la sua indifferenza e stupidità ne ha per secoli e secoli decretato lo sterminio producendo un flusso incontrollabile di sangue innocente. Un abominio perenne e permanente. Jahvè, il padre di Gesù, se mi consentite, è il Dio dell'olocausto (Gen.4-3 e 8,20; Es. 10,25.ecc..). Levitico è chiarissimo: offerte di animali, piante, bevande, pane, farina ma soprattutto buoi, pecore, capre, tortore.
Gesù non sfida il sistema degli olocausti, ma solo la corruzione della casta sacerdotale del tempio.
Immaginate la scena: i sacerdoti del tempio, che sono "de facto" un'élite dominante nel mondo ebraico nei tempi di Gesù, aspergono con il sangue delle vittime l'altare di Jahvè, gli spruzzi del sangue raggiungono la tenda del Sancta Sanctorum. Il sangue dell'innocenza contamina le tende del Sancta Sanctorum. Il sangue di bestie innocenti è spruzzato sull'altare di Jahvè,
il padre di Gesù, colui che avrebbe attivato il Big Bang, se mi è consentito chiarirlo.
Il dio del fascio delle galassie e dei miliardi di stelle è quello che gode per l'odore di bestie innocenti bruciate. In soldoni: quello che ama l'odore delle bestie bruciate a migliaia è il padre di Gesù. Stessa sostanza. Figlio unigenito.
E Gesù non dice uno straccio di parola contro gli olocausti; almeno il Gesù che conosciamo noi, non quello dei susseguenti profeti.
Immaginate carcasse di povere bestie divorate dalle fiamme.
Neanche nate, queste povere creature, vengono gettate nel nulla.
Perché voi sapete che nella logica delle religioni monoteiste l'anima ce l'ha solamente il nazista egemone sull'orbe terracqueo: l'uomo. E le bestie l'immortalità se la sognano.
Le religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam non la concedono.
Di conseguenza le bestie uccise finiscono nel nulla.
Continuate ad immaginare l'élite sacerdotale che vive di lussi, lavarsi, mondarsi con abluzioni e bagni rituali dalla contaminazione dell'orrore del macello.
La casta sacerdotale del padre di Gesù era una corporazione di macellai.
Ma nel Sancta Sanctorum c'è il Padre di Gesù (anche se le truppe di Tito non lo trovano durante la distruzione del tempio ), in quel luogo c'è il Dio che è un'unica sostanza, ripeto per evidenziarlo, con il figlio unigenito.
Jahvè non è un Dio differente dall'Abba misericordioso di Gesù, ma è lo stesso Dio che trova gli odori degli olocausti piacevoli per le sue narici.
Non si scappa. Non c'è via di uscita.
Non c'è un Dio che si evolve dal demiurgo Jahvè al padre di Gesù.
C'è un unico Dio perché questa intelligenza cosmica non si sviluppa, non evolve ma resta quella che è dall'inizio del tempo sino alla chiusura de secoli.
Semplicemente è nei tempi dei tempi.
Senofane di Colofone diceva che se i buoi potessero immaginarsi un loro dio, quel dio avrebbe le corna, i Traci se lo figurerebbero biondo, gli etiopi nero.
Ogni specie egemone proietta le sue illusioni e le proietta oltre l'orizzonte dello spazio -
tempo. O semplicemente, e più vagamente, nell'alto dei cieli.
La Genesi è chiara: nel momento dell'armonia edenica l'uomo non divora animali.
Vive nel regno isaitico del fanciullo che abbraccia il leoncello.
Dopo la caduta si pappa di tutto. Dopo la caduta il mondo diventa un luogo ove gli esseri si divorano, inghiottono, si masticano, si defecano a  vicenda.
Gesù, quando fa saltare a calci i tavoli e le gabbie delle tortore, non lo fa per liberare gli animali ma per protesta contro la corruzione della casta  sacerdotale del tempio.
Masturbarsi mentalmente non è un'attività piacevole.
Menarla in eterno con questo Gesù vegetariano è stressante, non regge intellettualmente, e scusatemi è anche offensivo per l'intelligenza.
Dire che tutto quello che è riportato dai vangeli è falso mi sembra una cosa inverosimile vicino alla totale assurdità.
Per il mondo ebraico le sacre scritture erano e sono la storia di Dio che rivela se stesso.
Semplifichiamo: Gesù va molto bene per gli uomini ma non serve assolutamente per riscattare le bestie. Trovatevi qualcos'altro. Ci sono dei in abbondanza.
Un esempio: quando Manoach (Giudici 13-1,25 ) incontra l'angelo, l'angelo rifiuta la carne dell'agnello (perché, forse, per un messaggero iperuranico inghiottirsi pezzi di cadavere di un essere vivente è ripugnante) tuttavia invita Manoach a procedere con l'olocausto.
Ed è come dire: io quell'orrore cadaverico non lo divoro, comunque Jahvè accetta il tuo sacrificio.
E' la struttura intellettuale del tempo giudaico che non concede compassione verso il non - umano. Gesù se ne fotteva degli animali come se ne fottono tuttora i palestinesi che fanno saltare gli asini con la dinamite nei cesti.
E' la loro cultura e la morale geografica: cristiani o musulmani non cambia.
Un asino equivale ad una lattina vuota di birra, come Max il mio cane, ai loro occhi.
Avete un'idea di cosa significava un cane nella Giudea del tempo di Gesù ?
Un cane era un nulla - impuro. Chiamare qualcuno "cane" era la peggiore delle offese che si poteva fare ad un uomo. E Gesù viveva in quel tempo ed era immerso in quella cultura.
Ricordate come reagisce ai cagnolini, ai "kunaria" della Sirofenicia (Marco 7,28) ?
Basta l'episodio saggiamente evidenziato da Giuseppe del fico maledetto per dimostrare l'indifferenza brutale verso la natura.
Leggevo il brano giorni fa traducendolo dal greco. Nella mia ignoranza e per la mia labile memoria avevo dimenticato un particolare sbalorditivo: Gesù fulmina quel povero albero di fico perché, essendo fuori stagione, - ripeto essendo fuori stagione - non dava fichi.
Scrive Marco: "gar en chairos sukon": perché non era il tempo dei fichi.
Il fico che sfama (Ger.5,17 - Ab 3,17), che guarisce (2 re 20,7 e Isaia 38,21) viene punito brutalmente per non dare frutti fuori stagione !
E non basta: il giorno dopo Pietro vede il povero albero e dice: guarda il fico che hai disseccato Rabbi...e Gesù se ne viene fuori con una tirata contorta sulla fede che smuove le montagne: se avrete fede potrete fulminare una pianura ricolma di alberi di fico. Non proprio così ma il significato è quello.
Ero giovanissimo quando lessi la spiegazione di Agostino riguardo la punizione del fico: mi sbellicai dalle risate, ma c'era da piangere.
Agostino dice che Gesù non mostra di preoccuparsi per l'uccisione di animali e la distruzione di piante. Afferma, questo grande pensatore cristiano, che preoccuparsi per piante e animali è il massimo della superstizione. I porci posseduti dai demoni e il fico maledetto non avevano peccato, ma dal momento che non contano nulla non possono accampare diritti e possono essere impunemente distrutti.
In soldoni: ciò che non ha un'anima immortale può essere massacrato o distrutto.
Conta solo l'uomo. Sic et sempliciter.
Lucrezio che cerca di situare l'uomo (dove Heidegger cercherà di ubicarlo più tardi) non come l'epicentro del tutto, ma come parte del tutto è considerato da Calvino uno "sporco cane."
Paolo è chiarissimo quando spiega che Dio se ne strafotte dei buoi.
La Chiesa, nella sua storia, è paurosamente distante dal problema della sofferenza animale.
Leggere Tommaso d'Aquino riguardo il dolore delle bestie ferisce ed offende.
E anche i pagani non scherzavano se si pensa che Tito, l'imperatore giusto - quello che cerca Jahvè nel Sancta Sanctorum, e non lo trova per l'invisibilità di Dio - assiste nel circo al crudele massacro di 5000 animali.
L'imperatore Giuliano l'Apostata, uno dei grandi imperatori - filosofi, colui che cercò di arginare l'avanzata del cristianesimo trionfante, era chiamato "il macellaio" per il grande numero di olocausti che offriva agli dei.
Gli animali pagano sempre per le follie dell'uomo.
Ed anche il panteismo di Francesco va analizzato con freddezza: l'episodio di Gionata e la gamba di porco è spaventoso.
E poi, mi chiedo, arrivò mai, il Santo di Assisi, a dire: mangiare la carne di fratello manzo è errato ? Non mi risulta. Altri tempi dite voi ?
Eh no..I Catari vegetariani vennero massacrati senza che lui dicesse una sola parola.
Chissà se non avesse trionfato il cristianesimo con la sua visione monoteista - trinitaria dove saremmo andati a parare. Forse si sarebbe sviluppata una religione - germoglio, nascente dal tronco del neo - platonismo, molto più attenta al problema della sofferenza animale. Una
religione della luce, compassionevole, attenta verso il non - umano. Un buddhismo limato dal tempo senza dei e miracolismi.
Porfirio (232- 304 d.C.) allievo di Plotino sosteneva che l'uomo dovesse consumare il minimo necessario sopravvivendo con una dieta di frutta.
Celso, che attaccò il cristianesimo, affermava che tutto è stato "creato per gli uomini e per gli animali" mentre Origene, quello che non credeva in un inferno infinito, lo avversava dicendo che la Bibbia sosteneva che tutto era stato fatto per servire l'uomo.
Le parole sono macigni.
Giordano Bruno per avere intuito la verità fondamentale che siamo microbi persi nell'universo bruciò sul rogo.
Il razionalismo aristotelico è la base del rigetto: se qualcuno pensa che lo schiavo pur rimanendo un essere umano è un articolo di proprietà c'è poca speranza per gli animali.
Esistevano capitani di vascelli delle navi schiaviste che, mentre portavano i poveri africani catturati dal regno di Benin verso l'Europa e l'America, avevano una cabina adibita a chiesa.
Come il mafioso, catturato pochi mesi fa, gestivano la loro soggettività religiosa nell'orrore.
Erano religiosissimi, pregavano e mortificavano la carne mentre nella stiva soffocavano gli schiavi.
Preso atto che il cristianesimo non serve agli animali, e paragonato al Jainismo o al Buddhismo è semplicemente fallimentare per ciò che riguarda il rapporto con il non - umano, cosa resta da fare ?
Inventarsi un nuovo Gesù.
Una via è quella di Stefano: tutte le scritture sono false. Gesù ha detto cose completamente differenti. Quindi la totale destrutturazione della Bibbia e del Vangelo salvando qualcosa di Isaia, Ezechiele, Geremia ecc.ecc.e sfoderando un nuovo profeta che capovolge completamente il messaggio antropocentrico evangelico offrendo un bellissimo annuncio di amore verso il non - umano: " La Bibbia é stata manipolata coscientemente per secoli e mischiata con i racconti delle caste sacerdotali. Non é più così semplice distinguere in essa cosa sia la vera parola di Dio, rivelata tramite i profeti, e cosa siano invece i racconti del tempo.".
Un'altra via è rimestare tra i vangeli gnostici ed uscirsene con un nuovo Gesù provato da qualcosa tremendamente improbabile come un manoscritto in aramaico del III sec d. C. o cose del genere.
Da una parte abbiamo l'evidenza di 1310 pagine di sacre scritture dall'altra il vangelo esseno o qualche spezzone di vangelo gnostico.
Quindi, si arriva ad un Gesù = esseno = vegetariano = amante degli animali travisato da apostoli e da evangelisti e tradito dalla Chiesa nascente e in particolare da Paolo.
Era un Esseno Gesù ?
Forse era stato influenzato dagli esseni, e come il Battista aveva assimilato idee essene ma elaborando una sua dottrina particolare.
Bisogna avere un'idea chiara in testa: il movimento esseno era parte del "tourbillon" ebraico ed i monaci di Qumram, non erano il centro del movimento esseno, ma una scheggia di una realtà composita che si agitava nel turbine delle varie sette.
Quindi, esisteva un grande movimento esseno con una setta dislocata a Qumram.
Nella pentola ebraica che bolliva c'erano tanti movimenti che si lessavano come legumi per un passato di verdure messianico.
C'era il movimento enochico, c'erano i farisei, i sadducei e gli esseni.ecc.ecc.
C'era di tutto: le idee che bollivano nel calderone, come ho detto, erano molte e varie.
Non esisteva un ebraismo monolitico ma un ebraismo frammentato.
Quindi Gesù poteva essere stato influenzato dagli esseni senza essere un esseno, come un giovane di oggi può essere influenzato da Marx senza essere un marxista.
Gli esseni rispettavano profondamente la legge mosaica, credevano in un dio creatore, nell'assoluta predestinazione, nell'immortalità dell'anima, vivevano da autentici comunisti seguendo codici minuziosi di purezza; nel tempo, assimilando idee gnostiche, assorbirono l'odio per la materia. Si astenevano dal vino e dalla carne come i Terapeuti d'Egitto, dei quali parla Filone Alessandrino, detestavano la corruzione del Tempio, pensavano che non
ci fosse giustizia nel mondo e immaginavano - alla maniera platonica del soma - sema - che il corpo fosse una prigione.
Parecchie idee di Gesù ma non tutte.
Ma questo non vuol dire che Gesù fosse un vegetariano.
Non è possibile che ci sia stato un complotto secolare per tacere il suo amore degli animali per far contenti i macellai, i cacciatori e i francescani armati di doppiette o quelli che organizzano la cucina venatoria.
Un complotto immenso e secolare per distruggere la dottrina fondamentale della compassione verso gli altri esseri ? Ma nulla di nulla trapela: un silenzio assordante.
Qualche sussulto in Isaia ed Ezechiele e nulla più.
Ma poi che importa crearsi nuovi profeti ? Il movimento di Stefano fa del gran bene con la sua continua denuncia contro gli orrori perpetrati verso gli animali e le colpe della Chiesa.
E' la prima volta che dei cristiani, capovolgendo la dottrina ufficiale, si battono in difesa delle bestie creando santuari per i poveri animali e sono unici nel farlo.
E se una freccia è rossa o nera poco importa se colpisce il bersaglio.
Se qualcuno mi dicesse che c'è una torta di cioccolata con panna oltre l'orizzonte che ha il potere di risolvere il problema della sofferenza animale ma pretende di essere adorata io mi metterei a carponi immediatamente e, semiateo - agnostico che sono, l'adorerei.
Certo intellettualmente da fastidio venerare torte di cioccolata con crema e ciliegie e nel cristianesimo abbiamo una chiusura completa verso gli animali mentre in altre religioni esiste un'apertura totale.
E malgrado questo, alcuni continuano ad arrampicarsi sugli specchi cercando di salvare il salvabile. Le visioni del mondo antropocentriche saranno demolite nel terzo millennio poiché ciò che è incurabilmente limitato non sopravviverà, sarà trasceso e finirà nella pattumiera della storia come tutte le idee malsane.
Paragoniamo Agostino, Tommaso d'Aquino, i gesuiti di Giuseppe da Bologna ai precetti della dottrina della Ahimsa del Jainismo. Si legga il testo janico del Ayramgasutta:
"...tutti i santi..annunciano: non bisogna uccidere né maltrattare, né ingiuriare, né tormentare, né cacciare alcuna specie di esseri, né alcuna specie di creature ecco il puro precetto dei saggi che comprendono il mondo.
Niente caccia, niente carne animale, niente violenza verso gli altri esseri, evitare di schiacciare insetti e le bestie che strisciano."
Il fondatore del Jainismo è Nataputta Vardhamana detto Mahavira che insegna intorno al 500 a.C., è contemporaneo di Gotama Buddha, e vive nel momento magico della storia del mondo quando la terra ospita Senofane, Lao Tzu, Talete, Eraclito, Zaratustra, il secondo Isaia e Geremia.
Stefano crede nella reincarnazione, nel karma e tira fuori Gesù che neanche le conosceva queste idee che appartengono ad altri mondi. Questo sorprende.
Pensate al Buddhismo che vieta ai monaci di usare coperte di seta perché la lavorazione della seta causa la morte di innumerevoli esseri.
Pensate ai precetti, continuamente, ossessivamente ripetuti che invitano il monaco ad "essere misericordioso, compassionevole e desideroso del bene di ogni creatura vivente.."
Paragonate i precetti dei monaci taoisti a quello che scrivono i gesuiti di Giuseppe:
"Non frusterai animali domestici, non schiaccerai insetti o formiche, non caccerai animali, non strapperai fiori o foglie, non abbatterai alberi.ecc.ecc.."
Paragonate i precetti del Buddhismo mahayanico alle interviste allucinanti del prete cacciatore che fa uccidere esseri viventi per non far bestemmiare il suo gregge di cavernicoli - ammazza - passeri:
" Che tutte le sofferenze degli esseri possano cessare..esulto al pensiero che tutti gli esseri saranno liberati dalla sofferenza del ciclo delle reincarnazioni.". Tutti gli esseri. Tutti.
Paragonate i monaci denunciati dal movimento di Stefano che tengono un maiale in una gabbia di ferro di un metro per un metro, per tutta la sua povera vita, ai precetti dei Bodhisattva:
" la mia salvezza è inutile, prendo su di me il fardello del dolore di tutti gli esseri viventi..in verità è preferibile che io soffra ma che gli esseri tutti fuoriescano dal ciclo della reincarnazione."
La rinuncia al Nirvana per compassione verso le creature.
Come dire: o ci entriamo tutti nella Luce Infinita o lasciamo perdere...
Io, ad esempio, senza Max non ci andrei.
Nichiren ( 1222 - 1282 ) dice che un giorno piante animali e minerali stessi sono destinati ad arrivare allo splendore del Buddha primigenio: alla Luce della Luce.
Con una sola frase di Gesù chissà quanto strazio sarebbe stato risparmiato.
Ora Gesù parla attraverso la profetessa di Stefano ? Ce ne ha messo di tempo per intervenire..
Pensate alle storie edificanti delle prime reincarnazioni del Buddha: in una di queste vite un giovane che diventerà in un'altra vita "l'Illuminato" decide di concedere il proprio corpo a una tigre affamata che sta per divorare i suoi piccoli.
Leggende ? Terreno minato, se si pensa che la resurrezione di Lazzaro è riportata da un solo evangelista: Giovanni. Un fatto epocale, unico nella storia del mondo e Luca, Marco e Matteo lo ignorano..
Cosmogonie sballate dice Giuseppe da Bologna ? Giusto: assolutamente ridicole..ma quale cosmogonia non è sbagliata: forse il sistema tolemaico - biblico era valido ?
Siamo alla scienza quantica è difficile misurarsi con elefanti che sostengono la terra.
Ha ragione Giuseppe: le ingiunzioni delle religioni orientali non fermano gli stermini, i tibetani soffocano dolorosamente, ostruendo bocca e le narici dei poveri animali, orrori inenarrabili avvengono in Oriente, ne sono consapevole, ma almeno il Buddhismo, il Jainismo ci provano. Ma per cambiare l'uomo ci vuole ben altro: l'orrore può essere limitato, contenuto, mai cancellato.
E il cattolicesimo e gli animali ?
Ma da buttare via per intero, signori. Ha ragione Giuseppe.
Bastano le scene grottesche riferite dall'amico di Bologna per bollarlo: il papa con l'agnello squartato, il prete che schiaccia l'insetto. E se mi permettete: il papa che cena con i cacciatori.
Una religione che incita a mettere al mondo umani, e di conseguenza demolisce la terra, non è salvabile.
Una religione che invita a procreare, in un mondo ove 800 milioni di uomini vivono nella più assoluta miseria e 15-20 bambini muoiono di fame ogni minuto, non può essere salvata.
Una religione che invita alla proliferazione delle nascite mentre tre miliardi di umani vivono con due dollari al giorno, e il 23 % della popolazione mondiale con un solo dollaro al giorno non può sopravvivere.
Scioglimento dei ghiacci, inquinamento, innalzamento dei mari, alluvione, minaccia alle riserve di acqua, aumento della desertificazione e il Papa invita a procreare.
Il 40% della popolazione africana, il 39% di quella asiatica e il 30% di quella sudamericana vivono in zone disperatamente aride e Ratzinger imperversa con le sue ossessioni.
La desertificazione minaccia 250 milioni di persone e in modo indiretto 1,2 di persone e loro insistono con le nascite.
Una religione che incitando a procreare crea sacche di immensa miseria e grandi serbatoi umani per la prostituzione, il commercio degli organi e altre amenità di quel tipo non può salvarsi.
Una religione che invita alla sfrenata riproduzione degli umani per ottuse, criminali, fissazioni dogmatiche non può sussistere.
L'equazione la conosciamo: più umani = più foreste distrutte, più animali massacrati, più inquinamento e avvelenamento del pianeta..ecc..ecc...
Pàntote gar toùs prochiùs exete met'eauton...dice il Gesù di Marco: "I poveri li avete sempre con voi".
E anche gli incoscienti dogmatici che seminano l'orrore.
Forse mettendo sul trono di Pietro Alex Zanotelli e al posto di Ratzinger il prete che benedice gli animali, don Canciani, qualcosa potrebbe cambiare; altrimenti la Chiesa non ha speranza a causa delle struttura basilarmente e inesorabilmente antropocentrica e assurdamente dogmatica.
Mi domando: ma perché qualcuno, con un po' d'immaginazione, non ha tirato fuori una manifestazione divina, un'apparizione epifanica o angelica non legata a Cristo, a Geremia, a Buddha, a Maometto, a Isaia, a Ezechiele ma esclusivamente messa in atto dal Dio creatore dell'universo ? Quello della pulsazione che proietta spazio - tempo - cose fuori dall'innominabile - se così si può dire - e sembra che resti fuori da tutto ?
Perché un mistico che medita sulla Luce originale, misericordiosa e infinita, senza intercessioni di alcun profeta, non se ne viene fuori con un incontro - tipo "cespuglio ardente" - ove il Dio della misericordia infinita - che non ha nulla a che fare con Jahvè - gli ingiunge un nuovo comandamento: "Ama tutti gli esseri viventi come te stesso". Perché Stefano?
Con tutte queste madonne piangenti nessuno ha mai pensato a questo ?
In un mondo ove un distinto signore inglese riempie i teatri per annunciare che il mondo è controllato da una razza di gigantesche lucertole che manipolano come birilli i potenti del mondo: Agnelli, Kissinger, Berlusconi, Bush, Blair, Prodi e D'Alema..tutto è possibile.
Se dieci milioni di Mormoni si sono bevuti la rivelazione di John Smith e il Libro di Mormon c'è speranza per tutti.
La conoscete la storia dell'angelo Moroni che visita, il 21 settembre del 1823, il povero Joe ?
Quasi, quasi ci proverei io a ricevere un'apparizione - cum - nuntius..ma sfortunatamente ho fede limitata..
Concludendo questa noiosa tirata io penso, umilmente, che si possano migliorare le cose solo attraverso la costituzione di una grande lobby animalista in grado di spostare politicamente i voti. A livello europeo e nazionale. I vegetariani tra Inghilterra e Germania raggiungono quasi il livello della popolazione della Grecia. Gli amanti degli animali quelli della Francia.
Non è possibile, è umanamente offensivo che lobby morenti di 750.000 persone impongano ad una classe politica, nel proprio paese, l'accettazione della barbarie.
Osservate la doppiezza dei politici: Berlusconi crea i circoli degli amici degli animali ma non appena vinte le elezioni si scatenano biancofiori e post - fascisti per migliorare i massacri dei cacciatori. Ma si. accoppiamo tutto quello che si muove...tanto..
Sono circa 750.000, i cacciatori, ed erano due milioni dieci anni fa, ma riescono ad imporre il loro volere ad una classe politica degenere. Destra o sinistra non cambia.
Perché ? Perché si sanno organizzare.
Ci sono grandi interessi economici dietro ? Certo.ma anche nel mondo dei vegetariani e degli animalisti ci sono grandi interessi economici dietro. E come !
Dove vivo, in Inghilterra, c'è una prospera industria del cibo vegetariano.
Un esempio: in Inghilterra i vegetariani sono aumentati quattro volte dal 1985.
Il 45% della popolazione ha dichiarato di mangiare meno carne e il 25% invece di pensare seriamente di diventare vegetariano.
Il 36% della popolazione della Gran Bretagna si è dichiarata contro gli esperimenti sugli animali anche qualora, tali esperimenti, fossero utili per migliorare le condizioni degli umani.
I giovani li hanno condannati al 44% e 47% secondo le fasce di età.
I vecchi al 25%. E questo fa pensare.
Stefano mi scrisse che i vegetariani dopo "Mucca pazza" erano aumentati, in Germania, di due milioni di unità.
Il potenziale politico di coloro che rispettano gli animali sta diventando grande.
Bisogna smetterla di ripulire ed aggiustare Gesù non serve a niente bisogna rendersi conto che senza un'autentica lotta politica nulla cambia. Cosa sarebbero i palestinesi senza l"Intifada" ?
Piangersi addosso non serve e neanche rovistare tra brani di vangeli gnostici, lottare politicamente a livello nazionale e europeo, si .
Ero negli Stati uniti ed osservai lobby cambiare drammaticamente le cose attivandosi politicamente. Fu una grande lezione. I Gay, per esempio, dicevano: li volete i nostri voti ? Allora fate così e funzionava. I voti andavano dove c'era comprensione e volontà di cambiare il sistema. E' imponendosi politicamente che sopravvivono le lobby declinanti dei cacciatori nel mondo.
Un'ultima cosa: prima di lasciare l'Italia vidi anch'io i cattolici fanatici attaccare il presidente del ALF, quando scrissi la lettera contro il prete cacciatore furono i cattolici Verdi e del WWF a reagire, preti e cacciatori non risposero, incassarono; ma loro hanno i loro cani che abbaiano.
Fu quel programma e la lotta che scaturì contro i cacciatori, dove vivevo, che mi convinse a lasciare l'Italia.
Condivido: "Cattolicesimo vuol dire inferno in terra per gli animali".
E non c'è cosa peggiore dei cattolici al servizio dei cacciatori.
Certo il presidente del "ALF" poteva essere più duro: con certi amici miei quella trasmissione sarebbe finita male. Sarebbero volati i riflettori e le poltroncine metalliche.
Ma io penso che il pacifismo ha i suoi limiti e spesso va trasceso.

Un caro saluto.

Paolo Ricci.

Allegato

Paolo Ricci
Castiglion Fiorentino (Arezzo)                                                       Castiglion Fiorentino 10.11.99

 

Sua Eminenza Martini
Cardinale di Milano
Curia Arcivescovile.
Diocesi di Milano
Milano

Sua Eminenza Ersilio Tonini
Cardinale di Ravenna
Curia Arcivescovile.
Diocesi di Ravenna
Ravenna

Sua Eccellenza Gualtiero Bassetti
Vescovo di Arezzo.
Curia Arcivescovile.
Diocesi di Arezzo
Arezzo

P.c: WWF, LAV, LAC. LIPU, AISPI, VERDI, LEGAMBIENTE, PETA, UNA, PRO NATURA, LIMAV, COORD. BOCC. AVVELENATI.

Eminenze,

una sera ho incontrato un ambientalista che mi raccontato una storia assai strana: mi ha detto che a Foiano della Chiana nella provincia di Arezzo, il parroco di Santa Maria del Carmine, Don Vannuccio Fabbri, un prete cacciatore, celebra "una Messa propiziatoria" per tutti i cacciatori del territorio all'apertura della stagione venatoria. La cerimonia, con susseguente cena, è stata riportata da "La Nazione" del 4.9.98 e del 15.9.99.

Dall'articolo della Nazione del 4.9.98 si evince che il sacerdote è "un provetto cacciatore", un appassionato della caccia stanziale e pratica questo "sport" con grande passione" da 12 anni. Va a caccia due o tre volte la settimana. Forma squadre e si "diverte" a praticare la caccia di gruppo con amici (10 Rambo contro un pollo - fagiano). E' un prete e non un Francescano (quindi non sente gli obblighi etici verso le altre creature che ispiravano il Poverello di Assisi). Sul resto dell'intervista, Eminenze, sorvolo perché trovo le dichiarazioni semplicemente grottesche.

Dalla seconda si evince che Don Fabbri non desidera strumentalizzazioni, che anche i cacciatori hanno unanima (cosa che mi sembra ovvia dal momento che anche Tommaso Moro e Himmler l'avevano), che la cerimonia è opera di aggregazione e di amicizia e che se i cacciatori "padellano" (non uccidono qualche animaletto) si limitano solo a qualche imprecazione innocente, rispettando la figura del sacerdote. In termini semplici se non colpiscono un fagiano non bestemmiano dal momento che Don Fabbri è presente. Se ne deduce: più animali massacrati = meno bestemmie.

Cento esseri massacrati contano meno di una bestemmia che offende il Buon Dio. La logica è logica, eminenze.

La cerimonia è stata pubblicizzata con locandine e cartelli nei negozi di armeria che invitano alla celebrazione della Messa e ha riscosso un grande successo. Hanno partecipato all'evento religioso 140 cacciatori, raccolti in devota preghiera con il loro simpatico parroco.

La LAV, la Lega Antivivisezione, informata, ha indagato. La responsabile regionale dell'organizzazione, una fervente cattolica, si è rivolta al sacerdote e ha chiesto spiegazioni.

Il sacerdote ha risposto con tono, a dir poco, scortese che è esistito un Papa che aveva una riserva di caccia. L'ha inoltre invitata a rileggersi attentamente la Genesi, dopo averla sfidata a scrivere al Vescovo. Ad un certo punto, dopo uno scambio vivace di battute, e dopo le eterne menate sull'aborto, sugli americani e sulle vittime del Cenis, ha affermato: " Mi fate schifo" riferendosi ad ambientalisti, verdi, vegetariani, animalisti e altre mostruosità di questo tipo.

E tra le schifezze ambientaliste ci infiliamo anche Francesco d'Assisi, San Tommaso Moro, che immaginava una Stato utopico senza cacciatori, oltre agli innumerevoli cattolici che hanno la stessa perversa sensibilità del santo umbro e rispettano gli altri esseri viventi oltre alle cose inanimate. Francesco chiamava fratello e sorella anche il sole, la luna e il vento. E se la dirigente cattolica della LAV si ispira al Poverello non c'è dubbio che il parroco di Foiano abbia sfoderato dal suo armamentario teologico qualcosa che ricorda vagamente Alessandro VI- Borgia o qualche papa degenere. Sarebbe stato meglio tirare fuori dai riferimenti biblici e teologici: Nimrod il cushita che fu "gran cacciatore al cospetto del Signore" (Genesi 10; 8-12) e non un papa rinascimentale, che, probabilmente, con il suo comportamento, aiutò a scatenare la rivolta luterana.

Ognuno ha il suo Dio, Eminenze. Forse non sono giusto, ma la visione di Don Vannuccio Fabbri benedicente ha attivato nel mio cranio un corto circuito di immagini che si sono seguite con intensa rapidità. Ho visto il prete che benedice gli animali a Roma, le sontuose scene di caccia del secondo tragico Fantozzi, Toto Riina che leggeva nel carcere la vita dei santi, il mafioso che viveva immerso in una chiesetta fai-da-te in un clima surriscaldato da misticismo apocalittico, i ragazzini di Mendelin che pregavano Maria Ausiliatrice prima di uccidere un disgraziato per 250 dollari. Ognuno ha il suo Dio: Lutero, Calvino, Paolo di Tarso, Pio XII, Francesco d'Assisi, Cesare Borgia, il parroco di Foiano, il comandante del campo di Auschwitz e la signora della LAV. Ogni pulviscolo di cenere ha il suo Dio.

Forse esagero, Eminenze, sono ingiusto, e bisognerebbe limitarsi a Fantozzi, ma proprio in quei giorni stavo leggendo il volumetto del signor Eugen Drewermann " Sulla immortalità degli animali". Il teologo tedesco scrive: "La dottrina cristiana della resurrezione ha reso l'esistenza umana a giusto titolo infinitamente grande e preziosa questo risultato, tuttavia, fondato su un presupposto essenzialmente filosofico, è stato ottenuto a un prezzo insostenibile: essa vale esclusivamente per gli esseri umani, e la considerazione assoluta dell'uomo si basa sul disprezzo di tutte le altre creature viventi."

Jameson, nel 1854, scriveva che il cristianesimo primitivo, nell'evidenziare con forza la vita eterna degli esseri umani, aveva escluso le altre creature isolandole, negandole la compassione degli uomini e ponendo le fondamenta del futuro strazio animale.

E ciò fa pensare, anche se in maniera radicalmente differente, all'inaudita violenza verso le cose, il "refrain" fondamentale di Severino. Cose che oscillano nel nulla, secondo la visione dell'Occidente, cose, che non essendo eterne ma caduche e radicate nel nulla, dal nulla originano e nel nulla ritornano, e possono, perciò, essere manipolate e distrutte a piacimento. Ciò che viene dal niente e ritorna nel niente può subire l'inaudita violenza degli uomini. Ciò che non possiede un'anima immortale può essere torturato, vivisezionato senza remore. O massacrato da Don Vannuccio e le sue pecorelle.

L'idea dell'immortalità dell'anima è una tarda scoperta nella Bibbia, una specie dominante, egemone nel pianeta, può inventarsi tutto. L'idea dell'immortalità di un unica specie sul pianeta crea la base ideologica del dominio sulle altre creature. Ciò che non ha diritto alla vita eterna è una cosa. Un cane randagio conta quanto una lattina di birra vuota. La nostra vita più di un infinito numero di passeri, secondo il Vangelo (Luca 12:6-7). L'ebreo Saadia afferma, nel X sec.d.C., che l'intero universo è stato creato per l'uomo. Il grande filosofo ebreo Maimonide scrive che tutte le cose nel mondo sublunare sono state create per gli esseri umani.

Lo svalutamento sistematico di ciò che non è umano, cominciando dalla visione ricolma di ubris dei pensatori dell'ebraismo, dello stoicismo e del primo cristianesimo, ha portato al macello infinito. Ciò che non è umano non conta.

Stavo anche seguendo, per una ricerca, le tesi del teologo Luigi Lorenzetti riguardo agli animali. Lo studioso si chiede: " Gli animali buoni vanno in paradiso ?" E risponde: "I testi sacri ammettono che gli animali hanno un soffio vitale e che l'hanno ricevuto da Dio...quindi saranno redenti e liberati dalla schiavitù della carne".

Il Papa era in India e conoscerà le tesi del teologo cattolico indiano Pannikar che scrive: " Tutto è incarnazione del divino. Divino ed umano non si possono separare altrimenti avremmo da una parte l'umano e dall'altra il trascendente."

Tutto è divino. Echi lontani della lettera ai Romani (8,19,24) quando Paolo di Tarso, in un raro momento di compassione verso altre forme di vita, accenna alla creazione che attende di essere liberata e geme nelle doglie del parto. Echi lontani dell'utopia dell'Alleanza di Ezechiele ( 34; 25-28 ) e di Osea (2:18). Echi lontani di Isaia (11,1,8 e 14,3,8) che parla del vitello e del leoncello che pascoleranno insieme e del bambino che metterà la mano nel covo dei serpenti quando il Signore spezzerà la verga degli iniqui, per far riposare la terra.

Isaia e la verga spezzata degli iniqui per far riposare la terra.

E mentre il parroco di Foiano mi ronzava, come un moscone, nel cranio con il suo papa cacciatore, pensavo a quello che avevano affermato altri pontefici:

Giovanni XXIII: " Se mi dicessero che per ottenere i miei scopi dovrei uccidere una formica io non l'ucciderei ".

Paolo VI, se non erro, rivolto ad un bambino che lamentava la morte di un suo animale: "Gli animali sono la parte più piccola della Creazione divina ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo".

Papa Luciani: "Uomo, vegetali, animali siamo tutti nella stessa barca; non si tocca l'uno senza che a lungo andare non si danneggi l'altro".

Giovanni Paolo II nel "Redemptoris Hominis": "Padroni e custodi intelligenti e nobili della natura e non sfruttatori e distruttori senza alcun riguardo"

Ed ancora il Papa polacco : "E' necessario e urgente seguire l'esempio del povero di Assisi e decidere di abbandonare sconsiderate forme di dominio, cattura e custodia verso tutte le creature"

Seguire l'esempio del povero di Assisi. Stuzzicato intellettualmente dal Parroco di Foiano, rilessi con attenzione uno dei pochi capitoli biblici illuminati da una luce peculiare: l'asina di Balaam (Numeri 22,22.34).Uno dei pochi brani che dimostra, da parte degli scrittori biblici, una comprensione particolare dell'infinito strazio animale. Non Balaam, ma l'asina massacrata di botte riconosce l'angelo. Come se la potenza epifanica della Luce Ipersensibile possa essere percepita dalle umili bestie ma non dai profeti di Dio. Rilessi dell'angelo che rifiuta la carne del capretto offerta da Manoach.

Don Fabbri continuava a svolazzarmi nel cranio come un pipistrello mentre pensavo ad Albert Schweitzer, un esempio luminoso di cristiano, che confrontandosi con il problema del male e della sofferenza degli essenti affermava: "L'etica è la responsabilità verso tutto ciò che vive."

Mirabili le pagine ove il missionario descrive la compassione che prova anche verso i vermi della terra. Rispetto e cura verso i lebbrosi ma rispetto e compassione anche verso gli animali e anche verso gli insetti. Immagino il gregge armato di Don Vannuccio sbellicarsi dalle risate.

E pensavo a Francesco, rileggendo la vita scritta da San Bonaventura del santo d'Assisi ( farebbe bene Don Fabbri a leggerla con attenzione). Pensavo al santo che chiama tutte le creature fratello e sorella, mentre il serafico parroco di Foiano benedice avvelenatori e sterminatori di animali. E benedice la "Mala Caccia", la caccia proletaria aperta a tutti i sadici massacratori, l'assassino delle tortore della mia casa, gli avvelenatori, la lobby della prepotenza e della violenza, benedice i massacratori di cinghialini, coloro che distruggono per il gusto di uccidere, coloro che allevano bestie indifese per annientarle, coloro che avvelenano la terra per poter preservare e per poi massacrare creature allevate con l'unico scopo di spappolarle a fucilate, coloro che avvelenano la vita delle bestie per i loro miseri tartufi, coloro che le fanno soffrire.

Benedice tutti Don Vannuccio Fabbri nella sua immensa, cristiana compassione.

Visitino questo centro di umanesimo, eminenti Padri, per vedere uomini di 90 chili, armati come Rambo, che stanano un povero fagiano disperato, allevato in una gabbia per il solo gusto di ucciderlo. Non sport ma libidine della morte, sadismo puro, estrema viltà. Poiché è solo viltà confrontarsi con esseri disarmati e incapaci di difendersi. E questo vale per gli esseri umani del Kossovo, di Timor, del Ruanda ma anche per gli animali.

Leggano il disperato appello di un uomo che è andato a vivere in isolamento a tre chilometri da un centro abitato e grida contro il mondo perché gli hanno avvelenato i cani che abbaiavano disturbando la selvaggina. Selvaggina: così, le pecorelle del gregge di Don Vannuccio, chiamano i polli - fagiani allevati per il sadico gusto di massacrarli.

Certo, Eminenze, malgrado Francesco D'Assisi, la difesa degli animali da parte della Chiesa è stata ed è ben povera cosa. Leggere un volumetto di cattolici animalisti che cercano di provare l'interesse biblico per gli animali è una cosa molto triste. Le tesi non reggono e fanno acqua dappertutto. Leggere le tesi dei vegetariani cristiani degli Stati Uniti tipo "Jesus Was a Vegeterian" è deprimente. La verità è che il problema del dolore animale non è neanche sfiorato nel Vangelo.

Gesù non si cura degli animali e si disinteressa della natura questa è la cruda verità. Basta ricordare i porci posseduti dai demoni e la maledizione del povero fico.

E che colpa ha un porco di essere un porco o un fico ad essere fico, Eminenze ? Siamo tutti gettati nel cerchio dell'esistere, non scegliamo la nostra esistenza. Nasciamo con un corpo e con un cervello particolare. Il corpo è il nostro destino. Siamo gettati, come dice Heidegger, nel mondo. Che colpa hanno gli alberi di fico se sono sterili o i maiali se sono maiali ? E non poteva Gesù allontanare i demoni, farli svanire nell'aria leggera invece di far impazzire di terrore tutte quelle povere bestie ?

Avrebbe il Buddha maledetto l'albero di fico ? O indirizzato i demoni verso i porci ?

Deuteronomio 14: 3-8 ha marchiato per sempre questi poveri animali. Poi ci ha pensato Pietro a riscattarli, da allora non hanno avuto più pace. Io vivo in un luogo ove molti si sono arricchiti sul loro strazio. E se Paolo è indifferente al destino delle bestie, Pietro, nel suo sogno - lucido, è micidiale. E mi riferisco ad Atti 10: 9-16 " Alzati, Pietro, uccidi e mangia...!". Tre volte Jahvè gli ripete l'ingiunzione che a me sembra di natura diabolica. Ecco parte della base teologica dello sterminio.

Ai vegetariani e agli animalisti cristiani consiglierei di leggere con attenzione il sogno di Pietro e il Levitico, e di piantarla lì, di non farla lunga. Non c'è nulla da fare. Il cristianesimo è una religione antropocentrica. Continuarla con le menate che il cristianesimo si preoccupa degli animali è come cercar di provare che Lenin era un liberale russo, o Stalin una spia del Vaticano, o Cossutta un agente segreto della CIA.

Mentre i Jainisti organizzavano ospedali per gli animali nel sesto secolo prima della nascita del Cristo e il Buddha predicava la compassione verso tutti gli esseri viventi nello stesso secolo, Pio IX, nel suo tempo, non permetteva la nascita di una organizzazione per la prevenzione della crudeltà verso gli animali. La ragione: l'uomo non ha doveri verso le bestie.

Anche San Francesco il più attento al problema della sofferenza animale, invitò un discepolo, che aveva tagliato le zampe di un porco vivo, a chiedere scusa al proprietario dell'animale per aver danneggiato la sua proprietà e non disse una parola per la bestia sofferente.

E' un disperato tentativo provare l'interesse del mondo cristiano per gli animali. Drewermann interpreta Marco 11:15-16 e afferma: " Jeshua....arrivato al tempio di Gerusalemme fu colto dall'ira o meglio dall'orrore. Vide infatti le vittime sacrificali, destinate alla macellazione, secondo il rito ebraico, pugnalate alla gola e condannate ad un lento dissanguamento secondo il rito ebraico. Jeshua gridò: " Voi fate della casa di preghiera una spelonca di assassini."

Il teologo tedesco, secondo il mio modesto parere, sbaglia: non era il problema dello strazio animale che colpisce Gesù ma il dilagante, incontenibile consumismo del tempio. La mercificazione del sacro. Il problema della sofferenza di innocenti, inermi creature immolate nella casa di Jahvè, non lo colpisce. A meno che i Vangeli non abbiano occultato questo aspetto del Cristo, seguendo la logica cristallina del sogno di Pietro: uccidi tutto quello che vive e mangialo. Se così fosse sarebbe una travisamento orrendo che ha prodotto oceani di sangue.

Bisogna valicare le vette dell'indifferenza e della crudeltà. Scavare alle radici.

Basti pensare al macigno teologico delle affermazioni di Jahvè che condanna uomini colpevoli e animali innocenti alla stessa morte. Mi riferisco a Esodo 9,3,6- 9,9,10- 9,19,25- 11,4,7 - 12,12 - 12,29 - 19,13 a Deuteronomio 13,16, a Giosuè 6,21, a 1 Samuele 15,3 e 22,19, Ezechiele 25,13-29,8,1, a Geremia 21,6-36,29 eccetera....eccetera...sterminio crudele di uomini e bestie, come se gli animali fossero colpevoli delle nefandezze degli esseri umani.

Un Dio spietato e capriccioso fa passare tutti a fil di spada: neonati, vecchi, donne, animali. A monte di tutto c'è Genesi 6,7 - 1,26,28 - con il suo invito al dominio sugli altri esseri. L'invito all'egemonia spietata sulla terra. La punizione per il peccato di Adamo che ricade, ingiustamente, sugli animali. C'è Genesi 9, 1- 7 con il suo orrendo Messaggio ed ha ragione Don Vannuccio a citarla: "E il tuo terrore visiterà ogni bestia della terra e dell'aria. Essi sono in tuo potere....tutto ciò che si muove e ha vita ti sarà di cibo..." Perentoriamente contraddetto, da Genesi 1,29,30 che sembra, invece, un ingiunzione al vegetarianismo nell'Eden: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme...e ogni albero che produce seme: saranno il vostro cibo A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". In un'ipotetica età dell'oro uomini e bestie vivevano in totale armonia.

Il paradiso è un posto per vegetariani ?

Calvino dice a proposito dell'ingiustizia palese: " Abbiamo meritato una grande maledizione dal momento che tutte le creature della terra e del cielo sono punite per i nostri peccati. E' per colpa nostra che si battono nella corruzione. La condanna della razza umana è impressa nei cieli, nella terra e in tutte le creature". Poi giunge l'ingiustizia del diluvio. Se erravano gli uomini che c'entravano le bestie ? E mi riferisco a Genesi 9,9,17. E ha inizio lo strazio infinito.

Lascino perdere gli animalisti cristiani, in un senso deleterio, ha ragione don Vannuccio, il quale sfodera qualche papa degenere. Aiutiamolo nelle citazioni che forse ignora. La Bibbia non dice nulla contro la caccia. Anzi. Nimrod, il cacciatore, come ho scritto, è grande agli occhi di Jahvè. Nel libro dei Proverbi l'uomo non è invitato a non uccidere ma a non sprecare la carne della preda (12:27). In Levitico (17:13) si trovano le istruzioni per dissanguare gli animali, e sempre nello stesso libro le ingiunzioni a non mangiare animali morti di morte naturale o uccisi da altri predatori (17:15). La caccia è naturalmente accettata. Don Vannuccio può andare sicuro se si basa sul Vecchio Testamento; il Nuovo ignora totalmente il problema.

Certo una cosa è Derzu Uzala, un'altra il fantozziano "cummenda" milanese che spara ai camosci, durante uno sciopero dei custodi di un parco nazionale, e li lascia stecchiti tra i picchi.

Una cosa è l'indiano che abbatte un bisonte per necessità e lo ringrazia per la sua carne, un'altra il cacciatore occidentale, imbevuto di cristianesimo protestante, che massacra mandrie intere di bisonti per tagliare loro la lingua.

Cristo mangiava carne e pesce in abbondanza, ma erano altri tempi. Un oceano di tempo è trascorso. Si è evoluta l'immagine di Jahvè. C'è stato Francesco d'Assisi. Ora andiamo sulla luna, giungiamo fino a Marte, abbiamo stravolto la visione dell'universo. Bisognerà anche trascendere, superare ingiunzioni valide per pastori racchiusi in un universo biblico- tolemaico, prigionieri di un problematico tempo. Ogni volta che i cristiani hanno cercato di affrontare questo problema sono finiti male. I Catari, ad esempio, affogarono in un mare di sangue.

E c'è un tempio a Gerusalemme che è un autentico mattatoio. Uno scannatoio funzionante a tempo pieno. Un massacro continuo, mentre Jahvè abita silenzioso e immoto il suo Sancta Sanctorum, il suo Kaddosh. E questo è il Padre misericordioso di Gesù. Ed è anche il Padre che sceglie l'offerta sanguinante di Abele e rifiuta i frutti della terra di Caino. Ed anche quello è un profondo mistero.

Ogni tanto un profeta intuisce l'orrore (1 Samuele 15,22): "Il Signore forse gradisce gli olocausti ed i sacrifici ? Ecco obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti..."

O Isaia (1,11,20: " Che me ne faccio del grasso degli arieti ? Che me ne faccio della moltitudine delle vostre offerte ? Sono sazio dell'olocausto di arieti...il sangue dei buoi, degli agnelli, dei capri non lo gradisco.....".

O ancora Isaia (66,13): " Uno sacrifica un bue e uccide un uomo. Uno immola una pecora e poi strozza un cane. Uno presenta un'offerta e poi il sangue di porco. Uno brucia incenso e venera l'iniquità. Costoro hanno scelto i loro sentieri dilettandosi nell'abominio."

Ogni tanto un angelo rifiuta, misteriosamente, di mangiar carne (Giudici 13,15.16).

Ogni tanto qualcuno si chiede "Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso ? " (Ecclesiaste 3,18,21)

Poi ci sono le squisitezze di Esodo 23,19-34,26: "Non cuocete il capretto nel latte della madre"

E l'orrore del Levitico. Sul trattamento degli animali, la Bibbia sussurra, mormora qualcosa, ma è troppo poco. Esodo 21:28-32, Deuteronomio 22:1-4, 22:6-7, 22:10, 25:4. Troppo poco.

Schopenauer scrive che il "benemerito" Circolo per la protezione degli animali di Monaco, nel 1852, divulgò una serie di citazioni per provare che la Bibbia prescrive la compassione per gli animali: Proverbi di Salomone 12,10, Ecclesiastico 7,24, Salmi 147,9 -104, 14, Giobbe 39,41, Matteo 10,29. Il filosofo risponde che forse il primo brano è accettabile, ma il resto è una "pia fraus", una pia frode. E afferma che il cristianesimo è contro natura "perché ha staccato l'essere umano dal mondo degli animali, al quale appartiene per essenza, dando esclusivo valore all'uomo e considerando gli animali addirittura come cose." Conseguenza della creazione "ex nihilo" e del potere che Jahvè attribuisce all'uomo.

E Schopenahauer urla la sua rabbia al Dio biblico: " Potevi dire una sola parola e non l'hai voluta dire!"

Ma la parola l'ha detta. Più tardi i Padri della Chiesa ci donano gemme risplendenti di saggezza.

Sant' Agostino: "Trattenersi dall'uccidere gli animali o distruggere piante è il colmo della superstizione" contraddetto da Jahvè stesso in Deuteronomio 20,19: "L'albero è forse un uomo? Perché abbatterlo durante l'assedio".

E ancora Sant'Agostino nella "Città di Dio": "Quando sentiamo dire " Non uccidere" noi sappiamo che non è riferito agli alberi, poiché gli alberi non hanno i sensi, né è riferito agli animali, poiché gli animali non hanno rapporti con noi. Di conseguenza il comandamento si riferisce solo agli uomini."

E il vescovo di Ippona, ulteriormente, imperversa: "Per il giusto decreto di Dio vita e morte degli animali dipendono dalla nostra discriminazione"

Poi Tommaso d'Aquino, nella Domanda 64 Articolo 1 della Summa, tira le ovvie conclusioni:

"Non è peccato usare una cosa per l'uso per la quale è stata creata. Nell'ordine delle cose l'imperfetto è soggetto al perfetto."

Lapidario, Tommaso che esclude la possibilità della compassione verso il mondo animale. Basta leggere la domanda e la risposta XCVI della Summa Teologica (Articolo 1 e 2 ) per provare un vero senso di orrore e di profonda pena.

E si scivola verso le nefandezze di Francesco di Sales. Non sono da meno i protestanti, basti pensare a Calvino, a James Whisker, John Canon Mc Carthy e a tanti altri.

Per poi passare, Eminenze, all'orrore della scienza moderna. Alla visione Baconiana della natura sottoposta a tortura per carpirle i segreti. Per passare alle bestialità di Malebranche e all'imbecillità Cartesiana che conduce alle pratiche descritte magistralmente da un eretico giansenista: "Amministrano colpi ai cani con perfetta indifferenza, e si prendono gioco di coloro che provano compassione verso quelle creature. Dicono che gli animali sono simili ad orologi. E che i guaiti emessi dalle bestie non sono altro che rumori di molle, ma che il corpo non prova dolore. Inchiodano le povere bestie a tavole e le vivisezionano per studiare la circolazione del sangue che è un grande soggetto di conversazione."

E chi insorge contro questo orrore oltre l'eretico gianseista, Fontaine ? Si indigna un nemico della chiesa, Voltaire: "Ci sono barbari che prendono un cane, che sorpassa l'uomo in fedeltà ed amicizia, e lo inchiodano ad una tavola e lo vivisezionano per mostrare il sistema delle vene ! Scoprirai gli stessi organi che tu possiedi ! Rispondimi, meccanicista, la natura ha organizzato tutte le molle del sentire negli animali con lo scopo che non provassero nulla ?".

Lo stesso imperativo categorico kantiano non si estende fino alle bestie.

Eminenze, affrontare con un armamentario aristotelico- tomistico il terzo millennio è semplicemente suicida. Bisogna chiedersi perché tanta gente diventa buddhista o sceglie altre vie.

Io sono un agnostico, ma se dovessi scegliere una fede cercherei qualcosa che si rivolge compassionevolmente verso tutti gli esseri viventi. L'antropocentrismo è alla lunga perdente, limitato, ottuso e Don Fabbri è l'esempio vivente di ciò che non bisogna essere.

Un giovane riflette sull'ideale del Bodhisattva e lo paragona al parroco di Foiano.

Da una parte il prete sorridente che benedice i massacratori di passeri e di allodole per non farli bestemmiare. Dall'altra un santo che rifiuta il Nirvana e decide di attraversare, nuovamente e dolorosamente, i mondi samsarici, fino alla liberazione dalla ruota della vita di ogni essere vivente, fino alla liberazione dell'ultimo insetto. Giudicate voi, eminenti Padri.

Non ci vuole una gran testa per capire che una civiltà avanzata ed evoluta, con almeno mille anni di sviluppo più di noi, escluderebbe dalla sua visione delle cose: capitalismo, religioni antropocentriche, fame nel mondo, la violenza verso tutti gli esseri viventi, la violenza verso la natura, e controllerebbe il terrore della civiltà della tecnica, vedendo in questo tempo un'età di orrenda barbarie e di oscurità. E' inconcepibile che una religione antropocentrica sopravviva il prossimo millennio. Una religione basata sul sogno di Pietro inesorabilmente declinerà.

Nel frattempo Don Fabbri benedice il suo gregge armato mentre le sue pecorelle continuano a massacrare con piombo e veleni esseri inermi e indifesi, ma senza un anima immortale.

Pensate, Eminenze a che cosa può condurre una fesseria filosofica. Le parole non sono macigni ma bombe nucleari. Bastava una parola e non l'hai detta. Esattamente così. O ancora meglio: ne hai dette parecchie e hai provocato un infinito sterminio.

Personalmente, Eminenze, credo a quello che afferma Qoelet figlio di David (Ecclesiaste 3:19-21):

"Il destino dell'uomo o della bestia è lo stesso; come muore uno, muore l'altro.

Hanno lo stesso soffio vitale e l'uomo non è superiore alla bestia; poiché tutto è vanità.

Tutto finisce nello stesso luogo: tutto origina dalla polvere e nella polvere ritorna."

Sono un uomo qualunque che crede, come tanti, che la compassione può essere generata dal nulla. Non occorre una struttura dell'Oltremondo, non occorre un mondo invisibile dietro al mondo per provarla. Non occorrono premi iperuranici. Non occorrono paradisi o Nirvana. La compassione è come un fiore nel deserto. E' totalmente gratuita.

Sono un uomo che non appartiene a gruppi, e mentre scrivo, sto curando un'allodola ferita da un colpo di arma da fuoco che le ha trapassato un'ala e provo profonda rabbia.

E spero che un giorno un pontefice si inginocchierà davanti ad un cane vivisezionato, davanti ad una cavia con le corde vocali recise, e piangerà lacrime amare.

Un giorno la Chiesa dovrà chiedere perdono agli animali, Eminenze, è nell'ordine inesorabile delle cose. O sarà il terzo millennio a non perdonare la Chiesa.

O forse un santo sognerà un nuovo sogno ed udirà la voce di Jahvè ingiungergli tre volte:

" Non uccidere più, rispetta tutti gli esseri viventi, rispetta tutte le cose della terra, del mare e dell'aria, rispetta ciò che si muove e che striscia....".

Qualcuno se lo potrebbe inventare questo lucido sogno come Simon Pietro si inventò l'ingiunzione degli Atti.

Forse quel giorno non è lontano, e quel giorno potrebbe limitare lo strazio.

Se Jahvè si è evoluto dal Signore terribile e capriccioso che ordinava gli stermini sino al misericordioso Padre del Cristo, perché non dovrebbe procedere oltre, e diventare, in una terza fase, trascendendo la visione cristiana attuale, il padre compassionevole di tutta la creazione ? Basta reinterpretare, limare e smussare Francesco e un nuovo mondo si aprirebbe. Necessita un nuovo Gioacchino da Fiore con il suo eone dello Spirito.

Perchè non provarci, Eminenze ?

Distinti saluti.

 

Paolo Ricci

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