L'esternazione del famoso calciatore Roberto Baggio, sulle sue intrepide battute di caccia ci ha lasciato, ancora una volta, strabiliati. Pazienza se cose del genere vengono dette da una persona qualunque, ma dette da uno che da anni si vuole far passare per buddista convinto, sono un vero insulto a Buddha Sakyamuni che ci ha lasciato passi stupendi di "caruna", ossia di compartecipazione cosmica al dolore del mondo, conosciuto nel quale, nulla deve essere compiuto per aggiungere dolore al dolore, già insito nell'esistenza di ogni essere vivente.
Un buddista non può ignorare l'insegnamento del Buddha che durante l'Illuminazione ha compreso come la vita sia dolore perchè tutti i viventi devono ammalarsi, invecchiare e morire, nonchè vedere morire chi si ama.
Il grande Asoka, propagatore del buddismo in India, dopo una cruenta battaglia, ha compreso ciò e mai più è intervenuto per uccidere uomini ed animali e ha fondato ospedali per accogliere questi e quelli per essere curati ed ha riempito l'India di stele, con l'iscrizione del suo intenso sentimento di "caruna", ossia di compartecipazione al dolore altrui.
Chiediamo, almeno, che vengano rispettati i sentimenti di coloro che hanno compreso e che, quindi, non possono condividere simili affermazioni offensive per milioni di uomini che cercano di condurre una vita spiritualmente degna di essere vissuta nel totale rispetto di ogni forma di vita, e questo senza la presunzione di definirsi buddisti.
Tratto da "Linea Bianca" - trimestrale di scienza e cultura calcistica - direttore responsabile Mario Sconcerti.
Articolo a cura di Gino Lamberti
"La mia avventura speciale? Ero a caccia con gli altri, una battuta a lungo raggio (...) E lui arriva, cauto. Un grosso puma maschio, che mette la testa fuori dalle frasche (...). Appoggia felpato i primi passi. Lo colpisco al volo. Un colpo solo, al collo. Un colpo mortale. E' una ferita profonda, perde subito molto sangue. Gli occhi verdi velati, mi guarda reclino. Gli si gonfia il petto, gli manca il respiro. Rabbrividisco nella giacca di pelle dall'emozione.. L'anatra è l'animale che più mi affascina. Io stesso mi sento un'anatra maschio, forse sono stato un'anatra in una delle mie vite passate. Mi ricorderò sempre quando vidi sfarfallare un gruppo di ombre. S'erano calati sette uccelli sulla mia destra. Ho sentito soltanto qualcuno che diceva: "Dai, che gli spariamo". Mi hanno dato il fucile in mano e abbiamo sparato. Le abbiamo ammazzate tutte e sette. La caccia è attesa, ricerca di qualcosa che non sai ancora cosa sia. Nella caccia non vedo nulla di distruttivo. E' come potare una pianta. La ami, lo fai il meno possibile, ma sai che devi farlo. E' il ciclo vitale."
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