Egregi signori
Leggiamo l'articolo allegato.
La pietà è morta.
Per chi ama gli animali notizie come questa sono insopportabili.
Allora non chiedeteci perchè non votiamo e non voteremo mai un politico che non si impegni per gli animali.
Non chiedeteci perchè avverseremo ogni istituzione, ogni pratica, ogni comportamento che non tenga in supremo rispetto la vita degli animali.
Non chiedeteci perchè lotteremo con ogni nostra forza e ogni nostra determinazione per avversare la crudeltà, l'inciviltà, la vergognosa barbarie umana che, molto spesso nel sud Italia, si avvale dell'indolenza, dell'indifferenza, dell'illegalità delle istituzioni.
 
 
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info

Firme dei sostenitori del messaggio: 
 

p.s. articolo di cronaca in allegato

 

LA GAZZETTA DI MEZZOGIORNO - CRONACHE BARESI - 13 LUGLIO 2004
 
Tre cuccioloni morti più la mamma. Ne restano due e il padre
La strage degli innocenti

Noicattaro, sterminata col veleno una famiglia di cani randagi
 
Noicattaro  (Bari)
 

Il primo cucciolo l'hanno trovato sotto un albero. «Da lontano sembrava volesse giocare, acquattato». Poi la scoperta, la bava alla bocca, il petto che batteva forte, l'addome gonfio. È morto poco dopo, nonostante papà-meticcio tentasse di sollevarlo, quasi di rianimarlo.
Gli altri due erano sotto le erbacce. Cercati da un ragazzo nelle campagne: morti anche loro, avvelenati. Poi è toccato a mamma-metticcio. Un altro è praticamente dispersi, «ma le speranze non ci sono più».
Erano in sei, più la madre e il padre. Tipo pastore tedesco, con il pelo fulvo. Sono nati a febbraio, e nella «zona di mezzo di Noicattaro» è stata festa. Per Giuseppe Rescina, poliziotto in pensione, e una passione «fortissima» per gli animali; per alcune donne del quartiere, che alla famigliola a quattrozampe hanno dedicato tempo e danaro; per i bambini, disposti a «saccheggiare» la credenza di casa pur di portare un po' di cibo ai cagnolini.
Febbraio, dunque. Il signor Giuseppe nota la «bastardina» aggirarsi nei campi. È diffidente, perché con ogni probabilità ha già provato sulla propria pelle l'idiozia dell'uomo. Il poliziotto riesce ad avvicinarla ed a scoprire, nascosta in una torre abbandonata, la numerosa prole. I cuccioli sono sei, nati da pochi giorni. E c'è anche il capofamiglia, meticcio, «tipo Terranova».
I randagi vengono presi in carico. Giuseppe e un'altra signora, provvedono anche alle cure del veterinario, alle vaccinazioni, alla sterilizzazione della femmina. I bambini provvedono al «tempo libero» delle bestiole ed al battesimo. Solo che i nomi diventano tre-quattro a cucciolo.
«Erano buonissimi - spiega il signor Rescina -. Di cani me ne intendo, mai avrebbero potuto far del male a qualcuno. Al massimo, ogni tanto un abbaio in più, ma tutto sopportabilissimo». Invece qualcuno, la bestia più bestia quando si mette d'impegno - l'uomo - pensa bene di fare loro del male, infischiandosene delle neonata legge che punisce con la galera chi maltratta gli animali.
Ieri mattina la scoperta, tre cuccioloni morti, uno dopo l'altro. La mamma morta. Sopravvissuti in tre (che ora cercano casa e amore). Attorno dei vassoi con resti di cibo e l'inconfondibile odore di un potente veleno usato in agricoltura. Pure i sospetti - che però restano tali - sul criminale. Nella «zona di mezzo», a Noicattaro, la festa è finita male.
 

Roberto Calpis 

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