Egregio Don Marco Scattolon,
la cartolina da lei pubblicata lascia sbigottiti e increduli.
Dalle sue parole emerge una convinzione fossilizzata al meccanicismo cartesiano, in cui si affermava che solo l'uomo possiede l'anima, mentre gli altri viventi sono solo macchine al suo servizio. Non presta minima attenzione alla definizione della parola animale che prende la sua origine proprio da anima, dal greco ànemos = vento, soffio vitale, la parte spirituale dell’uomo. Preferisce contare le citazioni della Bibbia e in base alla sua interpretazione affermare che a Dio del cane, non importa nulla.
La Chiesa purtroppo è cieca e sorda, percepisce un mondo a parte, nasconde magistralmente gli scandali che la coinvolgono e non è sintonizzata sulla lunghezza d'onda delle grida di dolore dei nostri fratelli minori, si attarda sulle teorie e dimentica i sui stessi santi "animalisti" relegandoli al silenzio. Vorremmo ricordarle l'operato di mons. Mario Canciani, (scomparso nel 2007) lo storico parroco di San Giovanni dei Fiorentini, che aveva aperto la sua chiesa agli animali domestici: cane e gatti. Il fatto straordinario delle messe da lui celebrate a pochi passi dal Vaticano era che gli «amici dell'uomo» si comportavano benissimo, senza mai disturbare la liturgia, come fossero consapevoli del grande dono che il parroco aveva fatto agli amici umani permettendo la loro presenza. La Invitiamo a riflettere sul signifcato delle parole umiltà, compassione e fraternità che vanno estese a tutti gli esseri viventi, poichè facenti parte del Creato e suggeriamo una riflessione sull'affermazione di Qoelet figlio di David (Ecclesiaste 3:19-21): "Il destino dell'uomo o della bestia è lo stesso; come muore uno, muore l'altro. Hanno lo stesso soffio vitale e l'uomo non è superiore alla bestia; poiché tutto è vanità. Tutto finisce nello stesso luogo: tutto origina dalla polvere e nella polvere ritorna." ........................GRUPPO BAIRO Onlus firme dei sostenitori del messaggio:
CARTOLINA DEL PARROCO DI SPINEA (VE) DON MARCO SCATTOLON
Caro cane,
mi sono ripercorso la Bibbia cercando appigli per parlare bene di te. Su 36 citazioni trovate, 32 erano di disprezzo, solo nel libro di Tobia si parla bene del cane oltre che nella creazione.
Il cane è diventato, oggi, animale da compagnia; sappiamo che c'è la grande, triste, spietata solitudine dell'uomo ed il cane di qualsiasi tipo, razza, dimensione, colore e pedigree, la può dare rimpiazzando l'assenza dei parenti. Guai se a certe persone morisse il cane! I ragazzini al camposcuola, al memento dei defunti nella messa, intervengono: "Io ricordo, il nonno, io la nonna defunta,...io il mio cane"
Ormai gli animali sono equiparati agli umani: si parla col cane, si chiedono informazioni ai giardini su dove l'altro compera i croccantini, liscia il pelo o lima le unghie del suo cane.
A volte si stimano di più le persone che hanno un cane simile al proprio, perchè quelle persone a modo, educate e di buoni sentimenti più delle altre.
Ormai è il cane che scandisce l'orario del padrone.
Un amico mi raccontava: "Ieri sera, ho telefonato a mia mamma un po' più tardi e mi hanno rimproverato per l'ora perchè il cane già dormiva e non si poteva disturbare."
Aumentano i negozi che abbinano veterinario al parrucchiere per cani. Basta guardarsi attorno "Qua la zampa! - Fido ti lavo - Collare di stelle - Barba, baffi e pelo lucido" sono negozi per estetica canina. E così giovinastri senza studi e specializzazioni hanno trovato l'America con i cani.
"Ho smarrito cagnetta..." trovo scritto spesso sulla porta della Chiesa oppure "Vendo cuccioli di gran pregio...", c'è chi offre "Casa Pensione per cani (e gatti) aperto tutto l'anno, box riscaldati o con 5.000 mq di verde.
Dire BAU, salutandosi, sembra diventare una prospettiva per il domani.
Anche a casa nostra avevamo il cane, ma per difendere il pollaio e la casa, viveva all'aperto nella cuccia e mangiava le briciole della nostra sobria tavola.
Ad un cane si può dare una carezza o un pizzicotto, ma...
- c'è gente che spende più per il suo cane che per la sua carità cristiana;
- c'è gente che fa più carezze al cane che al suo anziano;
- c'è gente che appena sposata compra il cane e non "compra" un figlio;
- c'è gente che si scandalizza se il consorzio dei nostri comuni non ci provvede di un bel canile accessoriato.
Io spero che prima si provveda ad una casa di prima accoglienza per quei terzomondiali che dormono sulle panchine o dentro le case diroccate. Ne conosco più di uno.
Prima i cristiani dei cani!
Si troveranno i soldi per il canile zonale prima che per una casa per i fratelli terzomondiali? Se sì, giuro che suonerò campane a morto, per un buon tempo, perchè sarà morta la fraternità umana.
Diceva Gesù: "Non date le cose sante ai cani, date loro le briciole".
I telegiornali finiscono sempre con notizie su animali, mai notizie dall'Africa: sulla siccità o le epidemie, sugli acquedotti e le scuole inaugurate. Parlino delle belle iniziative delle Associazioni: Mato Grosso, Amnesty, Emergency o altre ancora che chiedono sostegni e realizzano progetti!
E ai cani diamo gli avanzi dei nostri pasti, non le scatolette piene di sonniferi: un cane ama la libertà, la terra e le corse non il guinzaglio, il salotto e il passo lento come il nostro. Che "vita da cani" facciamo fare loro!
Se hai un cane: trattalo bene, ma non sostituisca i poveri o l'affetto tra familiari. Saranno belle anche le sfilate dei cani, perchè sono affettuosi e gioiosi, ma sono animali...e io i sacramenti a loro non li posso dare. Ci sarà un perchè!
LIBERO
27 SETTEMBRE 2008
Il prete anti-animalista ignora la lezione dei Papi
OSCAR GRAZIOLI
Che volete, ogni tanto qualche seguace di quelle dottrine delle chiese monoteiste che hanno relegato gli animali tra i paria del mondo, si dà la pena di ribadire che l’uomo è molto più importante di una qualsiasi bestia e che spendere soldi per un cane o un gatto è un peccato mortale, dato che sono sottratti alle mense dei poveri e ai ricoveri per gli extracomunitari. Questa volta è don Marco Scattolon da Spinea, che nel famoso bollettino della parrocchia, si perita di avere riletto l’intera Bibbia e di aver trovato un’unica affermazione a favore del cane, scritta nel libro di Tobia ove si narrano le vicissitudini del vecchio e pio Tobi, nomi che ha poco di umano e sono in evidente sospetto di collaborazionismo canino.
L’ira del sacerdote raggiunge l’acme quando lancia strali sui veterinari che si accoppiano (non in senso biblico) ai parrucchieri in un peccaminoso business che condanna a morte per fame i bambini del Ruanda. Nell’ultima bolgia don Scattolon pare mettere chi si sposa e compra un cane, ma non “compra” un figlio, assieme a chi si scandalizza perché il Comune non ha un bel canile ove accogliere i randagi. Pur essendo io un laico, mi permetto di avvalorare le tesi del Don, ricordando che, secondo il Vangelo (Luca 12:6-7), la nostra vita conta più di un infinito numero di passeri, che l’ebreo Saadia afferma, nel X secolo d.C, che l’intero universo è stato creato per l’uomo, mentre il grande il grande filosofo ebreo Maimonide scrive che tutte le cose nel mondo sublunare sono state create per gli esseri umani.
A contrasto di queste riflessioni stanno però quelle di Papa Giovanni XXII («Se mi dicessero che per ottenere i miei scopi dovrei uccidere una formica io non l’ucciderei»), di Paolo VI («Gli animali sono la parte più piccola della Creazione divina ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo»), di Papa Luciani («Uomo, vegetali, animali siamo tutti nella stessa barca; non si tocca l’uno senza che a lungo andare non si danneggi l’altro») di Giovanni Paolo II («È necessario e urgente seguire l’esempio del povero di Assisi e decidere di abbandonare sconsiderate forme di dominio, cattura e custodia verso tutte le creature»). Visto che da trent’anni curo cani e gatti, facendomi oltretutto pagare, chiedo umilmente a don Scattolon di intercedere preso le Alte Sfere acciocché io venga collocato almeno nella parte più alta dell’inferno, quando sarà il momento. Ringrazio augurando pace e bene.
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