Egregi Signori.
Il progresso e la civiltà non passano certo da un Paese che accoglie umilianti mostre del cucciolo, come quella che si svolge presso il comune di Asti il 20 e 21 marzo prossimo.
Tali manifestazioni, in cui gli animali vengono usati a scopo di lucro, sono rappresentazioni di inciviltà e arretratezza culturale.
I comuni che ospitano simili mostre non dimostrano rispetto per la vita ne tantomeno compassione verso animali indifesi e sfruttati come strumento di guadagno.
Sappiamo tutti che in queste mostre i cuccioli subiscono sofferenze fisiche e psichiche inimmaginabili: giornate intere trascorse in gabbia, lunghi spostamenti, cuccioli provenienti dai paesi dell'Est, imbottiti di farmaci per resistere allo stress, messi a disposizione di sguardi indifferenti, come fossero semplici oggetti.
Visitare queste esposizioni o peggio ancora acquistare queste povere bestiole, non fa che incrementare la loro sofferenza.
Mostrare gli animali come semplici "cose" è fortemente diseducativo, soprattutto nei confronti dei bambini obbligati a conoscere in diretta l'umiliazione nella detenzione.
I canili sono pieni di animali abbandonati e compito primario delle amministrazioni è quello di incentivare le adozioni e non le mostre.
Ci auguriamo che anche Asti sia sensibile a questo appello e che segua, l'esempio di città come Firenze, Genova, Torino e altre ancora, che hanno allontanato dal proprio territorio comunale questo tipo di manifestazione, dimostrando così alla cittadinanza l'orgoglio per il rispetto e l'educazione nei confronti dei nostri fratelli minori.
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