Sent: Tuesday, November 11, 2003 10:03 PM
Subject: Civiltà va cercando.....
Egregi signori
E' arrivata presso la nostra sede una testimonianza, corredata da foto a dir poco agghiaccianti, che vi alleghiamo pregandovi di prestare la massima attenzione.
Come potete verificare a Poggio Mirteto qualcuno ha rinnovato gli orrori dei lager.
Quello che si vede nelle foto, è ciò che rimane di un cane, ridotto nel misero stato che si può osservare, dopo esser stato maltrattato, affamato, esposto ai freddi più pungenti, legato a corda corta e particolarmente stretta sul collo per evitarne la fuga.
Il proprietario, più volte contattato non ha mai accettato un accordo per migliorare lo stato dell'animale (e possiede altri cani....). Anzi più di una volta si è rivolto a chi voleva soccorrere la bestiola, con minacce anche pesanti.. Il contadino ha sempre sostenuto la sua piena e insindacabile arbitrio sugli animali.
Crediamo che sia inammissibile e inaccettabile (e illegale ma soprattutto vergognoso e ignobile) che i cani della campagna di Poggio Mirteto vengano trattati in questo modo, peggio delle cose, peggio della stessa spazzatura.
Inutile vantarsi sui siti WEB della propria storia, della propria civiltà e cultura. Quale cultura? meglio dire incultura, inciviltà: torturare animali indifesi alla sofferenza quotidiana, alla morte per il solo istinto di brutalità. Gente rimasta barbara, coadiuvata dall'indifferenza di chi vede e non ritiene di occuparsene. Di ASL e polizia che non controllano l'applicazione delle leggi.
Ricordiamo inoltre, che in base alla legge quadro nazionale 281 del 14 agosto 1991, il tutore degli animali d'affezione è il Sindaco che, in questo frangente, non sta assolutamente ottemperando al suo mandato.
Gli animali non sono oggetti ma esseri viventi, esistono leggi da far valere e noi pretendiamo che queste leggi vengano fatte valere.
Lo pretendiamo!
.................................... GRUPPO BAIRO Onlus
Firme dei sostenitori del messaggio:
Testimonianza in allegato
Cari Tutti, vi invio questa foto atroce, prova di una crudele natura umana che a Poggio Mirteto così tratta gli animali. Quello che vedete in foto era, un anno fa, un bellissimo incrocio di segugio-spinone. Il cane che vedete rappresentato si è ridotto in questo misero stato dopo esser stato maltrattato, affamato, esposto ai freddi più pungenti, legato a corda corta e particolarmente stretta sul collo per evitare la fuga. Nonostante Daniela abbia tentato di parlare con il proprietario e di allungare qualche croccantino, di volta in volta, alle sue bestie affamate, non è mai riuscita a stabilire un pacifico accordo. Anzi più di una volta è stata minacciata di morte assieme ai suoi cani. L'ira del contadino infatti che ha sostenuto avidamente la proprietà delle sue bestie e di conseguenza la possibilità di trattarli come voleva. Non solo l'amabile e civile persona che detiene questo cane scheletrico, possiede altri 4 cani, di cui una cucciolona di pastore tedesco che da oltre 10 mesi è rinchiusa in una cantina buia da dove languidamante guaisce senza mai uscire ne per le sue deiezioni ne per vedere un po' di luce (questa è una USANZA molto PRATICATA a Poggio!). Gli altri suoi 2 cani, come molti degli animali che appartengono ai contadini della zona, sono ugualmente legati ed abbandonati a loro stessi. Anche loro non mangiano, e bevono solo acqua sporca. Anche loro non hanno una cuccia e se la hanno, è un bidone di ruggine vecchio, o un trattore dismesso che non ripara omogeneamente da pioggia o freddo. Credo sia inammissibile e soprattutto illegale provvedere in questa oscena maniera alla sopravvivenza di un animale. Mi rivolgo a tutti voi, affinché insieme si possa fare qualcosa per non far verificare più casi simili!. Aiutateci a salvare questo cane e punire COME LEGGE VUOLE chi tortura gli animali. Finché questi individui non saranno perseguiti legalmente in maniera puntuale, tutti continueranno a maltrattare indisturbati i loro cani, gatti, cavalli etc. E non solo saranno liberi anche di minacciare chi, come noi, si offre di donare cibo e occuparsi di spese veterinarie pur di non vedere soffrire le LORO bestie disgraziata! Ecco dunque le prove, perché viviamo in un paese che non crede mai sulla parola e solo vedendo prende coscienza. Il cane in questione è momentaneamente sparito e non sappiamo se sia stato seppellito vivo in una delle cantine-rimesse in attesa che venga disossato dalla malattia (omissione di cure e di soccorso!) o se sia ancora vivo. Crediamo infatti che questo spinoncino sia uno degli ennesimi cani malati di lejshmania e non curati e macerati dalla sofferenza- che vivono in queste zone acquitrinose e abitate dalle zanzare che portano questa complessa malattia. Non possiamo però escludere che sia ancora in vita, magrissimo e sofferente, gettato in qualche siepe limitrofa a catena in attesa di una morte impietosa. Non sappiamo se il fattore lo ha impiccato o ucciso. Se lo abbia finito con un colpo alla nuca o se solo stia aspettando che l'animale decessi tra enorme sofferenze. Daniela ed io abbiamo tentato di offrirgli tutte le spese veterinarie per la sua cura, pur di portarlo in una clinica veterinaria, ma ugualmente ad altre volte siamo state insultate e cacciate dalla proprietà privata del fattore. Sta di fatto che Daniela non lo vede più da giorni. E comunque se anche fosse morto spontaneamente crediamo fermamente sia il caso di denunciare pubblicamente la storia di questo spinone che richiama a sè i mille maltrattamenti che nella zona di Poggio Mirteto -e nella campagna in genere- si verificano puntualmente. Esiste una legge, ma quanto è difficile applicarla in concreto! Nel mio piccolo tenterò di inoltrare questa fotografia via fax ed email alle associazioni e agli organi competenti, affinchè in breve possano RISOLVERE qualcosa e non limitarsi solo ad occuparsene. Ed eccomi dunque anche a voi che sempre mi avete sostenuto nei miei solitari tentativi di salvezza. Naturalmente io ho nome, cognome, via, e targa della macchina di costui che così trucidamente tratta i suoi animali. Vorrei poter dire che siamo in un paese civile, ma non è così. Vorrei poter dire che le autorità competenti sono presenti ed essenziali, ma siamo ancora sfortunatamente molto lontani da questo, almeno per gli animali! Aiutateci a ricrederci, dateci un cenno, un supporto, un consiglio. Venite a vedere sul campo cosa succede e come i cani vengono trattati! Io sono qui, Daniela è li, ed insieme siamo a disposizione degli animali per far rispettare la loro giustizia, contemplata nella costruzione, ma raramente applicata! Grazie infinite di tutto. Con speranza e fiducia, LAURA (339-1181842) E DANIELA (0765-441784) P.S Sempre nella zona vive un cacciatore che in realtà, ufficiosamente tutto il paese sa che è un bracconiere, il quale detiene, cuccioli di cane sempre diversi in gabbie da coniglio. Anche ai suoi tre cani adulti, tenuti a corde appese ad un ramo d'ulivo, Daniela (e più raramente io) lascia manciate di cibo e crocchette, naturalmente di soppiatto e quando costui è lontano da casa. Vorrei sapere come e con quali mezzi legali è possibile denunciare non solo il maltrattamento dei suoi animali ma anche lo svolgimento illegittimo di una attività ritenuta illegale e bandita ormai da qualche anno, come il bracconaggio. Infine, Daniela mi sottopone l'ennesimo caso di violenza animale, su decine e decine di pulcini che in una sorta di fattoria-allevamento sempre a Poggio Mirteto (a cui arrivano ogni mese partite di un centinaio di pulcini) vengono detenuti in scatole di cartone alte poco più di 10 cm (la metà di un palmo!) per giorni e giorni, senza acqua ne cibo, in attesa di essere allocati nelle loro gabbiette anguste, dove cresceranno prosperosi e insani per la vendita alimentare! Naturalmente non c'è da scandalizzarsi, come ci è stato detto dal proprietario, se dopo una settimana qualche pulcino lo si trova morto soffocato o schiacciato tra feci e piume. |
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Risposta dell'amministratore di Poggio Mirteto (RI) Fabio Refrigeri