Egregi signori
Leggiamo continuamente su La Nazione (20/01/04, 18/02/04) appelli affettati, non realistici, rivolti alla cittadinanza per l'affidamento di  cuccioli di labrador e di pastori tedeschi che andranno a costituire il serbatoio dei cani guida per ciechi. 
Non vogliamo entrare nel merito dello sfruttamento che comunque il cane subisce, dell'uso utilitaristico che l'uomo ne fa, della sua minore aspettativa di vita causata dallo stress. Del suo divenire uno strumento per l'uomo, della privazione della sua naturalezza e della manipolazione della sua etologia.
Vogliamo parlare soltanto del suo primo anno di vita, quello per il quale si invitano le famiglie ad ospitare nella propria casa il cucciolo. Famiglie che per un anno provvedano ai suoi bisogni materiali e alla sua socializzazione. Eufemismo, per non dire con parole chiare: risparmio sul mantenimento o anche limitatato impegno professionale.
Con questo lontano da noi affermare che il cane starebbe meglio nel canile! Ma consideriamo crudele far conoscere a un cucciolo il calore di una famiglia, quella stessa famiglia che presto lo tradirà. Quella stessa famiglia che si sentirà in colpa e dovrà soffrire, se non ha il cuore di pietra, al momento della restituzione.
Per il cane guida che verrà addestrato (con metodi coercitivi - rinforzi negativi - ma anche quando i rinforzi sono positivi per ottenere un comportamento non naturale occorre coercizione)  e con un impegno di spesa intorno ai 10.000 euro e poi consegnato al cieco al posto dei suoi occhi e, ci auguriamo, anche in una parte del suo cuore, vorremmo un trattamento di maggiore riconoscenza.
Non comprendiamo perchè sia negata al cane fin da subito la famiglia definitiva, perchè di lui non possa occuparsi il destinatario dei suoi servizi, perchè dovrà subire il tradimento e l'abbandono di coloro i quali ha considerato suoi amici.
Il cane guida subisce due maltrattamenti: l'addestramento e l'abbandono. E il terzo, la mancanza di riconoscenza.
Serve l'uomo, si sostituisce alla sua vista, gli regala la libertà di muoversi in autonomia e.........per ringraziamento: viene abbandonato da cucciolo,  sfruttato, prematuramente invecchiato.
E poi: che fine fanno i cani  scartati alla fine del corso per non aver raggiunto l'idoneità? Vengono recuperati o vengono restituiti all'allevamento cioè al canile? In questo caso saranno abbandonati due volte, traditi due volte, sfruttati due volte, maltrattati due volte. 
E i cani addestrati e consegnati che  presentano in seguito problemi comportamentali restano con il cieco oppure.............?
Sappiamo per esempio che in Inghilterra la prassi è ben diversa e che i cuccioli restano nella famiglia affidataria solo due o tre mesi. 
Una comunità sociale sempre più sensibile ai diritti degli esseri viventi tutti, Istituzioni che individuano "nella tutela degli animali elevati valori di cultura e civiltà", persone come i ciechi che conoscono il valore della solidarietà, dovrebbero trovare la giusta, compassionevole, etica soluzione all'utilizzo di questi cani perchè crediamo che attraverso la generosità passi quella cultura che troppo spesso sbandieriamo  ma per aridità, indifferenza, durezza, non applichiamo in concreto.
 
.............................. GRUPPO BAIRO Onlus 
 
Firme dei sostenitori del messaggio:

p.s. articolo di cronaca in allegato

 

ADNKRONOS
 
ANIMALI: COSI' IN TOSCANA SI ADDESTRANO I CANI PER CIECHI/ADNKRONOS
GESTITA DALLA REGIONE, E' NATA NEL 1929 PER INIZIATIVA DELL'UIC
 
 
Roma, 30 nov. - (Adnkronos) - Il cane guida resta ancora oggi, insieme al bastone, l'unico ausilio di mobilita' per i non vedenti. E proprio grazie al 'migliore amico dell'uomo', chi e' privo della vista puo' muoversi in piena autonomia e indipendenza, raggiungendo il posto di lavoro, prendendo i mezzi pubblici, ecc. Ma non tutte le razze sono adatte a svolgere questo importante ruolo di accompagnatore. ''Noi addestriamo solo i labrador retriever, i golden retriever e i pastori tedeschi'', spiega Corrado Migliorucci, istruttore presso la Scuola nazionale cani guida per ciechi di Scandicci (Firenze). ''Ma non tutti i cuccioli -sottolinea Migliorucci- sono adatti. Come accade per le persone, anche i cani possono essere piu' o meno portati per qualcosa. Un cucciolo troppo aggressivo, ad esempio, viene scartato e ceduto a strutture pubbliche o private oppure ad associazioni e organismi senza scopi di lucro che svolgono attivita' sociali ''.
(Red/Rs/Adnkronos)
 
30-NOV-03
17:06
 
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