Egregi signori
Leggiamo l'articolo allegato e ci chiediamo: ma dov'è l'anima delle persone? Dove sono i sentimenti e la compassione?
Non abbiamo parole per descrivere il dolore che ci impone la notizia della cagnolina con i suoi cuccioli; abbandonata al freddo, alla fame, ai pericoli. Eppure continua a difendere i figli, continua a chiedere aiuto, cerca di salvarsi e salvarli. Sarebbe lo stesso nostro comportamento se ci trovassimo nella stessa situazione.
Perchè allora nessuno si muove?
Perchè chi ne ha il dovere si mostra tanto vergognosamente insensibile?
Ci aspettiamo ci sia tra i cittadini di San Pietro di Morubio qualcuno che usi al meglio la propria umanità.
 
 
............................. GRUPPO BAIRO Onlus
 
 
Firme dei sostenitori del messaggio:
 
 
p.s.   articolo in allegato

 

L'ARENA
 
Martedì 24 Febbraio 2004
 
  SAN PIETRO DI MORUBIO . Nessuno risponde agli appelli di chi ha scoperto i cuccioli al freddo
 
  «Salvate questa cagnetta»
 
  La cuccia al confine tra Comuni: chi se ne occuperà?
 
 

San Pietro di Morubio (VR). Questa storia - storia di una cagnolina, con due cuccioli al freddo e al gelo da gi orni sulla riva di un fossato - comincia con una domanda: «Come mai nessuno si occupa di questo povero animale che nel maltempo di questo periodo rischia di perdere i cuccioli?». La domanda la pone Giorgio Biso, 74 anni portati con energia, il quale da quasi una settimana, da quando si è accorto di questo botolo acquattato in un fossato, non fa «che chiamare vigili urbani, senza ottenere attenzione». «Anche ieri mattina», racconta il signor Giorgio, che lavora come volontario autista per la cooperativa Anderlini di Cerea, «la cagnolina era lì, nel fosso, che proteggeva i suoi cuccioli come poteva. Appena ha visto il pulmino, con il quale trasporto i ragazzi dell’Anderlini, gli è corso dietro. Tutto ciò mi ha amareggiato perché già la scorsa settimana ho telefonato ai vigili urbani di Cerea e di San Pietro di Morubio. Sembravano interessati al caso, ma non si è ancora visto nessuno e la cagnolina è ancora qui, con il rischio che muoia e che muoiano anche i suoi cagnolini».
Il signor Giorgio non vuole credere che questo «ritardo» nel risolvere il problema di un animale abbandonato alle intemperie sia dovuto al fatto che la cagnolina si sia trovata a partorire i suoi cuccioli in un luogo del quale non si sa - o non si vuole - attribuire un confine: il fosso nel quale si trova la meticcia infatti dovrebbe appartenere al Comune di Cerea, mentre la strada che lo costeggia, via Pioppazza, ricade nel Comune di San Pietro.
Se questo è il problema che impedisce ai poliziotti di intervenire, speriamo che si mettano presto d’accordo. Nel frattempo il signor Biso provvede come può: «Per riparare la famigliola», dice «ho costruito una capannina di nylon e legno. Ogni volta che passo mi fermo e lascio una ciotola di latte e un po’ di croccantini. È affamatissima. I primi giorni mi ringhiava, per proteggere i cuccioli. Ora comincia a fidarsi di me. Ma serve un intervento urgente».
(d.a.)

 

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