Sent: Tuesday, November 11, 2003 10:02 PM
Subject: Esseri umani e disumani
Egregi signori
Leggiamo l'articolo allegato.
Umani che compiono gesti tanto crudeli quanto vigliacchi non sono degni nè di paradiso ne d'inferno. Sono esseri immondi, dal cuore marcio, nessuna coscienza li anima, nessuno spirito li nutre. Sono mostri meccanici dannosi per la vita di chiunque. Gente da emarginare, gente da punire. Da cui guardarsi. Gente che come veleno (quello che distribuiscono a piene mani) si insinua nella società per renderla peggiore, per farla arretrare alla barbarie dalla quale faticosamente esseri migliori cercano di uscire. L'evoluzione dell'uomo è culturale, morale, non ha a che fare con la tecnologia ne con il censo.
Chiediamo quindi alle autorità siciliane di mostrarsi degne della civiltà cui aspirano e della quale credono di essere portatori. Civiltà è impedire, punire, eliminare le azioni indegne.
Ci attendiamo la fermezza e la determinazione.
.................... GRUPPO BAIRO Onlus
Firme dei sostenitori del messaggio: p.s. articolo di cronaca in allegato
LA SICILIA
07/11/03
Al quartiere «Celle» avvelenano i gatti Ragusa Gatti che spariscono nel nulla. Felini che vengono avvelenati. Succede nel quartiere Celle, nella parte alta della città, zona viale Volturno. Nel breve volgere di un anno sono state un paio di decine almeno i felini deceduti a seguito di avvelenamento oppure spariti nel nulla, come volatilizzati. La gente è preoccupata. Gli animalisti sono in stato di allerta. La signora Messina, che abita in viale Volturno, nel quartiere Celle, ha perduto tre gatti per avvelenamento. Un'esperienza allucinante, e non solo per chi ama gli animali. Stanca di tutto questo la signora Messina ha fatto affiggere nei muri del quartiere e persino sui contenitori Amiu dei rifiuti dei mini cartelli nei quali si invitano gli sconosciuti autori degli avvelenamenti a smetterla subito, «perchè anche i gatti hanno un'anima, e chi dispone di un minimo di sensibilità certe cose non le fa». Un espediente dettato dalla disperazione e dalla paura di perdere altri animali.
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