Egregi signori
"I piccioni da sempre portatori di sporcizia e di malattie"? Ma da dove viene questa lungimirante, sapiente, arguta e originale affermazione? L'informazione è forse disinformazione? Quando si afferma qualcosa non sarebbe giusto farlo dopo aver prima approfondito l'argomento? Ancora di più il principio vale per gli informatori di professione.
E l'argomento non si esaurisce in due parole, ne sanno qualcosa le amministrazioni bene informate.
Nessuno si ricorda poi, che siamo proprio noi umani i più grandi produttori di sporcizia del pianeta e quanto velenosa sia la nostra sporcizia?  Per questo dovremmo smettere di mangiare oppure  essere presi a fucilate, uccisi nelle camere a gas o con iniezioni letali?
Conosce l'amministrazione di Brescia la legge biologica della capacità portante?
Pensiamo proprio di no se in pochi mesi ha pensato bene di sterminare  32.000 piccioni. E immaginiamo che di questa carneficina ne vada fiera, che abbia motivi scientifici, etici, sanitari, a cui aggrapparsi. Motivi che la farebbero precipitare nel nulla.
La lettura dell'articolo in calce ci ha ispirato la favola amara  del "bell'addormentato" che, a intervalli, si sveglia secondo un certo flusso di marea e, quando si sveglia, pensa.
Il bell'addormentato risponde al suo ipotetico interlocutore, quello che ogni tanto si intromette  nel flusso per disturbarlo.
Ma non è vigliaccheria infierire su povere creature indifese? Oh no,  la vigliaccheria non mi riguarda, non è il mio comportamento è quello dei pusillanimi, quelli che osano colpire soltanto chi non può difendersi mentre i piccioni possono difendersi volando via.
Io poi sto tranquillo, dormo. Mi sveglio soltanto quando mi svegliano per affrontare situazioni  critiche; allora mi passo un po' di trucco sul viso e mi maschero, alzo la voce e detto tre o quattro frasi giusto per la legalità.
Così evito di darmi troppo da fare, di approfondire le tematiche, di impegnarmi a capire. Sono tanto stanco!
Le soluzioni basilari sono troppo faticose,  quant'è più facile inventare quelle tre o quattro regoline per colpire chi voglio io, chi non può darmi fastidio, chi è vittima naturale (il vecchietto che si diverte a nutrire i piccioni, per esempio)! Ho tante spese e un po' di soldi in più non fanno male.
Ma chi l'ha detto  che i piccioni devono mangiare! Sono antipatici, sporcano,  non servono a niente, non si cacciano, non si mangiano........
Che peccato non poterli uccidere a fucilate, sarebbe un bel divertimento per i miei amici!
Ma....e tutte le leggi, l'etica, la scienza, l'etologia....i vecchietti che si divertono.....!
Le leggi dello Stato possono aspettare, anzi che dormano tranquille come dormo io, in attesa di tempi migliori, fuori fa freddo, si va a caccia, c'è da prepararsi elle elezioni.......L'etica, la scienza, l'etologia.....ma cosa sono? I vecchietti? Facciano come me.
Lasciatemi dormire, mi sveglierò soltanto quando la coscienza morale del mondo intero,  vestita da principessa, mi bacerà sulla fronte.
 
 
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info
 

firme dei sostenitori del messaggio:

 

p.s. articolo di cronaca in allegato

 
BRESCIA OGGI
Giovedì 1 Dicembre 2005

  
Brescia: costa cara la violazione dell’articolo 53 del regolamento di polizia locale. Una decina l’anno le infrazioni contestate
Dava cibo ai piccioni: multa da 169,50 euro
Ma lui si difende: «Chi li accusa di essere animali sporchi guardi dove li costringiamo a vivere» 


 
Brescia
Un gesto generoso, ma poco «igienico». Dare chicchi di mais o bocconi di pane ai piccioni nei parchi e nelle piazze di Brescia è vietato, e un nostro lettore lo ha provato sulla sua pelle. A lui, come ad altri cittadini recidivi, è stata «inflitta» dagli agenti della polizia municipale una sanzione amministrativa salata, ben 169,50 euro per aver nutrito in un parco cittadino gli uccelli, da sempre considerati portatori di sporcizia e di malattie.
Sono lontani i tempi in cui agli angoli della strada si vendevano sacchetti colmi di becchime. I bambini e gli anziani attraevano vicino a sè i volatili con la scusa di nutrirli, e si divertivano a vederli mangiare. Ora i piccioni sono, è proprio il caso di dirlo, nel centro del mirino: e lo dimostra anche la recente polemica sollevata dall'Enpa contro la Provincia di Brescia, che ne ha abbattuti 32 mila dall'inizio del 2005.
Ma il lettore che si è rivolto a Bresciaoggi non ci sta. Una mattina di qualche settimana fa un agente di polizia lo ha «pizzicato» mentre somministrava cibo ai volatili nei giardini tra via Contini e via Franzinetti in città. Già altre volte in precedenza, cita il verbale della polizia locale, l'uomo era stato avvertito di non farlo più. Berardi, «in buona fede» e convinto di essere dalla parte della ragione, ha invece continuato in un gesto che per lui rappresentava ormai un'abitudine. E questa volta si trova a dover pagare una sanzione di 169,50 euro, per aver violato l’articolo 53 del regolamento di polizia locale.
Dal comando di via Donegani commentano: «Non sono molte le contravvenzioni che facciamo nell’arco dell’anno per questo motivo, una decina in tutto. Prima cerchiamo di far capire alle persone il senso della norma: solo in un secondo tempo, se insistono, interveniamo con la multa». Un articolo, il 53, che nasce prima di tutto dalle molte lamentele della cittadinanza per l’assembramento di piccioni in spazi pubblici, ma anche dalle direttive in materia di igiene dell’Asl.
Il nostro lettore, intanto, ha scritto una lettera al sindaco Corsini ricordando San Francesco e il suo amore per gli animali. «Il sindaco Martinazzoli, anni fa, mi annullò la stessa infrazione - spiega -. Chi accusa i piccioni della sporcizia che provocano guardi prima l’habitat nel quale sono costretti a vivere per colpa nostra».
Natalia Danesi

 
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