Egregi signori
Purtroppo i cavalli sono, come gli altri animali "da reddito o rendimento", niente altro che strumenti da usare e per raggiungere il massimo rendimento e quindi il massimo reddito vengono manipolati dai loro vili sfruttatori senza alcun rispetto per la loro vita (sofferenza, disagio, morte).
Infine, per ringraziare questo animale del servizio di una vita, appena inabile o vecchio, si manda al macello perché l'indegnità dell'animo umano non possa smentirsi.
L'Italia è stata collocata nella lista nera dei nemici dei cavalli ed è uno dei paesi al mondo con il maggior consumo della loro carne. Ne uccide infatti per questo scopo 160.000 ogni anno per non parlare dell'importazione di cavalli vivi dai paesi dell'Est dove è tutto consentito, in ogni settore di attività.
Noi che amiamo i cavalli chiediamo vivamente che si intraprenda la strada per riconoscerlo animale d'affezione e, a tale scopo, venga sottratta dal letargo la proposta di legge a firma di Pecoraro Scanio.
Gli Stati Uniti hanno recentemente approvato una legge a difesa delle razze equine, perché l'Italia non ne segue l'esempio ridando dignità a questo animale simbolo e propulsore del nostro immaginario?
Invitiamo le persone sensibili a sostenere la proposta di legge.
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articolo di cronaca in allegato
LIBERO
16 NOVEMBRE 2005
Boom di sostanze illecite: usate nei concorsi internazionali ma anche nelle gare minori Doping e creme vietate. L’ippica vuole smettere SEMPRE PIÙ CAVALLI CORRONO CON LO " SPALMA E VINCI": UNA SOSTANZA SUGLI ZOCCOLI AMPLIFICA IL DOLORE QUANDO SBATTONO PER SBAGLIO SULL'OSTACOLO
di ANTONIO TERRANEO
La sensazione è che tutti sapevano ma aspettavano qualcuno disposto a fare il primo passo, e che, una volta accesa la scintilla, sia scoppiato un generale desiderio di luce. Non c'è persona dell'ambiente che non dimostri consenso alla nostra inchiesta, e che chieda di fare in modo che doping e maltrattamenti a cui sono sottoposti i cavalli siano definitivamente estirpati dalle piste italiane o dai campi gara dei concorsi. La grande maggioranza sono testimonianze sincere di gente stufa di vivere direttamente o indirettamente il problema. In mezzo a queste alberga qualcuno che mente, una sorta di talpa per stare in tema televisivo, che ha fatto uso e abuso di questi metodi. I personaggi che per primi hanno deciso di mettere la voce e la faccia, aderendo con entusiasmo a infrangere il muro di omertà sono Gian Paolo Rolli e Andrea Conti, entrambi fuoriusciti dall'Associazione dei Proprietari Apice, insieme con altri quattro consiglieri, poiché, nonostante la stima per il Presidente, il mitico cavaliere Orlandi, sono in disaccordo con la politica, troppo accomodante di Apice nei confronti della Fise che a loro dire non fa nulla per combattere il fenomeno e perché vorrebbero un dialogo diretto con l'Unire per combattere questi metodi. Rolli, stimato imprenditore nel settore alimentare e proprietario dell'allevamento San Michele è stato il proprietario del più grande cavallo di equitazione degli anni 80, Joyau d'Or, il Varenne dei concorsi, che entrò negli annali della storia per avere aperto la strada del seme congelato e nelle cronache tristi per la prematura fine a causa di una colica mai superata che lo costrinse a un anno intero di immobilità prima di stroncare la sua forte fibra. Andrea Conti, noto imprenditore nel campo dei trasporti, è ricono - sciuto da tutto il comparto dei salti come proprietario di cavalli di grande qualità. « Il fenomeno delle creme revulsive per irritare gli arti dei cavalli , detto in gergo " spalma e vinci" serve a costringere gli animali a non toccare gli ostacoli per non patire un dolore amplificato » , spiega Rolli. « Esiste da parecchi anni e si è diffuso in modo esponenziale, tanto da essere oggi adottato non solo nei grandi concorsi internazionali ma anche nelle manifestazioni minori dove sono protagonisti cavalli giovani e atleti juniores. Chiunque può verificare che in ogni Concorso Ippico i ben noti cavalieri non corretti sono autori di prestazioni mediocri al venerdì e poi si trasformano miracolosamente in " campioni della domenica" in occasione del Gran Premio, che, ovviamente, è la gara più ricca in denaro. Il problema esiste da tanto tempo, visto che nell'aprile 1997 un sellaio italiano è stato addirittura arrestato in Svezia per aver commercializzato prodotti vietati » . CATTIVI MAESTRI « Ormai » , dice invece Conti, « fa parte del sistema ed è dilagante, ne fanno uso anche i dilettanti, compresi i giovani e gli juniores; ne abbiamo avuto un esempio inqualificabile alla coppa delle regioni a VeronaFiere della scorsa settimana. Una squadra aveva visibilmente fatto uso dello spalma e vinci e mi si dice che, di fronte alle lamentele, la risposta è stata che non se la sentivano di far scoppiare il problema. Intanto ai ragazzi di 15, 16, 17 anni abbiamo insegnato che i metodi illeciti no quelli più giusti » . « Ciò che è grottesco » , continua, « è che tutti ne parlano e nessuno fa niente, perché la Federazione ha investito solo sui cavalieri che praticano questo sistema e che poi ovviamente risultano vincenti. Nel 1998 in occasione di un'importante manifestazione internazionale, il cavaliere di riserva della Squadra Italiana è stato richiamato con urgenza per sostituire un altro cavaliere azzurro il cui cavallo in apparenza sembrava mostrare i sintomi di una forte colica. Nonostante la massiccia dose di antidolorifico, i dolori non passavano e solo dopo un'abbondante " doccia fredda con saponata agli arti" il cavallo si è completamente ristabilito. Ovviamente oggi la tecnica dello spalma e vinci è molto più evoluta nell'uso dei prodotti " revulsivi" ed è abbinata a tranquillanti e molti cavalieri e tecnici sono diventati dei veri esperti. Se ci fosse la volontà politica di fare i socontrolli , sarebbe sufficiente il controllo preventivo degli arti nei box per ridurre e contrastare lo spalma e vinci. Al contrario sia i veterinari che i dirigenti fanno finta di non vedere e non sapere nulla » . L'INDAGINE Il 23 febbraio anche Claudio Gallone Presidente Inste, ha rivelato, per lettera, i risultati di un'indagine- studio, ai Presidenti, Matarrese, Croce e Spinelli, rispettivamente di Unire Fise e Fitetrec- Ante, « di una radicata consuetudine nell'uso da parte di cavalieri di sostanze altamente sensibilizzanti che, spalmate sugli arti anteriori dei cavalli, modificherebbero la prestazione sportiva su effetto della combinata sensoriale dolore- prestazione » . Effetti, reazioni, cambiamenti: zero. Nell'allegato della lettera si specifica che « l'uso di tali mezzi coercitivi a danno dei cavalli è di fatto praticato da una larga maggioranza di cavalieri » . Per Rolli « la Fise ha la responsabilità di non avere contrastato il fenomeno, e di non far effettuare i controlli. Per superare questo immobilismo della Fise, riteniamo che proprietari e allevatori debbano avere la possibilità di dialogare direttamente con Unire perché Fise ha sempre umiliato la figura del proprietario, e soprattutto perché chiediamo che Unire, l'unico polo istituzionale del mondo del cavallo, intervenga per imporre alla Fise di effettuare quei controlli specifici sul pelo e sulla pelle, legando l'erogazione dei contributi ai controlli efficaci e puntuali » . L'OK DELL'UNIRE Franco Panzironi, Segretario Generale dell'Unire, interpellato sull'argomento non si tira indietro e anzi dà la propria disponibilità sia a combattere certe pratiche sia ad aprire tavoli insieme agli addetti del settore: « Venendo all'Unire il problema più scottante era riferito al cavallo da sella e abbiamo cercato di trovare dei sistemi per pianificare lo sviluppo razionale del comparto. Nei concorsi di nostra competenza stiamo cercando di introdurre rigidi sistemi di controllo per evitare queste pratiche e vogliamo fare tutto il possibile per la salvaguardia della salute del cavallo » . |