Egregi Signori
La pubblicità che in questi giorni invade le strade delle nostre città ed i numerosi passaggi pubblicitari televisivi da voi programmati e pagati migliaia di Euro, sono un vero insulto alla sensibilità di chi ama gli animali. Oltre ad essere rilevatori di profonda ignoranza, rappresentano un esempio altamente diseducativo, che alimentano superstizioni e credenze popolari in cui il gatto nero risulta essere portatore di sfortuna.
Ci chiediamo come può un Centro che opera nel campo della didattica, della formazione universitaria, scolastica e professionale, incoraggiare la superstizione già molto radicata nella popolazione italiana. Ogni giorno siamo testimoni di casi di crudeltà nei confronti degli animali. Efferatezze compiute per divertimento, per noia, per ignoranza e per superstizione. Incentivare la malasorte nel colore del pelo di un gatto equivale ad incentivare tali nefandezze.
Insegnare una disciplina non è solo fare apprendere i contenuti per avere un voto o una promozione alla classe successiva, ma significa innanzitutto e soprattutto insegnare a rispettare le regole, prestare attenzione a ciò che ci circonda, come gli animali e la natura, essere cittadini responsabili e partecipi della vita sociale, economica e politica, del nostro Paese.
In un'era in cui tecnologia e progresso dovrebbero andare di pari passo con la civiltà, i vostri spot pubblicitari fanno regredire l'umanità al medioevo, dove streghe e gatti neri finivano al rogo, per ignoranza e superstizione.
Chiediamo pertanto l'immediata sospensione dello spot anche in base all'articolo 8 dello IAP (Istituto dell' Autodisciplina Pubblicitaria, 38ª edizione, in vigore dal 26 luglio 2005) che vieta la pubblicità che conduce a forme di sfruttamento alla superstizione e alle credulità.
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Risposta del CEPU e comunicato CEPU-ENPA