Egregi signori
Ci riferiamo all'articolo del 3 settembre 2005 L'Arena.
Evidentemente il sindaco di Verona non vuole impegnarsi per uno studio serio, scientifico e incruento che accontenti tutti i suoi concittadini: quelli che odiano e quelli che amano i piccioni; quelli per cui uccidere è come sputare e quelli per cui uccidere è un sacrilegio.
Con grande leggerezza si dichiara che i piccioni si possono uccidere perchè sono animali domestici (come i cani e come i gatti, anche questi vengono trattati con lo stesso sistema?); si possono uccidere sparando perfino in città (e i cittadini rispetteranno il coprifuoco?), non danno alcun beneficio alla comunità (ma quando a fine ottocento furono introdotti per abbellire le piazze cittadine portavano beneficio, ovvero bellezza?).
Il sindaco non ha memoria storica, non ha coscienza morale, non ha conoscenza scientifica (per la legge della capacità portante ogni posto lasciato vuoto verrà presto rioccupato per immigrazione, maggiore natalità, minore mortalità naturale).
Allora, per rispetto di ogni vita e della dignità umana, vogliamo aiutarlo a riflettere inviandogli gli articoli allegati.
Saprà riflettere? Saprà modificare le proprie decisioni?
Ce lo auguriamo affinchè Verona non si meriti l'accusa di città barbara.
p.s. articoli di cronaca in allegato ........................dal sito: UFFICIO DIRITTI ANIMALI CITTA' DI FIRENZEGli interventi decisi dall’Amministrazione Comunale per contenere il numero dei piccioni sono assolutamente incruenti. Al contrario degli interventi di cattura e soppressione realizzati qualche anno fa adesso è stata scelta la strada, eticamente più accettabile e con maggiore validità scientifica, della somministrazione di mangime trattato con una sostanza ad effetto anticoncezionale. Il farmaco utilizzato, la nicarbazina, viene distribuito in granella di mais da operatori appositamente addestrati. Le caratteristiche di sicurezza del trattamento con questo farmaco, autorizzato dal Ministero della Sanità, comprendono: un effetto sui colombi che è temporaneo e quindi reversibile, un impatto ambientale 100 volte inferiore al limite stabilito dalla normativa europea e una probabilità di ingestione da parte di altre specie che è praticamente nulla.
L'ARENA (IL GIORNALE DI VERONA)
Sabato 3 Settembre 2005
Piccioni nel mirino per ordine del sindaco
Ronco. (VR) - Con una ordinanza il sindaco Massimo Fin anche quest’anno ha aperto la caccia al piccione. Ha infatti disposto che tutti i cacciatori i quali esercitano l’attività venatoria sul territorio, nei tempi di apertura della caccia procedano all’abbattimento dei piccioni di città. Ciò è possibile in quanto i colombi non appartengono alla fauna selvatica, quindi non ricadono sotto la tutela del patrimonio faunistico-venatorio. Sono considerati alla stregua di animali domestici e come tali il Comune può farne ciò che vuole. I piccioni non danno alcun beneficio alla comunità, anzi creano disagi alle colture e agli allevamenti zootecnici e con i loro escrementi imbrattano edifici pubblici e privati: per questo è preferibile eliminarli. Sono anche un pericolo per la salute pubblica.
Infatti i ragazzi giocando negli ambienti limitrofi alle due chiese e al campanile, capita sovente che si sporchino le mani con gli escrementi di colombi, o tocchino le carcasse di piccioni morti. (z.m.)
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