Egregi signori
vogliamo essere dissacratori, parlare controcorrente, sfatare il luogo comune, la retorica piagnucolosa che vuole i bambini sempre innocenti, naturalmente buoni, d'animo gentile, delicato e dolce......ecc.ecc. (ma se proprio in questi giorni un bambino di sei anni ha accoltellato un compagno più grande che non voleva cedergli il posto davanti a un videogame!). 
Parliamo quindi di bambini senza retorica. Sono come gli adulti, hanno o non hanno sentimenti di amore e di rispetto. A differenza degli adulti questi sentimenti possono essere loro insegnati e quindi appresi.
Nessuno crede più alla favola di Russeau: l'uomo può non nascere buono.
Negli articoli che leggiamo, da una parte c'è un bambino che sta soffrendo per la perdita di un dolcissimo e meraviglioso amico, dall'altra ci sono due labrador (cani mansueti, pacati, equilibrati) che stanno aspettando di essere condannati a morte per aver "aggredito" una bambina.
Tra l'altro solo uno dei due cani ha toccato la bambina, ma questo poco importa........sono ormai considerati cani feroci, pericolosi e quindi non possono che essere eliminati. E' facile sentenziare la loro colpevolezza: non possono parlare, non possono difendersi e raccontare come sono avvenuti veramente i fatti (e come sono stati allevati).
Che cosa avrà fatto questa "innocua" pargoletta per esasperare uno dei due cani?
Non crediamo al povero angelo e "l'innocenza" infantile  di angelico ha molto poco.
Sappiamo invece che al giorno d'oggi i figli, spesse volte, sono considerati degli dei a cui tutto è dovuto e quindi crescono viziati all'inverosimile e super protetti da genitori con il complesso di colpa (esiste addirittura un movimento, il MOIGE, per proteggerli, ma non bastano i genitori, i nonni, gli zii, le leggi, la società, lo Stato?).
Chi di noi,  da piccolo non ha mai avuto a che fare con un cane? Sicuramente per colpa nostra, per aver tirato le orecchie o la coda; per avergli preso il muso fra le mani e pizzicato le guance, insomma per qualche cosa che noi abbiamo fatto esasperandolo, l'animale ha reagito. Non per questo  se ne faceva un caso nazionale!
Se qualcuno ci "rompe" è normale reagire e questo vale per tutto ciò che respira (gli uomini si sparano, i cani mordono). E' probabile che sia successo la stessa cosa anche in questo caso, prova ne è che solo un cane ha "protestato", forse perchè solo un cane è stato molestato dalle manine "innocenti" della bambina. Prima di parlare di aggressione, sarebbe buona cosa capire come si sono svolti realmente i fatti e magari piantarla una buona volta di far passare per mostro chi non ha la possibilità di difendersi e non stiamo parlando di bambini........quelli si sanno difendere, eccome!
Articoli del genere dimostrano solo lo smisurato specismo a cui siamo abituati da sempre. Quanto siamo  lontani dall'educazione al rispetto verso gli altri viventi considerati solo oggetti senza anima. Dell'assoluta mancanza di obiettività, di compassione e, tutto sommato, di giustizia.
Una società che ha molte colpe, guarda la pagliuzza nell'occhio dell'altro e dimentica la trave nel proprio.
 
.....................GRUPPO BAIRO Onlus        
bairo.info
 
 
firme dei sostenitori del messaggio: 

p.s. articoli di cronaca in allegato

IL GIORNO 
23 AGOSTO 2005

IL CASO:
Bimbo di Frosinone rischia l’anoressia
Il suo cane è morto Mattia non mangia più
Nei suoi cinque anni ha avuto sempre Rudi come "fratello" a quattro zampe e compagno di giochi

di Gloria Ciabattoni

FROSINONE — Non mangia più da una settimana, da quando il suo cane è morto. Mattia, un bimbo di cinque anni che vive a Frosinone, rifiuta qualsiasi tipo di cibo per la tristezza di non avere più accanto a sé Rudi, il pastore tedesco che da almeno una decina d’anni viveva nella sua famiglia. Il vecchio Rudi, morto perché ormai avanti con l'età, per Mattia era stato una specie di fratello a quattro zampe: con lui era cresciuto, aveva giocato. E per lui ora Mattia ha provato il primo vero, grande dolore della sua vita, tanto da smettere di mangiare. Neanche il gelato e i dolcetti che i genitori, preoccupati, gli regalano ogni giorno riescono a smuoverlo dal suo rifiuto. Ora il padre e la mamma per fargli dimenticare il vecchio Rudi hanno promesso a Mattia che presto acquisteranno un nuovo cane della stessa razza, nella speranza che il bimbo ritrovi un po’ di serenità e superi il dolore. Intanto lo hanno riempito di giocattoli. Ma il bimbo non ne vuol sapere, vuole il suo Rudi. I genitori hanno anche consultato un pediatra e uno psichiatra infantile per evitare al bimbo il rischio di anoressia. Ma semplicemente per il piccolo Mattia deve passare ancora un po' di tempo per accettare e capire la perdita del suo compagno di giochi.

Professor Giorgio Celli che cos’è giusto fare in un caso del genere? «Io credo sia opportuno aspettare un po’ di tempo, ma non troppo, e poi regalare al piccolo un cucciolo. E sottolineo un cucciolo perché in un primo momento potrà assere respinto, ma poi tra cuccioli s’intenderanno e il cane verrà accettato».Un bimbo così piccolo comprende il concetto di morte? «A quell’età soprattutto oggi i bambini sono molto svegli. Lui è disperato perché gli manca il suo compagno di giochi, ma non solo. Un animale per un bimbo è una sorta di mentore, un insegnante che aiuta a non aver paura del diverso. Se gli si fa capire che non ha di fronte un giocattolo ma un essere vivente, il bambino capta presto che quella creatura così diversa da lui sa dare affetto, soffre, gioisce. Si accorge che l’animale giocando mette in atto delle strategie, che ha una personalità, un carattere. Capisce che si tratta di una diversità solo esteriore e impara a non diffidare». Meglio un animale della stessa razza di quello che non c’è più o completamente diverso? «E’ preferibile che assomigli al vecchio, perché così il piccolo esorcizzerà inconsapevolmente il concetto di morte. La credenza che chi muore possa ritornare è in tutte le mitologie, fa parte del nostro inconscio, ci aiuta a superare il dolore».Ma proprio l’assenza dell’animale caro non porterà a respingere l’ultimo arrivato?«Sì, in un primo tempo il cagnolino nuovo sarà visto come un intruso. Per questo insisto che sia un cucciolo. Come insegna Lorenz, i cuccioli di tutte le specie hanno dei tratti comuni che ispirano tenerezza: testa grossa rispetto al corpo, musetto schiacciato, occhioni grandi, umidi, spauriti. Sono segnali che fanno parte del patrimonio genetico umano, un bimbo non resiste a lungo. E poi serve un minimo di astuzia». Ad esempio?«Ovvio che non bisogna imporre il nuovo arrivato, non si deve dare la sensazione che sia un sostituto di quello che non c’è più. Sarà bene inventare una storia un po’ strappalacrime, raccontare che è un povero cagnolino senza mamma, insomma far leva sulla tenerezza, sulla compassione che può suscitare».Oggi si parla molto di pet therapy, dell’importanza di un animale vicino a persone con disturbi comportamentali, autismo e così via. Lei ci crede?«Moltissimo, soprattutto nel caso di malattie mentali. Chi soffre di disturbi mentali accusa un complesso di inferiorità, ha una sensazione di inadeguatezza che la presenza di un animale può aiutare a cancellare: con lui si instaura un rapporto paritetico. Il cane, il gatto, sono amici che non ci criticano. E ci amano»

 


IL GIORNO 
23 AGOSTO 2005
 
ABBADIA LARIANA (LC)

Migliora la bimba Incerto il futuro dei due labrador

di Gianni Riva

ABBADIA LARIANA (LC) - Mentre i carabinieri iri mattina hanno presentato al Tribunale la documentazione relativa alla vicenda, nel canile comunale i labrador aspettano il loro destino. I cani, di proprietà dell'imprenditore lecchese A.M, sono stati i protagonisti nell'aggresione di una bambina di 4 anni ed ora attendono quanto il magistrato deciderà sulla loro sorte. Stessa attesa, ma diversa chiaramente come contenuti, per il loro proprietario raggiunto dalla comunicazione di reato per omissione di custodia di animali, nonchè per i danni fisici subiti dalla piccola Carlotta, figlia del pluricampione di cannottaggio Carlo Gaddi in forza al Corpo Forestale dello Stato. Anche ieri a casa Gaddi in via Per Onedo sono giunti messaggi di solidarietà al campione olimpico, al quale non pare vero il clamore dato alla vicenda anche dalle testate nazionali.«Sta il fatto - dice - che Carlotta ha rischiato davvero tanto. Il cane che l'ha ferita, pochi centimetri sotto l'occhio l'ha combinata davvero grossa. Proviamo ad immaginare se avesse colpito poco più su. Ho avuto paura anche per l'altro cane. Fortunatamente non ha seguito il fratello. È rimasto fermo. Carlotta? Io e mia moglie cerchiamo di tenerla tranquilla, di spiegarle che non tutti i cani sono così» Intanto sul Sentiero del viandante, dove è accaduto il fatto, sembra che tutto sia tornato normale anche se qualche escursionista si sofferma sul luogo immortalato dalla tv. Se la bimba nei prossimi giorni tornerà all'ospedale Manzoni per un controllo, nel Comune lariano rimane lo sconcerto per quanto è successo per colpa di due cani lasciati liberi di scorrazzare dal padrone e che sono usciti improvvisamente dal cortile della villa. «Sono scappati dal recinto - dice A.M. - e non me ne sono accorto. Purtroppo non è la prima volta che succede

 

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