Egregi signori
Abbattere uguale ammazzare ma come?
Come pensa il comune di Casaleone di ammazzare i colombi catturati con le reti?
Con una iniezione di tanax al cuore oppure nelle camere a gas? Con le fucilate dei cacciatori?
Tutto è permesso perchè è stata emanata un'ordinanza che elenca una decina di disturbi, danni, orrori di cui i colombi sono colpevoli.
Ma, conosce il comune di Casaleone quanto è stato studiato e sperimentato da tempo nelle altre città europee e italiane in merito all'incremento demografico dei colombi?
Evidentemente no. L'ignoranza è sovrana e, quindi, barbara la soluzione.
Inoltre, la paura delle malattie che viene sempre alimentata per giustificare ogni massacro è un comodo spauracchio. Studi effettuati su larga scala, in tutte le più grandi città, hanno dimostrato la bassissima percentuale di zoonosi (per ammalarsi bisogna entrare in contatto con gli escrementi del piccione malato). Il degrado dei monumenti è causato dalle vibrazioni del traffico, dall'inquinamento atmosferico che causa il cancro della pietra come è stato evidenziato da uno studio che alcuni anni fa Legambiente ha effettuato in tutta Italia con il patrocinio di vari enti tra cui il Ministero dei Beni Culturali.
La letteratura scientifica ha, ormai da molti anni, ammesso l'inutilità dell'uccisione dei colombi: tanti vengono uccisi, altrettanti rioccuperanno i posti lasciati vuoti o per minore mortalità naturale o per maggiore natalità o per immigrazione.
Gli esempi di città come Basilea e Barcellona hanno fatto testo. Dopo anni di soppressioni nessun risultato. Le uccisioni non risolvono il problema in quanto l'incremento della popolazione avviene sulla base della legge scientifica della capacità portante.
Ovvero in funzione delle risorse di cibo e siti ove nidificare.
Ormai molte città italiane, hanno sviluppato un piano ben preciso per il controllo demografico dei colombi, con strategie scientifiche interattive e incruente che culminano con la distribuzione di nicarbazina, un antifecondativo studiato dall'Università di Parma.
Invitiamo perciò l'amministrazione di Casaleone ad informarsi presso le molte amministrazioni illuminate e rivedere la propria politica crudele e incivile come è quella che consenta l'uccisione.
Per risolvere un problema si può seguire un percorso di civiltà. L'intelligenza che arriva nello spazio può arrivare anche sui tetti e nei campi.
.....................GRUPPO BAIRO Onlus
firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articolo di cronaca in allegato
L'ARENA (Il Giornale di Verona)
Domenica 31 Luglio 2005
CASALEONE. Ordinanza del sindaco contro i volatili
È caccia aperta ai piccioni Cattura e abbattimento consentiti ma per quelli «di città»
Casaleone (Verona). Tempi davvero duri per i colombi di Casaleone. Il notevole aumento dei volatili nel territorio comunale ha spinto l’amministrazione ad un'ordinanza per ridurne il numero tramite cattura e abbattimento. Premesso che l'atto si limita ai «colombi di città», non considerati appartenenti alla fauna selvatica, i volatili sono diventati problematici per l'agricoltura e gli allevamenti zootecnici, oltre che causa di danno e imbrattamento per edifici privati e pubblici, piazzale della chiesa per primo. Alla luce delle ultime epidemie di influenza aviaria, i cari uccelli sono potenziali vettori della malattia e la profilassi preventiva, indispensabile, richiede un maggior controllo anche sulla loro diffusione. Infine, marginali ma presenti, le preoccupazioni verso la cittadinanza per le zecche e i parassiti ospitati dai piccioni.
Caccia al piccione allora? L' ordinanza, in questo senso, invita all'uso di reti per la cattura e al successivo abbattimento, nei tempi previsti dal calendario venatorio e senza arrecare disturbo o pericolo alle persone. Quanti vedranno le rispettive proprietà danneggiate dai piccioni potranno comunque intervenire, ad eccezione però delle area di protezione della fauna, dove spetterà solo alla polizia municipale provvedere. L'ordinanza coinvolgerà anche la polizia provinciale, il servizio volontario dell'Ulss 21, il Corpo forestale dello Stato, la stazione dei carabinieri di Sanguinetto e le associazioni locali di coltivatori, agricoltori e cacciatori. Nicola Ferrari |