Egregi signori
nonostante la pedissequa apologia "della signora del circo", le vostre parole e quelle della signora Moira non cambiano il contenuto di crudeltà che il circo con gli animali mantiene.
Certamente questo vale per coloro che usano il rigore intellettuale per analizzare e comprendere, per gli altri, obnubilati dalla retorica, alimentati dalla menzogna oppure indifferenti alla crudeltà,  questo concetto non serve.
Il Cirque du Soleil è il futuro del circo, perchè la sensibilità raggiunta dalla società  non accetta più lo sfruttamento dei viventi. Il Cirque du Soleil è il circo che solleva entusiasmi, tanto da essere il circo di maggior successo al mondo. Se la signora Moira ne parla come di un  esperimento senza futuro è perchè ha un personale interesse. Come potrebbe altrimenti sostenere l'arcaismo del suo circo, attardato nel passato, nei "non valori" (rinnegati dalla cultura contemporanea) che rappresenta?
Il circo con gli animali non è bello, non è educativo, non è buono, non è morale. 
Il circo sfrutta crudelmente esseri senzienti, privandoli di dignità, di benessere e del diritto a vivere secondo la loro etologia.
Gli animali sono tanto carini da vedere, certo, gli elefantini, gli orsi, i leoncini, le tigri, sono proprio animali che vale la pena ammirare, ma quanti si soffermano a pensare che loro  non sono altrettanto contenti di dare spettacolo e di passare la vita in gabbie anguste, legati a catena, prigionieri incolpevoli?
Lo spettacolo di animali in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali, difficilmente può essere proposto come "didattico" specialmente per i bambini. Al contrario, fa vedere una realtà fasulla e lungi dall'essere formativo lo spettacolo è diseducativo e, per di più, infinitamente triste. E un adulto pensante com'è possibile non sappia scorgere la falsità e l'artificiosità di comportamenti indotti con coercizione (fisica e psicologica) e se la scorge com'è possibile che possa divertirsi a spese di tanta sofferenza?
L'animale del circo è uno schiavo,  deve diventare un automa,  non può permettersi di sfidare il padrone o fare un passo falso. L'animale che commette il minimo errore imparerà a ubbidire nel modo più duro possibile. Le punizioni saranno esemplari, impossibile dimenticarle.
Alcuni non imparano mai, la loro volontà non può essere piegata, così muoiono per le ferite o semplicemente per inedia perchè sono talmente disperati e rassegnati che non riescono più a mangiare.
Nel lungo periodo necessario per piegare la  volontà di un animale si arriva anche a togliergli acqua e cibo. "Alla lunga" - ha affermato un domatore - "devono assecondare l'uomo o morire".  Alcuni forse, i più fortunati, scelgono la morte. Pensate davvero che un cavallo sia contento di ballare con un pennacchio in testa? Esercizi come questo sono stupidi e qualche volta pericolosi e vengono insegnati agli animali con la frusta.
Anche quando vorrebbero riposare e stare tranquilli gli animali sono costretti a provare e riprovare gli esercizi e ad esibirsi in mezzo alla confusione sotto gli occhi di centinaia di persone.
Qualche volta a tigri, orsi, alligatori vengono anche tolti i denti e le unghie perchè non possano più ribellarsi.
La vita nel circo è così brutta che molti animali diventano pazzi.
Quando si spengono le luci e il tendone si chiude, rimangono le gabbie ma, soprattutto, rimangono gli animali a cui è stato tolto tutto, a cui è stata tolta la dignità.
Ma, se si considerano gli animali cose o, peggio, schiavi, tutto quanto detto non scalfirà minimamente l'empietà dell'uomo.
Ci auguriamo una rigorosa riflessione.
 

.....................GRUPPO BAIRO Onlus        
bairo.info
 

firme dei sostenitori del messaggio: 

p.s. articolo di cronaca in allegato

 

LA PROVINCIA DI SONDRIO
31/07/2005
 
l'intervista Il 31 agosto e il 7 settembre Raitre le dedicherà due speciali. La Provincia ha incontrato l'icona circense, attrice di alcuni famosi film Moira Orfei, la «signora» del circo: «Sotto il tendone sono me stessa»
 
Fu il produttore Dino de Laurentiis a dare a Matilde Orfei, 75 anni, il nome di Moira
 
Milano - Moira Orfei è e rimane la signora del circo, l'unica in grado di reggere il confronto in quanto a indice di popolarità con personaggi di altri generi di spettacolo. Alla soglia dei 75 anni, una carriera parallela di attrice soprattutto negli anni '60-'70 (Straziami ma di baci saziami, Profumo di donna, Signore&Signori) Moira è sempre ricca di vivacità e di amore verso il circo che è e resta la sua vita come il mondo circense. Raitre, che ogni mercoledì sera alle ore 21 manda in onda il programma Circo condotto da Filippa Lagerback, intitolerà due puntate a Moira e all'arte della sua famiglia (il 31 agosto e il 7 settembre). Raitre dedica a lei e al suo circo ben due speciali... Mi fa molto piacere presentare le due puntate di Circo con David Larible che è il clown più conosciuto al mondo. Larible è un ragazzo che ho incontrato con mio marito qui in Italia molti anni fa. Avevo intuito che possedeva del talento. Da diverso tempo è negli Stati Uniti dove è la stella del Circo Barnum. Signora Orfei, le è una sostenitrice del circo sperimentale. Quali spunti ha tratto dai suoi viaggi all'estero? A Verona abbiamo la migliore scuola circense. Gli unici spunti sono derivati dall'avere adattato spettacoli stranieri al gusto del nostro paese e fare conoscere gli artisti con grandi tradizioni professionali. Come i cinesi, i russi e quelli dell'Europa orientale che ormai fanno parte della nostra compagine. Lei integra gli spettacoli del circo tradizionale a nuove istanze di spettacolo. Come reagisce il pubblico? È un circo molto accettato dal pubblico. Da quando abbiamo rinnovato gli spettacoli inserendo altre colonne sonore che legano i numeri, la gente continua a partecipare con entusiasmo. Sono stati incentivati i numeri dei personaggi e riservati agli animali quelli per cui sono particolarmente adatti per la pista. Secondo lei, il futuro del circo è rappresentato dal Cirque du Soleil, un circo acrobatico? No. Il Cirque du Soleil è un musical con degli artisti che vestono come i veneziani durante il carnevale. Non è il circo. Sono stata a Roma a vedere un loro spettacolo. C'erano pochi bambini e alcuni di loro hanno passato il loro tempo a pattinare. Il pubblico tutto adulto aveva un muso lungo. Il vero circo è quello fatto dagli artisti tradizionali sperimentati. È stato il produttore Dino de Laurentis a darle il nome d'arte di Moira, sostituendolo a Matilde. Come ha vissuto con questa identità? Benissimo. Perché mamme, bambini, ormai tutti mi riconoscono come Moira che porta il turbante, ha un trucco vistoso e vestiti morbidi. Lei ha al suo attivo una cinquantina di film buona parte girati tra gli anni ‘60 e i ‘70. Ha qualche rimpianto di quest'arte e di qualche suo interprete? L'ultima apparizione sul grande schermo risale a Vacanze in India (2003), dove interpreto me stessa. Non ho mai avuto velleità d'attrice. Non rimpiango nulla anche se ho conosciuto attori meravigliosi come Totò.
Marilena Giaimis
 
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