Egregi signori
l'articolo in chiave enfatica e grottesca ci auguriamo abbia inteso, nelle sue recondite intenzioni, mostrare quanto ridicoli siamo noi umani, in questo caso i monteisolani.
Sembra che il cielo di Monteisola sia nero di corvi e che questi siano della peggiore specie, anzi, assassini di pura lega.
La superiore intelligenza che dovrebbe contraddistinguere l'uomo, nel caso dei corvi è sconfitta perchè non è all'intelligenza che si fa ricorso ma all'oscura violenza primordiale.
Chiediamo quindi di non esasperare situazioni che possono essere sporadiche  esagerandone la portata al limite dell'assurdo.
Ma, chiediamo soprattutto che l'approccio al problema, se problema c'è, sia affrontato con quella civiltà (contraria alla brutalità) che tanto crediamo ci contraddistingua.
I corvi sono sempre corvi, uccelli, creature di Dio e non terroristi.
Ci auguriamo una riflessione.
 
........................GRUPPO BAIRO Onlus        
bairo.info

 
firme dei sostenitori del messaggio: 
 

p.s. articolo di cronaca in allegato

GIORNALE DI BRESCIA
Venerdì 15 luglio 2005
 
La battaglia dei corvi
Cornacchie dalla Bassa per sconfiggere il nemico
 
Pierpaolo Prati
 
MONTISOLA (BS)
Il corvo pasa. Ma a Monte Isola si ferma, si moltiplica e, come un condor, si avventa su qualsiasi preda. Astuto, vorace, in foltissima compagnia, è diventato il nemico numero uno degli isolani. Se ci fosse un intelligence a Siviano e se questa decidesse di distribuire un mazzo di carte con le foto segnaletiche dei ricercati, il corvo montisolano sarebbe rappresentanto con l’asso di picche. Come Saddam Hussein. A differenza del tiranno iracheno, però, il pennuto nero come la pece, ma intelligente come una faina, pare inacciuffabile. L’uccello sfrutta al meglio, e qui ricorda uno sceicco del terrore, le asperità dell’isola e la sua folta vegetazione. Negli ultimi dieci anni, infatti, si è moltiplicato a dismisura proprio nella ripida boscaglia all’ombra del santuario della Madonna della Ceriola e in quella scarsamente abitata tra la sponda orientale dell’isola e la frazione di Sinchignano. Contadini, cacciatori, amministratori e cittadini ne hanno contati a centinaia. Mentre cuccioli di anatre, fagiani, polli e cigni non hanno fatto in tempo. Prima ancora di riuscire a mettere la testa fuori dal guscio si sono ritrovati inghiottiti dalle bestiacce che, non trovando antagonisti degni di tal nome, considerato che sull’isola non ci sono predatori che riescano a tener loro testa, si sono piazzati al vertice della catena alimentare. Come? Diversi i trucchi utilizzati. Vere e proprie strategie «terroristiche». La più semplice sembra mutuata da Banda Bassotti. Il corvo con la vista più affilata si piazza in cima all’albero più alto e controlla la situazione. Come un direttore d’orchestra dirige gracchiando la sua squadriglia acrobatica che si abbatte sulle prede. Uova di ogni genere. «Un contadino - ci racconta il vicesindaco Piergiuseppe Ziliani - si è ritrovato con le covate delle sue galline straziate. I corvi evidentemente sono riusciti ad entrare anche nei pollai». In questo caso la tattica oltre ad essere aggressiva è anche di un’astuzia diabolica. «Attendono come avvoltoi sulle piante - dice Sergio Turla, assessore all’Ecologia e presidente dell’Associazione cacciatori dell’isola - appena la gallina canta entrano in azione». La gallina che è un animale simpatico, ma non intelligente, avverte involontariamente i suoi aguzzini che sanno della produzione dell’uovo e lo fanno loro in men che non si dica. Se nel guscio ci sono primordi di fagiano, anatra e cigno... tanto meglio. Inversamente proporzionale alla sazietà del pennuto è l’arrabbiatura degli isolani. «Negli ultimi dieci anni - dice il vicesindaco - si sono moltiplicati a dismisura. Nel periodo del passo, da settembre in poi, i corvi autoctoni socializzano con quelli che arrivano da fuori e la colonia si allarga». E non c’è verso di contenerla, né di ridurla. Almeno sino ad ora. Dopo aver provato con il piano di abbattimento della Provincia («inefficace perché dopo due o tre spari nella boscaglia i corvi prendono il volo» sottolinea Turla) in questi giorni il Comune, l’Anuu e l’Assessorato alla caccia del Broletto, stanno testando l’efficacia di un altro metodo. Sul territorio dell’isola sono state piazzate due gabbie che contengono corvi forestieri, della Bassa, c’è chi dice di Offlaga. Teoricamente ospiti indesiderati dalla comunità delle cornacchie montisolane che, attirate da un gracchiare diverso dal loro e infastidite dalla presenza di stranieri, dovrebbero attaccare il nemico nella loro gabbia e rimanere... ingabbiati. In teoria. In pratica, invece, pare che il corvo montisolano abbia fiutato l’inganno e ci... pasa a largo.
 
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