Egregi signori
se i comuni facessero una attiva politica di affidamento e adozione dei cani randagi o ex randagi, i canili non sarebbero sovraffollati.
Inoltre l'imposizione del tatuaggio e la verifica che questo adempimento sia rispettato da parte dei cittadini è un problema che le amministrazioni neppure si pongono mentre è uno degli aspetti più importanti per frenare l'abbandono.
Vanno anche promosse le sterilizzazioni per evitare cucciolate indesiderate e nuovo randagismo.
Ma i comuni non soltanto non promuovono adozioni, non controllano i tatuaggi, non fanno sterilizzazioni ma neppure investono nella costruzione, nel risanamento, nella ristrutturazione di canili.
Come se i cani fossero un problema altrui anzichè un obbligo delle istituzioni e un servizio dovuto alla società.
La scusa dei fondi limitati è sempre pronta. E' già lì fra i denti, basta la parola d'ordine ed eccola.
Ma si chiedono i cittadini quanto costi loro sovvenzionare i titolari di canili, aziende o associazioni che siano, ai quali i comuni affidano i cani pagando laute convenzioni? Si chiedono i cittadini se non sia meglio investire in strutture secondo la legge che non consumare denaro per creare sofferenza (leggi canili lager) senza tutelare i cani e arginare il fenomeno del randagismo?
Fino a quando si griderà "al lupo, al lupo"?
Le iniziative studiate altrove (ma mai veramente ed efficacemente attuate), sono molte. Di poco, anzi di inesistente, c'è soltanto la volontà e il rispetto della legge.
Ci auguriamo che la sveglia suoni.
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info
firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articoli di cronaca in allegato
IL TEMPO (Molise)
lunedì 4 luglio 2005
Randagi pericolosi a spasso per la città
Problema acuìto dalle partenze «negligenti» per le vacanze. Si pensa a guardie volontarie CAMPOBASSO Segnalazioni a più riprese sono giunte in Comune da persone vittime di aggressioni
CAMPOBASSO - Arriva il caldo e si riacutizza il problema randagismo, con la preoccupazione causata da un branco di cani aggressivi in libera circolazione nelle ore notturne (segnalato già in diverse occasioni ma mai risolto) acuito dal triste fenomeno degli abbandoni estivi. Già da diversi giorni a questa parte, infatti, si vedono vagare (in periferia ma anche in pieno centro) animali dall’aspetto ancora curato, in qualche caso anche dotati di collare, ma raramente di identificativi che consentano di risalire ai proprietari. Cani abbanonati, per consentire a chi li ha accuditi magari per anni di partire senza problemi per le vacanze. Un fenomeno inaccettabile, odioso, che purtroppo investe anche Campobasso, sia pur non con la portata delle grandi città. E che si accompagna al solito problema del sovraffollamento dei canili, che ha fatto finire il capoluogo molisano in un’indagine di «Panorama», che ha fornito delle strutture cittadine (Santo Stefano, ma anche Tappino e via Tiberio) una fotografia tutt’altro che positiva. La risposta dell’amministrazione, attaccata più volte dai cittadini ma anche dalle stesse associazioni animaliste, è che i fondi sono limitati, che va attuato in collaborazione con la Asl un piano straordinario di sterilizzazione dei randagi e che va data piena attuazione alla recente legge regionale. Intanto a palazzo San Giorgio si sta pensando di istituire delle «guardie zoofile volontarie» per il controllo del territorio, oltre che di un «ufficio speciale a difesa degli animali». Un’altra proposta, attuata con successo in diverse città italiane e anche in qualche comune del Molise, è quella dell’adozione a distanza, per i cittadini che non hanno in casa lo spazio a sufficienza per tenere un cane ma vogliono comunque contribuire al mantenimento dei randagi, all’alimentazione e alle cure mediche. Un’esempio di civiltà, l’esatto opposto degli abbandoni estivi.C.S.
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