Egregi signori
In itinere c'è il progetto di costituire un canile intercomunale, il comune di Paternò spende 50.000 euro all'anno per il randagismo....ecc.ecc.
Queste affermazioni hanno un senso? O sono soltanto parole, progetti, promesse di politici e, come tali, ripetute ad ogni buona occasione, anzi, cattiva occasione.
In questo momento l'occasione è quella dell'avvelenamento dei cani, poveri animali a cui le promesse non sono servite, a cui i progetti in itinere non servono e la politica non serve mai.
Le assurde e incivili storie, barbare, crudeli e indegne storie, che fanno vergogna a una società, aggiungiamo noi, continueranno, fino a che qualche essere umano, qualche amministratore degno, qualche cittadino attivo, non le fermeranno con la volontà, con la fantasia dell'intelligenza, con l'impegno del rigore morale.
Queste , povere storie di animali sacrificati dalla ferocia umana, resteranno povere storie, senza una morale, senza un giusto seguito, senza un lieto fine.
Per i cani e i gatti randagi sacrificati e da sacrificare, continueranno ad essere scritte parole, a confezionarsi storie e nessuna si impegnerà per il lieto fine.
Ma se per gli animali l'avvelenamento è morte atroce, tragedia, per gli uomini non è da meno: morte della dignità, tragedia morale, degrado dell'umanità.
Una società che accetta inerte queste storie è una società spiritualmente, culturalmente morta.
Vorremmo dai politici, dagli amministratori, dai mass media, dai cittadini, azioni e non parole, interventi forti e non piagnistei; fantasia per promuovere il cambiamento, l'inversione e non l'inedia in attesa, punto e a capo, della lettura di un'altra storia.
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info
firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articoli di cronaca in allegato
GIORNALE DI SICILIA (Cronaca Provincia di Catania)
05/07/2005
Tre cani avvelenati al mercato Emergenza randagi a Paternò
A lanciare l'allarme ieri mattina sono stati i venditori ambulanti L'assessore Puglisi: per legge raccogliamo animali malati o pericolosi
PATERNO' (Catania) - Uno spettacolo crudo e disumano si è presentato ieri mattina nei pressi del mercato trisettimanale. Tre cani (ma qualcuno giura di averne notati altrettanti), la cui unica colpa è stata quella di non avere un padrone che li accudisse, sono stati ritrovati morti stecchiti a pochi metri di distanza l'uno dall'altro nei pressi dell'ex Macello e della fontana di "Acque Grasse". La causa della morte è raccapricciante: le tre bestiole sono state avvelenate da qualche residente che evidentemente malsopportava la loro presenza in giro per le strade del quartiere. L'ipotesi dell'avvelenamento è divenuta certezza all'arrivo del medico veterinario dell'Ausl 3 che nella tarda mattina di ieri ha dato conferma di una realtà dei fatti assolumente immorale e da condannare. Sono stati i commercianti ambulanti che operano nella zona ad allertare la Polizia municipale paternese. Qualcuno tra i passanti ieri seguitava a ripetere che "il grado di civiltà di una comunità si musura dal rispetto tenuto nei confronti degli animali e della natura". Come spiegare, allora, questo episodio? Ma soprattutto: come funziona il servizio di tutela dei randagi a Paternò che ha tra l'altro, in tal senso, una convenzione col canile di Acireale? "La nostra Usl è attrezzata per le sterilizzazioni a norma di legge - ci dice l'assessore comunale all'Ambiente Rossella Puglisi -; manca però la cosa fondamentale: ovvero la sensibilità delle persone. Certamente, occorre poi una maggiore disponibilità economica per affrontare con forza il problema. La legge, tuttavia, ci impone di raccogliere soltanto quei cani malati oppure - conclude la Puglisi - pericolosi". Insomma, la questione rimane. Il Comune di Paternò, per la cronaca, spende qualcosa come 100 milioni delle vecchie lire all'anno (50 mila euro) per il randagismo ed in itinere, tra l'altro, vi è anche il progetto di costituire un canile intercomunale facente riferimento a Biancavilla, Santa Maria di Licodia e appunto Paternò ma tutto è ancora pressochè fermo al palo.
Anthony Distefano
LA SICILIA (Catania_Provincia)
05/07/2005
avvelenati quattro cani randagi
PATERNO' (Catania)
Quattro cani randagi, quasi certamente uccisi per avvelenamento. E' l'assurda ed incivile storia, scoperta ieri mattina, nell'area compresa tra la via Fonte Maimonide e le Salinelle.
Le carcasse degli animali, privi di vita, erano sparse a poche decine di metri l'uno dall'altro. Un macabro ritrovamento, toccato ad alcuni commercianti ambulanti che, come ogni lunedì, si sono presentati puntuali al lavoro. Un gesto barbaro, questo commesso da persone rimaste sconosciute, segno del poco amore e rispetto, verso gli «amici» a quattro zampe. Gli stessi commercianti non credevano ai loro occhi, alla vista dei cani senza vita. «E' incredibile - ha detto Sebastiano Messina, presidente dell'associazione ambulanti, tra i commercianti a ritrovare i cani - che qualcuno sia capace di compiere gesti del genere. Questi poveri animali non facevano male a nessuno. Non riusciamo a capire perché tanto accanimento verso queste povere bestie». Gli stessi ambulanti, dopo il ritrovamento, hanno subito telefonato alla Polizia municipale. Per portare via gli animali è, quindi, intervenuto l'ufficio comunale all'Ambiente. Il ritrovamento di ieri ripropone con forza il problema del randagismo. Per evitare un ulteriore proliferazione di cani e gatti randagi (il numero in queste ultime settimane sembra in costante aumento), era stato deciso di intervenire con la loro sterilizzazione. Il servizio, da attuare nella sede veterinaria dell'Asl 3, era stato dato come imminente oltre un anno fa, quando tra il Comune e la Direzione generale dell'Asl 3, venne siglato un protocollo d'intesa. Da allora, però, nulla si è mosso. Per i randagi, presto, però, la vita potrebbe realmente cambiare, grazie alla Fondazione Carmela Mazzei, nata con lo scopo di dare vita ad un ricovero per i quattro zampe abbandonati. M. S. |