Egregi signori
Evviva la fantasia!
L'amministratore provinciale Zonin, non per nulla assessore alla caccia (sappiamo quanto filovenatorie siano le Province italiane), nell'inflazione degli eufemismi che il nostro pudico tempo conia, è riuscito a inventarne uno nuovo: definisce i cacciatori "operatori debitamente addestrati".
Sbadigliamo dalla noia e ci chiediamo come sia possibile che in una società dove l'analfabetismo è stato sconfitto e la cultura allarga il suo dominio, un assessore riesca a imbonire l'opinione pubblica con simili amenità!
Come sia possibile che, nella corte dell'amministrazione provinciale, nessuno dissenta, nessuno abbia la perspicacia intellettuale (o forse si dovrebbe dire la dignità morale) di riconoscere mascheramenti e menzogne.
L'assessore dei cacciatori parla di "equilibrio eco-ambientale" ma si guarda bene dal dire che questo equilibrio viene continuamente infranto non dagli animali ma dai cacciatori e loro amici che immettono nel territorio fauna da uccidere.
Immissioni contrarie alla legge che vieta, per esempio, l'inquinamento genetico causato dalle specie alloctone di cui fa parte il cinghiale importato dall'est Europa ma, si sa, gli italiani sono bravi ad aggirare le leggi: basta una parolina qui, un eufemismo là e il gioco è fatto.
Forse l'INFS non è al corrente?
Forse i cacciatori sono tanto bravi a reclutare amici, a imporre prepotenze, a .....chiamare bene ciò che è male?
Non lo dubitiamo.
Se il cittadino civile, contrario all'uccisione degli animali, pur essendo maggioranza in questo paese, non soltanto non ha privilegi (che d'altra parte non vuole e non chiede) ma neppure voce, chiediamo gli venga risparmiata l'offesa primaria quella alla propria intelligenza.
........................GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info
firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articolo di cronaca in allegato
IL GIORNALE DI VICENZA
Domenica 3 Luglio 2005
L’assessore Zonin replica agli ambientalisti
Caccia: «La Provincia assegna a 900 esperti una selezione utile»
di Cristina Giacomuzzo
«Falso. La giunta non ha deliberato nessun provvedimento che autorizza 400 cacciatori ad una surrettizia appendice della stagione di caccia». Così l’assessore provinciale alla caccia, Gianfranco Zonin smonta il ricorso al Tar annunciato nei giorni scorsi dal Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste (Enpa, Wwf, Lega contro la caccia, Movimento Una, Lega antivivisezione, Legambiente e Lega italiana protezione uccelli).
Il ricorso al Tar. Secondo il gruppo di associazioni la giunta di palazzo Nievo avrebbe dato il via libera ai cacciatori (400 doppiette) di sparare a gazze, cornacchie, cinghiali e volpi da marzo a fine agosto. Una decisione che non convince gli ambientalisti perché non motivata a sufficienza: i danni all’agricoltura apportati da questi animali non sarebbero tali da ritenere necessarie delle battute di caccia estiva o di selezione che dir si voglia. A conferma di tutto questo, gli animalisti facevano riferimento ai dati della Provincia: i danni all’agricoltura e alla fauna ammonterebbero a 8 mila euro in tutto il Vicentino. «Ammesso che la situazione sia così grave, perché - si chiedevano gli animalisti - non intervenire prima, evitando di uccidere animali in piena fase di riproduzione che lasceranno i cuccioli morire di stenti?» Attività di selezione. L’assessore Zonin difende così il provvedimento: «Questa delibera non coinvolge 400 cacciatori, ma 900 operatori debitamente addestrati, supportati e coordinati dal personale della polizia provinciale. Cosa ben diversa dall’agire “senza la presenza di guardie”, di cui parlano gli animalisti. Si tratta di un’azione che risponde ad una logica precisa contenuta in una legge nazionale, per la quale l’Infs (istituto nazionale fauna selvatica di Bologna) sollecita l’applicazione in accordo con le amministrazioni locali. La caccia, nel senso paventato dagli animalisti, qui non c’entra affatto. Qui non si parla di quaglie, lepri, fagiani e caprioli, ma di una attività di selezione necessaria per il mantenimento dell’equilibrio eco-ambientale dei nostri territori. Direi di più, è un provvedimento che va proprio nella direzione dell’etologia e dunque nel rispetto dell’ambiente naturale. Infatti, questa delibera applica le disposizioni approvate e richieste dall’Infs, un ente, si badi bene, nato nel 1992, in omaggio alle pressioni del mondo ambientalista e come organo di controllo del mondo venatorio - per il controllo e l'abbattimento programmato di nutrie, gazze, volpi e cinghiali». Danni e denunce. Zonin replica anche sulla quantità di danni cui il Coordinamento di associazioni animalisti fa riferimento per smontare la necessità dell’apertura dell’attività di selezione per quegli animali nei mesi primaverli ed estivi. « In realtà - conclude Zonin - molti evitano di fare denuncia alla Provincia o perché non lo sanno o per sfudicia nei tempi tecnici della burocrazia. Quegli 8 mila euro sono solo la punta di un iceberg molto più vasto: i danni che subiscono agricoltori e allevatori a causa di questi animali sono ingenti». |