Egregi signori
riescono i cittadini del sud d'Italia a far valere il loro diritto ad essere rispettati?
Perchè di questo si tratta: di essere rispettati, di far valere cioè il diritto di essere serviti da amministrazioni che onorano le leggi.
Per onorare le leggi, nel caso di cani randagi che mordono, che spaventano, che la fanno da padroni, occorre costruire canili, impedire gli abbandoni, controllare i tatuaggi, promuovere formazione e informazione...
Da un lato la legge che obbliga i sindaci e le ASL a fare il loro dovere nei confronti degli animali, cioè a tutelarli e a combattere il randagismo. Dall'altra solitari cittadini, animati da null'altro che dalla compassione per creature affamate, malate, ferite, perseguitate, torturate da altri che, indifferenti alle leggi e alla compassione, alzano la voce soltanto quando vengono disturbati personalmente.
Il resto è silenzio come dice Shakespeare.
E' veramente ignobile e vigliacco non cercare la verità dove essa si annida, preferire il vociare incontrollato degli addetti all'insabbiamento.
Si  regalano milioni ai cacciatori per ripopolare i boschi di vittime per il divertimento domenicale  ma non si dà una lira per salvare la vita di povere creature e aiutare nella loro degna azione decine di persone  che offrono volontariamente di sè tempo e denaro, spesso fino allo stremo delle energie.
Chiediamo a voi tutti una riflessione perchè i cittadini per fortuna non sono tutti uguali e sono numerosi quelli che hanno a cuore il benessere dei nostri fratelli minori quali gli animali degni di rispetto e compassione.  

........................GRUPPO BAIRO Onlus        
bairo.info
 

firme dei sostenitori del messaggio: 

p.s. articoli di cronaca in allegato

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LECCE)
30/06/2005

gallipoli Emergenza-randagismo al lido San Giovanni
Un branco di cani fa paura ai bagnanti
Ennesima aggressione ad una passante
 
GALLIPOLI (Lecce) - Emergenza-randagi: non si può definire diversamente la situazione che si è venuta a creare in città a causa di un branco di cani che staziona tra il lungomare Galilei e la zona del lido San Giovanni, dopo l'aggressione a danno di una signora, avvenuta ieri, poco dopo le ore 7, in prossimità degli uffici di direzione dello stabilimento balneare, dove era in corso una riunione del personale con il direttore Francesco Ravenna. «All'improvviso - racconta questi - percepite delle urla, siamo accorsi e abbiamo visto una donna con una mano sanguinante circondata da sette-otto cani; li abbiamo messi in fuga e a quel punto abbiamo visto che anche il suo cane era stato aggredito». Alla signora, Giulia Anna Ria di Matino, che ha denunciato l'episodio ai carabinieri, i medici del pronto soccorso del locale nosocomio hanno riscontrato ferita lacerata da morso ad un dito della mano destra ed escoriazioni a dita di ambo le mani; il suo volpino è stato sottoposto alle cure del dottor D'Ospina di Tuglie. L'episodio segue sia l'aggressione, avvenuta nel pomeriggio precedente in via Kennedy, ad un uomo che per fortuna ha riportato solo escoriazioni, sia quanto segnalato dalla Gazzetta nei giorni scorsi, circa una coppia di coniugi che non è potuta scendere dall'auto per recarsi nella pizzeria del Lido, perché circondati dal, forse medesimo, branco di cani. «Attese le precedenti richieste d'intervento anti-randagismo rimaste lettera morta - sostiene Ravenna, preoccupato per ciò che sarebbe potuto succedere alla signora e riservandosi di chiedere i danni per l'immagine della sua azienda danneggiata da questi episodi - ora segnalerò l'accaduto alla Procura della repubblica». Giuseppe Albahari
 

LA SICILIA (AGRIGENTO)
30/06/2005

Via Empedocle, bella soltanto di giorno

Porto Empedocle (AG). Bella, ampia, perfettamente asfaltata, con vista sulla banchina del porto, però al buio quando cala la sera. Ad alcuni giorni di distanza dalla riapertura, con conseguente inaugurazione in pompa magna della via Empedocle, la stessa è ancora sprovvista della necessaria illuminazione pubblica. I pali realizzati in artistico materiale metallico ci sono e offrono anche un'immagine gradevole, le bocce bianche si sono pure ma ad oggi, sono rimaste desolatamente spente. Al momento del taglio del nastro, il sindaco Paolo Ferrara e il resto degli amministratori comunali presenti alla cerimonia dissero che l'illuminazione sarebbe arrivata dopo poco tempo. L'intento dell'amministrazione - pienamente raggiunto con soddisfazione - era infatti quello di riaprire prima possibile al traffico veicolare la fondamentale arteria comunale, anche facendo qualche piccolo sacrificio. Il sacrificio fino a questo momento lo stanno facendo tutti quelli che di sera transitano lungo la pregevole strada appena asfaltata, totalmente al buio. Se non fosse per le luci interne allo scalo marittimo lo scenario, potenzialmente suggestivo, si presenterebbe come in effetti è: triste e, per certi versi, pericoloso. Capita infatti che, nell'oscurità, a farla da padroni siano le decine di cani randagi che presidiano la zona a ridosso del porto. Dal Comune però giungono ampie rassicurazioni sull'imminente allaccio della corrente elettrica. Anche perché i turisti che passano per via Empedocle vorrebbero vederla in tutto il suo splendore.
F.D.M.
 

LA SICILIA (AGRIGENTO)
30/06/2005

Porto Empedocle. L'incredibile avventura della donna che gestiva in proprio un canile
Il Comune la sfratta, l'Ausl vuole 40mila euro

Porto Empedocle (AG) - Quando si dice «cornuto e mazziato». Accade spesso, infatti, che la voglia di fare del bene si scontri con certe regole da rispettare rigorosamente.
Esempio lampante di tale situazione è Assuntina Dani Rametta, infaticabile funzionaria della Dogana empedoclina e visceralmente amante dei cani, soprattutto quelli randagi. Alcuni mesi fa, dopo tanto penare, è riuscita ad avere dal sindaco di Porto Empedocle, Paolo Ferrara, la concessione temporanea di alcuni spazi all'interno dell'area ex Montedison dove alloggiarvi alcuni cani randagi.
Da «alcune» le bestiole sono via via diventate quasi 200. Tutte accudite, medicate, spulciate a spese della volontaria, con qualche sporadico contributo da parte del Comune e altri animalisti del paese marinaro. Per Assunta Dani Rametta però quello che inizialmente era un hobby ha assunto i connotati di una spirale dalla quale è difficile uscire. Il calvario è cominciato la scorsa settimana quando dal palazzo municipale è partita un'ordinanza di sgombero di tutti i cani ospiti della struttura «provvisoria». Lì dentro deve sorgere qualcosa di grande e produttivo, quindi via i cani subito. Alcuni potranno andare in qualche canile dell'hinterland - quale però ancora non si sa - mentre altri, pare una novantina, verranno rimessi in libertà perché sterilizzati. Ma sterilizzati da chi? Ma da Assuntina Dani Rametta, a proprie spese e senza mezzi tecnologicamente avanzati.
Talmente pochi mezzi che, l'altro ieri, i rappresentanti dell'Ausl le hanno preannunciato l'invio di una multa da 40 mila euro che la volontaria empedoclina dovrà pagare quanto prima.
Secondo l'Ausl, infatti, la sterilizzazione dei randagi non sarebbe stata effettuata come prescrive la legge vigente, che impone la «microcippatura» di ogni bestiola. Come fa per esempio il canile (quello vero e autorizzato) a cui fa capo il comune di Agrigento. In quello «provvisorio» di Porto Empedocle non ci sono neanche le fogne e altre strutture necessarie a gestire al meglio un esercito di 200 cani di tutte le razze e taglie. Quindi l'unica persona che a Porto Empedocle si è addossata la responsabilità di togliere dalla strada decine di randagi oggi è al centro di una vicenda, forse, più grande di lei.
Francesco Di Mare
 

GIORNALE DI SICILIA (Cronaca Provincia di Agrigento)
30/06/2005

Ravanusa, aiuti alla caccia Fondi per fauna selvatica

RAVANUSA. (AG- Un aiuto alla caccia arriva dalla Provincia di Agrigento. A seguito di una richiesta avanzata da molti cacciatori ed in particolare dall'arcicaccia di Ravanusa, presieduta da Mario Tornambè, sono stati destinati 10.000 euro per il ripopolamento della fauna selvatica. L'iniziativa è stata possibile grazie all'intervento del consigliere provinciale dell'Udc, Lillo Gattuso. "Si tratta - ha detto Gattuso - di un intervento finanziario che consente, attraverso il ripopolamento delle zone aperte alla caccia, di avere un numero maggiore di conigli per l'apertura della stagione venatoria".
 

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