Egregi signori
se per un cane il canile è una prigione per un gatto il gattile è una tomba.
D'altra parte la legge 281 del 14 agosto 1991 prevede la sterilizzazione dei gatti delle colonie feline, e la loro reimmissione nel territorio dI appartenenza.
Va considerato che i gatti non si definiscono randagi ma liberi e questo denuncia la loro basilare differenza con i cani.
I cani, per la loro etologia, discendendo dal lupo, vivono in società, riconoscono una gerarchia e quindi hanno bisogno del gruppo. Soffrono la solitudine. Il canile, dovendo sostituire la famiglia che non c'è, diventa il gruppo.
Il gatto invece, essendo un felino, indipendente e, salvo eccezioni, solitario, non accetta volentieri la presenza di consimili, li sceglie, li evita, a suo piacimento.
La sterilizzazione è importantissima in particolar modo per i gatti che vivono liberi. Non si creano nuove cucciolate di gattini che moriranno per i tanti motivi legati alla strada e all'incuria dell'uomo ma anche quando questa non c'è, all'impossibilità di farli accogliere tutti in famiglia evitando loro le brutte avventure.
Nei paesi e nelle città, dove sono state censite le colonie feline, sterilizzati i gatti, questi non soltanto non aumentano ma, per la naturale o innaturale mortalità, decrescono.
Quindi suggeriamo a istituzioni e associazioni di lasciare i gatti nel loro territorio, censire le colonie, affidarle a una gattara/o e procedere alla loro sterilizzazione.
Consigliamo di visitare il sito dell'Ufficio tutela colonie feline del comune di Firenze.
Per quanto riguarda i mega progetti, siamo scettici perchè più sono mega e più sono promesse al vento.
Le amministrazioni comunali hanno il dovere di provvedere alla tutela degli animali d'affezione, cani e gatti, hanno il dovere di risolvere il problema del randagismo che, soprattutto nel meridione, riveste una vera emergenza, soprattutto per gli animali sofferenti e affamati ma anche per le persone.
........................GRUPPO BAIRO Onlus
firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articolo di cronaca in allegato
GIORNALE DI SICILIA (Cronaca Provincia di Agrigento)
11/06/2005
"Nessun rifugio per i gatti randagi" C'è un progetto, ma è ancora fermo
Sanità. Protestano i residenti del Villaggio Mosè. Incontro dell'associazione Aronne per sollecitare
l'apertura di un centro felino. Infurna: stiamo lavorando ad un piano
(gne) Manca un rifugio per i gatti randagi. E nonostante siano apparentemente meno fastidiosi dei cani, il fenomeno rischia di precipitare. Lo sanno bene gli abitanti delle frazioni. Si è rivolto al Giornale di Sicilia un residente del Villaggio Mosè che preferisce non vedere pubblicato il proprio nome. Sono davvero tanti, anche nel centro storico, i felini che vivono per le strade, dove spesso incontrano la morte. La necessità di istituire un centro di accoglienza per gatti è stato uno degli argomenti affrontati ieri dall'associazione animalista "Aronne" che ha festeggiato il terzo anno di attività, componente, insieme ad altre due associazioni siciliane, della commissione per la difesa dei diritti degli animali all'assessorato regionale alla Sanità. "Non credo affatto - dice Maria Daina, presidente dell'Aronne - che quello dei gatti randagi sia un problema da trascurare. Le gattine andrebbero sterilizzate così come accade per i cani - sottolinea - del resto spesso vengono schiacciati e travolti dalle auto in corsa. Per questa ragione abbiamo discusso dell'attivazione di un'anagrafe felina che possa regolamentare anche la gestione dei gatti. Sono inoltre stati affrontati i problemi legati alla creazione di rifugi per gatti e cani abbandonati, nonchè gli ambulatori annessi alle strutture". Alla riunione ha anche partecipato il consigliere circoscrizionale di Agrigento centro Carmelo Milioto, che si è fatto carico di sollecitare tutti gli enti competenti per dare piena attuazione a quanto previsto dalla legge contro il randagismo (15 del 2000) nel rispetto degli animali e per la sicurezza dei cittadini. Ma l'amministrazione comunale di Palazzo dei Giganti ha già mosso un primo passo in questa direzione. Dopo l'apertura del canile municipale e dell'ambulatorio veterinario sempre all'interno della struttura di contrada Ciavolotta, adesso pensa di allargare ulteriormente i servizi. "L'Enpa (ente protezione animali) che attualmente gestisce il canile - dice l'assessore comunale alla Sanità Salvatore Infurna - ha già presentato un progetto per la realizzazione di un mega parco animali che possa accogliere non solo i cani, ma anche i gatti e tutti gli animali randagi e che vengono abbandonati. La struttura dovrebbe sorgere nell'attuale Parco dell'Addolorata, ancora rimasto chiuso ed inutilizzato". Il progetto, però, è ancora in fase embrionale e le tappe da raggiungere prima di avviare il servizio sono ancora tante.
Giovanna Neri
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