Egregi signori
Peccato che ci occupiamo degli animali soltanto quando ci fanno paura! E quanto ce ne occupiamo!
Agli italiani gli animali stanno bene dentro le gabbie, negli zoo, negli allevamenti intensivi, nei carnieri dei cacciatori, nei canili anche lager, nei laboratori, in tutti quei luoghi cioè dove non è possibile vederli o vederli prigionieri.
Nessun rispetto per la loro vita, i loro bisogni comportamentali, il loro benessere, tanto meno averne pietà.
Ma neppure alcun senso di meraviglia per queste creature, di curiosità, di interesse per il fatto che sono tanto diverse dall'uomo e pur essendo tanto diverse condividono con lui la vita e gli sono compagni nell'esperienza sulla Terra da milioni di anni.
Preferibile fare collezione di pipe, di francobolli, di cartoline d'epoca ma gli animali, creature dello stesso Dio, non interessano. Eppure quanto più esaltanti nell'avventura della conoscenza!
La natura per gli italiani è un' emerita sconosciuta. Esclusi pochi esperti (cioè quelli che la studiano molti dei quali con l'occhio del chirurgo) ed esclusi i pochi che la amano magari perchè sono geneticamente portati ad amarla, perchè predisposti alla delicatezza d'animo e alla sensibilità o soltanto alla compassione, conoscitori della natura per cultura ed educazione non se ne trovano. Nella scuola la natura (ecologia, etologia...) è tabù. Non si insegna, non appartiene a questo mondo, è aliena come un E.T.
Eppure la conoscenza del mondo intorno a noi riempie la vita di bellezza, ci mette in contatto con quella creazione di cui ci riempiamo la bocca senza sapere cosa in realtà sia; ci apre l'animo e oscura ogni altro sentimento che non sia di piena, serena, esaltante gioia. Nella natura si scoprono equilibri dentro e fuori di noi, si esercitano i sentimenti più belli quelli che arricchiscono e allargano l'orizzonte e servono nella vita di tutti i giorni.
Osservare e praticare la natura è una splendida droga che, al contrario delle molteplici dipendenze della vita di branco, risana.
Suggeriamo di seguire il consiglio di Prust, guardare con occhi nuovi il mondo naturale intorno a noi.
Scopriremmo la sua intrinseca bellezza, la sua assoluta innocenza.

........................GRUPPO BAIRO Onlus        
bairo.info
 

firme dei sostenitori del messaggio: 

p.s. articoli di cronaca in allegato

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
06/06/2005
 
Inaugurato nel '63 per volere dell'allora vescovo di Oria 
Un giardino zoologico «vip»
Animali provenienti anche dal kolossal «La Bibbia»
 
ORIA (Brindisi)
Il giardino zoologico, il primo nato in Puglia, fu inaugurato nel maggio del 1963. Fu l'allora vescovo di Oria, mons. Alberico Semeraro, a volere la struttura per creare un'attrazione in più per i i fedeli che - già allora - avevano fatto del santuario dei Santi Medici un punto di riferimento importante nel panorama religioso del Salento. L'idea era quello di creare uno «zoo biblico»: questa era stata la proposta dell'allora giovane veterinario di Oria, Domenico D'Addario, oggi presidente nazionale dell'Ordine dei Veterinari. Prese contatti per un progetto con Angelo Lombardi, il famoso «amico degli animali» della televisione. Il progetto proposto da Lombardi, però, era particolarmente esoso. Allora D'Addario e altri amici come il giudice Donato Palazzo crearono l'associazione «Piccoli amici dello zoo», che chiedeva in dono animali alle varie autorità internazionali. Arrivarono orsi dal Trentino e da Israele, ma anche zebre e serpenti dall'Africa e dagli Stati Uniti. Il giardino zoologico era ormai nato quando sempre a D'Addario venne l'intuizione di chiedere a Dino De Laurentis - a conclusione delle riprese del kolossal «La Bibbia» - di avere in affidamento gli animali «protagonisti» del film, che si trovavano a Napoli. Altre «donazioni» arrivarono dal circo Togni e da quello Americano. Attualmente, della struttura si occupa la famiglia del domatore svizzero Eugenio Weidmann. Nello zoo, meta ancora di migliaia di visitatori ogni anno, non arrivano nuovi animali e sarà in futuro trasformato in parco naturalistico. v. spar.

 

 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 
06/06/2005
 
Oria Fuggito dallo zoo è piombato tra i tantissimi fedeli in visita al santuario di San Cosimo
Gorilla inferocito tra la folla
Dopo 15 minuti di panico l'animale è stato narcotizzato
 
Dal nostro inviato
 
ORIA (Brindisi) - Momenti di panico, ieri mattina, al santuario dei Santi Medici. I due orangotanghi «ospiti» del giardino zoologico sono fuggiti dopo essere riusciti a rompere il pesante lucchetto che teneva chiusa la loro gabbia. Il maschio, che i visitatori hanno da anni ribattezzato «Bongo» e che - dietro le sbarre - è risultato da sempre tra gli animali più simpatici della struttura, non si è accontentato di una passeggiata nell'area dello zoo. Ha scavalcato, infatti, l'alta recinzione per poi gironzolare tra le bancarelle del mercatino e la chiesa all'aperto, dove si stava celebrando la Messa. Tra i migliaia di fedeli che in quel momento affollavano il santuario c'è stato un fuggi-fuggi generale. Un'anziana, strattonata dall'orango, è caduta fratturandosi un braccio. Altre persone sono rimaste leggermente ferite e sono state medicate al Pronto soccorso dell'ospedale di Francavilla o nel presidio sanitario dello stesso santuario. Nella confusione generale, alcuni bambini si sono smarriti ma, fortunatamente, sono stati subito ritrovati dai genitori. Bongo, con la sua stazza di quasi due metri e il suo quintale e mezzo di peso, ha decisamente seminato il panico. Molti fedeli che assistevano alla Messa all'aperto hanno trovato riparo all'interno della Chiesa che è stata subito chiusa per evitare che l'animale si introducesse anche lì, dopo aver messo a soqquadro l'attiguo mercatino e scaraventato per aria tutto ciò che gli è capitato a tiro. Mentre all'interno dello zoo qualcuno teneva d'occhio la femmina, decisamente più docile, il gestore dello zoo - il domatore svizzero Eugenio Weidmann che da oltre vent'anni gestisce la struttura - usando una cerbottana è riuscito ad iniettare un sonnifero all'animale, che proprio non voleva saperne di calmarsi. Tra i primi ad arrivare al santuario dopo l'allarme sono stati i vigili urbani Emanuele Pastore e Damiano Marraffa, che hanno chiesto anche l'intervento dei carabinieri per cercare di riportare la calma e - soprattutto - tenere sotto controllo l'orango. Le forze dell'ordine, insieme con i vigilaneti dell'«Italveloce», hanno creato intorno a Bongo una specie di cordone per evitare guai peggiori in attesa che il sonnifero facesse il suo effetto. Qualche visitatore, munito di video-camera, ha cercato di avvicinarsi all'animale ma è stato subito bloccato dai carabinieri. Né è nata un'animata discussione finita in caserma per quattro brindisini che - una volta cessato l'allarme - hanno anche beccato una denuncia a piede libero. È la prima volta in oltre 40 anni di storia del giardino zoologico che un animale riesce a fuggire dalla struttura, probabilmente destinata - tra qualche anno - a chiudere i battenti. Gli animali sono amorevolmente assistiti da Weidmann, grazie al quale lo zoo di Oria rappresenta ancora una delle principali attrazioni del Salento. Ovviamente, ormai da tempo non vengono aggiunti altri animali ma qualcuno deve pure occuparsi di quelli esistenti. A questo ci pensa Weidmann: un uomo che sembra quasi che parli con gli «ospiti» dello zoo e che mantiene nella massima sicurezza la struttura. Ieri mattina, però, è accaduto l'imprevedibile per cause ancora del tutto da accertare. Sembrava tutto a posto durante il normale controllo prima dell'apertura. Bongo, invece, è riuscito a forzare il lucchetto e a fuggire, rendendosi così protagonista di una giornata fin troppo animata nel clima di grande spiritualità del Santuario di San Cosimo alla macchia che - ogni domenica - è meta di migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Puglia. «La situazione è tornata presto alla normalità - ha dichiarato il rettore, mons. Franco Di Noi - grazie anche all'intervento dei carabinieri, dei vigilanti e dei vigili urbani che hanno evitato ulteriori problemi».
Vincenzo Sparviero
 


 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
06/06/2005
 
mezzora di paura «Bongo» e la sua compagna tra i fedeli: donna ferita, quattro medicati 
Oranghi scatenati a Oria
Fuggiti dallo zoo: panico nel santuario dei S. Medici

 
Dal nostro inviato
 
Oria (Brindisi) - Bongo e la sua compagna non sono fuggiti dallo zoo per gustare un aperitivo al bar. La paura, in un affollatissimo santuario dei Santi Medici, ieri mattina ha decisamente preso il sopravvento rispetto alle battute sugli scimpanzè protagonisti di un fortunato spot che - scampato il pericolo - si sono decisamente sprecate. Due orangutanghi di quasi due metri di stazza e da oltre un quintale e mezzo di peso l'uno, poco dopo le dieci, hanno seminato il panico nell'ideale centro religioso di tutto il Salento, che ogni domenica ospita migliaia e migliaia di fedeli provenienti da tutta la Puglia. I due animali sono fuggiti dal giardino zoologico, che rappresenta una delle principali attrazioni del Santuario di San Cosimo alla macchia. Da dietro le sbarre, Bongo (questo il nome dell'orango maschio) e la femmina avevano sempre suscitato l'interesse dei visitatori, risultando tra gli animali più simpatici per le loro «gesta» decisamente? umane, manifestate rispondendo ai saluti o sbucciando banane. Ieri, invece, sono riusciti a rompere il pesante lucchetto che li teneva chiusi e non si sono fatti scappare l'occasione per una «passeggiata» tra le bancarelle del mercatino o nella chiesa all'aperto. Lei, per la verità, non è uscita dal recinto dello zoo. Lui, invece, con l'agilità tipica degli orangutanghi, ha scavalcato senza problemi l'alta recinzione seminando il panico tra i fedeli che assistevano alla Messa o tra la gente al riparo dal sole sotto i portici. Qualcuno, in un primo momento, ha pensato ad una trovata pubblicitaria. Ma quando l'animale ha cominciato a farsi largo tra la gente a spintoni e scaraventando in aria tutto quanto gli capitasse a tiro è scattato l'allarme. Un'anziana, strattonata da Bongo, è caduta ed è finita in ospedale con un braccio rotto. Altre quattro persone, per la verità più per lo spavento, sono state medicate nel presidio di Pronto soccorso dello stesso santuario. Nella confusione generale, alcuni bambini si sono smarriti e - fortunatamente - subito dopo sono stati ritrovati. Molti hanno trovato riparo in chiesa, dove pure stava per entrare l'orango: scene di panico protratte per una buona mezzora. Intanto, il gestore dello zoo - Eugenio Weidman, un domatore svizzero che da oltre 20 anni si occupa amorevolmente degli animali ospiti della struttura -, usando una cerbottana, è riuscito ad iniettare un sonnifero che gradualmente ha fatto perdere le forze all'orango. Al santuario, poco dopo, sono arrivati carabinieri e vigili urbani che hanno faticato non poco per cercare di riportare la calma. Qualcuno ha cercato di avvicinarsi fin troppo all'animale, ma è stato bloccato dai militari dell'Arma per comprensibili ragioni di sicurezza. Ne è nato un battibecco piuttosto violento tra alcuni pellegrini provenienti da Brindisi e le forze dell'ordine, tanto che sono scattate quattro denunce a piede libero. Bongo, nel frattempo, quasi preso per mano dal domatore svizzero è rientrato nella sua gabbia. Poco dopo, è stato seguito dalla sua assai più docile compagna. Il «giorno speciale» degli orangutanghi è finito lì: con un lucchetto nuovo (questa volta - si spera - a prova di bomba) alla loro gabbia e le scuse del gestore per una mattinata decisamente movimentata.
Vincenzo Sparviero
 
 
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