Egregi signori
non siamo noi a dover "togliere le siringhe e i preservativi dalle vostre abitazioni mobili nè a soccorrere la vostra industria quando piove o nevica nè a portarvi l'acqua  quando vi manca". Se ci spettasse di fare queste cose o se volessimo farle (e molte le facciamo) andremmo dai diseredati, dai maltrattati, dagli emarginati e non da voi che siete gli sfruttatori e gli aguzzini di poveri animali che tenete prigionieri e che usate come strumenti, cose, lucrando sulla loro sofferenza e mentendo spudoratamente barattandola per affetto.
Quindi non cercate da noi l'apologia, cercatela altrove, da chi non sa cosa sia il circo, da chi non sa cosa si nasconda dietro la patina gioiosa con la quale vi mascherate. Da chi ancora non si è informato e accetta supinamente la retorica della vostra propaganda.
Il circo con gli animali non è bello, non è educativo, non è buono, non è morale. 
Il circo sfrutta crudelmente esseri senzienti, privandoli di dignità, di benessere e del diritto a vivere secondo la loro etologia.
Sono tanti ancora i circhi che hanno come principale attrazione il domatore con le belve o altre attrazioni che coinvolgono animali.
Molte volte questi animali sono importati illegalmente e molti di essi vengono poi confiscati dalle Forze dell'Ordine e ospitati in zoo comunali.
Gli animali sono tanto carini da vedere, certo, gli elefantini, gli orsi, i leoncini, le tigri, sono proprio animali che vale la pena ammirare, ma quanti si soffermano a pensare che loro  non sono altrettanto contenti di dare spettacolo e di passare la vita in gabbie anguste?
Si portano volentieri i bambini al circo anche perchè attraverso di esso possono vedere animali altrimenti inaccessibili.
Ma lo spettacolo di animali in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali, difficilmente può essere proposto come "didattico" specialmente per i bambini. Al contrario, fa vedere una realtà fasulla e lungi dall'essere formativo lo spettacolo è diseducativo e, per di più, infinitamente triste.
L'animale del circo deve diventare un automa, non può permettersi di sfidare il padrone o fare un passo falso. L'animale che commette il minimo errore imparerà a ubbidire nel modo più duro possibile. Le punizioni saranno esemplari, impossibile dimenticarle.
Alcuni non imparano mai, la loro volontà non può essere piegata, così muoiono per le ferite o semplicemente per inedia perchè sono talmente disperati e rassegnati che non riescono più a mangiare.
Nel lungo periodo necessario per piegare la  volontà di un animale si arriva anche a togliergli acqua e cibo. "Alla lunga" - ha affermato un domatore - "devono assecondare l'uomo o morire".  Alcuni forse, i più fortunati, scelgono la morte. Pensate davvero che un cavallo sia contento di ballare con un pennacchio in testa? Esercizi come questo sono stupidi e qualche volta pericolosi e vengono insegnati agli animali con la frusta.
Anche quando vorrebbero riposare e stare tranquilli gli animali sono costretti a provare e riprovare gli esercizi e ad esibirsi in mezzo alla confusione sotto gli occhi di centinaia di persone.
Qualche volta a tigri, orsi, alligatori vengono anche tolti i denti e le unghie perchè non possano più ribellarsi.
La vita nel circo è così brutta che molti animali diventano pazzi.
Quando si spengono le luci e il tendone si chiude, rimangono le gabbie ma, soprattutto, rimangono gli animali a cui è stato tolto tutto, a cui è stata tolta la dignità.
Perciò, noi condanniamo il circo che sfrutta gli animali  e ricordiamo come Le Cirque du Soleil che non li usa, abbia un successo straordinario e un incasso pari a quello di tutti i circhi italiani messi insieme.
Auguriamo a tutti una riflessione onesta.
 
...............GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info

firme dei sostenitori del messaggio:   

 
p.s. articolo di cronaca in allegato 

 

CORRIERE DI ROMAGNA
23/04/05   Edizione di: RIMINI

“Quell’elefante ha fame”

SANTARCANGELO (RN) - “I barriti dell’elefante non sono disperati, ma semplicemente richiami alimentari. Per chi non conosce il circo è facile equivocare sui barriti di un elefante”. La direzione del circo Ringland, arrivato a Santarcangelo martedì scorso, intende fare alcune precisazioni. Nel mirino Animal Liberation e le segnalazioni di alcuni cittadini residenti nell’area limitrofa al tendone. “Innanzitutto - spiegano i responsabili del circo - non si tratta di più elefanti ma di uno solo ed è rimasto caricato sul proprio automezzo solo il tempo necessario agli incaricati per poter installare sull’area del circo la scuderia e il plancet in legno per ospitare l’animale. Il nostro elefante è parte integrante della famiglia, gioca con i nostri figli e come i nostri figli è viziato”. E chiudono: “Dove sono i signori animalisti quando piove o nevica e quando abbiamo difficoltà a reperire l’acqua o peggio ancora quando i nostri figli umani trovano le proprie abitazioni mobili piazzate tra siringhe e preservativi?”.Ma intanto, Animal Liberation, come promesso, ha presentato il proprio esposto in Procura e notificato la situazione segnalata dai santarcangiolesi alla Ausl, al Corpo forestale e alla Polizia provinciale. L’associazione animalista insiste inoltre sul fatto che tra gli animali ci sarebbero anche 5 tigri e 1 ippopotamo “costantemente rinchiusi in un container. Solo i due dromedari e la zebra si sarebbero visti ieri pomeriggio sotto un piccolo tendone, in un recinto minuscolo”. All’amministrazione comunale, invece, non risultano reclami contro il circo. Ma, ha annunciato l’assessore all’Ambiente Fabrizio Nicolini “domani (oggi, ndr) effettuerò personalmente un sopralluogo per capire la situazione”.

Lucia Paci

 
 
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