Egregi signori
l'arroganza dei cacciatori non ha limiti. Infatti non possono avere limiti quelli che agiscono in nome di un proprio interesse e sono obnubilati dall'ingordigia della morte. Nonostante la stragrande maggioranza degli italiani si sia pronunciata contro la caccia, i cacciatori pretendono il mantenimento dei loro privilegi e, non sazi, nuovi privilegi che agli altri non sono concessi.
Eppure la Corte Costituzionale ha dichiarato reiteratamente che l'ambiente è un valore rilevante per la comunità mentre la caccia è mera facoltà di un gruppo.
Ma i cittadini cacciatori e propri adepti rappresentano uno stato nello Stato e delle dichiarazioni della Corte Costituzionale non sanno che farsene. Ma esiste realmente una Corte e che cos'è una Corte?
Le Corti i cacciatori se le imbastiscono da soli. Fosse un gioco si direbbe: chi c'è c'è e chi non cè non c'è.
Che esempio di civiltà, che esempio di diritto!
Chiediamo ai mass media di divulgare anche le opinioni e gli interessi generali, quelli della stragrande maggioranza del popolo italiano e informarsi sulla crudeltà che sta dietro (e nemmeno tanto) alle numerose pratiche di uccisione.
p.s. articolo di cronaca in allegato:
L'UNIONE SARDA
07/04/2005
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