Egregi signori
Probabilmente l'amministrazione di Chiavenna è costituita da un gruppo militare che pensa di imporre con la cieca obbedienza le proprie ordinanze.
La società civile vuole capire, vuole spiegazioni del perchè dei divieti e delle concessioni avendone il diritto in quanto è la stessa che ha espresso nell'amministrazione i propri rappresentanti. Questo pretenderebbe la democrazia quando è compresa.
Non si può impedire alla gente di elargire cibo ai piccioni se non si spiega la politica che avvalora tale ordine, se politica c'è.
Se politica c'è, ovvero è stato fatto un censimento della popolazione, sono state attuate le misure di dissuasione, distribuito cibo con antifecondativo, divulgata la necessaria informazione come avviene nelle incruente città italiane, allora la multa può essere l'atto corretto e accettato in quanto distribuire cibo renderebbe vana tale politica di controllo.
Ha fatto tutto questo il comune di Chiavenna?
Dubitiamo.
...............GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info firme dei sostenitori del messaggio:
p.s. articolo di cronaca in allegato:
LA PROVINCIA DI SONDRIO - 19/3/2005
una novità nel documento
Guerra anche ai piccioni: multe salate a chi li nutre
Chiavenna (Sondrio) - La vera grande novità dell'ordinanza in tema di animali emessa dal comune, oltre alla palese volontà di dare un giro di vite deciso, non riguarda probabilmente i cani e i loro padroni, ma un altro dei problemi con i quali la città si batte da qualche anno. L'ultimo articolo dei divieti contenuti nell'ordinanza, infatti, parla espressamente dei piccioni. E' da ora vietato, infatti, dar da mangiare ai volatili che da qualche stagione affollano i cornicioni di alcuni punti della città. Attirati dalla poco cauta generosità di qualche cittadino, i pennuti si concentrano in alcune zone del comune chiavennasco, via Dolzino il punto probabilmente più bersagliato, e non se ne vanno più per mesi. Il risultato è ovvio: uno spesso strato di guano che copre la strada, con conseguenti problemi igienici, sporco che cade dall'alto finendo sui vestiti e altre meraviglie. Fino ad ora sono stati inutili i tentativi di convincere le persone ad evitare di lasciare sul davanzale delle finestre granaglie o altro cibo o le continue campagne condotte sulla stampa per sensibilizzare l'opinione pubblica e gli amministratori sul problema. L'ordinanza emessa dal sindaco Pozzoli prevede multe salate. Probabilmente ora di fronte alla prospettiva di vedersi elevare una multa di 180 euro i cittadini ci penseranno due volte prima di dar da mangiare ai volatili.
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