Egregi signori
Leggiamo l'articolo allegato constatandone l'arroganza e l'ignoranza. Anzi: l'arroganza data dall'ignoranza.
La letteratura scientifica ha appurato ormai da molti anni l'inutilità dell'uccisione dei colombi: tanti vengono uccisi, altrettanti rioccuperanno i posti lasciati vuoti o per minore mortalità naturale o per maggiore natalità o per immigrazione.
Gli esempi di Basilea e di Barcellona parlano. Dopo anni di soppressioni niente è cambiato. Le uccisioni non hanno dato il risultato voluto.
L'incremento della popolazione di colombi avviene sulla base della legge scientifica della capacità portante.
Noi cittadini vorremmo che le istituzioni fossero più evolute sia dal punto di vista etico che scientifico, pretendiamo amministrazioni informate. In alcune città italiane, tra cui Firenze, per contenere il numero dei piccioni vengono usati metodi assolutamente incruenti, eticamente più accettabili e con maggiore validità scientifica. Il principale accorgimento è quello che si basa sulla somministrazione di mangime trattato con una sostanza ad effetto anticoncezionale, la nicarbazina. Questo farmaco viene distribuito in granella di mais da operatori appositamente addestrati. Le caratteristiche di sicurezza del trattamento con questo prodotto, autorizzato dal Ministero della Sanità, comprendono: un effetto sui colombi che è temporaneo e quindi reversibile, un impatto ambientale 100 volte inferiore al limite stabilito dalla normativa europea e una probabilità di ingestione da parte di altre specie che è praticamente nulla.
Vi invitiamo a seguire esempi civili e scientificamente validi tenendo anche presente che il colombo che vive nei centri urbani non è pericoloso per la salute. Ad affermarlo sono due ricercatori dell'Università di Basilea, Daniel Haag-Wackernagel e H. Moch, in un articolo della rivista medica Journal of Infection. I ricercatori hanno passato in rassegna la letteratura italiana, francese, tedesca e inglese sulla trasmissione di malattie dal colombo di città agli esseri umani, mentre i dati più recenti sono stati ottenuti grazie al database sanitario “PubMed”.
Dall'analisi di 77 studi epidemiologici effettuati su popolazioni di piccioni presenti in 60 aree urbane e regioni, è emerso che su un totale di 60 organismi patogeni (di cui 5 virus, 9 batteri, 45 funghi e 1 protozoo) potenzialmente trasmissibili dal colombo di città all'uomo, soltanto 7 hanno causato malattie nell'uomo. In un periodo di tempo pari a 60 anni e compreso tra il 1941 e il 2003, si sono verificati in totale solo 176 casi documentati di trasmissione di patologie dai colombi di città agli esseri umani. Tra di essi, solo un caso di salmonellosi e un caso di toxoplasmosi, malattie che spesso vengono enfatizzate da amministratori locali per giustificare uccisioni indiscriminate, ma che in pochissimi casi, come documentato dalla ricerca svizzera, si trasmettono dai colombi all'uomo, nonostante questi uccelli ne siano portatori.
Inoltre, anche le sempre reiterate accuse di degrado ambientale sono da sfatare. Una ricerca effettuata pochi anni fa da Legambiente con il patrocinio del Ministero dei Ben Culturali su 60 monumenti in tutta Italia, ha rilevato che le cause del degrado vanno riferite all'inquinamento atmosferico e alle vibrazioni causata dal traffico.
La sporcizia può essere tolta come si fa per quella umana.
Speriamo in un vostro impegno rigoroso per la conoscenza del problema e della sua civile soluzione.
.......................GRUPPO BAIRO Onlus
firme dei sostenitori del messaggio: p.s. articolo di cronaca in allegato
IL GIORNALE DI VICENZA
Lunedì 22 Novembre 2004
Capogruppo e consigliere leghisti in circoscrizione 5 scrivono all’assessore dopo le proteste di cittadini di Laghetto esasperati «Proibite il cibo ai piccioni E non solo in centro città» di Maria Elena Bonacini
|