LA NAZIONE
30 MARZO 2006
 
ALLARME
Gli animalisti in procura: 'Tratta di cani per la vivisezione'
Animalisti in procura per il furgone fermato in A1 e stipato di bestie. Erano in tutto 39 i cani trovati all'interno del Ford Transit nell'area di servizio di Badia al Pino. Controlli a tappeto a Reggio Emilia da dove provenivano i cani
 
AREZZO, 30 MARZO 2006 — Il ritrovamento dei trentanove cani stipati in un furgoncino Ford Transit nell’area di servizio di Badia al Pino venerdì sera lungo l’autostrada ha fatto scattare controlli a tappeto nei canili di Reggio Emilia. Da là infatti proveniva il furgone con lo sfortunato carico, un carico sospetto che potrebbe far temere un collegamento con il traffico di cani. Un sospetto che ha portato a una denuncia- esposto da parte delle associazioni animaliste aretine Enpa, Animalisti Italiani, Wwf e Lav alla procura di Arezzo. Una denuncia che va ad aggiungersi a quelle presentate dai colleghi animalisti emiliani che da tempo stanno denunciando un traffico illecito di animali e che ha portato a controlli nei canili soprattutto a Correggio e Castenovo Sotto. Il ritrovamento del furgone nell’aretino potrebbe aiutare dunque a fare chiarezza in un’inchiesta che dura da tempo su una tratta di animali. Animali che si teme destinati alla vivisezione o all’allenamento di cani da combattimento. Di sicuro i due conducenti del furgone non si erano fatti troppi scrupoli per il viaggio verso Viterbo. Avevano prelevato i 41 cani stipandoli in quattordici gabbie (due sono morti subito dopo il ritrovamento), senza aria né acqua né cibo e sono partiti per Viterbo. I guaiti delle bestiole e un divieto di sosta sullo spazio destinato ai disabili ha fatto scoprire a una pattuglia della polizia autostradale di Arezzo lo strano carico. Molte bestiole erano allo stremo tanto da rendersi necessario l’intervento del veterinario della Asl 8, il dottor Sauro Geppetti. E’ stato proprio il rapporto del veterinario a permettere il sequestro cautelativo dei cani ora ospitati nel centro cinofilo «Gli amici di Argo» di Policiano. Un successivo esame delle bestiole, come spiega uno dei responsabili del canile aretino Nico Mancini, ha rivelato che quasi tutte le femmine erano state «sfruttate» fino allo sfinimento per la riproduzione e l’allattamento, erano malnutrite, con problemi agli occhi (cataratte e congiuntivite), all’udito (otite cronica) e alla pelle (tagli, tigna, cicatrici molto regolari), alcune femmine erano in stato iniziale di gravidanza e i tatuaggi non sono leggibili. Troppe ombre, troppi lati oscuri in una vicenda su cui le associazioni animaliste vogliono fare chiarezza e su cui chiedono alla procura di verificare il luogo di provenienza visto che la situazione sanitaria della bestie «farebbe presupporre che i cani non erano sottoposti a cure, venivano sfruttati in maniera fini della procreazione e erano lasciati a loro stessi. Forti dubbi — si legge ancora sulla denuncia — nascono sulla motivazione del trasporto soprattutto per il fatto che la maggior parte dei cani essendo in età avanzata e femmine con segni di ripetute gravidanze non potevano essere meta di future adozioni».
Da qui la richiesta di allacciare la denuncia a quelle già presentate nei mesi precedenti dalle associazioni emiliane contro allevamenti che in passato si sarebbero resi responsabili anche di importazioni illecite e che farebbero sospettare un giro molto grosso. Per adesso i cani, sotto sequestro cautelativo e per i quali nessuno si è fatto vivo, restano in affidamento al canile «Gli amici di Argo». Nel caso in cui il sequestro diventasse definitivo scatterà la campagna di adozione che coinvolgerà gli animalisti aretini e reggiani e soprattutto la cittadinanza. Nella speranza che anche questa brutta storia abbia il suo lieto fine.
Silvia Bardi

 
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p.s. il contenuto di questa sezione è molto importante in quanto la piaga dei traffici di animali verso il nord Europa è molto estesa.
Diffondete più che potete e diffidate di chi si si offre di sistemare animali in Germania, Austria Svizzera o chi mentendovi vi promette facili affidi. Controllate sempre lo stato degli animali nel tempo e non allontanateli dal territorio, perchè ricordatevi che la vostra ignoranza, la vostra indifferenza, la vostra complicità, sarà la loro FINE.
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