Luglio 2003 |
Bolzano: Contadino ammazza piccolo di capriolo
Ha infierito senza pietà su un piccolo di capriolo, sbattendogli la testa contro un muro fino a farlo morire. La vicenda, però, è passata di bocca in bocca in paese, arrivando così all'orecchio di un guardiacaccia. Il controllo è scattato immediatamente e W.G., un contadino di San Genesio, è stato denunciato per violazione della legge sulla caccia e per maltrattamento di animali. Il piccolo Bambi, cinque giorni o poco più, è stato recuperato in una scarpata vicino al maso: aveva la testa fracassata.
Un'atroce storia di maltrattamenti sugli animali, quella emersa venerdì sull'altipiano di San Genesio. Protagonista, un contadino che ora dovrà rispondere penalmente di quanto è successo nel pomeriggio di quattro giorni fa.
Roana: (VC): Veleno ai cani. Uno muore
Vicino al centro di Treschè Conca sembra che qualcuno si diverta a disseminare bocconi avvelenati che hanno già ucciso un cane e ne hanno ridotto un altro in fin di vita. Roberta Dadam, originaria di Piovene ma residente a Treschè Conca, venerdì sera stava portando a spasso il suo levriero inglese, una femmina di quattro anni, lungo una laterale della strada che porta a Forte Corbin, in Zona Valdigevano già in Comune di Cogollo. Quando è ritornata a casa ha notato che il cane stava male e si è precipitata a Zugliano, nella clinica veterinaria del dott. Giuliano Pedrani, ma per la sua Moka non c'è stato nulla da fare. Roberta aveva già perso un dalmata un anno e mezzo fa, dopo che era stata a passeggiare con lui esattamente nello stesso posto di venerdì. Ma non è finita, perchè la stessa cosa è successa sabato sera ad Antonella Rigoni di Vicenza, in vacanza sull'Altopiano. Anche lei aveva portato il suo meticcio di tre anni e mezzo sulla medesima strada e anche a lui è toccata la stessa sventura, anche se probabilmente è stato più fortunato di Moka, perché ha vomitato subito parte del veleno e dovrebbe cavarsela. Pedrani non esita a parlare di bocconi avvelenati, anzi, ne descrive anche l'aspetto: "Si tratta di pezzi di carne di colore grigiastro e sono molto appetibili, tanto che la signora Rigoni si è accorta che
Il cane aveva in bocca qualcosa, ha cercato di toglierglielo ma lui l'ha inghiottito in un solo boccone".
Pieve di Soligo (TV): Il veleno fa strage di cani e gatti
Il cagnolino ha sofferto per due giorni una terribile agonia fra dolori atroci, poi ha cessato di vivere: anche il veterinario, subito intervenuto, ha confermato l'avvelenamento come la causa pressoché certa della morte così penosa dell'animale. Il fatto è successo nei giorni scorsi, vittima un cane di proprietà della famiglia F., residente in via Papa Luciani, elegante quartiere residenziale nel centro di Pieve di Soligo. Comprensibile il grande dolore di bambini e adulti del nucleo familiare che ormai da un anno avevano preso in casa il bastardino, al quale erano molto affezionati. «Bisogna ricordare però che questo è il secondo cane in due anni che ci viene ucciso col sistema delle polpette avvelenate rivela il capofamiglia G. F. perché la prima vittima di questa pratica così incivile fu un nostro esemplare di razza, un fox terrier, abituato ad accompagnare mio figlio alla fermata dell'autobus scolastico. Al ritorno da questo percorso, una mattina venne avvicinato da qualcuno che gli fornì del cibo velenosissimo, al punto che la sua morte fu istantanea».
Caltanisetta: Floricoltore estirpa piante di maijuana e qualcuno brucia vivo il suo cane
Un vendetta atroce: gli hanno bruciato vivo il cane. É accaduto ad un floricoltore che opera in via Del Gelso, nei pressi del cimitero. «Pippo», il doberman di tre anni posto a guardia del suo terreno è stato dapprima cosparso di benzina e poi dato alle fiamme. Gli autori del gesto atroce sono al momento ignoti anche se indagini sono in corso da parte dei carabinieri. E proprio i militari hanno rinvenuto nella zona anche i resti di una piantagione di marijuana. Per questo reato un giovane appena diciottenne, V. C., incensurato, è stato denunciato alla magistratura per coltivazione di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori non escludono che tra i due fatti vi siano collegamenti. Infatti tutto ha avuto inizio quando il floricoltore ha notato un giovane che curava alcune piante in una zona marginale della sua proprietà. Nel corso di un sopralluogo l'uomo ha notato la presenza di alcune strane piante e, senza pensarci su due volte, le ha estirpate e buttate ai margini del proprio terreno come se fossero erbacce infestanti. Sembrava che tutto fosse finito lì ed invece il giorno, quando è tornato nella sua campagna, il floricoltore ha avuto la sgradita sorpresa di ritrovare il suo cane incenerito. L'uomo a questo punto si è recato presso la locale Compagnia Carabinieri ed ha denunciato l'accaduto. I militari hanno effettuato un sopralluogo e, alla vista delle erbacce precedentemente estirpate, si sono immediatamente resi conto che non di piante qualsiasi si trattava ma bensì di marijuana. E così è saltato fuori che il giovane allontanato dall'operatore altro non era che un ragazzo che coltivava in proprio piante di marijuana. I militari lo hanno così rintracciato e denunciato alla magistratura.
Cucciago (CO): Ma in paese nessuno sa nulla.....
La notizia del macabro ritrovamento davanti al municipio, ha suscitato nei cittadini una reazione di angoscia e incredulità. Nessuno riesce a spiegarsi le motivazioni di un atto assurdo e sconsiderato come quello di mozzare la testa a un cane per poi abbandonarla per terra.
Imola (BO): Si può essere più crudeli?
Compiono l’atto più crudele nei confronti di un animale domestico, poi magari si preoccupano di cose assurde, inutili, quasi a voler mascherare il proprio senso di colpa.Al gattile di Imola gli operatori dell’Enpa si trovano sempre più spesso ad avere a che fare con casi che seguono questa “logica”.E’ accaduto così alcune settimane fa, quando una volontaria ha trovato davanti alla porta del gattile una lettiera chiusa da un cartone e dal nastro adesivo. Dentro, due gatte adulte a cui era impedita ogni fuga. Imprigionate ad una temperatura che sfiorava i 40 gradi, una volta liberate le gatte si dimenavano spaventate alle prese con un colpo di calore. Una di esse è stata quindi colpita da convulsioni. Particolare paradossale, chi le aveva abbandonate aveva bagnato loro il pelo, pensando di alleviare in questo modo le sofferenze dovute al caldo, e aveva depositato nell’angusta prigione anche qualche manciata di croccantini presi dalla razione di altri gatti ospiti
Opera (MI): Milly, dall'auto alla cuccia
Solo la prontezza e la sensibilità della Polizia municipale di Opera e di alcune volontarie dell'associazione ambientalista «Il Riccio» hanno evitato che si concludesse in tragedia l'incredibile vicenda di Milly, una volpina chiusa in macchina dal proprio padrone, abbandonata sotto il sole per giorni e giorni. Follia, indifferenza, crudeltà: difficile stabilire cosa possa aver dato origine all'inspiegabile comportamento dell'uomo, residente a Milano, ma impiegato per un breve periodo a Opera, fino a quando, perduto il lavoro, non è giunto all'incomprensibile decisione di lasciare l'auto a Opera, con dentro il proprio cane. Ora, per fortuna, Milly sta bene ma, soprattutto, non è più sola, visto che una famiglia operese l'ha presa in adozione
Mantova: Gatti vivi usati per la pesca al pesce siluro
Gatti vivi utilizzati come esche, anguille ferite usate come richiamo. Sono le ultime «tecniche» per la caccia al siluro, l’enorme pesce-predatore dei fiumi lombardi. Le sue carni dividono i buongustai: per qualcuno non sono commestibili, per altri rappresentano una ghiottoneria. Ed esiste il sospetto che siano venduti ai ristoranti, spacciati per storioni. È il mercato del Nord Europa, comunque, ad apprezzare principalmente le carni di questo «bestione» dalle imponenti dimensioni: anche due metri e mezzo di lunghezza e più di un quintale di peso. Ma per pescarlo, personaggi senza scrupoli ricorrono a mezzi fuori dalle regole.
Mulazzano (PR): Avvelenata una cagna
Diana, il segugio di pura razza francese «Petit Bleu» De Guascogne, femmina e allattante due cuccioli nati da 15 giorni, è morta nella notte tra giovedì e ieri in seguito, quasi certamente, all'ingerimento di un boccone avvelenato.
Monte Santa Maria Tiberina (PG): Polpetta killer. E' salvo
Un cane da tartufi avvelenato da una micidiale polpetta killer, che riesce a salvarsi solo grazie alla tempestività dei soccorsi e alla sua robusta fibra. Un episodio che riporta all'attenzione generale un problema che puntualmente si ripropone nelle campagne altotiberine, con la vita degli animali messa in serio pericolo dal comportamento criminale di persone che, quasi sempre, finiscono per sfuggire alle proprie responsabilità.
Foggia: Massacra il cane e incolpa i bambini
Avrebbe ucciso a bastonate il proprio cane, uno yorkshire di 12 anni, facendolo morire dopo quattro giorni di agonia. Lo avrebbe massacrato nel giardino di casa e poi avrebbe incolpato i bambini del circondario.
Nichelino (TO): Uccide il cane per difendersi
Ciok, il cane maremmano di guardia presso la tenuta S. Bernardo di via Castello è morto strangolato dall'uomo che aveva aggredito. L'episodio è avvenuto domenica sera verso le ore 20. Il signor R.M., pensionato 74enne residente a Nichelino, si era recato con la moglie M.D., 60 anni, per ritirare alcuni cesti di fiori lasciati alla tenuta dal giorno precedente, quando la figlia della coppia si era sposata. Banchetto con servizio catering all'aperto nella cornice del castello, il tutto messo a disposizione da un amico di famiglia (il proprietario dell'animale), presente anche al matrimonio. Domenica sera sono state consegnate al padre della sposa le chiavi della tenuta per poter tornare il giorno dopo a risistemare. Così è avvenuto. Il maremmano, di undici anni e dal peso di sessanta chili, è accorso quando i due nichelinesi sono entrati nel cortile. Il cane ha quindi azzannato l'uomo, che tentava di allontanarlo, provocandogli ferite agli arti superiori: il pensionato, in preda al panico, ha gridato richiamando l'attenzione di altre persone ed ha chiesto aiuto alla moglie, riuscendo a venire in possesso di un filo elettrico che ha stretto al collo dell'animale.
Pescara: Cucciolo chiuso in auto. La padrona denunciata
Chiuso nell’auto per ore sotto il sole cocente. Quando i vigili del fuoco e i vigili urbani, avvisati da una folla di cittadini, ieri alle 16 sono corsi in piazza Primo maggio, il barboncino bianco era vicino a morire. Chiuso in una jeep nera, targata Biella, l’animale non aveva più la forza di guaire. Dopo inutili appelli lanciati dagli altoparlanti della spiaggia per rintracciarne il proprietario, i vigili sono entrati in azione. Hanno rotto un vetro dell’auto e salvato il cane affidandolo all’Enpa e ai veterinari della Asl giunti sul posto. Alle 18 è tornata la proprietaria. Ha scoperto di essere stata denunciata al giudice di pace per maltrattamenti agli animali.
Perugia: Cani e gatti vittime di sevizie....
Per alcuni animali la convivenza in città è difficile, ma per altri diventa un vero e proprio incubo.
Cani e gatti, infatti, che convivono spesso sotto lo stesso tetto con gli umani, sono anche vittime di maltrattamenti feroci e, a volte, vengono anche uccisi. E’ successo ai cani più pregiati, quelli utilizzati per cercare il tartufo o quelli caccia, fatti fuori magari per mano di cercatori o cacciatori senza scrupoli che hanno pensato di mettere così a tacere per sempre la ”concorrenza”. Ma la cronaca ha registrato anche casi violenza gratuita nei confronti di animali un po’ in tutta l’Umbria. Bestie avvelenate con le polpette, cani strangolati, gatti uccisi per gioco anche dai ragazzini. Segnali di inciviltà gravi non solo per il fatto in sè ma anche perchè indicano una mancanza di rispetto nei confronti di esseri viventi indifesi.
Villa del Conte (PD): Gatti seviziati e uccisi. Caccia ai colpevoli
In via Aldo Moro non si parla d’altro e i residenti vogliono che la verità venga a galla al più presto. Chi è stato ad uccidere e a seviziare in modo così macabro i gatti? E’ ancora fresco il ricordo del micio trovato infilzato, mentre si vedono girovagare dei gatti con il pelo e la pelle ustionata: probabilmente la sostanza utilizzata è un acido. Un residente in quella zona conferma: «Il maltrattamento secondo me è iniziato già l’anno scorso, mia figlia aveva un gatto e lo scorso anno è tornato a casa in gravissime condizioni. Il pelo, quel poco che gli era rimasto, era ispido e bruciacchiato, si notava che l’animale soffriva tantissimo, non era in grado di reggersi in piedi, dopo qualche giorno è morto nonostante le cure. In quest’ultimo periodo ho visto qualche gatto che riporta le stesse bruciature che aveva il mio. Non so cosa pensare». E’ possibile che qualcuno si diverta a fare cose del genere? Sembra proprio di sì.
La Spezia: Un cane lupo scaraventato fuori dall'auto
Arriva l'estate e ahimè, si ripresenta un antico problema: l'abbandono dei cani. Ieri pomeriggio un bellissimo cane lupo di 6 mesi è stato «scaricato» in via Monviso da una Fiat Punto. La scena non è sfuggita ad alcune bambine in transito nella zona che però non hanno fatto a tempo e prendere il numero di targa dell'auto; le ragazzine si sono quindi prese cura dell'animale che nella caduta non ha comunque riportato ferite. Per lui si profila l'affidamento al canile municipale.
Pianello (PC): Bocconi avvelenati uccidono cane-terapista
Bocconi avvelenati seminano morte nella campagna tra Pianello e Pecorara. Camillo, un dolcissimo pastore tedesco di cinque anni, che con altri cani e cavalli avrebbe fatto parte integrante di una comunità di pet therapy che sta nascendo in località Ronco Rosso, poco distante da Chiarone, è morto in pochi minuti. Il suo inseparabile amico Gastone, bastardino di quattro anni, è salvo per miracolo. Ce l'ha fatta solo perchè è riuscito a vomitare in tempo il boccone che aveva appena ingurgitato.
Trapani: Avvelenati nove cani randagi
È un orrore quello dell'eccidio di inermi cani randagi che continua impunito nella «civilissima» Trapani. Stavolta il «cimitero» delle bestiole è stato «allestito» nel quartiere Portici di via Virgilio. Qualcuno ha deciso di eliminare i cani distribuendo loro bocconi avvelenati. Era o erano certe queste persone che gli animali, abituati a stare per strada, si sarebbero avvicinati alla vista del cibo non immaginando la tragica fine che uomini tanto cattivi avevano deciso di fargli fare. Una delle bestiole uccise era incinta. Un'altra era riuscita a sopravvivere, ma la malvagità è stata tale e tanta che ha indotto l'«omicida» a liberarsene finendola con le ruote dell'auto con cui l'ha investita.
Appignano (MT): Che fine hanno fatto i 30 micetti randagi?
Ha dovuto lasciare i suoi trenta gattini per un breve periodo, ma al suo ritorno non ha trovato neanche uno. A raccontare questa storia è Piera Alvares, animalista di Montelupone: «Nella sua casa, a Schito di Appignano, la mia amica aveva accolto una trentina di micetti randagi. Ma qualche settimana fa, per motivi di famiglia, è dovuta andare in Inghilterra. Prima di partire, si è sincerata che qualcuno si occupasse dei suoi gattini. Invece al ritorno ha scoperto che gli animali erano stati fatti uscire dalla casa e abbandonati all'aperto.
Sciacca (AG): Scomparsi i randagi dalle strade di Sciacca
O i cani randagi si sono fatti furbi e non cadono nelle trappole degli accalappiacani, o il fenomeno nella città termale non è così diffuso come è stato descritto nelle ultime settimane. Non ci sono altre spiegazioni nel commentare l'esito dei primi giorni di attività del servizio di accalappiacani che l'amministrazione comunale guidata da Ignazio Cucchiara ha assegnato ad una ditta specializzata di Ribera. Accompagnati da due impiegati comunali, tre operatori della ditta crispina hanno battuto il quartiere Perriera, ritenuto quello più a rischio dell'intera città, infestato da decine di cani randagi che, a giudicare dagli abitanti della zona, ogni sera scorazzano per le vie pubbliche. Cinque gabbie con relativa esca composta da pezzetti di carne sono state collocate in altrettanti punti nevralgici del quartiere, a ridosso dei cassonetti, dove i cani vanno alla ricerca di cibo. Ma di randagi, nemmeno l'ombra. Gli accalappiacani che sorvegliavano le gabbie sono tornati a casa a mani vuote ed all'indomani hanno dovuto riferire all'assessore che il primo intervento non ha sortito nessun effetto. Anzi, pare che nella trappola sia caduto qualche incauto gattino che poco dopo è stato opportunamente liberato. Ma come mai nessun cane si è avvicinato ai cassonetti?. Stando ai numerosi annunci pubblici fatti dal Comune circa l'avvio del servizio, viene quasi da pensare che i cani si siano messi d'accordo nell'evitare il pericolo incombente e si siano fatti beffa dei loro "nemici". Ma gli accalappiacani, "bacchettati" dagli amministratori comunali, non hanno intenzione di demordere.
Bressanone (BZ): Per i cani oltre ai divieti anche il veleno
Per gli amanti dei cani, una buona ed una cattiva notizia. Quella buona è che il nuovo regolamento che limita pesantemente la liberta del "migliore amico dell'uomo", sul territorio comunale non è stata ancora approvata dal Consiglio. Quella cattiva, anzi cattivissima, è invece che sono stati di nuovo segnalati casi di avvelenamento di cani lungo alcuni sentieri.
E' di nuovo la zona dell'altipiano di Naz-Sciaves, in passato tristemente nota per gli avvelenamenti con stricnina, che si pone macabramente in luce. L'episodio più inquietante si è verificato lungo una delle passeggiate più belle, quella che dalla zona dell'albergo Hochrain conduce al campo sportivo ed al biotopo di Rasa. Proprio qui un cucciolo di Bassetthound, mentre passeggiava al fianco della propria padrona non ha resistito alla tentazione di ingoiare un'esca piena di una sostanza tossica che poi si è rivelata essere veleno per topi. Il cane è spravvissuto solo grazie ad un immediato ricovero in clinica, a due operazioni chirurgiche e ad una lunga e costosa degenza. Sembra veramente incredibile (anche se non si dovessere essere preoccupati dell'incolumità dei cani) che tracciati di sentieri percorsi quotidianamente da dozzine di famiglie con bambini piccoli vengano ancora disseminati di bocconi tossici, senza che si faccia qualcosa per individuare è punire i responsabili.
Sala Consilina (SA): Abbandona un cane denunciato dai bambini
Lo hanno visto scaricare in malo modo da un autofurgone Opel che poi è andato via a tutta velocità. E subito un gruppo di ragazzini che stavano giocando nelle vicinanze hanno cercato di soccorrerlo. Ma il cane, un bellissimo pastore tedesco, ha preso a correre nel tentativo, risultato inutile, di raggiungere il proprio padrone. Poi si è fermato ed è tornato indietro, dando l'impressione di dirigersi verso i bambini che qualche istante prima si erano con lui mostrati tanto premurosi. Ma così non è stato. Il cane, abbaiando, ha infatti fatto perdere definitivamente le proprie tracce. E' accaduto a Sala Consilina, in località San Rocco, ed è l'ennesimo episodio di abbandono dei cani nella stagione estiva, un gesto incivile che si ripete puntualmente ad ogni estate nonostante le campagne di sensibilizzazione promosse dalle associazioni animaliste e dalle istituzioni. I ragazzini che hanno assistito alla scena hanno denunciato il fatto all'associazione animalista di Sala Consilina fornendo anche le prime due lettere della targa dell'autofurgone.
Pistoia: Anestetizzano gatto e poi fuggono
Un piccolo, inquietante mistero ci viene segnalato da uno studio medico veterinario dove ieri mattina è stato portato un gatto che era stato pesantemente anestetizzato nei giardini adiacenti al provveditorato agli studi, in via Mabellini. Residenti del posto hanno addirittura visto, mercoledì sera, degli individui che rincorrevano tre gatti, due mici sono fuggiti e il terzo è stato preso e anestetizzato con una siringa. La gente si è affacciata e ha interpellato gli sconosciuti che si sono allontanati. Perchè? L'animale ha dormito quasi trenta ore e ha rischiato di morire per collasso. Chi sono questi individui e per quale motivo volevano anestetizzare i gatti? L'episodio sarà denunciato alle autorità.
Poggio Cancelli (AQ): Muoiono quattro cuccioli abbandonati
Ci vuole una crudeltà bestiale, ad abbandonare una cagna ed i suoi cinque cuccioli sul ciglio della strada, sotto un sole cocente. È successo ieri a Poggio Cancelli di Campotosto, dove quattro dei cinque cuccioli sono morti disidratati ed il quinto è stato raccolto da mani pietose che hanno cercato di salvarlo, con la cagna che è rimasta a vegliare i suoi quattro cuccioletti morti: una scena davvero straziante, ma non per chi ha abbandonato quella famigliola canina sapendo la fine che avrebbero fatto i cagnolini.
Pirri (CA): Cane abbandonato in un auto salvato da un vigile urbano
Come tutti gli anni con la bella stagione ritorna, inesorabile, il problema dell'abbandono degli animali domestici. Da tempo, ormai, i mass media lanciano appelli per scongiurare questo triste fenomeno. Eppure tante parole hanno solo attenuato il problema. Ieri a Pirri l’ennesimo caso, uno dei pochi, tra i tanti che sicuramente avvengono ogni giorno, ad esser stato segnalato. In questo caso, non abbandono ma, di sicuro, un maltrattamento. Disidratato e tramortito, un piccolo cane in via Conte Biancamano ha sofferto per alcuni giorni chiuso all’interno di una Fiat Tipo. Solamente l’intervento dei vigili urbani gli ha salvato la vita. Il cucciolo, infatti, a causa del gran caldo avrebbe sicuramente rischiato la morte se un agente, rotti gli indugi, non avesse deciso di spaccare il vetro della macchina per permettergli di respirare. Dopo la “liberazione” i vigili hanno provveduto a rifocillarlo e nel giro di qualche ora il cane è riuscito a riprendersi.
Castel San Pietro Terme (BO): Venti animali uccisi in pochi mesi
Tutto è iniziato nello scorso mese di marzo, quando cominciarono a piovere denunce non solo nella zona di Imola ma anche e soprattutto in quella di Castel San Pietro dove circa 20 cani erano stati avvelenati in poco più di tre mesi. Una verità agghiacciante, raccolta con rabbia anche dall’amministrazione comunale del comune termale che, per bocca dello stesso vicesindaco Angelo Adimari, parlò di “assurda barbaria”.A distanza di poche settimane, vennero alla luce anche storie davvero incredibili come quella di Lucky, il cane che “visse due volte”. Il piccolo meticcio, trovato a inizio febbraio sulla tangenziale di Bologna all’altezza di Borgo Panigale, a inizio aprile a San Martino in Pedriolo fu trovato agonizzante dalla padrona che l’aveva liberato in una zona di sua proprietà. Lo salvò una corsa dal veterinario Nicola Mengoli che, purtroppo, di questi casi se n’è dovuto occupare molte volte in questi ultimi mesi. “Avvelenamento da stricnina”, disse il medico.
Lucca: Lo lega al palo e se ne ca: maxi multa
Il cane, di piccola taglia e bastardino, con il mantello marrone tigrato, lo faceva litigare con la moglie. Lei non ne voleva sapere. Almeno così si è giustificato davanti al personale del servizio sanitario Versilia a Viareggio a cui si era rivolto per disfarsi della povera bestia. Davanti alle spiegazioni che gli facevano notare come fosse necessario che il cane restasse con il padrone, o quantomeno che se ne prendesse cura il medesimo per un paio di settimane in attesa di novità, il proprietario ha salutato e se ne è andato. Appena uscito dagli uffici, però, ha pensato bene di disfarsi dell'animale legandolo con il guinzaglio ad un palo metallico nei pressi del Penny Market sulla via Aurelia Nord davanti al cimitero. Quindi, incurante delle «proteste» della bestia, è salito sulla propria auto e si è allontanato.
Sfortunatamente per lui e fortunatamente per il cane, un signore abitante a Lucca, amante degli animali, ha assistito alla scena e ha annotato il numero di targa della vettura avvisando, poi, le forze dell'ordine.
La Spezia: Bestie maltrattate deunce a raffica
Baffi strappati, zampette frantumate a botte, occhi resi ciechi dalle sevizie. Non ci sono solo abbandoni, in questa brutta estate spezzina: fatti gravissimi emergono dalle segnalazioni che quotidianamente arrivano all'ufficio tutela del Comune, che ha il coordinamento di tutti i 32 Comuni della provincia, e segue tutte le denunce sui maltrattamenti di ogni tipo di animale. Numerose sono già le pratiche che sono state trasferite per competenza, in questo avvio di stagione, alla magistratura: tanti sono i cittadini che saranno chiamati a rispondere di episodi raccapriccianti, che pure avvengono al chiuso di appartamenti e campagne curate. Il dato inquietante, è l'aumento di casi di sadismo di ogni tipo.
Perugia: Abbandonano due cani. Caos sulla superstrada
Ancora una giornata infernale sul raccordo Perugia-Bettolle all'altezza dell'uscita di San Faustino. Ma questa volta non c'entra nulla il traffico caotico o l'indisciplina e la distrazione degli automobilisti. Bensì il primo caso di abbandono di animali con due poveri cani lasciati in mezzo alla strada.
E' successo nel primo pomeriggio di ieri. Traffico ridotto e poche persone in giro in macchina, quando una Mini, il nuovo modello tanto in voga, appena uscita dalla galleria si ferma; si apre la portiera e vengono fatti uscire due cani. Lo sportello si richiude e l'auto schizza via. I due animali rimangono in mezzo alla strada. Una giovane perugina, che seguiva con la sua auto, assiste a tutta la scena e si ferma alla prima piazzola. Scende e cerca di richiamare gli animali, ormai in mezzo alla carreggiata, spaventati e frastornati dal traffico.
Boscochiesanuova (VR): Carabiniere salva due gattini
Salvati da un carabiniere mentre stavano per affogare dentro un sacchetto di plastica pieno d’acqua, gettato in un bidone di immondizie. Storia a lieto fine quella di due gattini di sei, sette giorni di vita, recuperati dall’appuntato scelto Emanuele Gobbi, della stazione di Boscochiesanuova, e consegnati a una signora di Verona che raccoglie e dà asilo ai gatti randagi. «Ho ricevuto una telefonata anonima di una persona che mi segnalava di aver visto il sacchetto dentro il bidone, in località Termine», racconta il carabiniere, «ma non mi era possibile subito uscire dalla caserma. Terminato il lavoro sono andato a casa a prendere mio figlio e quindi mi sono precipitato nel luogo segnalato. Ho visto subito il sacchetto, pieno d’acqua, ho tirato fuori i gattini, li ho asciugati e immediatamente ho telefonato al centro veterinario di Verona. È lì che mi hanno segnalato il nome della signora Lidia, che si occupa ai gatti randagi».
Taggia (IM): Gattina legata e lasciata sotto il sole..
Zampe posteriori e anteriori legate con una corda, una gattina di poche settimane è stata lasciata al sole nel campo sportivo di via Margotti, al Baragallo. Una tortura che avrebbe portato la micina a morte certa, se una donna non l'avesse notata e soccorsa, affidandola poi ad un'amica. E' quest'ultima, Rinalda Franchelli, dipendente comunale, a raccontare il raccapricciante episodio. «La gattina, di poco più di due mesi, era su un lato del campo, al sole, le zampe legate perchè non potesse scappare. Penso solo a che cosa sarebbe potuto succedere se fosse arrivato un cane... Per fortuna chi l'ha condannata ad una morte atroce non è riuscito nel suo intento. Nonostante la sua buona volontà e il suo impegno, ora la gatta è sana e salva».
Pesaro: PoveroCippo, che il padrone rivoleva, massacrato da altri cani
Ha perso il suo cane, lo ha ritrovato al canile ma non glielo hanno restituito e quando si è ripresentato il giorno dopo l'ha trovato sbranato dagli altri cani. Questa, in dolorosa sintesi, la vicenda subita da Olivier Guidi, padrone di Cippo, un meticcio di taglia media, color ebano che aveva il brutto vizio di concedersi un giretto dopo pranzo, giusto per digerire, e che è stato prima catturato dall'accalappiacani e poi azzannato e ucciso al canile, dopo che il padrone l'aveva ritrovato.
Pontasserchio (PI): Scaricano il cane in strada...
E' di solito nel periodo estivo che alcuni proprietari di cani, veramente poco sensibili, abbandonano il loro "amico più fedele", solo perché non sanno a chi lasciarlo durante le vacanze. Probabilmente proprio per questo motivo, verso le 19.30 d'ieri sera, gli occupanti di una Fiat Punto di colore grigio hanno scaricato e abbandonato per strada a Pontasserchio una di queste povere bestie, che ancora sarà in cerca dell'ingrato (ex) padrone. Sul fatto indagano i Carabinieri della locale Stazione, che presto dovrebbero poter arrivare (con le giuste conseguenze del caso) a identificare gli autori del ben poco nobile gesto.
San Gavino (CA): Strage di maiali morti per la sete
Strage di maiali nelle vasche delle anguille. Immagini da choc: centodue suini sono stati abbandonati domenica negli enormi vasconi nati per ospitare le anguille e poi inutilizzati. E subito è iniziata la corsa contro il tempo per portare l’acqua agli animali prima che morissero. Tutto inutile per sedici esemplari, morti di sete. Per gli altri l’autobotte è stata la salvezza.
Alle 21 di domenica i carabinieri della compagnia di Villacidro ricevono la segnalazione: maiali abbandonati. I militari della stazione di San Gavino intervengono prontamente. Poco dopo vengono chiamati in aiuto alcuni componenti della compagnia barracellare di San Gavino che giungono sul posto a portare l’acqua con i mezzi dell’antincendio. Non c’è un solo minuto da perdere, inizia la corsa contro il tempo. «I maiali erano allo stremo - racconta il capitano della compagnia barracellare Luciano Pilloni - appena abbiamo portato l’acqua, quasi si uccidevano tra loro per raggiungerla. La canaletta era completamente asciutta». Per i maiali le vasche delle anguille, lunghe 80 metri e larghe 15, erano ormai diventate una prigione: l’altezza degli argini, almeno un metro e mezzo, impediva la fuga.
Cosenza: Strage di delfini sulle coste della Calabria
Quelli spiaggiati avevano tutti la coda amputata. Sono morti dissanguati dopo un’agonia lunghissima. Ne hanno contati dieci da giugno a oggi, ma sono molti di più i delfini intrappolati nelle spadare e uccisi dai pescatori: per liberarli dalle reti gli hanno tagliato la pinna caudale. Wwf e Marevivo hanno lanciato l’allarme. Secondo i dati raccolti, che si basano sulle segnalazioni della rete territoriale delle Capitanerie di Porto, sono almeno dieci le stenelle trovate spiaggiate.
Vasto (CH): Cani uccisi col veleno: ora indaga la polizia
Due cani uccisi col veleno l’altra sera e, forse, altri quattro eliminati con la stessa tecnica nelle passate settimane. È un giallo a Vasto la morte violenta di randagi di piccola taglia trovati senza vita, sabato scorso, in Via Palombari a Vasto alta. Era sera quando alcuni passanti, notati i cani sul terreno, hanno allertato gli uomini del Commissariato. Gli agenti hanno fatto intervenire il veterinario di turno della Asl che ha eseguito l’ispezione sulle carcasse degli animali inviando alcuni campioni di tessuto all’Istituto Zooprofilattico. Manca la conferma, ma è probabile che i randagi siano stati avvelenati. È per questo che gli uomini del dirigente la Polizia di Stato di Vasto, Fiorindo Di Lorenzo, hanno avviato le indagini per accertare i responsabili dell’ignobile gesto e per scoprire se, a causare la morte di altri cani, siano stati gli stessi dell’altra sera
Fossombrone (PU): Crocchette miste ad essenza velenose....volevano avvelenare i gatti
In piazza Petrucci qualcuno ha disseminato crocchette per gatti miste ad abbondanti manciate di granuli color azzurro di chiara essenza velenosa. Chi si è accorto ha cercato di dare l'allarme pensando che qualche rischio lo poteva correre magari un bimbetto sfuggito alla attenzioni della mamma. Resta da stabilire se gli "obiettivi" da colpire fossero gatti o altri animali. Non è la prima volta che si programma lo sterminio di intere colonie di gatti. In un caso simile in via della Pace perirono una quindicina di animali contemporaneamente Stavolta l'irreparabile sembra sia stato evitato.
Appignano (MC): Scomparsa una colonia di gattini
Ad Appignano una colonia di 30 gattini è scomparsa nel nulla. Già registrati in Comune come animali protetti, i felini erano accuditi in una casa di via Fratelli Falconi dalla nota animalista Ildiko Bainoczi, che, momentaneamente assentatasi per un soggiorno all'estero, li aveva affidati ad un'altra persona. C'è chi sospetta che l'intera colonia sia stata catturata da individui che potevano accedere all'abitazione e che poi sia stata dispersa in aperta campagna, almeno a cinquanta chilometri da Appignano. La signora Bainoczi ha recentemente informato le forze dell'ordine e continua disperatamente a perlustrare invano i luoghi ove i gattini potrebbero essere stati abbandonati.
Magione (PG): Polpette killer per cani....
Due cani uccisi in una settimana da polpette alla stricnina a Sant'Arcangelo di Magione. L'usanza di mettere polpette con il potente veleno è conosciuta da tutti gli abitanti del luogo.
Ma gli ultimi due cani che sono caduti vittime di questo incivile atto non passeggiavano in mezzo ai boschi bensì in una zona frequentata da tutti anche, anche da molti bambini, perché in prossimità di un porticciolo in cui gli appassionati di pesca lasciano le proprie imbarcazioni, l’ "arginone". In realtà il fenomeno conta, forse, un maggior numero di vittime perché molti dei proprietari che perdono in questo modo il loro più fedele amico preferiscono non sporgere denuncia. La denuncia, infatti, obbliga i possessori ad effettuare l'autopsia sul cane che deve poi essere bruciato.
Lainate (MI): Cane preso a martellate e buttato nel Villoresi
Gli hanno spaccato la testa con una bastonata o con un martello, gli hanno tagliato l’orecchio destro per evitare che il cane venisse identificato attraverso il tatuaggio, poi lo hanno scaraventato nel canale Villoresi. Ulla, così l’hanno chiamata i suoi salvatori, una femmina di pastore tedesco, è l’ennesima vittima dei crudeli abbandoni estivi di cani. È stata vista , mentre si lasciava trascinare dalla corrente, da alcuni passanti. Con l’aiuto dei vigili del fuoco sono riusciti a portarla a riva. Ora è sottoposta a cure intensive nella speranza di salvarla.
Lainate (MI): Operato cane abbandonato nel Villoresi. Forse si salverà
Un'ora e mezzo è durato l’intervento chirurgico che ha ricostruito la calotta cranica e l'orecchio di Ulla. Il cane preso a martellate e abbandonato nel canale Villoresi è stato operato da un’équipe di veterinari guidati dal professor Flaminio Addis, docente alla Facoltà di veterinaria dell'Univesità di Milano. Un abbandono crudele, chi l’ha lasciata nelle acque del canale, son si è solo liberato di lei, ma ha anche cercato di provocarne la morte e di rendere irriconoscibile l’animale recidendo l’orecchio su cui era tatuato il numero di indentificazione. «Non ho voluto compensi - ha dichiarato Addis uscendo dalla sala operatoria - perché la triste storia di questo splendido lupo mi ha profondamente toccato». L'animale è in terapia intensiva e la prognosi, per ora riservata, non sarà sciolta prima di dieci giorni. Il quadro clinico generale fa però sperare che Ulla, nome scelto dai suoi soccorritori, possa recuperare.
Quarrata (PT): Colpi di carabina contro un gatto
Colpi di carabina contro un gatto. L'episodio è accaduto mercoledì sera dopo le 23 nella zona dello stadio comunale di Quarrata ed è stato denunciato ieri dalla proprietaria, intenzionata a sporgere denuncia contro ignoti ai carabinieri. «Mercoledì, dopo essere rimasto in casa tutto il giorno, — racconta — il nostro gatto è uscito verso le 23 per prendere un po' d'aria. Senza allontanarsi più di tanto. Quando è rientrato sanguinava vistosamente».
Bolzano: Animali sottoposti a terribili sevizie
Quattro carcasse di animali in avanzato stato di decomposizione. Quattro grosse capre legate agli alberi per il collo e per le zampe. Abbandonate al loro destino fino alla morte, se non sottoposte a tortura con disumana cattiveria. La macabra scoperta è stata fatta l'altro giorno da una tranquilla famigliola meranese in gita sui monti di Talle, raggiunti in funivia da verdines, sopra l'abitato di Scena. Un inquietante episodio sul quale cercherà di far luce l'inchiesta aperta dalle guardie forestali.
Capita, girando per i boschi, di imbattersi nei resti di qualche animale. Carcasse di selvaggina non sopravvissuta alla selezione naturale, o brandelli di qualche animale caduto sotto i colpi dei bracconieri. Credevamo di aver assistito ad una delle peggiori ignobiltà, dopo il fermo degli uccellatori che catturano i piccoli tordi e li accecano per farne dei richiami venatori. Ma, per la gratuita crudeltà che rappresenta, la scoperta di Valter Brentegani ha dell'incredibile.
Cesena (RM): Lancia gatti dall'auto in corsa
Un vero e proprio mostro in azione. Non ci sono altre parole per descrivere la storia raccontata qualche giorno fa alle forze dell’ordine.Tutto parte da un distributore lungo la Romea, nei pressi di Borgo Paglia, quando un automobilista in uscita dalla piazzola nota alcuni cuccioli di gatto vagare sperduti per l’area di servizio. Poco più in là una seconda autovettura s’immette a tutto gas nella strada proprio davanti al primo automobilista. Qualche centinaia di metri più avanti la scena che si offre agli occhi del dell’ignaro guidatore è a dir poco terrificante: dal finestrino della prima auto viene lanciato un altro gattino che finisce schiacciato proprio contro il parabrezza della seconda macchina. A questo punto l’inseguitore inizia a suonare più volte il clacson, ottenendo per tutta risposta un secondo micio lanciato dall’autovettura in corsa costretto all’identica, miserabile, fine del precedente.Al veicolo inseguitore non resta che annotarsi il numero di targa e presentarsi poco più tardi in una caserma delle forze dell’ordine per presentare denuncia contro il bruto assassino dei gatti appena nati.Una volta accertato l’effettivo svolgimento dei fatti, il padrone dell’automobile potrebbe rischiare grosso: maltrattamento ed abbandono di animali i reati ipotizzabili, che sono puniti in sede penale.
Orvieto: Il Killer dei felini ha colpito a Ciconia
Il killer degli animali ha colpito ancora. Stavolta il sadico che si aggira ad Orvieto e a cui vengono ricondotte le truculenti uccisioni di diverse povere bestie ha agito a Ciconia. Sabato mattina un anziano ha scoperto un gattino senza vita ai piedi di una siepe. Raccapricciante il modo con cui l'animale è stato ammazzato: qualcuno gli ha schiacciato la testa. Episodio inquietante che si ricollega a quelli denunciati mesi fa dal Wwf alla magistratura. Alcune persone avevano visto di sfuggita un uomo di mezz'età gettare liquido infiammabile su un gatto, per poi vederlo bruciare vivo dopo avergli tirato un cerino. L'episodio era avvenuto in pieno centro, via Gualtieri. Il giorno seguente, nella stessa piazza, era stato trovato un altro gatto in fin di vita con il muso fratturato e un occhio fuori dall'orbita. Un terzo gatto venne rinvenuto qualche giorno più tardi con i denti spezzati e il muso gonfio: il veterinario parlò di una bastonata.
Santo Stefano (MC): Lassie è senza tetto stremato, con una zampa amputata crolla in mezzo alla strada
Chissà perché si trovava lì, affamato e stanco, al punto di sdraiarsi in mezzo alla carreggiata della Provinciale che passa per il Piano di Madrignano. E chissà quanto strada e quanta fatica deve avere fatto con sole tre zampe, visto che una gli era stata amputata da tempo. Era sicuramente giunto allo stremo delle forze quando, rassegnato, si è abbandonato sull'asfalto sperando forse che qualcuno lo soccorresse. Fortunatamente, così è stato. Ora uno splendido Rough Collie (meglio conosciuto come Lassie) con il manto marrone striato di nero, probabilmente abbandonato al suo destino da qualcuno senza cuore, ha ritrovato una casa provvisoria e una padrona che non ha esitato a fermare la sua auto per raccoglierlo. Lo ha portato nel giardino della sua abitazione di Santo Stefano Magra, gli ha subito offerto una scodella di bocconcini e una ciotola d'acqua fresca.
Varazze (SV): Lo riporta al canile. Muore di crepacuore
Non lo ha maltrattato e neppure abbandonato, ma quando lo ha riportato al canile dove lo aveva prelevato, "Rex" è morto, molto probabilmente di crepacuore. Il responso del veterinario è semplice e crudo: infarto, una morte molto "sospetta" per un animale di poco più di un anno, sino al giorno prima sano e vispo come solo un cucciolo può essere. Del caso si è occupata anche l'Enpa, che rivolge l'ennesimo appello ad avere il massimo rispetto per il miglior amico dell'uomo, troppo spesso tradito quando non addirittura abbandonato. "Rex" era un meticcio di piccola taglia. Un'esercente varazzina lo aveva visto al canile di Alessandria. Voleva un cucciolotto per sè e la figlia ed ha scelto proprio il piccolo "Rex", pelo folto e occhi languidi. Lo ha portato a Varazze e per circa un anno il cane ha ripagato la "liberazione" elargendo affetto e allegria. Poi, nei giorni scorsi, la donna ha preso la drastica e per certi aspetti tragica decisione: riportarlo al canile, forse perché i troppi impegni non le permettevano di accudire al meglio la bestiola che comunque godeva di ottima salute. «Quando il cane ha rivisto le "cellette" di Alessandria — spiega Giuliana Pizzimbono, fiduciaria varazzina dell’Enpa
— ha iniziato a tremare. Gli amici dell’associazione volontari alessandrini mi hanno riferito che la bestiola sembrava terrorizzata. Ha guaìto quando ha visto la "padroncina" andar via. Si è distesa sul pavimento con la testa fra le zampe, quasi a non voler vedere nulla. Il mattino seguente "Rex" è stato trovato morto. Il veterinario ha compreso subito che era stato stroncato da infarto, anzi da autentico crepacuore.
Verona: Lasciano i cani in auto, tedeschi denunciati
Un bel labrador dal mantello color miele e un meticcio dal musetto simpatico: sono gli involontari protagonisti di una vicenda che ieri, all’ora di pranzo, ha creato non poco trambusto in corso Porta Nuova. I due animali erano stati lasciati dai loro padroni, due tedeschi, in un vecchio furgoncino Ford trasformato in camper, parcheggiato sotto un albero ma ben presto esposto totalmente al sole cocente di questi giorni. I padroni avevano lasciato nel camper, è vero, due ciotole d’acqua, ma tutti i finestrini erano drammaticamente chiusi.
Imola (BO): Quel cane che invadeva ogni giorno il suo giardino....
Quel cane che invadeva ogni giorno il suo giardino senza troppi complimenti non gli andava a genio. Al punto che ieri mattina, all'ennesima intrusione dell'animale, ha caricato il suo fucile da caccia, si è affacciato alla finestra e ha fatto fuoco. Un colpo secco, sparato a sangue freddo, e il cane si è accasciato a terra: un bastardino di proprietà del vicino di casa colpevole solo di aver messo piede nel cortile sbagliato, che adesso lotta fra la vita e la morte.
Imola (BO): Il cane preso a fucilate si è salvato, ma perderà un occhio
Rischia di perdere un occhio ma non corre pericolo di vita il bastardino ferito a colpi di fucile da un cacciatore imolese di 61 anni che l'altra mattina, stanco di veder gironzolare il cane del vicino nel suo cortile, gli ha sparato.
Ivano Avoni è il veterinario che ha soccorso il cane salvandogli la vita. «La vicenda avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori se il cacciatore avesse caricato l'arma con proiettili di calibro maggiore – fa sapere Avoni – Il fucile era caricato a pallini per volatili che difficilmente potrebbero uccidere un cane di 10 chili come questo
San Pietro di Feletto (TV): Cani e gatti avvelenati, una denuncia
Tutto il pendio, che da Santa Maria di Feletto, all'altezza del Milleluci, scende verso Crevada, ricoperto di fitti boschi e di vigneti, è terreno minato per gli animali domestici, di cui da alcuni anni si sta perpetrando un'autentica strage. L'ultimo episodio è accaduto sabato scorso quando Piero Spinazzè, titolare di un'azienda agricola in via Galinera, ha rinvenuto nel bosco, privo di vita, uno dei suoi cani di razza, una femmina di due anni, che alleva assieme ad alcuni bastardini, mentre vicino a casa ha trovato una gatta morta, dei cui piccoli si è presa cura la sua famiglia. «Non è possibile che continui questa situazione - afferma - ed ho deciso di andare dai carabinieri a presentare denuncia contro ignoti». Lo scorso anno aveva trovato ucciso un pastore tedesco.
Sesto San Giovanni (MI): Adottava gattini per torturarli. Denunciata per maltrattamenti
I gattini pensavano di aver trovato una nuova famiglia. Ma purtroppo per loro, non è stato così. Nel giro di poco più di un mese, A.V., una donna separata dal marito e convivente con un nuovo compagno, ha adottato una decina di gattini. Quasi tutti morti. La signora si era rivolta, per adottarli, ad un noto negozio di Sesto san Giovanni e a due associazioni zoofile "Tom & Jerry" e "Amico Gatto". Sono state loro le prime ad insospettirsi. Seguite a ruota da veterinario a cui la donna si rivolgeva, portando i felini spesso in condizioni disperate. E' capitato che i gatti venissero portati in clinica quando ormai erano in avanzato stato di decomposizione o con traumi gravissimi, come la spina dorsale rotta. E' stata così allertata la Lav che ha subito avviato le indagini. Si è scoperta così una storia agghiacciante. I gattini morti nel giro di trenta giorni sono sei. Tutti deceduti in seguito a gravissimi maltrattamenti.
Brescia: Getta i gattini dal finestrino dell'auto in corsa......
Ha gettato dal finestrino dell’auto in corsa quattro gattini rischiando di provocare un tamponamento a catena sulla tangenziale sud. Un gesto irresponsabile oltre che crudele. Protagonista dell’episodio avvenuto ieri mattina, una donna che sarebbe in fase di identificazione dagli agenti della Polstrada e della Polizia locale di Brescia. In mano alle forze dell’ordine c’è il modello della vettura, una Peugeot grigia e il numero di targa fornito da alcuni testimoni oculari pronti a sporgere denuncia.
Lugangano (PC): Preoccupazione per avvelenamenti in pieno centro abitato
Indignazione, sconcerto e molta preoccupazione dominano, in questi giorni, l'opinione pubblica lugagnanese per l'avvelenamento di tre cani. Indignazione per la proditoria semina di bocconi avvelenati che ha causato la morte rapida di due animali e la paralisi del terzo; sconcerto perché il fatto è praticamente avvenuto nel centro abitato; e preoccupazione perché il gesto inconsulto è stato compiuto davanti al parco giochi comunale, all'angolo di viale Aldo Moro con via Madre Mazzarello, e nel prato-giardino dell'angolo opposto dove viale Moro si incrocia con via San Giovanni Battista.
Romano (BG): Cane ucciso da una fuciliata. Forse perchè abbaiava troppo
La campagna di sensibilizzazione contro i maltrattamenti degli animali non sembra avere interessato chi, domenica sera a Romano di Lombardia, ha ammazzato, probabilmente con un fucile da caccia, un cane di grossa taglia, ritenuto forse colpevole di avere fatto insistentemente la cosa a lui più naturale: abbaiare.
È accaduto nella zona abitata di via Patrioti Romanesi al civico 40, nel giardino di un edificio a due piani. Qui, all'interno del suo recinto, Kumo, meticcio di due anni nato da un incrocio tra cani di razza maremmano e labrador è morto colpito da uno sparo.
Passignano (PG): Allarme polpette killer: ucciso altro cane
Anche ieri un altro cane è stato trovato morto, questa volta a Passignano e probabilmente ancora vittima di una polpetta killer. La stessa sorte era toccata la scorsa settimana a due cuccioli a Sant'Arcangelo, sul lungolago, in una zona tradizionalmente frequentata da molti turisti ed anche dai bambini ed adibita a darsena per piccole imbarcazioni. Nei giorni precedenti, secondo quanto si è appreso, altri cani erano morti a Castiglione del Lago, a Tuoro, a Passignano ed anche nella Valnestore, a Panicale, anche se in questo caso i proprietari avevano preferito non sporgere denuncia ai carabinieri.
Milano: Litiga con la ragazza e per dispetto getta il gatto dal terzo piano
Tempi duri per i gatti. In estate gli episodi di violenza verso gli animali sembrano moltiplicarsi. Soltanto due giorni fa a Sesto San Giovanni è stato scoperto un gravissimo episodio di maltrattamenti ai danni di una decina di gatti. Ieri è toccato ad un micino tigrato di quattro mesi. E' stato scagliato fuori dalla finestra del terzo piano di via Salomone 32. Il gattino, però, ha onorato il detto che i gatti hanno nove vite e si è salvato. Sarà comunque tenuto sotto controllo dei volontari dell'Ente Nazionale Protezione Animale, a cui la bestiola è stata affidata dopo l'accaduto.
Ascoli Piceno: Razza meticcia color nero femmina...
Razza meticcia, colore nero, femmina, di età fra i sette e gli otto anni. Da oltre due giorni era sotto il sole sul ciglio della strada che da Rosara porta in città. Vicino a lei un piccolo recipiente nel quale, forse, quando è stata abbandonata c'era qualche goccia d'acqua. Quando Luca Pasquali, un giovane veterinario del posto, passando con la sua auto ha notato casualmente Martina (così l'ha chiamata), quasi non ha creduto ai propri occhi e immediatamente si è fermato per soccorrere la bestiolina che, per oltre 48 ore, ha rischiato di essere travolta dalle automobili e dai camion in transito sulla strada.
Castellamonte (TO): Allarme bomba, ma nel pacco c'erano tre gattini
Per pochi istanti si è temuto che si trattasse di un pacco-bomba. Era una scatola di cartone, di quelle utilizzate per contenere detersivi, impacchettata con nastro adesivo. A trovarla, in un angolo, tra gli scaffali del supermercato Coop di via Bairo a Castellamonte è stata la vice direttrice. La donna ha prima raccolto la scatola portandola all’esterno dell’edificio, poi ha chiamato i carabinieri. Quando i militari sono arrivati l’area attorno al pacco sigillato, per un raggio di 30 metri, è stata isolata. Ma è bastata una rapida occhiata a quell’oggetto per capire che non era nulla di pericoloso: sul nastro adesivo c’era la scritta «Aprire subito» e su alcuni lati della scatola erano stati praticati dei fori. Quando è stata aperta i carabinieri hanno trovato tre gattini appena nati, che qualcuno aveva voluto abbandonare in un posto affollato probabilmente perché fossero ritrovati il più velocemente possibile. I tre gattini sono poi stati portati all’Associazione «Amici dei Gatti» in frazione Bessolo di Scarmagno.
Montebelluna (TV): Gatti ammazzati a bastonate.....
Strage di gatti in via Ca' Falier. I cittadini che risiedono a Busta in via Ca' Falier (zona Borghi) sono esasperati. Negli ultimi mesi, infatti, hanno avuto ripetutamente a che fare con uccisioni di gatti, avvenute con vari metodi, ma anche di cani. «Alcuni animali -spiega Michela Tessariol, che abita nella zona- vengono avvelenati, altri, invece, uccisi a bastonate. Fra gennaio e febbraio ne erano morti sei-sette, a partire dalla settimana scorsa ci troviamo di fronte ad una nuova serie di uccisioni. Oltre ai gatti, è stato avvelenato anche un cane. Per quanto riguarda la mia situazione personale, posso dire che mi sono stati uccisi due gatti in pochi mesi. Non trovavo più il secondo: una signora mi ha avvisato che era steso a terra, morto».
Reggio Calabria: Legati e lasciati sotto il sole muoiono un lupo e il suo cucciolo
Un cane lupo ed il suo cucciolo sono morti per il caldo a Palmi (Reggio Calabria). Qualcuno li ha lasciati legati a una vecchia auto in attesa di demplicione con una temperatura di 30 gradi. Il proprietario non è stato ancora identificato. I due animali sono stati lasciati nei pressi di un deposito di ferramenta nel quartiere Pille di Palmi e nessuno, secondo quanto si è appreso, ha sentito i latrati dei cani. Il lupetto, tra l'altro, nel tentativo di liberarsi, si è strangolato con la stessa corda.
Ragusa: Strage di randagi arrotati sulle strade
E' una continua strage che avviene tra l'indifferenza di tutti. Sono decine e decine, soprattutto in questo periodo, i cani che finiscono arrotati sotto automobili che transitano ad alta velocità. Basta percorre le nostre strade provinciali per trovare conferme. Cani ammazzati soltanto perchè randagi o perchè hanno la colpa di essere stati abbandonati da chi è partito per le ferie. E forse servono a poco le campagne di sensibilizzazione se poi non ci sono punizioni esemplari che invece potrebbero esserci risalendo ai padroni dei cani abbandonati grazie ai collari o ai microchip. Una possibilità che viene confermata da uno dei gestori di un'azienda che si occupa del servizio di accalappiacani: «In questo periodo ci arrivano molte segnalazioni - spiegano - ma chiaramente diventa impossibile stare dietro a tutte le richieste. Molti cani purtroppo vengono arrotati. In alcuni casi si tratta di cani che hanno il collare e dunque potrebbe essere anche facile risalire ai proprietari che dicono che il cane è solo scappato. Eppure in molti di questi casi non risulta alcuna denuncia»
Milano: Decine di piccioni morti. "Sono stati avvelenati"
Misteriosa morìa di piccioni ieri pomeriggio nei pressi della Stazione Centrale. Fra le 15 e le 16 una quarantina di animali sono morti in piazza Duca d’Aosta. La maggior parte giaceva nell’aiuola sul versante orientale del piazzale, ma qualche volatile si è spinto a morire nel porticato della Stazione. «Non ce ne siamo accorti subito», racconta chi si trovava ieri in prossimità del tendone per lo skateboard. «Ad un certo punto abbiamo visto alcuni piccioni tremare in maniera strana e accasciarsi sul fianco», è la testimonianza di coloro che hanno assistito al fatto. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i veterinari del Comune. Gli animali sono stati portati al canile di via Lombroso. Lunedì saranno trasferiti all’Istituto di zooprofilassi in via Celoria per stabilire le cause della morte. Per ora l’avvelenamento è l’ipotesi più probabile.
Perugia: Tristi storie d'estate
Storie di animali, di veri amici dell'uomo. Storie di piccole-grandi tragedie. Due cani sono morti negli ultimi tre giorni, a Perugia, nello stesso modo macabro: sono rimasti appesi al loro guinzaglio mentre forse tentavano di scavalcare il terrazzo dove erano stati lasciati soli. I padroni erano altrove, mentre i loro amici a quattro zampe emettevano l'ultimo respiro, strangolati dal collare.
Stessa, terribile fine per un pit bull, in un condominio di Ponte Felcino. Anche qui il cane è rimasto impiccato con il guinzaglio sul balcone di casa. Sul posto, dopo l'allarme lanciato da alcuni vicini, è intervenuta una piccola task-force: agenti della squadra Volante della questura, volontari dell'Enpa, personale dell'Asl. Indispensabile anche l'intervento dei vigili del fuoco, che sono stati costretti a recuperare il cane dall'esterno. In quel momento, infatti, la proprietaria del povero animale non era in casa. Secondo i primi accertamenti, il pit bull è morto per soffocamento. Nei confronti della proprietaria dell'animale, almeno per ora, non è stato comunque preso alcun provvedimento. Tragedie d'estate che non sempre sono sinonimo di abbandono. In questi casi, infatti, i cani sono morti nelle terrazze delle case in cui vivevano. Nessuno, cioè, li aveva scaricati come sacchi di spazzatura sul bordo di una strada, nessuno aveva negato loro un tetto e una ciotola di cibo. Eppure, a quanto risulta, gli animali erano stati lasciati dai proprietari sotto il sole cocente, senza possibilità di riparo. E forse la sofferenza ha spinto quelle povere bestie a tentare di evadere. Con il risultato di una morte terribile.
Vezzano (TN): Giallo sul monte Gazza. Trovate morte 19 pecore
Le prime carcasse le hanno intraviste i cacciatori che puntavano agli ungulati, poi i vigili del fuoco hanno trovato le altre. A fine giornata sul monte Gazza, sopra Vezzano, sono state diciannove le pecore morte contate dai pompieri della stazione del posto e dai colleghi di Trento. Sulle cause delle strage persino i vigili del fuoco nutrono dubbi. Avvelenate? Forse. Cadute in un dirupo? E' da escludere. Sbranate dall'orso? E' possibile, ma le tracce sono poche. Insomma: un mistero.
Alcamo (TR): Pastore Belga e rottwailler in autostrada: uno muore l'altro lo veglia
Bestie sono gli animali, oppure gli esseri umani? Talvolta, quando si verificano episodi come quello accaduto ieri lungo la carreggiata Palermo-Trapani dell'autostrada A/29, dove sono stati abbandonati due cani, viene proprio da chiederselo e la risposta non è di quelle in grado di far suscitare comprensione verso le persone.
La vicenda, poco edificante, si è conclusa con la morte di una delle due bestiole e ora i poliziotti del commissariato di Alcamo hanno già aperto un'indagine che, nell'attesa di identificare il colpevole, è contro ignoti per procurato pericolo in autostrada, maltrattamento e abbandono di animali. Un pericolo per gli automobilisti
Ponte Felicino (PG): Morte in diretta di un pitbull impiccato
La scena sembrava irreale, ma ben presto i vicini si sono resi conto che stavano assistendo impotenti, alla morte in diretta di un pittbull che penzolava dal balcone di una casa a Ponte Felicino. Il cane era stato lasciato nel terrazzino dalla padrona di casa, ma probabilmente l'animale non gradiva di essere costretto a stare in uno spazio così ristretto e ha tentato quindi di liberarsi.
Essendo un animale robusto ha quindi cercato di liberarsi e di spiccare un salto dal balcone. Il guinzaglio, però, che era fissato ad un gancio, non ha ceduto: il cane è rimasto a penzoloni dal balcone fino a quando non è morto per asfissia, "impiccato" al suo guinzaglio.
Crotone: Chi avvelena gli animali?
La sezione crotonese dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa) denuncia che due cani randagi che erano alloggiati nella cuccia rionale di Viale Regina Margherita sono stati avvelenati. In un comunicato stampa firmato dal responsabile Enpa viene precisato che uno dei randagi è stato curato ed è in convalescenza, l'altro nonostante le cure è invece deceduto. Ambedue i cani presentavano sintomi di avvelenamento. Ed i volontari crotonesi dell'Enpa che si occupano di assistere i randagi alloggiati nella cuccia rionale non hanno dubbi: «I cani sono stati avvelenati volontariamente da qualcuno che ha gettato qualche sostanza all'interno dell'area recintata». I due episodi denunciati sono avvenuti nello stesso giorno. È stato il presidente dell'Enpa che s'era recato nella cuccia rionale ad accorgersi nella mattinata di giovedì che un cane stava male e sbavava. Un veterinario privato (il dott. Albino De Marco), ha poi accertato che si trattava di avvelenamento. Ha curato il randagio che è stato poi affidato ad una volontaria dell'Enpa. Nel pomeriggio si è verificato il secondo episodio. Anche in questa circostanza è stato un veterinario privato (la dott.ssa. Paola Morace), ad accertare che il cane che stava male presentava i sintomi dell'avvelenamento. L'animale nonostante le cure è poi deceduto.
Vigevano (PV): Tiro al piccione davanti alla casa
Tiro al piccione davanti a casa. Giuseppe Dallera, combattivo pensionato conosciuto come "l'amico degli animali" sostiene un'altra battaglia contro quello che definisce «l'abbattimento indiscriminato e senza criterio» dei volatili. «Intendiamoci - spiega Dallera - non ho nulla da eccepire contro l'abbiattimento regolamentato ed effettuato da persone esperte ed autorizzate. Sono indignato, invece, quando vedo persone del tutto inseperte, in calzoncini e ciabatte, armate di fucile, che sparano all'impazzata contro tutto ciò che vedono. Il risultato è che davanti a casa mia (abito in una cascina di corso Novara) si accumulano decine di piccioni morti che nessuno viene a rimuovere.
Vezzano (TN): Le pecore? L'orso non mi convince
Se è stato l'orso è ancora tutto da vedere. Può darsi, certo che gli orsi non recidono di netto le orecchie delle pecore». Nonostante tutti - o quasi - siano convinti che a fare strage di pecore sui monti di Vezzano sia stato uno dei plantigradi del progetto Life Ursus, c'è qualcuno - il sindaco del paese - che da questa storia proprio non riesce a farsi convincere. Eddo Tasin conosce bene il pastore proprietario delle carcasse e proprio per questo i suoi dubbi sulla strage di qualche giorno fa aumentano, soprattutto - dice lui - «quando tutti sono così sbrigativi nel classificare questa vicenda come l'ennesima sortita dell'orso».
Trento: Quaranta pecore sterminate da un fulmine
Mentre le pecore di Vezzano venivano recuperate sul monte Gazza dal pastore e l'autopsia dei veterinari confermava la morte per folgorazione, a pochi chilometri di distanza in linea d'aria - nella zona di Malga Campa - un altro fulmine colpiva un gregge di pecore, compiendo una strage. Sul terreno sono rimaste le carcasse di quaranta animali. Anche in questo caso l'orso non c'entra.
Nel giro di tre-quattro giorni i fulmini dei temporali estivi hanno lasciato sul campo sessanta vittime.
Campodolcino (SO): Avvelenati 3 cani e 4 gatti
Bobi, Brill e Biba. Si chiamavano così i tre cani meticci di proprietà di Antonio Gianera, maestro di sci di Motta di Campodolcino, trovati morti avvelenati sabato scorso insieme a quattro gattini che vivevano liberi nei pressi dell'abitazione. I sette animali sono deceduti a distanza di poche ore l'uno dall'altro nelle braccia dell'uomo e della moglie Margery: «Non c'è stato nulla da fare - spiega Antonio Gianera - quando abbiamo capito che stavano male era troppo tardi e dopo pochi minuti di grande sofferenza sono morti.
Pergine (TN): Cani legati al guardrail e poi abbandonati
Altri quattro cani, tutti muniti di collare, sono stati trovati abbandonati nel recente fine settimana in varie zone del territorio comunale. Due di essi erano legati al guardrail ed a un cassonetto, segno questo della volontà dei padroni di disfarsene.
Altri due cani erano stati rinvenuti la settimana precedente e segnalati agli addetti del canile comunale. Sembra quindi che il fenomeno dell'abbandono degli animali domestici, specie dei cani, si faccia sentire anche a Pergine nel periodo delle ferie estive, nonostante la campagna di sensibilizzazione che è in atto nel nostro Paese. Non è certo che i proprietari dei cani siano perginesi perché gli animali possono essere agevolmente abbandonati anche da automobilisti di passaggio. Questo rende più difficile il risalire ai proprietari.
Macomer (NU): Nelle campagne di Bara sono state uccise circa cento pecore
Un centinaio di pecore sgozzate, tre cavalli puro sangue rubati e poi a completare l’opera ci sono voluti anche i vandali e teppisti, che hanno messo a soqquadro alcune zone periferiche, compreso il cimitero, danneggiando strutture e quanto hanno trovato nel loro passaggio. Tutto si è verificato durante l’ultimo fine settimana, durante la notte, forse mentre in piazza si festeggiava San Pantaleo.
L’episodio più grave si è verificato in un ovile nelle campagne di Bara, a poche centinaia di metri dalla strada che da Macomer conduce a Bosa. Un centinaio di pecore sono state accoltellate e lasciate sanguinanti proprio davanti all’ingresso dell’ovile di un allevatore, Agostino Falchi di 50 anni, di Macomer.
Voghera (PV): Sparito bracco, forse rubato
Ozzy ha tre mesi. E' un bellissimo bracco tedesco. Da domenica notte è sparito, come svanito nel nulla. La sua padrona è disperata e ha fatto denuncia. Non di scomparsa, ma di furto. Ne è sicura: il suo cagnolino è stato portato via da qualcuno che è entrato nel giardino durante una sua breve assenza. «Me lo hanno rubato, ne sono certa - racconta con gli occhi rossi per il pianto - perché il cancelletto del giardino era leggermente aperto. Qualcuno mi ha voluto dare questo immenso dolore e ho anche dei sospetti: è stato un cacciatore». In zona non è il primo furto di cani. «A un vigile gliene hanno rubati tre». Ieri la padrona di Ozzy ha passato al tappeto la zona. «Ho pensato che fosse rimasto investito da un'auto, ma ho percorso la strada nei due sensi e non l'ho trovato». Da qui il sospetto che il cane sia stato rapito. «E' una razza apprezzata dai cacciatori», aggiunge. Chi ha notizie di Ozzy può fornire indicazioni telefonando al numero 338-4067026. Ecco un «identikit». Il cane non ha medagliette di riconoscimento. Ha un collare marrore con borchiette e stelline. E' marrone, ha gli occhi verdi. La razza è bracco tedesco, la coda e le orecchie non sono state tagliate. «A chi lo trova, prometto una lauta ricompensa
Agrate (MI): Morto il cucciolo di cerbiatto trovato a Omate
Bambi è morto. Girava per Omate da due settimane, ma nessuno l’aveva notato. Il piccolo cerbiatto è stato trovato sabato scorso nel ranch della famiglia Brambilla, intorno alle 10.30, visibilmente disidratato. «Appena lo abbiamo visto abbiamo preso una bacinella d’acqua -racconta Alfredo Brambilla-. Abbiamo anche chiamato il veterinario, che gli ha misurato la temperatura: aveva 41 gradi». Bambi aveva dato dapprima segno di rimettersi, anche grazie alle cure amorevoli dei proprietari della fattoria, che gli hanno fatto gli impacchi e lo hanno abbeverato, ma verso sera, intorno alle 18, il piccolo cerbiatto è morto.
Bologna: Picchia i suoi cagnolini. Tunisino denunciato
Ha picchiato i suoi due cagnolini fino a quando un passante, infastidito da quella brutale violenza, ha chiamato il 113 che l'ha denunciato. Il tunisino, regolare di 32 anni, martedì alle 23.30 in piazza Carducci ha cercato di giustificarsi dicendo che «non stava facendo nulla di diverso dal solito».
Una scusa che non è servita a evitargli la denuncia per maltrattamento di animali. I due cuccioli sono stati quindi riaffidati alla moglie italiana del nordafricano.
L'Aquila: Cagna ferita da una tagliola usata per catturare i cinghiali
La Lega nazionale per la difesa del cane, tramite la responsabile locale, Francesca Fagioli, segnala un episodio "gravissimo" avvenuto alle porte della città: in seguito ad una segnalazione, è stata recuperata una cagna in via Francesco Paolo Tosti, verso la discarica di Collebrincioni, con una tagliola alla zampa anteriore destra. "L'animale, tempestivamente soccorso" si legge nella nota " per fortuna non ha riportato fratture oppure danni gravi alla zampa. Ricordiamo che l'uso delle tagliole non è solo molto pericoloso, ma è anche vietato dalla legge.
Ravenna: Venti polpette avvelenate nel parco dei cani
Polpette avvelenate in città. Sono state scoperte nel campo riservato ai cani in via Rabbi, dietro il centro commerciale Podium di via dei Poggi. Per fortuna sono state notate prima che potessero fare qualche vittima. «Sono uscito con il mio cane — racconta un ravennate — per farlo correre un po'. Come sempre vado nel campo di viale Rabbi, uno fra i pochissimi spazi della città riservati ai cani. C'era una ventina di piccole polpette». Così, all'ingresso del campo è stato sistemato un piccolo cartello per avvisare della possibile presenza di bocconi avvelenati.
Garlate (LE): Mi tiene il cane? E lo lascia in negozio
Abbandonare un cane in autostrada è un reato. Inoltre è molto pericoloso per l’animale e per le persone. Ma c’è chi ha pensato ad un nuovo modo di abbandonare un animale, sicuramente molto meno cruento, ma altrettanto criticabile. Una signora, l’altro giorno, si presenta davanti al negozzo di toelettatura per cani “La Cuccia” di Garlate. La madre della titolare Marta Sangiorgio, ovvero Laura Pra Levis, vede una signora distinta attendere l’apertura dell’esercizio: «Erano le 9,30 quando ho visto questa signora con un collie al guinzaglio. Mi ha chiesto se lo potevo lavare ma io da sola non faccio lavori con cani di questa taglia. Mi ha pregato, allora, di tenerlo in negozio fino al suo ritorno adducendo come scusa l’urgenza di andare a Lecco a fare un prelievo del sangue». Dopo qualche rimostranza, la signora Pra Levis accetta di tenere in custodia il cane fino al ritorno della padrona: «Sembrava sincera – afferma ancora stupita per quanto accaduto – Mi ha detto di non poter lasciare il collie in macchina, in quanto passibile di multa se non di denuncia. Così mi ha convinta a tenerlo. Io ho spiegato anche che me ne sarei dovuta andare entro mezzogiorno. Lei ha risposto che sarebbe rientrata prima, a costo di non fare il prelievo. Poi mi ha chiesto il biglietto di visita e se n’è andata. Sono tre giorni che non la vediamo.
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