Piombino
IL CASO DEL CUCCIOLO
CADUTO DAL BALCONE La morte di Asia commuove e indigna L'Enpa ha denunciato casi analoghi ma non ha poteri di polizia

Asia pochi attimi prima di precipitare dal balcone
di Katia Ghilli
VENTURINA. C'è soprattutto amarezza fra le persone che hanno visto per giorni e giorni Asia sporgersi dallo stretto davanzale del terrazzino di casa. Invano hanno cercato di salvarla da quel destino che, per molti, era evidente.
Hanno telefonato, parlato con le autorità competenti, inoltrato addirittura un esposto alla Procura tramite i carabinieri.
Asia non è stata salvata ed è precipitata giù dal quinto piano del palazzo di via Indipendenza. In redazione stanno arrivando molte lettere di persone arrabbiate, convinte che non si è fatto abbastanza.
Tra le associazioni animaliste la prima ad intervenire è l'Enpa, delegazione di Piombino, che coglie questa occasione per «ricordare a tutti i cittadini che la nostra associazione non può che rapportarsi agli organi di polizia giudiziaria e cioè vigili urbani, carabinieri, polizia di Stato».
«In occasioni come questa spesso l'Enpa in prima persona presenta esposti per ipotesi di maltrattamenti di animali ai suddetti soggetti, esposti che, purtroppo, molto spesso non hanno la dovuta attenzione. Infatti anche in altre occasioni simili, quando a Piombino abbiamo segnalato la presenza di animali tenuti costantemente su balconi e terrazzi, il Comando di polizia municipale, pure intervenendo, ha ritenuto di non procedere perchè non sarebbero state riscontrate ipotesi di reato». L'Empa ricorda che «è un diritto di ogni cittadino rivolgersi agli organi di polizia giudiziaria per ottenere un loro intervento ed è un dovere preciso per i suddetti organi di polizia intervenire. Resta inteso che la valutazione di singoli casi è di competenza dei suddetti organi. L'Enpa non ha alcuna autorità per intervenire in proprietà privata per elevare sanzioni o comminare condanne, se non di carattere morale». Per fortuna casi di maltrattamenti di animali o di abbandono non sono frequentissimi. Però quando accadono è difficile intervenire. Alla delegazione Enpa dicono: «Noi abbiamo fatto almeno due esposti perchè c'era una persona che tenenva un cane sul terrazzo. Pare che non sia servita a molto, visto che ora i cani sul terrazzo sono due».
Ora è tutto nelle mani della magistratura. Alla stazione dei carabinieri di Venturina, dove è stato inoltrato l'esposto, dicono: «Noi abbiamo fatto la comunicazione alla magistratura. L'ipotesi di reato ipotizzato è maltrattamento di animali».
I vigili urbani di Campiglia, interpellati dal Tirreno, rispondono che nel caso «specifico ci siamo interessati, per motivi d'igiene, della presenza degli altri due cani di questi proprietari. Per quanto riguarda la cagnetta, a noi la prima richiesta d'intervento è arrivata sabato scorso, di pomeriggio. C'erano disponibili un vigile ed uno specialista. Il vigile ha controllato, l'animale metteva fuori solo il muso, non c'era allarmismo. Martedì mattina una signora che abita nel palazzo è venuta qui a spiegare personalmente la situazione. Al momento non c'erano persone disponibili, nel pomeriggio avevamo lasciato scritto che qualcuno intervenisse, nel frattempo il cane è andato giù ed è morto.
Siamo qui siamo dispiaciuti di quanto è successo. Però bisogna anche tenere presente che non si entra in casa di qualcuno con la forza, non si può parlare di maltrattamenti, vanno fatte delle ricerche. Se poi i vicini hanno visto il cane sporgersi così dal balcone potevano chiamare per un intervento i vigili del fuoco che avrebbero cercato di rimuovere il pericolo».
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L TIRRENO
sabato 18 maggio 2002
LA PROTESTA Vergogna
per la cagnetta
Simona Colli
PIOMBINO. Anche io ho letto l'articolo sulla morte di Asia, anzi ho comperato apposta il giornale, pur non essendone un'assidua lettrice. Innanzitutto vorrei associarmi alla signora Anna M., colei che ha contattato la redazione piombinese del giornale il Tirreno con l'articolo poi pubblicato giovedì 16, dicendole di non temere che la sua reazione sia stata eccessiva; è normalissima, ed è un gesto molto umano oltre che bello!
Dovrebbero essercene molte di più, di persone così e poi, mi rivolgo ai proprietari del cane, con i quali invece non mi sento di essere così delicata e diplomatica come lo è stata la signora sopra detta: «Spero abbiate, almeno, il coraggio di leggere quello che la gente pensa di voi, visto che quello di dire i vostri nomi, non l'avete avuto. Tendo a sottolineare che è un bel gesto di assunzione di responsabilità! Bravi! E poi senza perdermi in inutili parole, visto l'accaduto ormai vado dritta allo scopo; Vergognatevi».
Tanti sacrifici, ma ci vuole
il senso di responsabilità
PIOMBINO. Se ci sono responsabili - come io credo - della morte di Asia, essi vanno puniti severamente. Ho due gatti e un cane. Si sa, avere degli animali comporta sacrifici e un grande senso di responsabilità. Ma queste cose vanno messe in conto subito, insieme all'amore che meritano queste bestiole.
Graziella Checchi
AL TELEFONO
PIOMBINO. Angela Neri telefona al nostro numero verde: «Non so neanche come dirlo, ma sono disgustata, proprio disgustata da quanto è accaduto a quella cagnetta. Scusate lo sfogo».
Giustizia per le povere bestie maltrattate
Daria Lanfranchi
PIOMBINO. Giustizia per gli animali maltrattati. Sono innervosita per quello che è accaduto alla povera Asia, mi sia permesso dire due parole, «vergogna e inciviltà» (e mi limito). Non prendete cani se dovete trattarli così! Comunque mi meraviglio di più delle persone, che sollecitate da quelle due ammirevoli signore che hanno chiesto aiuto per la povera Asia, non hanno fatto nulla. Sono d'accordo con chi ha scritto che è l'ora di farla finita con questi maltrattamenti a questi poveri animali. Loro sono migliori di noi, ci danno tanto affetto, ci fanno tanta compagnia senza pretendere niente e sono certa che anche così maltrattata la piccola Asia amava i suoi padroni.
Romana Pieracci
SI POTEVA EVITARE Si poteva evitare una morte così atroce a quel povero cucciolo, ma la superficialità e l'indifferenza hanno avuto la meglio sui vigili che hanno raccolto la chiamata di aiuto (ora si giustificano chiamando in causa i vigili del fuoco). Sono stufa di questi scaricabarile, ci sono delle responsabilità, qualcuno per favore cominci a fare seriamente il lavoro per cui è pagato.
PARLA IL SINDACO VELO Un episodio raro, i vigili intervenuti nei limiti imposti dalla legge
Silvia Velo sindaco di Campiglia
VENTURINA. Sono rimasta profondamente colpita dalla vicenda della cagnetta Asia. Si tratta di un episodio increscioso che ci pone drammaticamente di fronte a quanta superficialità e crudeltà, gratuite, gli esseri umani dimostrino verso esseri viventi indifesi. Io credo che nella nostra comunità questo rappresenti un episodio raro. Per quanto mi riguarda ho fatto le dovute verifiche acquisendo le informazioni che qui illustro. I vigili urbani sono intervenuti entro i limiti della possibilità consentita dalla legge. Il sabato non si è rilevata situazione di palese pericolo e non è stato possibile rintracciare il proprietario del cane. Martedì i vigili, nuovamente sollecitati, sono intervenuti con l'intenzione di rintracciare i proprietari, ma nel frattempo è successa la disgrazia. Comunque in una situazione di pericolo il Comune, alla pari di ogni cittadino, avrebbe potuto chiamare i vigili del fuoco. Il Comando di Polizia municipale, consapevole dei limiti in cui si trova a operare è fortemente amareggiato e dispiaciuto per questo episodio. Ciò ci invita a una riflessione su come affrontare tali situazioni. Spero che l'episodio, come già dimostrano le attestazioni giunte al giornale, sarà utile per sensibilizzare i cittadini sul fatto che nessuno è obbligato a tenere animali e, chi ha il desiderio di averne, non deve farsi prendere dall'entusiasmo del momento, ma valutare bene quale qualità della vita sarà in grado di offrire all'animale.
PADRONI DI ASIA
SI DIFENDONO «Noi, alla gogna
per una scelta d'amore» «La prendemmo al canile e tra poco ci saremmo trasferiti tutti in una casa con giardino»

Asia sul selciato dopo il terribile volo
Lettera firmata
VENTURINA. Non si placano le polemiche sulla morte di Asia, la cagnetta caduta dal davanzale del terrazzino di casa, dopo che in tanti avevano chiesto un intervento. Oggi però la coppia di giovani venturinesi proprietaria del cane si difende, fornendo la propria verità su un episodio che ha scosso profondamente la Val di Cornia, come testimoniano le tante prese di posizione che anche oggi pubblichiamo. Una lunga lettera che ci hanno inviato offrendo un punto di vista diverso, e che pubblichiamo integralmente qui sotto.
Prendiamo atto della vostra scelta di dare tanto risalto alla morte del nostro cane, anche se forse notizie di ben altro tenore meritavano attenzione. Ma questa sarebbe una facile polemica. Ci consentirete però alcune precisazioni. Siamo due persone che lavorano; avevamo una cagnetta che, quando non eravamo in casa, lasciavamo «da sola» sul terrazzo con la sua ciotola d'acqua e il suo adeguato mangiare e inoltre con la sua copertina. L'avevamo presa al canile perché non ce l'eravamo sentita di lasciarla senza una famiglia. Prima avevamo un altro cane e i nostri vicini, gli stessi, guarda caso, che oggi sono così indignati, protestavano perché a volte abbaiava (traete le dovute conclusioni).
Comunque, il terrazzo è coperto, non è esposto alle intemperie, e il cane veniva lasciato lì durante le nostre assenze lavorative. Questo per evitare inutili discussioni con i vicini dovute ai rumori che Asia faceva quando era sola in casa. Sappiamo ora che il cane si affacciava alla finestra, nessuno dei condomini, ora così premurosi, ci aveva mai avvertito. Bastava semplicemente suonare il campanello e metterci al corrente di ciò che avveniva in nostra assenza, invece di sollevare tutto questo rumore. Ecco, se «quei» nostri vicini avessero evitato di attirarne l'attenzione, forse Asia non sarebbe caduta. E noi non saremmo mai stati messi alla gogna. Perché adesso ci vergognamo a uscire di casa. Grazie, dunque, grazie di cuore. Per aver dato tanto risalto a un fatto così grave, che ci ha segnato come esseri (non umani) senza cuore. Vogliamo informarvi che l'altro cane preso sempre nello stesso canile e da noi curato per le ferite riportate nei combattimenti cui veniva sottoposto, si trova ora in una casa con il giardino dove saremmo andati tutti noi, Asia compresa, a fine mese. Siamo profondamente pentiti di aver accolto in casa nostra un cane abbandonato. Forse solo chi ha una casa in campagna, o almeno un bel giardino, dovrebbe permettersi un cane. Speriamo solo che tra tanti «profondamente indignati», ci sia almeno qualche indignato con un minimo di coscienza e spirito critico. Per il resto, deciderà - per fortuna! - la Procura, anche se la norma penale punisce chi «incrudelisce» verso gli animali e questo noi non abbiamo certo fatto. Si dice, comunemente, che chi non ama gli animali non ama gli uomini, ma forse chi ama troppo gli animali sottrae amore agli uomini.
Ma chi deve
intervenire
non lo fa
Rosita Morelli Susanna N. Ilaria Bolognesi
SAN VINCENZO. Sono una volontaria dell'Associazione Animali per Amici, piccola associazione di 10 persone che con grande sacrificio ma anche con grande tenerezza si occupa dei cani, e parlo anche a nome degli altri volontari.
Purtroppo abbiamo saputo in ritardo della piccola Asia di Venturina, quando la tragedia era ormai avvenuta, ma anche se lo avessimo saputo prima non avremo potuto far niente perché le istituzioni a cui ci dovevamo rivolgere non adempiono al loro dovere non facendo applicare l'articolo 727 del codice penale... anzi generalmente rispondono con sorrisetti ironici dicendo che hanno cose più importanti da espletare.
Non a caso noi volontari 2 anni fa abbiamo denunciato un caso di un cane a San Vincenzo tenuto in condizioni riprovevoli dentro una buca nella terra dove quando pioveva era costretto a stare nella melma, aveva come riparo dall'acqua e dal sole un pezzo di eternit appoggiato alla parete della buca.
Abbiamo chiamato i carabinieri e i vigili i quali venuti dopo giorni e giorni hanno chiamato l'Asl di Piombino, il veterinario di competenza ha detto che il cane stava bene così com'era e che ne aveva visti di peggio rimproverandoci inoltre del nostro cuore troppo tenero. Morale della favola abbiamo ottenuto solamente una velata minaccia nei confronti del nostro rifugio di prima accoglienza che secondo loro non sarebbe a norma sapendo benissimo invece che i nostri cani non sono costretti come in alcuni canili lager con spazi di un metro per un metro ma che corrono liberi in grandi recinti nell'aperta campagna. In più i proprietari del cane avendo incontrato mio marito una mattina in un luogo isolato lo hanno minacciato malamente. Un caso analogo è successo pochi mesi fa anche a Castagneto Carducci. Asia... cosa possiamo fare per far sì che le leggi che dovrebbero difendervi vengano messe in atto? Ci auguriamo che la tua storia non venga dimenticata come del resto ogni volta accade!
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