Nas bloccano 30 cani destinati a laboratorio svizzero
Operazione in provincia di Lecce - traffico via internet
Trenta cani meticci destinati molto probabilmente ad un laboratorio per la vivisezione sono stati sequestrati questa mattina in provincia di Lecce, prima che venissero inviati in Svizzera. A bloccare il trasferimento degli animali i carabinieri dei nas di Lecce allertati da varie associazioni animaliste della provincia che, dopo aver saputo della partenza delle 30 bestie, hanno bloccato i furgoni pronti a partire. I cani tutti quanti già sequestrati dai Nas nel luglio del 2001, erano ospiti di un canile il cui gestore tramite un'organizzazione che opera soprattutto su internet, avrebbe organizzato parte del traffico. Del sequestro è stato immediatamente avvertito il ministro della Salute Girolamo Sirchia affinchè in conformità con la legge 281 che vieta la vivisezione dei randagi, provveda a mobilitare maggiori controlli alle frontiere per evitare che venga comunque organizzato un carico di randagi in sostituzione di quello sequestrato. Al momento i carabinieri e le associazioni Oipa Italia, Lav e Lega per la difesa del cane di Taranto e Lecce stanno collaborando per fare luce su tutta la faccenda.
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CORRIERE DEL GIORNO
26/03/04
Manduria (TA): Traffico di cani sventato telefonando alla polizia
Cuccioli destinati alla Germania salvati dall'associazione "Gaia"
Manduria (TA): L'associazione animalista di Manduria "Gaia" sventa un traffico di cani diretti in Germania e destinati presumibilmente alla vivisezione. L'episodio è accaduto ieri pomeriggio, quando al presidente dell'associazione manduriana (che gestisce il canile sanitario di Manduria), Walter tarantini, giunge una telefonata dall'associazione per la Difesa del cane di Nardò, la quale avverte che a Galatone in provincia di Lecce era posto un furgone che sarebbe stato caricato di cuccioli, diretto a Stoccarda in Germania. L'associazione, impegnata da sempre nella difesa degli amici a quattrozampe, ha allertato la questura di Taranto, intervenuta poi sul posto. Gli agenti di polizia si sono appostati nei pressi del canile "Nuova Arca" di Galatone e hanno atteso che i cuccioli fossero caricati sul furgone all'interno del quale vi erano numerose gabbie. Gli autori del traffico di animali sono stati colti in flagranza e fermati. Il furgone che conteneva ben venti animali è stato posto sotto sequestro. - Sono molto soddisfatto per come si è conclusa questa vicenda - spiega Walter Tarantini: una delle tante considerato gli ultimi episodi analoghi verificatasi nelle province pugliesi ai danni di questi animali. Il presidente della Gaia, ringrazia poi il questore di Taranto:- Tutta la questura è stata efficientissima e celere nello svolgere questa operazione - ha detto tarantini - Ringrazio il Questore di Taranto che si sta impegnando nella lotta contro il traffico dei cani destinati alla vivisezione e allo sfruttamento delle pelli.- Tarantini si riferisce all'ultimo episodio verificatosi in terra ionica a Leporino, dove alcune settimane fa fu sequestrato un altro furgone in partenza, carico di quaranticinque cani diretti a Monaco. S. Sc.
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Galatone Bloccato furgone per il trasporto all’estero di cani
Un furgone pronto a trasportare 18 cani da Galatone in Svizzera e in germania è stato bloccato ieri pomeriggio verso le tre dai poliziotti del Commissariato di Nardò. Stavano per caricare i randagi custoditi nel canile gestito dalla “Nuova Arca”, ma dagli accertamenti fatti dai poliziotti è emerso che il mezzo non era attrezzato per trasportare gli animali per oltre 1000 chilometri. Per questo gli occupanti, tre tedeschi e una svizzera, sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Il mezzo è stato sequestrato anche per accertare altre ipotesi che il vicequestore aggiunto Sandro Meo sta valutando con la Procura. Gli inquirenti vogliono in sostanza capire a chi fossero destinati quei cani: ufficialmente a famiglie tedesche pronte per adottarli, ma non ci sarebbero prove certe. L’organizzazione che si occupa di questi trasferimenti è la stessa che invia gratuitamente alla “Nuova Arca” cibo per cani e che assisterebbe l’associazione anche nell’affidamento degli stessi a famiglie amanti degli animali. Cinque cani erano destinati in Svizzera e 13 in Germania. Ma la polizia vuol vederci chiaro.
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25/03/04
Galatone: scoppia un caso internazionale a 4 zampe. Un furgone carico pronto a partire Bloccato l’export di cani La polizia di Nardò trattiene in commissariato tre cittadini elvetici Animali destinati davvero all’adozione? Interviene l’ambasciata
Galatone: - Giallo a Galatone, con furgone svizzero che viene fermato dagli agenti del commissariato di Nardò mentre sta per portare via 19 cuccioletti dal canile “Nuova Arca”. L’autista e le due ragazze vengono trattenute fino a tarda ora in Commissariato e viene interpellata l’ambasciata per ottenere informazioni utili all’attività dei volontari elvetici. La vicenda comincia di fatto, due giorni fa quando una telefonata anonima avvisa i responsabili della Lega nazionale per la difesa del cane che il giorno successivo cioè ieri, sarebbero stati prelevati dal canile galatonese circa cento cani, per una misteriosa esportazione, così appare, oltre confine. La presidente della Lega Maria Teresa Corsi, evoca lo spettro della vivisezione, insospettita dal lungo viaggio che avrebbero dovuto affrontare i volontari e così allerta mezzo mondo. I Noe, il Corpo Forestale dello Stato e anche un funzionario della questura di Taranto, visto che, come lei stessa ricorda, un caso simile è stato affrontato poco tempo fa in quella provincia. Certo che ieri pomeriggio alla “Nuova Arca” di Galatone, nei pressi della Masseria dei Doganieri, c’è uno spiegamento di forze notevole davanti al quale una interprete degli svizzeri. Sonia dal Piano spiega che tutto è limpido e trasparente: i 19 cuccioli, perché di tanti si tratta, sono regolarmente vaccinati, censiti e microchippati. In Svizzera da quel che si capisce dal racconto della signora, che fa parte dell’associazione Hanimal Helpline, il randagismo è come evasione fiscale: non esiste. Allora gli svizzeri non fanno altro che andarsi a cercare i randagi nel terzo mondo, da questo punto di vista, cioè da noi. Tramite internet così dove esiste il sito dell’associazione, individuerebbero volontari italiani o canili disposti a cedere un certo numero di cagnolini, da piazzare poi in adozione alle famiglie svizzere. Dove i cuccioli faranno vita da pascià. Questa la versione che la dirigente del commissariato neritino, Sandra Meo, starebbe cercando di accertare con la consulenza dell’ambasciata elvetica e del responsabile del servizio veterinario della Asl di Lecce, il dottor d’Argento. Anche alla luce dei costi altissimi di un’operazione del genere. Secondo la piccola squadra elvetica, a riprova della buona fede, a Natale è stata effettuata un’operazione simile senza intoppi. Intanto però fino a tarda serata, gli svizzeri sono sempre fermi nel commissariato per chiarire la propria posizione. Plagio Valerio.
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LECCE PROVINCIA
Neviano: blitz delle forze dell’ordine nel canile in cui stava per partire un convoglio di animali diretto in Germania e in Svizzera.
Cani randagi all’estero come cavie? I Nas e l’Ausl bloccano tutto L’allarme lanciato ieri mattina da numerose associazioni animaliste
Di Claudia Minerva
La motivazione ufficiale è quella secondo cui i cani avrebbero dovuto raggiungere l’estero perché richiesti da associazioni che si sarebbero occupate di farli adottare. In realtà dietro la partenza di ieri pomeriggio dal canile privato di Neviano, bloccata appena in tempo da Ausl, carabinieri locali, guardia forestale di Gallipoli, potrebbe nascondersi un traffico illecito di randagi destinati alla sperimentazione. Tra l’altro un giro che frutterebbe ingenti somme di denaro. D’altra parte, lo stesso Ministero della Sanità con una circolare ha messo in allerta sulla questione le regioni, le province, i carabinieri dei reparti nas e le prefetture. Così quando ieri si è sparsa la voce del trasferimento in Germania e in Svizzera, in paese si è sollevato un polverone che ha fatto arrivare sul posto diverse associazioni animaliste, tra le quali la Lega per la difesa del cane della provincia di Lecce, l’Oipa di Taranto, la Lav, l’Una, l’Anpa di Taranto, la Cear, gli Amici del cane di san Marzano, la Gaia di Mandria e anche un responsabile della trasmissione di Paolo Limiti. Quando si è capito effettivamente che quello di spedire i cani all’estero era più che un’ipotesi, i rappresentanti delle associazioni non hanno esitato ad informare subito i carabinieri della compagnia Gallipoli e della stazione di Neviano. In un secondo tempo gli stessi hanno presentato degli esposti alla Procura della Repubblica e alla Prefettura per verificare se la procedura adottata fosse regolare. E’ opportuno precisare che ad occuparsi materialmente del trasferimento delle bestie e a prendere contatto via internet con le organizzazioni straniere, stando a quanto hanno riferito le associazioni, sarebbe stata la Spes che gestisce il canile comunale di Parabita e Matino, interessata alla questione in prima persone giacchè ventisei cani adesso ospitati nella struttura di Neviano di proprietà di Giuseppe Feline, stavano prima al canile di Parabita, fino a quando nel 2001 i Nas lo misero sotto sequestro, imponendo il trasferimento delle bestie. Ieri nel tardo pomeriggio, la Asl, ha comunque impedito la partenza. |
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