REPUBBLICA
26/03/2003
 
Gli animali affidati a un canile erano destinati alla sperimentazione in Germania
Vivisezione, 40 randagi bloccati dalla forestale
 
Il caso
 
La partenza di un carico di una quarantina di cani che, secondo alcune associazioni animaliste, era diretto in Germania per essere impiegato nella sperimentazione è stato bloccato dall'intervento dell'Oipa (Organizzazione internazionale per la protezione degli animali) e dalla Lndc (Lega nazionale per la difesa dei cani). La sezione di Taranto e di Lecce delle due associazioni che avevano saputo della spedizione hanno chiesto l'intervento dei carabinieri del corpo forestale dello Stato e della Ausl che hanno bloccato la partenza dei cani. Gli animali, meticci che erano stati affidati ad un canile privato che si trova a Neviano sulla provinciale Collepasso-Tuglie in provincia di Lecce, nel 2001 erano stati trasferiti dalla struttura nella quale si trovavano a Partita, ritenuta dai Nas inadeguata. Gli animalisti avevano avuto notizia che, in questi giorni, i gestori del canile avrebbero organizzato il trasporto degli animali in Svizzera e Germania e hanno presentato una denuncia. Secondo le associazioni infatti, sarebbero frequenti i traffici di animali randagi che dai canili italiani vengono venduti ad intermediari che li portano nei paesi europei dove le norme sulla vivisezione e la sperimentazione sugli animali sono meno rigide che in Italia. La partenza dei cani è stata scongiurata per il momento, perchè i carabinieri hanno fatto presente al gestore del canile che, dal momento del trasferimento da Parabita, le bestie sono sottoposte a sequestro e che quindi non possono essere trasferite senza l'autorizzazione della procura. Sulla vicenda secondo quanto riferiscono le associazioni, i carabinieri hanno avviato una indagine.
 
 
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NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA
27/03/2003
 
L'inchiesta: i retroscena del blitz dei Nas
 I cani destinati a Stoccarda. Perchè?
 
La storia del traffico illecito dei cani in partenza per la Svizzera e la Germania si è arricchita di ulteriori novità. L'allarme scattato l'altro giorno ha fatto sì che ieri i reparti dei Nas procedessero a controlli nelle strutture salentine, in particolare in quelle in cui si pensa siano stati ospitati i cani gestiti dall'associazione "Spes" che gestisce i canili di Parabita e Matino. Intanto sempre ieri, sul tavolo del dirigente veterinario della Asl Le/2 Corrado Denotarpietro sono arrivate le schede per le adozioni dei randagi trasferiti all'estero nel 2001, vale a dire prima che i Nas mettessero sotto sequestro il canile Parabita. Adesso tutti i documenti saranno attentamente visionati per accertarne la regolarità. Dopo gli esposti presentati dalle associazioni animaliste allertate per mettere fine alla triste vicenda, proseguono le indagini dei carabinieri per accertare se effettivamente dietro a quel traffico di animali si nascondesse la volontà di destinare il carico alla sperimentazione farmaceutica.- abbiamo accertato che la destinazione primaria dei cani era Stoccarda - sottolinea Maria Teresa Corsi, responsabile della lega del cane - ma presso un canile e non come invece avevano assicurato i responsabili della "Spes" a famiglie che avevano manifestato la volontà di adottarli. A questo punto viene spontaneo chiedersi che necessità ci fosse di trasferire i randagi da un canile dell'Italia ad una struttura estera, tanto più poi che  c'è un decreto ministeriale che vieta espressamente questa prassi. Di sicuro si vuole nascondere qualcosa ed è per questo che speriamo  con gli esposti che si faccia chiarezza anche sulle inutili somme di danaro ricevute dall'associazione che aveva organizzato tutto. Temiamo che ci sia stata una compravendita on-line: ad ogni modo speriamo che la Procura riesca a mettere in luce i lati oscuri della vicenda. - Sempre ieri si è saputo dalla Asl che a Neviano i cani pronti per la partenza erano quaranta: molti dei quali ammalati o molto vecchi. Sta di fatto che tutto era pronto anche il mezzo per il loro trasferimento, bloccato appena in tempo dall'Azienda sanitaria dai carabinieri locali e dalla guardia forestale di Gallipoli. D'altra parte lo stesso Ministro della sanità, con una circolare ha messo in allerta, regioni, province, forze dell'ordine e prefetture sui presunti traffici di randagi destinati a diventare cavie. Sulla vicenda continua ad essere ben vigile  l'occhio delle associazioni animaliste, in particolar modo la Lega per la difesa del cane, l'Oipa di Taranto, la Lav, l'Una, l'Anpa di Taranto, la Cear, gli Amici del cane di San Marzano e la Gaia di Manduria. M.C.M.
 
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p.s. il contenuto di questa sezione è molto importante in quanto la piaga dei traffici di animali verso il nord Europa è molto estesa.
Diffondete più che potete e diffidate di chi si si offre di sistemare animali in Germania, Austria Svizzera o chi mentendovi vi promette facili affidi. Controllate sempre lo stato degli animali nel tempo e non allontanateli dal territorio, perchè ricordatevi che la vostra ignoranza, la vostra indifferenza, la vostra complicità, sarà la loro FINE.
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