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20.05./2006
Situazione non positiva nel rifugio di Kreil. Ex collaboratori accusano: "accolti troppi animali. Personale non ce la fa".
di Isabel Muehlbauer
Landau. Le accuse di condizioni impossibili al rifugio di Kreil si allargano. Dopo che una ex collaboratrice ha fatto cenno alla situazione in Internet, ora altri collaboratori e clienti del rifugio si sono presentati alla LNP. Anche loro raccontano di recinti non igienici e anche sporchi e che gli animali non vengono tenuti come si deve e che il personale non ce la fa. "Se ne parla solo per il bene degli animali, non per azioni di ritorsioni contro la Signora Keil" così iniziano quasi tutte le telefonate e le lettere che durante la settimana sono arrivate in redazione. Sono soprattutto ex collaboratori del rifugio della Weidenstrasse. "Il rifugio è
lasciato a se stesso. Spazzatura e sporcizia accumulata negli ultimi anni. Gli animali vivono in parte su tappeti e materassi sporchi di feci ed urina", dice Brigitte Brummel. "La puzza nei box è insopportabile". Il legno usato è portatore di germi perché non si lava bene, ecco perché parte dei gatti hanno malattie croniche. La recinzione esterna ha dei buchi, per cui gli animali scappano e devono essere riacchiappati. A causa delle pareti di legno rovinate entrano ratti che vanno dai piccoli animali. Manca un riscaldamento per cui gli ambienti interni dei gatti e dei ricci non sono temperati. "che si può dire, se di 40 ricci consegnati solo 7 sorpavvivono l'inverno perché fa troppo freddo per andare in letargo?" si lamenta Brummel. Per quanto riguarda i cavalli, ce ne sono 20 attualmente nel rifugio alla Weidenstrasse e nella masseria protezione animale che appartiene sempre alla Keil e che si trova nella stessa circoscrizione. Sarebbe opportuno che gli animali venissero urgentemente accuditi da personale specializzato."Ho la sensazione che la signora Keil abbia perso il controllo di tutto", dice la Brummel riguardo la sua ex datrice di lavoro. Dal 1985 al 2000, l'infermiera specializzata nella cura per anziani, ha lavorato per Lona Kreil, prima a Eggenfelden, e dopo a Landau. Le condizioni non sono semrpe state così. "Quando la signora Kreil agli inizi degli anni 90 ha preso la casa alla Weidenstrasse, all'inizio ero tutto perfetto. Ma poi ha accolto un numero sempre maggiore di animali sino a totale sovraffollamento" Il personale non si era più in grado di accudire tutti quegli animali e molti si sono licenziati uno dopo l'altro." La signora Keil non doveva accogliere tutti quegli animali. Già con 50 cani era al completo. A volte ce ne erano oltre 100 da accudire. Come poteva andare? Con soli tre o quattro collaboratori? Abbiamo solo due mani o no?, dice la Brummel. "La signora Keil avrebbe dovuto dire spesso no" dice, che per lei è il motivo di tutto il problema. La Brummel accusa anche la 72enne proprietaria del canile di non aver fatto molto per dare gli animali in adozione. Molti interessati agli animali sono stati fatti tornare a casa a mani vuote perché secondo la Keil non erano adatti, dice la Brigitte Brummel. L'ex collaboratrice è certa che negli anni passati molti cani e gatti avrebbero potuto trovare una buona famiglia. "Cosa ci fa un cane di taglia piccola di tre anni al canile? O un cucciolo?E' facile per questi trovare una nuova famiglia. Toglie lavoro al rifugio e gli operatori hanno più tempo da dedicare agli animali alti e malati. "I motivi del comportamento della sua ex titolare la Brummel li può solo supporre: Semplice, non voleva dar via gli animali, pensa. "La signora Kreil voleva aiutare sempre più animali. Io le credo e la ammiro per questo- Ma secondo me ha perso il controllo". Le dichiarazioni rese da Brigitte Brummel sono simili a quelle che descrivono anche Ulrike Tolde e sua madre Veronika in Internet. Sino all'estate scorsa Veronica Tolde ha lavorato per Lona Kreil. Poiché di sua propria iniziativa ha dato in adozione un numero superiore di criceti, è stata licenziata. Lei lo fece perché nella sezione dei piccoli animali le condizioni erano precarie. I criceti erano in pessime condizioni, conferma Sadie Meier, che gestice una "casa" per criceti nel NordrenoWestfalia e che ha preso 35 roditori di Ilona Keil. "Gli animali sedevano sulla terra, i contenitori del cibo avevano i bordi sporchi e secchi, agli occhi avevano pus", dice. Molte femmine erano incinte ed anche ciò non può accadere in un rifugio dove gli animali devono essere divisi per sesso. Anche il rifugio Muenchen-Riem da poco, aveva un caso simile. Poiché hanno sentito dei problemi di Landau, hanno ripreso I conigli che erano stati affidati a loro."Un coniglio perderà un occhio, un altro ha una ferita ad una gamba, un terzo ha un orecchio rosicchiato - probabilmente da ratti - ", dice la signora che si occupa di dare in adozione piccoli animali e che non vuole si faccia il suo nome. Ora anche la ASL veterinaria conferma che al rifugio di Kreil ci sono dei problemi. Dopo il controllo del 3 maggio è stato imposto il divieto di accogliere altri animali ed un elenco di altre cose, tra cui la costruzione di una quarantena per i gatti e la ristrutturazione affinché la casa dei cani abbia più luce e ventilazione. Il personale deve fare un esame appropriato. Non sussiste denuncia per maltrattamento animale. La veterinaria responsabile del rifugio non ha voluto dare informazioni alla stampa, avvalendosi della facoltà di non rispondere a causa della sua professione. Le disposizioni imposte dalla ASL , secondo gli ex collaboratori, sono positive, affinché presto qualcosa cambierà al rifugio di Kreil. Ma secondo loro con la costruzione della casa per cani e la quarantena per gatti la cosa non si risolve. Il rifugio lo preferirebbero chiuso e dato in altre mani.
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20.05./2006
Missstände im Tierheim Kreil - Ehemalige Mitarbeiter klagen: »Zu viele Tiere aufgenommen, Personal überfordert«
von Isabel Mühlbauer.
Landau. Die Vorwürfe wegen unhaltbarer Zustände im Tierheim Kreil ziehen immer weitere Kreise. Nachdem eine ehemalige Mitarbeiterin auf einer Internetseite auf die Missstände hingewiesen hatte, haben sich mehrere Mitarbeiter und Kunden des Tierheims bei der LNP gemeldet. Auch sie berichten von unhygienischen und zum Teil verdreckten Gehegen, von nicht
artgerechter Tierhaltung und überfordertem Personal. »Es geht nur um das Wohl der Tiere, nicht um einen Racheakt gegen Frau Kreil« - mit diesen oder ähnlichen Worten beginnen fast alle Telefonate und Anschreiben, die im Laufe dieser Woche die Redaktion erreicht haben. Die meisten davon stammen von ehemaligen Mitarbeitern des Tierheims an der Weidenstraße. »Das Heim ist verwahrlost, Müll und Dreck hat sich in den letzten Jahren dort aufgestaut. Die Tiere leben auf alten, zum Teil mit Kot und Urin beschmierten Teppichen und Matratzen«, fasst Brigitte Brummel zusammen. »Der Gestank in den Boxen ist nicht zum Aushalten. «Die vielen Holzbestandteile am Katzenhaus seien Keimträger, weil sich das Holz schlecht reinigen lasse, die Katzen deshalb zum Teil chronisch krank. Die Außengehege seien löchrig, so dass Tiere des öfteren entschlüpfen und wieder eingefangen werden müssen. Durch die morschen Holzwände gelangen Ratten auf das Gelände, die sich vor allem an den Kleintieren zu schaffen machen. Zudem fehle es an einem ordentlichen Heizsystem, so dass die Innenräume für bestimmte Tierarten wie Katze oder Igel nicht ordentlich temperiert werden können. »Was soll man dazu sagen, wenn von 40 angelieferten Igeln nach dem Winter nur sieben überleben, weil der Frost zum Teil an der Scheibe hängt und es den Tieren schlichtweg zu kalt für den Winterschlaf ist?« klagt Brummel. Angesichts der umfangreichen Pferdehaltung - an die 20 Pferde stehen derzeit im Heim an der Weidenstraße und im Gnadenhof, der zweiten von Ilona Kreil betriebenen Einrichtung im Landkreis, ein - wäre die Betreuung durch Fachpersonal dringend notwendig. »Ich habe so das Gefühl, Frau Kreil hat die Kontrolle darüber verloren«, sagt Brummel über ihre frühere Arbeitgeberin. Von 1985 bis ins Jahr 2000 hat die gelernte Altenpflegerin für Lona Kreil gearbeitet, zuerst in Eggenfelden, später in Landau. Nicht immer haben solche Zustände geherrscht. »Als Frau Kreil das Haus an der Weidenstraße Anfang der 90er Jahre übernommen hat, war die erste Zeit alles tip top. Aber dann hat sie immer mehr Tiere aufgenommen, bis das Heim total überfüllt war«, erzählt sie weiter. Das Personal habe sich zunehmend überfordert gefühlt, viele Mitarbeiter hätten in der Folgezeit gekündigt. »Frau Kreil hätte einfach nicht so viele Tiere aufnehmen dürfen. Bei 50 Hunden war die Kapazität ausgeschöpft. Zum Teil hatten wir über 100 Hunde zu betreuen. Wie soll das gehen? Bei nur drei, vier Mitarbeitern? Wir haben doch alle nur zwei Hände?« fragt Brummel vorwurfsvoll. »Frau Kreil hätte öfter Nein sagen müssen«, fasst sie zusammen, was sie als Ursprung der ganzen Problematik sieht. Brummel hält der heute 72-jährigen Tierheimbesitzerin auch vor, die Weitervermittlung von Tieren zu wenig betrieben zu haben. Zahlreich seien Interessenten wieder nach Hause geschickt worden, weil sie das Anforderungsprofil von Frau Kreil offenbar nicht erfüllten, sagtmeint Brigitte Brummel. Die ehemalige Angestellte ist überzeugt, dass in den vergangenen Jahren viele Hunde und Katzen ein gutes neues Zuhause hätten finden können. »Was sucht ein dreijähriger kleiner Hund im Tierheim? Oder gar ein Welpe? Der findet doch leicht eine Familie. Das entlastet das Tierheim und die Angestellten können sich wieder mehr um die alten und kranken Tiere kümmern. « Über die Gründe für das Verhalten ihrer früheren Chefin kann Brigitte Brummel nur mutmaßen: Sie habe die Tiere einfach nicht hergeben wollen, glaubt Brummel. »Frau Kreil wollte immer Tierschutz betreiben. Das glaube ich ihr und diesen Ansatz schätze ich an ihr. Aber meiner Meinung nach hat sie die Sache aus den Augen verloren. «Die umfangreiche Berichterstattung von Brigitte Brummel bestätigt in weiten Teilen das Szenario, das auch Ulrike Tolde und ihre Mutter Veronika auf ihrer Internetseite beschreiben. Bis zum Sommer letzten Jahres hat Veronika Tolde für Lona Kreil gearbeitet. Weil sie auf eigene Faust eine größere Zahl von Meerschweinchen vermittelt hat, sei sie gekündigt worden, wie sie aus freien Stücken erzählt. Zu dieser Tat bewogen hätten sie die Missstände in der Kleintierhaltung. »Die Meerschweinchen waren in einem miserablen Zustand« bestätigt Sadie Meier, Betreiberin eines Meerschweinchenhauses in Nordrhein-Westfalen, die bei dieser Vermittlungsaktion 35 Nagetiere aus dem Besitz von Lona Kreil übernommen hat. »Die Tiere sind auf spärrlich eingestreutem Erdboden gesessen, die Näpfe hatten eingetrocknete Schmutzränder, die Augen waren vereitert«, beschreibt sie. Zahlreiche Weibchen waren trächtig - auch das spricht gegen eine ordnungsgemäße Haltung in einem Tierheim, wo die Tiere geschlechtlich getrennt werden sollten. Das Tierheim in München Riem war vor kurzem mit einem ähnlichen Fall konfrontiert. Weil sie von den Problemen in Landau gehört haben, haben sie Kaninchen aus dem Landauer Tierheim zu sich zurückgeholt: »Ein Kaninchen wird sein Auge verlieren, ein anderes hat ein Geschwür am Bein, ein drittes ein abgefressenes Ohr -wahrscheinlich Ratten«, beschreibt die Kleintiervermittlerin, die hier nicht näher genannt werden will. Dass es »Mängel« im Tierheim Kreil gibt, räumt mittlerweile auch das Veterinäramt ein. Es hat nach einer Ortsbesichtigung am 3. Mai einen Aufnahmestop verhängt und eine Liste von Anordnungen erstellt, darunter den Bau einer Katzen-Quarantäne-Station und den Umbau des Hundehauses mit licht-und luftdurchlässigeren Räumlichkeiten. Darüber hinaus soll sich das Personal einer Sachkundeprüfung unterziehen. Ein Verstoß gegen das Tierschutzgesetz besteht laut Amtstierärztin Petra Brandlmeier aber nicht. Die zuständige Heimtierärztin wollte gegenüber der Presse keine Auskünfte geben. Sie berief sich gestern auf ihre ärztliche Schweigepflicht. Die Anordnungen der Behörden werten die ehemaligen Mitarbeiter zwar als Lichtblick, dass sich kurzfristig etwas ändert im Tierheim Kreil. Aber mit dem Bau von Hundehaus und Katzenquarantäne ist ihrer Meinung nach der Sache noch lange nicht gedient: Sie sähen das Tierheim am liebsten geschlossen und in andere Hände übergeben. |
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