Il Caffè, 18 febbraio 2007
ALLARME ALL’UFFICO CANTONALE DI VETERINARIO PER IL TRAFFICO DI “QUATTROZAMPE” SEGNALATO NEL SOTTOCENERI, A CHIASSO
CHIASSO- Vigila. Attentamente. Se c’è del marcio, se qualcuno sta commerciando illegalmente con i cani, è determinato a scovarlo. Tullio Vanzetti, il veterinario cantonale, insomma, vuole a tutti i costi essere sicuro che in Ticino non si stia facendo un illecito traffico di animali. Già sulla scorsa edizione del Caffè abbiamo riferito di un blitz dei suoi ispettori a Chiasso, in zona Serfontana, per verificare l’operato di “Aiutocani”, una costola dell’associazione “Hundehilfe”, con sede a Turgovia. “I dubbi sull’operato di questa associazione rimangono”, conferma al Caffè Vanzetti. Ma “Aiutocani” nega di aver mai voluto fare alcun commercio. Tanto meno di lucrare sulla pelle dei qrattrozampe. “mai pensato di fare un mercatino di cani al Serfontana – spiega Nadine Vitta, persona di contatto di “Hundehilfe” per il Ticino -. Noi vogliamo soltanto trovare una famiglia a tanti trovatelli”.
Tuttavia, non la pensa così una giovane di Rancate (nome conosciuto dalla redazione) che, una settimana fa, ha preso contatto con “Aiutocani” per adottare Igor, un meticcio di cui aveva visto la foto sul loro sito. Sta ancora aspettando i documenti dell’animale e la registrazione del microchip. Inoltre, inizialmente il cane non doveva costare nulla, poi, invece, 400 franchi per la castrazione, il microchip, le vaccinazioni… Il cane, inoltre, era magrissimo, con i vermi e senza documenti né attestati di buona salute. “Abbiamo preso contatto con la presidente e messo le cose ben in chiaro – rincara Vanzetti -. Spero che abbiano capito le nostre condizioni. Nel nostro cantone, per qualsiasi commercio di animali, occorre un’autorizzazione, rilasciata soltanto dal mio ufficio, che ne determini criteri, modalità, regole, scopi, metodi…”.
Insomma, non scherza Vanzetti. Questa volta è determinato ad andare sino in fondo. Nel frattempo, qualcun altro sta con le orecchie ritte: la Protezione svizzera degli animali, che invita tutti a diffidare da qualsiasi annuncio di vendita animali, soprattutto se attraverso la stampa o internet. “Nel nostro mirino, ad esempio, c’è un’associazione di Sirnach e un’altra di Kloten – conferma il portavoce, Mark Rissi -. Il 21 gennaio scorso la prima ha ricevuto una diffida per qualsiasi commercio di animali e la stiamo tenendo sotto stretto controllo. In realtà, sono troppi in Svizzera a lucrare sulla vendita di cani, facendo leva sul buon cuore di tante persone di buon cuore. In realtà, sono organizzazioni che recuperano cuccioli dalla Spagna o dai paesi dell’Est e li portano in Svizzera: venti-trenta cani alla volta, è facile nasconderli e alla dogana nessuno se ne accorge. Li pagano 5 franchi e li rivendono a 400, senza alcun certificato che ne attesti lo stato di salute”.
p.g.
*********************************** il Quotidiano- trasmissione del 17.02.2007 Vendita clandestina di cani Non un episodio isolato, ma un fenomeno che rischia di diffondersi in modo preoccupante anche in Ticino. È quello del commercio illegale di cani. |
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