Corriere del Ticino
05.05.2006
Dimensioni intollerabili della «mafia dei cani»
La protezione degli animali denuncia l’arrivo di esemplari a prezzi stracciati dall’ Europa dell’est
La Protezione svizzera degli animali (PSA) chiede al Consiglio federale e al Parlamento di regolamentare più severamente l’allevamento e la vendita di cani. Troppe persone, ha sostenuto ieri l’associazione, tentano di vendere cani «traumatizzati, non socievoli o ammalati».
La PSA denuncia «la mafia» dei cani «che ha assunto dimensioni intollerabili». Chi li vende offre soprattutto esemplari giovani di tutte le razze provenienti dall’ Europa dell’est e a prezzi stracciati. Gli animali sono scambiati su parcheggi o aree di sosta vicine all’autostrada, ha spiegato Mark Rissi, autore di uno studio sui trafficanti di cani. A suo avviso molti acquirenti sono tratti in inganno da inserzioni pubblicate su internet. I venditori presentano spesso documenti d’origine o di salute falsi. Per il presidente della PSA Heinz Lienhard il dramma di Oberglatt (ZH), in cui un bimbo azzannato da tre pit bull ha perso la vita, è una conseguenza diretta di questo «commercio senza scrupoli. Se importazione e compravendita dei cani fosse severamente regolamentata o addirittura vietata, forse il ragazzo sarebbe ancora in vita, e di sicuro i rischi sarebbero minori».