CORRIERE ADRIATICO
29 APRILE 2007
La sostenitrice dell’associazione animalista che rappresenta sessanta proprietari è stata ricevuta dal procuratore Uno dei cuccioli era destinato a lei
L’affascinante moglie dell’immobiliarista austriaco ad Ancona: “Dissequestrate i cani” Miss Haffa ha una missione, liberare Fido
ANCONA - La bellezza acqua e sapone da principessa e l’animo nobile di Christine Haffa. Migliore spot non poteva trovarlo l’organizzazione animalista che chiede il dissequestro del carico di 102 cani bloccato al porto di Ancona con l’accusa di maltrattamenti e il sospetto di vivisezione e combattimenti. Gli occhi verdi e il prestigio della 32enne di origini svizzere, fascino mozzafiato e moglie del immobiliarista austriaco Florian Haffa, provano ad ottenere quello che per ora non sono riusciti a fare ricorsi, appelli e procedimenti penali.
Venerdì è salita al terzo piano del palazzo di giustizia, ed è andata a bussare alla porta del procuratore della repubblica Vincenzo Luzi, per garantire che l’associazione tedesca Thierilfe Korfù, destinataria di 60 degli oltre cento cani, è seria e lotta per il bene degli amici a quattro zampe. Ha anche prodotto la documentazione notarile attestante la richiesta degli aspiranti proprietari. A quelle carte, e alla presenza della Haffa, sono legate le speranze dei legali dell’ong di veder liberati i cani - ospitati nei rifugi di Ancona, Osimo, Pesaro e Porto Recanati - prima dei quindici giorni che servono ai giudici della Cassazione per decidere sulla richiesta di annullamento del secondo sequestro disposto dalla procura per maltrattamenti colposi. Il primo è stato revocato dal Tribunale del riesame. Ieri Christine Haffa ha partecipato a una conferenza stampa con Christa Schechtl, giornalista tedesca animalista e autrice di reportage contro l’inferno che i cani sono costretti a vivere in giro per il mondo, e l’avvocato Filippo Moroni, legale dell’associazione di Dusseldorf presieduta da Uta Engelhardt. Dei suoi 60 Fido sotto chiave 18 sono cuccioli privi di documenti, perché accompagnati alle madri. Uno è destinato proprio alla Haffa. “Me lo hanno fatto vedere, è tenuto bene come gli altri ma mai come lo sarebbero nelle famiglie che li aspettano”. A casa lei ha tre cani. Uno, Winnie, sarebbe salito sul camion fermato nello scalo dorico se la sua padrona Vip non avesse giocato d’anticipo. “I trasporti non sono molto frequenti, ero impaziente e sono andata in Grecia a prenderlo”. Dallo choc di immagini sanguinose che proponevano dal vivo un campionario di maltrattamenti, alla gioia di adottare e crescere quell’amichetto così affettuoso. “Così abbiamo deciso di prenderne un altro”. Ma prima del paradiso nella villa degli Haffa, deve sopportare il purgatorio del canile, in attesa che trovi soluzione la grana giudiziaria. La presenza di lady Haffa ad Ancona testimonia la volontà di fare qualcosa. Il suo per la verità è un viaggio bis. “Sono già stata ad Ancona con Fiona Swarovski, siamo venute in areo per renderci conto della situazione”. Dopo un mese le cose non sono purtroppo granché migliorate. Fiona, erede della dinastia dei cristalli, aspetta un figlio dal marito Karl Heinz Grasser, ministro delle finanze, ed è bloccata dalla gravidanza arrivata al sesto mese. Christine non ha resistito ed è tornata per tentare di sbloccare l’impasse, trascinata dalla sua grande passione per gli animali. C’è un aneddoto a dimostrarla. Uno dei suoi cani ha recentemente aggredito un capriolo, adesso è in cura dallo psicologo.
IL MESSAGGERO
29 APRILE 2007
PRONTI a esibire tutta la documentazione notarile che attesti la proprietà dei loro 60 cani....
FRANCA SANTINELLI
PRONTI a esibire tutta la documentazione notarile che attesti la proprietà dei loro 60 cani, tra i 102 sequestrati al porto per presunti maltrattamenti il 19 marzo scorso. Disponibili a qualsiasi controllo da parte di autorità straniere. Queste le intenzioni dell'associazione tedesca Tierhilfe korfu, rappresentata da Christine Haffa, amica di Fiona Swarovski. La signora svizzera, moglie di Florian Haffa, uno dei principali immobiliaristi austriaci, è una delle sostenitrici dell'associazione e venerdì si è presentata spontaneamente al procuratore Vincenzo Luzi. «Il colloquio ha avuto esito positivo - dice l'avvocato Filippo Moroni - noi attendiamo l'ordinanza della Corte di Cassazione che tra 15 giorni si pronuncerà sull'annullamento del sequestro probatorio, ipotesi colposa, secondo l'articolo 727...
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...sulla detenzione di animali in condizioni incompatibili». I 102 cani meticci provenienti dalla Grecia, di cui una parte destinati ad altre associazioni tedesche e olandesi, erano stati sequestrati a un camionista dopo la segnalazione di un'associazione animalista greca che li indicava destinati alla vivisezione. Gli animali erano in due camion assieme a sette cavalli, troppi, tutti insieme, anche se sono stati trovati in buone condizioni.
Sono stati portati prima ad Osimo, poi divisi tra Falconara, Pesaro, Porto Recanati e Ancona. Le famiglie tedesche destinatarie dei quattrozampe non riescono a capacitarsi del ritardo dei meticci che attendono, neanche Christine Haffa che in febbraio era andata a ritirare personalmente in Grecia il suo Winnie, ma che ne attende un altro, uno dei 18 cucciolotti imbarcati con le loro tre mamme. E ora riparato nel canile di Candia. «Sono andata a vederlo, sta bene in salute - ha detto Christine - dopo un mese in cui la situazione non si è sbloccata, sono di nuovo qui per garantire di persona e provare la serietà della organizzazione con cui sono in contatto e spero che tutti i cani vengano dissequestrati e che possono essere accolti dalle famiglie che li adottano, e dove si troverebbero sicuramente meglio». Anche la stampa tedesca si è interessata del caso e ieri era in città Christa Schechtl di Munchen, una delle maggiori giornaliste esperte di maltrattamenti di animali. Tutti i cani hanno il passaporto meno i cuccioli venuti con le loro mamme. In Germania non esistono cani e gatti randagi e Uta Engelhardt, presidente di Tierhilfe Korfu, ha una filiale dell'associazione a Korfu, dove ha una villa, così ha raccolto i cani randagi e maltrattati per l'adozione in Germania da parte di famiglie idonee. «Ogni socio paga 70 euro all'associazione, per le pratiche per avere il cane» ha precisato Moroni.
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