CORRIERE ADRIATICO
01/04/2007
Gli animalisti marchigiani: “Li tuteliamo noi finché non c’è chiarezza”
Intrigo internazionale sui cani ANCONA - L’intrigo internazionale sui cento cani meticci sequestrati in porto dieci giorni fa continua a dividere le associazioni ambientaliste. Era stato l’ente nazionale protezione animali, a sua volta allertato da associazioni di animalisti greci, a far intervenire i carabinieri del Nas per controllare il Tir che li stava trasportando dalla Grecia verso la Germania, dopo che alla dogana erano emerse alcune anomalie sui “passaporti” di accompagnamento. Poi però altre organizzazioni greche e dei Paesi di destinazione dei cani (oltre a Germania, anche Belgio e Olanda) si sono rivolte all’Unione europea incaricando alcuni legali anconetani di chiedere il dissequestro degli animali, ora custoditi nei canili di Osimo e Falconara, di cui si occuperà martedì il tribunale del Riesame di Ancona. Intanto si sono persino scomodate dall’Austria Fiona Swarovski, erede della dinastia dei cristalli nonché moglie del ministro della finanze Karl Heinz Grasser, e Christine Hoffa, signora dell’influente immobiliarista Florian Hoffa, che hanno varcato il Brennero giungendo fino ad Ancona per reclamare i 54 cani destinati all’associazione animalista di cui sono attiviste. Adesso sulla vicenda interviene il Caarm, coordinamento delle associazioni animaliste marchigiane, che in attesa che siano conclusi gli accertamenti chiede di “lasciare i cani alle Associazioni che da diverse città della Regione Marche se ne stanno occupando a proprie spese, non gravando sull’amministrazione della giustizia”. Questo al fine “di tutelare il loro benessere ed evitare che possano entrare in un circuito internazionale che non consenta opportuni controlli”. Le associazioni marchigiane, augurandosi che tutti i cani possano avere una legale destinazione, “si propongono come affidatari di quelli che ne risulteranno privi”. Il Caarm, che ha incaricato l’avvocato Davide Toccaceli di seguire il caso, ringrazia i magistrati e i carabinieri del Nas per la “particolare attenzione e sensibilità”. Intanto qualche perplessità sull’intervento di Lady Swarovski viene sollevato da Ebe Dalle Fabbriche, presidente del movimento ecologico nazionale Uomo Natura Animali: “Non è la prima volta che l'Italia si vede costretta a fermare carichi di cani randagi: un anno fa erano solo 39 e provenivano da Corfu e sono stati fermati definitivamente a Padova dalla Magistratura, oggi sono 102 provenienti da Patrasso e sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura di Ancona”. Non è credibile, secondo Dalle Fabbriche, che altolocate famiglie tedesche o austriache, olandesi o belghe, abbiano tutte la passione di volere adottare cani randagi meticci provenienti da svariati paesi, anche del Terzo mondo, “cani di ogni età e condizione, compresi quelli malati, ciechi, sordi, storpi, vecchissimi”. “Se interessa - scrive l’animalista - possiamo fornire appelli disperati provenenti dalla Germania per rifugi che scoppiano e che non sanno più come andare avanti a causa degli abbandoni continui che si verificano anche da loro, come da noi”. |
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