Ciao Charlye, te ne sei andato venti giorni fa,il giorno di Ferragosto.
Ti avevano lasciato in una scatola di cartone,il gennaio di dieci anni fa.
Che pena non vederti più muovere, tu che da giovane ti divertivi e ci divertivamo insieme nei campi di agility, ma in pochi giorni la malattia ti ha paralizzato e non riuscivi più ad alzarti.
Anche la veterinaria che è venuta a porre fine alla tua sofferenza ha pianto, anche lei era affezionata a te e tu con un ultimo sforzo le hai scodinzolato e hai voluto darle la zampa, chissà forse hai capito quello che era venuta a fare.
Credo che con quel gesto tu abbia voluto ringraziarla.
Adesso sicuramente sei lassù al ponte dove hai incontrato il tuo compagno Max e il tuo grande amico Massimo, che come te tempo fa hanno dovuto arrendersi a quelle malattie così rare che non lasciano scampo.
Si è rinnovata una sofferenza già provata ed è aumentato quel senso di vuoto, di mancanza in parte attenuato dalla certezza che ora si è ricomposto quel trio che con la loro amicizia e anche a volte complicità compiva lunghe passeggiate nei boschi e nei prati.
Ora siete solo in un altra dimensione, ma molto vicino a noi.
Ciao Charlye, non è un addio, ma un arrivederci al ponte.
Vanni Z.
Rivarolo Canavese (TO) 