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LA CRONACA DI CREMONA E PROVINCIA
14 LUGLIO 2006
 
Bocconi avvelenati, Gruppo Bairo in azione
Si tratta di un fenomeno diffuso che deve essere combattuto
 
di Serena Ferpozzi
 
Soncino (CR) - I bocconi avvelenati sono un fenomeno che purtroppo, molto più spesso colpisce i nostri amici a quattrozampe. Usati spesso per uccidere volpi, nutrie, corvidi, mustelidi, topi o animali ritenuti dannosi o fastidiosi. Lo spargimento di esche avvelenate è una pratica altamente pericolosa anche per l'uomo in quanto, per confezionarli, vengono utilizzati dei pesticidi agricoli o topicidi dannosi per la salute. Molti i casi che si sono registrati in questi ultimi anni che poi sono finiti sulle pagine dei giornali ma altrettanti sono passati inosservati. Eppure a quella famiglia a cui viene meno il loro inseparabile compagno di gioco e di lunghe passeggiate, sembra gli si spezzi il cuore. Contro questo fenomeno che , da anni, sostanzialmente indisturbato, continua  a produrre la più lunga e spietata strage di migliaia e migliaia di animali selvatici e di affezione, è intervenuto il Gruppo Bairo di Soncino, un gruppo di persone che si battono per la difesa degli animali. E proprio le campagne cremonesi, in questi ultimi anni, hanno fatto da scenario alla morte di molti animali domestici, in particolare cani, che hanno ingerito del cibo contenente veleno disseminato nei campi o addirittura gettato nei giardini privati. Eppure poco o nulla si sente dire  su questo problema e nulla si fa per fermarlo, nonostante che disseminare bocconi avvelenati sia una pratica illegale che costituisce un reato penale.
Il Gruppo Bairo Onlus che da gennaio ha aperto lo sportello per la tutela dei diritti animali a Soncino, ha in atto una campagna per contrastare questa pratica vergognosa. E' stato infatti redatto un piccolo vademecum da distribuire a tutti i proprietari di animali, affinchè sappiano come agire nel caso si dovessero trovare nella malaugurata ipotesi di avere il proprio cane o gatto in questa tragica situazione. Importante secondo l'associazione è anche creare una "rete di solidarietà" per raccogliere ogni tipo di informazione da utilizzare per sporgere formale denuncia contro chi dissemina sul territorio bocconi avvelenati. Il Gruppo sta dunque cercando di effettuare una mappatura delle zone a rischio in modo da studiare accuratamente il fenomeno per individuare responsabilità e possibili interventi coinvolgendo la cittadinanza, i medici, le forze dell'ordine per raccogliere tutte le segnalazioni. E' importante quindi la collaborazione dei cittadini nel segnalare presso il nuovo sportello casi di avvelenamento o regressi. Porre fine a questa pratica, conclude il Gruppo, è non solo un necessario passo per una società civile ma anche una questione di salute e sicurezza pubblica.
 
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Le regole d'oro contenute nel vademecum del Gruppo soncinese
Cosa fare in caso di avvelenamento
 
Soncino (CR) - (s.f.) Diamo allora uno sguardo al pieghevole redatto dal Gruppo soncinese per informare la popolazione sull'annoso fenomeno dei bocconi avvelenati.
I sintomi più comuni per l'avvelenamento da stricnina sono rigidità muscolare, attacchi convulsivi, aumento di sensibilità agli stimoli di tetania dei muscoli respiratori, morte per asfissia, da veleni neutropi dai trenta minuti alle due ore dopo l'ingestione si ha l'irrigidimento degli arti e l'incapacità a mantenere la stazione quadrupede, respiro difficoltoso e crisi convulsive, può esserci inoltre vomito e raramente diarrea, da veleni emorragici dopo qualche giorno dall'ingestione compaiono fenomeni emorragici che, se solo interni, danno pallore delle mucose, respirazione difficoltosa, grave stato di prostrazione, non c'è mai vomito e da veleni tossici sul sistema gastro-intestinale compare precocemente vomito e diarrea anche emorragica con dolore addominale.
In caso di avvelenamento è importante contattare il centro veterinario più vicino o la guardia o la guardia medica veterinaria ed avvisare del vostro arrivo. Nel caso foste lontani dall'ambulatorio è importante seguire i primari consigli che vi saranno forniti e non somministrare mai, in qualunque caso, latte. Non ci si deve poi dimenticare di raccogliere eventuali bocconi o cibo disseminato nei dintorni che deve essere poi consegnato al veterinario in modo da facilitare il suo primo intervento.
Il piccolo vademecum poi ricorda che disseminare bocconi avvelenati sul territorio è un crimine punibile con severe sanzioni penali. La legge 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali punisce chi cagiona la morte si un animale per crudeltà e senza necessità, con la reclusione da tre a diciotto mesi. L'articolo 30 lettera H e lettera U della legge 157 del 1992 sulla caccia prevede il divieto di uso di bocconi avvelenati e sanziona questo reato  con un'ammenda di 1500 euro. L'articolo 638 del codice penale punisce l'uccisione ed il danneggiamento di animali altrui con la reclusione fino a un anno. L'articolo 440 del codice penale sanziona chi avvelena sostanze destinate all'alimentazione con la reclusione dai  3 ai 10 anni.
Il Gruppo Bairo invita tutti coloro fossero stati interessati da questo fenomeno a non limitarsi ad una semplice segnalazione ma a denunciare personalmente entro tre mesi i casi di avvelenamento alle autorità competenti quali Asl, Polizia, Vigili, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Sindaco del comune competente, Provincia e Procura della Repubblica

 

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