ALTO ADIGE 29 GIUGNO 2003

In consiglio comunale il nuovo regolamento. Multe per i trasgressori con i vigili urbani pronti a comminarle
In centro storico cani solo al guinzaglio
Vietati agli animali i cortili di scuole ed asili oltre ai campi-gioco

 

BRESSANONE. Cani solo al guinzaglio in tutto il centro storico. Divieto di portare i più fedeli amici dell'uomo nei parchi-gioco, cortili di scuole ed asili. Obbligo per i proprietari di ripulire gli eventuali escrementi prodotti dall'animale e multe severe per i trasgressori. Sono queste alcune determinazioni contenute nel nuovo regolamento che il consiglio comunale approverà giovedì prossimo.
Nei giorni scorsi la commissione consiliare «Statuto e regolamento» ha approvato il testo definitivo, dopo che nei mesi scorsi il documento era passato più volte al vaglio della medesima commissione. «In questo periodo abbiamo sentito anche molti proprietari di cani che ci hanno fatto proposte e dato suggerimenti», spiega l'assessore comunale competente, Helmuth Kerer. L'intento che sta alla base del nuovo regolamento sulla condotta e tenuta degli animali è quello di permettere la libera circolazione delle persone, senza che queste si sentano minacciate o in pericolo, quando un cane non è tenuto al guinzaglio. «Così, ad esempio, un articolo stabilisce che i cani debbano essere tenuti al guinzaglio in tutto il centro storico, anche se non fissa la lunghezza del cordino, che lasciamo alla sensibilità dei proprietari degli animali», prosegue l'assessore. Diverso il discorso nei terreni privati o nelle frazioni di Bressanone.
Gli «amici a quattro zampe» non potranno essere portati nei parchi-gioco, nei cortili di scuole ed asili. In città non è stata predisposta un'area adeguata allo scopo, come avviene, ad esempio, a Bolzano, «perché da noi - spiega Kerer - non c'è la necessità di una grande realtà urbana». Altro tema contemplato nel regolamento è quello della pulizia delle strade, con i proprietari dei cani chiamati a pulire immediatamente, nel caso gli animali sporchino il suolo pubblico. «In passato avevamo provato l'esperienza dei gabinetti per cani, ma non è andata a buon fine per motivi igienici», prosegue Kerer, che auspica di arrivare a breve a conoscere il numero esatto di cani presenti sul territorio comunale. «A tutt'oggi non è dato sapere il loro numero: a suo tempo, quando esisteva la specifica tassa, era facile calcolarlo, adesso dobbiamo aspettare i dati legati all'inserimento dei microchip di riconoscimento sugli animali», sottolinea l'assessore. Una registrazione obbligatoria, in base alla vigente legge provinciale che a Bressanone è stata fatta in varie fasi durante la scorsa primavera, con una spesa per i proprietari di cani, di circa undici euro per animale.
Infine il capitolo delle multe. Le infrazioni al regolamento comporteranno delle sanzioni pecuniarie che sono state adeguate alle normative superiori e che partiranno dai 30 euro in sù. «Alle forze dell'ordine ed in particolare al corpo di polizia municipale il compito di fare rispettare la nuova normativa», conclude Helmuth Kerer.
 

 

Iniziativa pubblicata in Mailing List di Bairo il 30/06/03
 

 
 
Egregi signori
Leggendo l'articolo allegato ci viene da commentare che tutta la nostra cattiveria, tutta la nostra rabbia, la nostra incapacità e forse anche la nostra paura di vivere in armonia con il mondo, la scarichiamo sugli animali i quali diventano il nostro bersaglio preferito.
Perchè? Perchè è un bersaglio facile, gli animali non possono difendersi, sono deboli e la voce dei padroni non è incanalata in un partito o in una grande associazione. Perciò per gli amministratori non esistono cittadini con animali ma soltanto animali da punire sempre e comunque.
Non esistono animali da salvare, da proteggere, da tutelare come le leggi, mai seguite (nè nella lettera nè nello spirito) impongono.
E se una società ha bisogno di reprimere, di condannare, di perseguitare, non conosce la civiltà perchè civiltà è accogliere, condividere, capire, educare.
E poi, non chiamateli amici. Salvateci dall'ipocrisia. Gli amici si accolgono nella nostra casa (città) con la massima premura e disponibilità.
Ci auguriamo un'attenta riflessione.
 
Nome......cognome........città 
GRUPPO BAIRO ONLUS
 

 

 

ALTO ADIGE
BRESSANONE
domenica 6 luglio 2003
 
E non chiamateli più «amici»
Il Gruppo Bairo Onlus invita ad un'attenta riflessione
 
BRESSANONE. Ecco due brevi estratti dal centinaio di lettere, inviate e-mail da tutta Italia, che sono piovute su Bressanone, in Provincia e in Regione contro la recente delibera del Consiglio comunale.
"Claudia" scrive tra l'altro. Nulla da ridire sulla maleducazione dei proprietari dei cani che non si forniscono del necessario per lasciare le strade pulite, ma come la mettiamo con i randagi? (...) nemmeno voi aiutate a risolvere questo problema, negando l'ingresso ai cani in quasi tutti i bar e ristoranti della zona. Proprio per questo, benché io ami moltissimo le vostre montagne, ho cambiato destinazione perché ho trovato posti più civili nel resto d'Italia.
Il Gruppo Bairo Onlus scrive invece:...ci viene da commentare che tutta la nostra cattiveria, tutta la nostra rabbia, la nostra incapacità e forse anche la nostra paura, la scarichiamo sugli animali (...) Se una società ha bisogno di reprimere, di condannare, di perseguitare, non conosce la civiltà perché civiltà è accogliere, condividere, capire, educare.
E poi, non chiamateli "amici". Salvateci dall'ipocrisia. Gli amici si accolgono nella nostra casa (città) con la massima premura e disponbilità. Ci auguriamo un'attenta riflessione.
Anche noi. (g.v.s.)
 

 

ALTO ADIGE
BRESSANONE
domenica 6 luglio 2003
 
Sdegnate proteste da tutt'Italia per la delibera che restringe pesantemente la libertà dei nostri amici a quattro zampe
«Mai più a Bressanone, odia troppo i cani»
Giusto multare chi non pulisce, ma bisogna creare delle alternative
 
BRESSANONE. La città bollata come capitale della cinofobia: questo il risultato della delibera con la quale si restringe pesantemente la libertà dei cani. Oltre 100 e-mail di protesta da tutt'Italia e una ritorsione pesante: «non verremo più a fare le vacanze da voi». E' un assurdo, se si pensa a quello che accade ai cani in zone più a sud, ma questo il Comune ha raccolto con la propria insensibilità.
E' bene mettere subito in chiaro una cosa: tutti i veri amici dei cani, sia a Bressanone che nelle dozzine di località dalle quali sono arrivati i messaggi di protesta, sono d'accordo sul fatto che gli escrementi lasciati su marciapiedi, zone pedonali ed aiuole vadano rimossi dai proprietari, così come sono d'accordo che in centro storico è più che opportuno che i cani vengano condotti al guinzaglio e che non frequentino parchi gioco e cortili degli asili.
Il fatto è però che in questa come in precedenti occasioni, l'amministrazione comunale si è dimostrata del tutto incapace, da un lato, di operare l'opportuna sensibilizzazione e, dall'altro, di prendere dei provvedimenti che potessero dare l'impressione che il problema veniva giudicato degno di essere affrontato con misure non solo restrittive e punitive, ma anche costruttive ed intelligenti.
L'aspetto più grave della nuova delibera è l'inibizione ai cani di determinate aree verdi. Se si considera che i cani non possono circolare liberi sulle passeggiate e nemmeno lungo i sentieri boschivi e montani (i guardiacaccia provinciali hanno addirittura il diritto di sparare a vista ad un cane non al guinzaglio), si capisce come il generale atteggiamento dell'amministrazione comunale si traduca, oggettivamente, in una situazione che impedisce di avere dei cani la cura che sarebbe necessaria e quindi ostacoli pesantemente la soluzione del problema dei tanti cani abbandonati (e questi sì rappresentano un grave pericolo).
L'esempio classico che abbiamo sottoposto ieri all'assessore Kerer, il quale non ha saputo fornire una immediata risposta, è il seguente. Una persona anziana che vive al quarto piano di un vecchio edificio del centro storico ha adottato un cagnolino abbandonato. Deve ovviamente portarlo, almeno due volte al giorno, a fare movimento nonché i suoi bisogni. Ma dove? Anche le aiuole di piazza Vescovado sono ora state dichiarate off-limits.
Sempre all'assessore comunale Kerer abbiamo contestato che nella stessa piazza si tollera che gruppi di turisti bivacchino, non solo sul prato, ma anche sulle scalinate della stele del Millennio, lasciando ogni sorta di rifiuti (ed anche orinando contro i muri).
Ma contro questi imbrattatori non viene presa alcuna misura restrittiva perché sono fonte di lucro per commercianti ed esercenti, mentre è molto più semplice promulgare divieti assoluti per i cani.
Ma se i cinofili, che sono schiera, iniziassero per davvero a non venire più a Bressanone?
 
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