Da "Il Giornale" marzo 1996
Denuncia delle associazioni ambientaliste dopo il sequestro dell'ennesimo furgone carico di animali avvenuto nei giorni scorsi.
Secondo gli zoofili tante sono le bestiole che ogni anno finiscono oltrefrontiera vittime dei traffici illeciti
DEPORTATI IN GERMANIA 250MILA CANI
Gli animalisti scendono in campo per dire basta al traffico illecito di animali. "Non permettiamo piu' che cani e gatti vengano stipati in furgoni e deportati in Germania per essere vivisezionati o per diventare cibo per animali e anche per uomini": questo e' il grido d'allarme lanciato ieri dalle principali associazioni animaliste che si sono riunite per una protesta davanti al Ministero della Sanita'.
Secondo le ultime stime sarebbero almeno 250mila gli animali che ogni anno vengono prelevati dai canili municipali italiani o dai privati per finire nei laboratori tedeschi.
Qui le bestiole sarebbero sottoposte a sevizie di ogni genere: vivisezione, sfruttamento di plasma e perfino sezionati in "bocconcini prelibati" per qualche ristorante esotico. Il piu' delle volte verrebbero fatti a pezzi sotto anestesia, ma non mancherebbero i laboratori dove con due elettrodi si fa scoppiare il cervello del povero animale al quale poi si prelevano organi o pelle. A volte poi si decide che si deve risparmiare l'anestetico e l'animale muore per le sofferenze.
La protesta e' scattata dopo l'ennesimo sequestro di un furgone carico di 29 bastardini chiusi in gabbia, avvenuto nei giorni scorsi nei pressi di Legnago, in provincia di Verona. Gli inquirenti sospettano che i cani fossero destinati ai tavoli operatori delle universita' e delle case farmaceutiche tedesche e austriache. In questi Paesi gli animali sono pagati a peso d'oro, dai 500 ai 1000 marchi l'uno. (...)
Coinvolti in queste organizzazioni sarebbero anche veterinari, proprietari di canili, Usl e anche docenti delle varie facolta' di veterinaria. Molto spesso le leggi sulle esportazioni di animali vengono raggirate falsificando certificati di vaccinazione e creando documenti di "pseudoadozioni" per facilitare le deportazioni illecite in Germania.