ARONNE - Cronaca

In data 12 dicembre 2001 è giunta una lettera al direttore della Gazzetta di Mantova, in cui vengono descritte le atroci sevizie a cui è stato sottoposto un innocente cagnolino colpevole solo di esistere.

Eccovi il testo della lettera pubblicata sulla Gazzetta di Mantova:

Con questa lettera, intendo denunciare un episodio, che definire agghiacciante mi sembra eccessivamente eufemistico.

Venerdi' 30 novembre, a Casatico di Marcaria due pseudo persone, due esseri ignobili, di sesso maschile, ultrasessantenni, hanno immerso un cagnolino in un grosso recipiente, contenente acqua in ebollizione. Ma che cosa ha fatto scaturire un tale crimine?

Io l'ho chiesto a uno dei due... la risposta e' stata: "Il cane ha defecato sul mio terreno, per questo io e mio fratello l'abbiamo messo nel boiler dell'acqua bollente, pero' non l'abbiamo pocchiato".

In effetti il piccolo Aronne non e' stato percosso, gli hanno solo provocato ustioni gravissime su tutto il corpo, bruciature alle cornee, ecc.

Questi due rifiuti della societa' sono stati denunciati da me personalmente ai Carabinieri di Marcaria, nonche' alle autorita' competenti dell'Ausl dal veterinario che preso in cura il cane.

Io vorrei capire come si possa arrivare a tali atti, ma non riesco a trovare una spiegazione accettabile, umana. Sono pero' assolutamente convinta che questi due criminali debbano pagare caro il loro gesto efferato. A questo proposito, intendo lottare con tutti i mezzi legali a mia disposizione.

Quei due rozzi individui che, da sempre (e sottolineo mille volte da sempre) seviziano qualsiasi animale che abbia la disgrazia di bazzicare in via Siliprandi, devono essere fermati!

Credono di incutere paura in me, con le loro zappe e le falci appese alla cintura dei pantaloni, ma si sbagliano di grosso.

Io non mi fermero' fino a quando non sara' fatta giustizia!

Le autorita' competenti hanno il dovere di attuare tutti i provvedimenti del caso, non mi accontentero' di un semplice rimprovero verbale da parte dei Carabinieri (perche' tanto e' solo un cane): esigo (e so di averne il diritto) che questi criminali vengano puniti nella giusta misura.

Stefania Branchini
Casatico di Marcaria

Il veterinario che ha tentato di salvare il cane ha dato annuncio della morte della bestiola con un'altra lettera al direttore firmata il giorno 14/12/01.

Lui stesso dicesi stupito della sofferenza che ha dovuto sopportale il povero animale.

 

GAZZETTA DI MANTOVA 14/12/01
UOMINI E CANI
Povera bestiola, seviziata e uccisa

Ho letto la lettera della Sig.ra Stefania Branchini in cui viene denunciato pubblicamente un episodio di violenza su un cane di una crudeltà inaudita.
Sono stato informato dell'episodio, in qualità di responsabile del Distretto veterinario che, per conto dell'Asl, ha preso in cura il cane e che ha tentato fino all'ultimo di prestare il necessario soccorso alla povera bestiola. Mi sono messo immediatamente in contatto con la caserma dei Carabinieri di Marcaria dove già era pervenuta la denuncia della sig.ra Branchini chiedendo comunque al comandante di inserire anche il mio nominativo tra quelli che un giorno potranno testimoniare nelle sedi opportune la brutalità e la disumanità di questo gesto.
Purtroppo mentre sto scrivendo queste righe, il veterinario curante mi comunica che il cane, nonostante l'assistenza medica e chirurgica prestata, è deceduto, dopo aver sofferto per giorni, pene inaudite. Lo stesso veterinario curante mi ha confidato di non aver mai assistito ad un quadro clinico così pietoso e sconvolgente.
A questo punto non resta che attendere il corso degli eventi con serenità e confidando che chi si è macchiato di una brutalità così inaudita paghi per questa nefandezza. Rimane tanta rabbia ma anche la consapevolezza che per fortuna esistono anche le persone (e sono la stragrande maggioranza)  come la sig.ra Branchini che non accettano queste situazioni e si battono perchè fatti simili non possano mai più verificarsi.
Franco Guizzardi Resp.Distretto Veterinario di Viadana

 

GAZZETTA DI MANTOVA 16/12/01
SPORCA NEL CORTILE, CANE BOLLITO
Decine di lettere alla Gazzetta: sono criminali da punire
Marcaria:

Se non stesse in una relazione dell'Asl, se non fosse sul tavolo dei carabinieri, e se la rabbia delle persone non fosse scritta nelle decine di lettere arrivate in poco più di un'ora alla "Gazzetta", la vicenda starebbe bene in un film dell'orrore, in una di quelle storie che si raccontano ai bambini per dimostrare quanto a volte l'uomo può essere crudele. Inutilmente crudele e stupido.

Solo che è vera, e a differenza delle storie inventate, non insegna nulla di buono. Fa solo desiderare di essere diversi. E' la storia di un cagnolino, Aronne, di neanche due anni, che è stato messo in un pentolone d'acqua bollente da due individui, per punirlo di aver osato fare la cacca vicino alla porta di una casa dove loro stavano pelando le galline. E' morto Aronne, dopo tre giorni di agonia. Non è sopravvissuto al terzo intervento di plastica cutanea per togliergli la pelle distrutta. Aronne non era di nessuno. Ma a Casatico di Marcaria era di tutti: un meticcio piccolino, buonissimo, con cui i bambini giovavano e a cui tutto il paese dava da mangiare. In uno dei suoi giri, si ferma in via Siliprandi, dove i due fratelli, ultrasessantenni, poco avvezzi ai rapporti umani, sono alle prese con lo spellamento delle galline con l'acqua bollente. Il cagnolino fa la cacca davanti alla porta. Loro non gradiscono: lo acchiappano, e lo immergono nell'acqua bollente. Non si sa quanto tempo è rimasto dentro prima di riuscire a scappare, ustionato in tutto il corpo e cieco.
Una signora di Casatico, Stefania Branchini, lo vede. Rimane sconvolta dalle condizioni di Aronne, che non riesce nemmeno a reggersi più sulle zampe. Ha un'intuizione, conoscendo i soggetti. Sono loro, poco dopo a confermarla, raccontandole quello che hanno fatto. - Non l'abbiamo picchiato, però, solo bollito.- E' agghiacciata, Stefania Branchini. Chiama l'Asl: la disponibilità del responsabile, il Dott. Franco Guizzardi, è totale. Aronne, agonizzante, viene affidato al dott. Stefano Facchinelli, titolare della clinica veterinaria di Bozzolo. -Fagli tutto quello che è necessario, non preoccuparti delle spese. Hai carta bianca per salvargli la vita.- E' l'imput.
Aronne ha ustioni sul cento per cento del corpo, le cornee sono irrecuperabili, ma Facchinelli non vuole mollare. Dopo ore il cagnolino sembra aver superato la fase critica. Un'anestesia e un intervento, per togliergli le parti ustionate, poi un altro e un altro ancora. Al terzo Aronne non sopravvive, non supera la fase del risveglio della terza anestesia. Aronne è morto. Ad essere viva più che mai, invece, è la rabbia, l'orrore, il disgusto profondo che la storia suscita in chi l'ha vissuta e in chi se l'è sentita raccontare. Stefania Branchini, che sporge immediatamente denuncia ai carabinieri di Marcaria, il dott. Guizzardi, che invia una relazione dettagliatissima e si unisce alla denuncia, il dott. Facchinelli, che in anni di mestiere un animale ridotto così non l'aveva mai visto. e le persone che ci scrivono, ininterrottamente, da ore. Tutti chiedono la stessa cosa: che questi due criminali paghino per la nefandezza che hanno commesso. Non solo perchè hanno ucciso un cane, per ignoranza e cattiveria, ma perchè, se sono puniti severamente, potrebbero diventare un esempio per qualcun altro della loro stessa pasta. (r.c.)

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 17/12/01
HANNO UN NOME I RESPONSABILI DELLE TORTURE

I due fratelli avevano già rinchiuso il bastardino nella gabbia delle nutrie

La ragazza che ha tentato di salvarlo non si da pace: quelli si vantano di uccidere i gatti.

di Rossella Canadè

Aveva un amico, Aronne il vagabondo. Un nanetto come lui, come lui di tutti e di nessuno, con cui faceva coppia fissa nelle scorazzate per il paese. Era stato lui l'anno scorso, il primo ad allarmarsi, non trovando Aronne all'appuntamento serale sotto casa di Stefania Branchini. Si era messo ad abbaiare, finchè Stefania era uscita di casa e aveva cominciato a chiamare Aronne. E lui da lontano aveva risposto. Seguendo un po' l'udito e un po' il nanetto, l'aveva trovato. Rinchiuso in una gabbia di ferro, di quelle che in campagna usano per le nutrie.
Ce l'avevano messo loro, nella gabbia delle nutrie, i fratelli Ghinami Primo e Vittorio. Spiegazioni quella volta zero.Pure rinchiosi perchè lei aveva scavalcato una recinzione per entrare nel loro orto e liberare Aronne.
Stavolta l'hanno ucciso Aronne, immergendolo nel " boker", come il sigor Primo ha chiamato la pentola con l'acqua bollente dove spellavano le galline.
Il motivo, una cacca, e pure presunta, che Aronne si sarebbe lasciato scappare nel loro cortile. - E non ci credo nemmeno, è un pretesto. Quelli non ragionano.- Racconta Stefania con in mano le foto di Aronne. Gliel'hanno spiegata così la tortura, come fosse roba da niente.- Ma non l'abbiamo mica picchiato.- Niente di strano, cos'è sta confusione alla fine? - Per forza, cosa ci si può aspettare da due che vanno al bar a vantarsi di essere riusciti a far fuori tutti i gatti di Casatico? Ed è vero, qua in giro non ce n'è più nessuno. Hanno risparmiato il gatto del loro vicino, perchè li ha beccati mentre l'avevano catturato per ucciderlo e li ha minacciati duramente.- Crudeli sì, ma millantatori no di certo.
Rabbia e dolore . Dolore e incredulità. -Quando l'ho visto correre fuori dalla loro parte verso casa in quello stato ho capito subito che erano stati loro,- racconta Stefania:- ma credevo che l'avessero picchiato. Piangeva fortissimo, era terrorizzato, tutto bagnato. Già cieco, perchè le cornee si erano bruciate, ma io non lo sapevo. Non si lasciava toccare, poverino e continuava a nascondersi, ma sempre in piedi sulle zampe.- Stefania chiama un veterinario che gli prescrive una prima terapia, poi un altro, che capisce che Aronne, gonfio con gli occhi chiusi, sta rischiando la vita. Ma solo la sera dopo, distrutto da febbre e stanchezza, crolla con il muso a terra. :- Ho chiamato il dott. Facchinelli che l'ha ricoverato nella sua clinica a Bozzolo. Per giorni ha tentato l'impossibile.- Aronne bruciacchiato, cieco, senza forze, non si arrende. Sembra riprendersi un pochino nutrito con i siringoni, poi a piccole sorsate. Ma il rischio d'infezione sotto le croste è altissimo e va operato. E' troppo anche per un coraggioso come lui. E si deve arrendere. Era un cagnolino di campagna. Aronne il vagabondo, un cagnolino libero che non sapeva essere di nessuno. Un cagnolino che tutti i giorni prendeva a morsi le giornate, a scodinzolare per il paese. Nessuno aldilà della strada, dei campi, che separano Casatico dal resto del mondo, lo conosceva. Ma adesso il suo musino bruciato mentre lotta per la vita appoggiato a scarponi quasi più grandi di lui, è diventato per tutti un simbolo ed è un simbolo di come non vogliamo essere.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 17/12/01
SE QUESTO E' UN UOMO

In una delle 18 foto scattate per testimoniare fin dove possa spingersi la cieca, inutile ferocia umana, il piccolo Aronne o quel che ne resta, si nasconde sotto a una sedia, dietro un paio di scarpe da lavoro. Il suo sguardo è ormai spento, il corpo è ripiegato sotto il peso del dolore. Si tiene a stento su due zampe. In un'altra è sdraiato nella sua cuccia mentre mani pietose cercano di farlo bere.
In altre ancora Aronne quasi scompare dietro l'orrore delle sue ustioni. Sono le sole foto che pietà umana e rispetto del comune sentire consigliano di pubblicare.
Le altre dodici indagano, con la freddezza della testimonianza e dell'indignazione civile, sulle piaghe dolenti, sulle ferite pulite e medicate, fino all'ultimo scatto da tavolo settario, un corpo ormai senza vita, un nome, una data.
Gli occhi di chi ha fatto il cronista di nera sono gonfi purtroppo di flash forti, di cadaveri e di sangue, di violenza e di disperazione; eppure la documentazione della barbarie scatenata su un esserino che non poteva reagire riesce a oscurare ogni memoria, supera ogni immaginazione.
Forse i due assassini meritano oltre alla punizione della Giustizia, anche che la gente civile sappia e veda: ma forse a questa gente non è giusto infliggere, dopo lo strazio, anche il raccapriccio.
La Gazzetta ha scelto questa seconda strada. Nella convinzione che non servano aggettivi- ne foto choc - per caricare d'infamia chi ne ha già oltrepassato i confini.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 18/12/01
STEFANIA ADESSO HA PAURA
Parla l'impiegata che ha denunciato le sevizie

Casatico (Marcaria). Sessantasei messaggi in pochissime ore: tutti di solidarietà e rivolti a Stefania Branchini, la ragazza che ha denunciato ai carabinieri i fratelli Ghinami per l'uccisione di Aronne. In casa Branchini a Casatico, ieri mattina il telefono squillava in continuazione. - Mi chiamano da tutta Italia - sottolinea la giovane impiegata - privati, associazioni di animalisti, anche tre avvocati che mi hanno offerto la loro assistenza gratuita nel caso in cui ne avessi bisogno.-

Stefania spiega di aver ricevuto messaggi di solidarietà da parte di tanti suoi concittadini e da tutta la penisola. - Mi ha chiamato l'Anpana, il Rifugio del Cane, l'Enpa di Verona, un'associazione di animalisti di Lecce e diversi veterinari. Mi consigliano di non mollare, di andare avanti perchè chi ha sbagliato deve pagare.- Stefania però nasconde un po' di apprensione. -Sì, ho sporto denuncia contro alcune persone e ad un certo punto non vorrei...- Per questo l'impiegata di Casatico comunque ha già preso contatti coi carabinieri e con la questura. E' lei che alcuni giorni fa ha raccolto agonizzante Aronne. -Veniva dalla casa dei Ghinami. Era terrorizzato, tutto bagnato e piangeva fortissimo. Era cieco perchè qualcuno gli aveva cotto le cornee. Non riuscivamo a prenderlo perchè non si lasciava toccare. Si nascondeva dietro ogni oggetto, non fidandosi più dell'uomo, lui che era sempre così socievole,- Stefania chiama subito un veterinario che prescrive una prima terapia, ma Aronne è troppo grave. Alla sera crolla, non si regge più sulle zampe. Stefania chiama un altro veterinario e il cagnolino viene ricoverato in una clinica a Bozzolo. Troppo grave, troppo pesanti le ustioni. Aronne non riesce più a lottare e i suoi occhi si chiudono per sempre per non vedere più la crudeltà dell'uomo. (bo)

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 18/12/2001        INTERVISTA AL MOSTRO: LEGGETE
Casatico (Marcaria). Il piccolo Aronne ha le scuse ufficiali del suo carnefice, anche se questo non lo riporterà in vita. - Ho sbagliato, non volevo ucciderlo, volevo solo dargli una lezione in modo che non tornasse più. Da un anno mi faceva la pipì sulla verdura e al mercato qualcuno si era lamentato per quello strano odore.- Primo Ghinami, 65 anni, ortolano di Casatico, si prende tutta la colpa, scagionando il fratello Vittorio di 75 anni:- Lui non c'entra, quando è successo il fatto era distante.-

Primo Ghinami. volevo solo dargli una lezione. faceva  la pipì sulla mia verdura. E scagiona il fratello

- Ma non è vero quello che dice la gente - continua - quel cagnolino non l'ho affatto immerso in un pentolone. Gli ho solo versato una baccinela di acqua calda presa dal boiler.- Solo? Quell'acqua, ammesso che sia andata così, ha ustionato Aronne in tutto il corpo. E alla fine il povero meticcio di due anni, il bastardino amico di tutta Casatico, è spirato, dopo una tremenda agonia. Una morte che ha scatenato un vero e proprio moto di indignazione, come testimoniano le decine di e-mail arrivate anche ieri in Gazzetta. Primo e Vittorio Ghinami ( in casa con loro anche il fratello Ideo), vivono a Casatico in via Tartaro, 14, poco distante dall'abitazione di Stefania Branchini, la giovane impegata che per prima ha sporto denuncia ai carabinieri di Marcaria. Una casa grande, quella dei Ghinami, con due ingressi, uno davanti  e l'altro dietro, dove c'è anche il loro orto, dove coltivano la verdura che poi vendono al mercato. :- Eh - sbotta Primo - e adesso chi ci va più al mercato? Ieri uno ci ha telefonato minacciandoci. "Non fatevi più vedere al mercato di Levata" ci ha detto. E pensare che noi ai cani ci vogliamo bene, Ne abbiamo sempre avuti. L'ultimo era una femmina, si chiamava Kelly. E' morta per le zecche. Quanto tempo fa? Boh, chi si ricorda, era appena morto Modugno. - E Vittorio sottolinea:- E' morta qui, vicino alla stufa e abbiamo sofferto tutti. I cani sono come i cristiani, bisogna volerci bene, I nostri non hanno mai avuto la catena. Certo che Aronne.....-

Certo cosa? :- Beh Aronne - riprende Primo - non stava mai al suo posto. Da un anno ci pisciava sulla verdura. All'inizio ho cercato di cacciarlo con le buone, poi con qualche pedata, ma non capiva e tornava sempre. Alzava la gamba e "zip", faceva la pipì sulle cassette di verdura. Allora l'altro giorno l'ho atteso e chiuso nel nostro capannone. Poi, dopo averlo intrappolato con una cassetta della verdura ho preso una baccinella d'acqua calda e gliel'ho versata addosso. Ma non volevo ucciderlo, volevo solo dargli una lezione.-

Per quello che ha fatto sono arrivate decine di lettere di protesta alla Gazzetta. Ce l'hanno tutti con voi....:- Ripeto, non volevo ucciderlo, però il proprietario di quel cane doveva tenerlo in un recinto.-

Ma se Aronne era un randagio, :- Randagio? No, era di quella che ha mosso tutto il can can.-

E la storia dei gatti uccisi? Dica la verità, siete stati voi?.....:- Beh, li sì, ma non ne abbiamo uccisi più di 7 o 8. Anche loro facevano la pipì dappertutto. Li abbiamo annegati in questo vascone dove laviamo la verdura. Ma è tutta un'altra questione, per questo la gente di Marcaria è contenta.-

(Roberto Bo)

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/01
LE PRIME RISPOSTE A EZIO ZANI, SINDACO DI MARCARIA ALLA SENTITA COMMOZIONE PER L'EPISODIO DI ARONNE

Per i vostri commenti: Sindaco di Casatico di Marcaria
C/o Municipio 46010 Casatico di Marcaria Mantova   [email protected]
Per l'Assessore il responsabile va aiutato - prima però deve pagare per ciò che ha fatto.-

- Mi domando se queste persone possano circolare liberamente in un consesso sociale. E se invece di Aronne ci fosse stato un bambino, e avesse rotto un vetro a questa gente, cosa sarebbe successo?- Lascia la risposta in sospeso il sindaco di Marcaria, Ezio Zani, intervenuto ieri in merito all'uccisione del cagnolino per mano di Primo Ghinami che ha confessato di avergli gettato addosso un secchio di acqua bollente per "dargli una lezione".

Zani non vuole nemmeno azzardare un'ipotesi sui rischi che una simile ferocia avrebbe potuto comportare per un essere umano. E annuncia che contatterà subito il responsabile del servizio veterinario dell'Asl per approntare eventuali provvedimenti da adottare, anche se la loro parte la stanno già facendo magistratura e forze dell'ordine dopo la denuncia presentata da Stefania Branchini, sorella di Barbara Branchini, assessore ai servizi sociali del comune. Proprio l'assessore dice che il suo assessorato in futuro si occuperà dei due anziani ortolani di Casatico. - Ma prima devono rispondere di quanto hanno fatto.- spiega.
La situazione familiare dei Ghinami ha dei trascorsi non facili:- Uno dei figli in passato è stato sottoposto a cure psichiatriche a Cremona e da tempo non vive più a Marcaria.- sottolinea l'assessore.
:- L'efferatezza del fatto è tremenda - ribadisce sdegnato il Sindaco - e richiede la massima punizione prevista dalla legge. Deve indurre a una riflessione l'intera comunità. Una cattiveria e una rabbia insensate che devono mettere in allarme la coscienza di tutti i cittadini, che si devono chiedere come questi abbruttimenti possano svilupparsi e come si debba reagire.- Un consiglio, a questo proposito, arriva al sindaco dal Movimento Una, coordinamento delle associazioni protezionistiche che ieri gli ha scritto una lettera. - La invitiamo a promuovere iniziative per l'educazione dei suoi concittadini e l'istituzione di percorsi formativi obbligatori per adulti e ragazzi con l'obiettivo di una corretta visione del rapporto che lega l'uomo agli altri animali.-
Il Sindaco plaude infine a Stefania Branchini, protagonista di "un atto coraggioso che deve essere emulato da chiunque fosse testimone di maltrattamenti di animali".
Graziella Scavazza

QUANDO VOLEVANO DISTRIBUIRE LE ARMI

Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Macaria, sig. Zani che si indigna del comportamento di due dei suoi concittadini. Addirittura amplifica (a sproposito) il fattaccio aggiungendo la fatidica frase:- E se fosse stato un bambino?-
Noi lo ricordiamo alla testa di un movimento che ha fatto scuola tra i sindaci di alcuni comuni, a pretendere di dare le armi in mano ai suoi concittadini per sparare alle nutrie (e cos'altro? Ai bambini?);  a promuovere così "l'educazione a l'istituzione di percorsi formativi obbligatori per adulti e ragazzi con l'obiettivo di una corretta visione del rapporto che lega l'uomo agli altri animali." che gli richiedono le associazioni animaliste.
Preferiremmo che, in queste occasioni, prendessero la parola solo coloro che hanno veramente qualcosa da dire. WWF Sezione Mantova

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/2001
MANTOVA. Ieri 63 associazioni animaliste di tutt'Italia hanno annunciato che si costituiranno parte civile al processo contro l'ortolano di Casatico autore dell'uccisione del cagnolino Aronne, morto dopo giorni di agonia per le ustioni da acqua bollente su tutto il corpo. E mentre l'uomo attende di essere interrogato dal magistrato, continuano ad arrivare centinaia di telefonate e messaggi di indignazione per la crudeltà del suo gesto.
Non si sono spente indignazione e rabbia per la fine di Aronne, il bastardino di Casatico morto dopo giorni di agonia per le ustioni provocate da una secchiata d'acqua bollente. Ieri 63 associazioni animaliste, da Siracusa a Belluno, hanno annunciato che si costituiranno parte civile contro il 65enne ortolano che ha confessato di aver "punito" il cagnolino perché faceva pipì sulla verdura.
A farsi carico dell'iniziativa sarà il movimento Una, il coordinamento nazionale delle associazioni animaliste. "Siamo rimasti esterrefatti dalla crudeltà dimostrata nei confronti di un povero animale indifeso - spiega un comunicato del movimento d'ispirazione ecologica - il vergognoso episodio accaduto a Casatico di Marcaria è solo la punta dell'iceberg dei numerosissimi episodi di maltrattamento nei confronti degli animali. Occorrono due cose: che i Comuni si impegnino a promuovere corsi formativi sulle tematiche animaliste e ambientaliste; e che la nostra legislazione si allinei con quelle di altri Paesi, come Francia e Gran Bretagna, dove i reati di maltrattamento di animali sono puniti anche con pene detentive".
Su questi temi il coordinamento nazionale delle associazioni animaliste ha inviato ieri una lettera al sindaco di Marcaria invitandolo a promuovere, in quanto responsabile del benessere degli animali nel territorio comunale e autorità in materia di igiene, sanità, ordine e sicurezza, delle "iniziative per l'educazione dei suoi concittadini... attraverso l'istituzione di opportuni percorsi formativi obbligatori per adulti e ragazzi".
Con la Gazzetta di Mantova è ora anche un'emittente radiofonica nazionale, Radio Dee Jay, ad occuparsi del caso Aronne convogliando telefonate, lettere ed e-mail.
Iniziative in marito alla costituzione di parte civile sono state annunciate da altre associazioni, come l'Anpana, che nel Mantovano gestisce una rete di guardie eco-zoofile. E dalla Lega antivivisezione che, sempre per un'eventuale costituzione di parte civile, ha già contattato l'avvocato Alessia Lieto, la quale ha garantito per il caso un patrocinio gratuito. Sempre ieri sono iniziate consultazioni legale sul caso anche da parte di un'associazione volontaria che opera nel canile municipale di Porta Portese, a Roma.
La costituzione di parte civile consentirebbe alle associazioni l'accesso a un risarcimento, nel caso di condanna del responsabile. Il che di fatto farebbe lievitare la pena, che è una multa fino a dieci milioni, con un fondo destinato a favore degli animali.

 

CORRIERE DELLA SERA DEL 19/12/2001 Inserto Lombardia
I FATTI:

La vicenda:
Il 30 novembre Aronne, un bastardino randagio, entra nel capannone dove Primo Ghinami, agricoltore, 65 anni, pulisce la verdura dell'orto. Il contadino racconta di aver riempito d'acqua bollente un secchio e di averlo buttato addosso all'animale per punirlo: altre volte aveva trovato tracce di pipì sulle verdure.

La ricostruzione:
dopo 12 giorni di agonia e tre interventi chirurgici, Aronne muore. Le ferite, secondo il veterinario fanno pensare che l'animale sia stato immerso nel liquido, non che gli sia stato "solo" buttato addosso.

L'accusa:
Stefania Branchini, 25 anni, denuncia per Primo Ghinami e suo fratello Vittorio. Rischiano una multa di 10 milioni. La senatrice verde Anna Donati chiede al ministro della Giustizia pene più severe.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/01

Ora non bisogna dimenticare
Ancora e-mail per chiedere che sia fatta giustizia
«Non ci sono parole per esprimere tutto il nostro sdegno»



Gabriele Leoni S. Benedetto Po

Anche ieri in Gazzetta sono arrivate decine di e-mail sul caso del cagnolino torturato. Ne riportiamo una sintesi.
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Non ci sono parole per commentare le sevizie perpetrate ai danni di un animale che ha avuto la sola disgrazia di incappare in persone insensibili e disgustanti. Non sono riuscita a terminare la lettura delle crudeltà inferte a questo animale. Per questi motivi esprimo tutta la mia solidarietà e il mio appoggio a Stefania Branchini.
Annalisa Zabonati *** Egregio Direttore, ho 47 anni e ho già letto quasi tutto (per fortuna non ho ancora visto tutto) ciò che il genere umano è capace di compiere. Se per necessità vi sono a volte delle scusanti, nel caso del cagnolino buttato vivo nell'acqua bollente, sicuramente non vi sono. Il codice penale è chiaro e deve essere applicato con il massimo rigore, anche se nella sua carenza. L'ex art. 727 c.p. fornisce tutti gli elementi utili per la punibilità dei due gaglioffi e proprio in mancanza di qualsiasi attenuante.
Mario Pignocco Bairo (To) *** Grazie di aver dedicato un articolo alla triste vicenda del cane seviziato e buttato vivo nell'acqua bollente. Spero davvero che i due delinquenti che si sono macchiati di queste atrocità non la passino liscia. Vi prego di continuare ad occuparvi degli sviluppi del caso.
Anna Poretti *** Ho letto l'articolo del povero cagnolino Aronne, brutalmente bollito dall'ignoranza e dalla cattiveria umana: sono stata male. Ho ancora le lacrime agli occhi per questo assurdo gesto e tanta, tantissima rabbia. Quei delinquenti devono pagare. E non una semplice multa, devono capire di aver commesso un vero e proprio crimine. Facciamoci sentire e vendichiamo il povero Aronne.
Laura Greppi Lecco *** Nell'esprimere il mio più totale disgusto e disprezzo per quegli "esseri" definiti uomini che hanno compiuto questa atrocità (ma quanti altri fanno cose simili di cui non si viene a conoscenza?), mi associo a qualsivoglia iniziativa per punire i colpevoli di questo atto orribile e sadico e per eventualmente prevenirne altri. Ci vorrebbero delle leggi più severe anche per difendere chi non ha voce, cioè gli animali che sono spesso e volentieri oggetto delle violenze gratuite da parte dell'uomo. Facciamo qualche cosa di concreto, non basta sollevare il solito polverone e poi far finta di niente.
Monica Zurlo Vigevano (Pv) *** Questo atto di crudele barbarie non ha nessuna attenuante. Paragono questo gesto "bollire" un cane vivo come a uno stupro. Uno stupro ad un bambino, sì, perché i cani sono dotati di intelligenza e quindi sono come dei bambini che non sanno parlare ma che trasmettono tutto il loro amore e la vita intera ad una persona.
Simone Ceresoli *** Non abbiamo parole per descrivere l'orrore e lo sdegno, la rabbia che c'è in ognuno di noi. E non ci sono scusanti, non venite a dire che si tratta di contadini, che è un altro modo di ragionare. Qui siamo di fronte a gente pericolosissima, a gente malata, capace di compiere qualsiasi nefandezza. Speriamo solo che non se la cavino con una semplice multa. Speriamo che esista da qualche parte un giudice che sia capace di capire quanta cattiveria e quanta miseria mentale vive dentro queste persone.
Clementina Forconi Enpa Bologna *** Scrivo per dare tutto il mio appoggio a chi chiede la giusta punizione per l'incivile, disumano e inaudito atto di crudeltà verso quel povero cagnolino gettato nell'acqua bollente. Mi vergogno in questi frangenti di appartenere al genere umano. Vi ringrazio per la pubblicazione di questa vicenda; un numero sempre più alto di persone deve sapere cosa altre cosiddette persone civili, forse loro vicini, sono capaci di fare a esseri fiduciosi e miti.
Maria La Torre Forlì *** Un'amica mi ha inviato una e-mail intitolata 'Orrore' chiedendomi di dare uno sguardo al sito della Gazzetta di Mantova nella sezione deidicata alla cronaca cittadina. Ho aperto il sito e ho letto i due articoli: il primo in cui si racconta la storia spezzata del piccolo Aronne e l'altro in cui apprendo con gioia, dopo aver avuto conferma di quanto la razza umana possa essere crudele, che ancora a tanti di noi si stringe il cuore davanti a tanta crudeltà e pur non volendo appellarci alla vendetta ci uniamo in un fragoroso grido di speranza 'Giustizia e rispetto per la vita degli altri esseri che popolano la terra'.
Chiara *** Ho letto con raccapriccio, pena e dolore la notizia sul cagnolino "bollito vivo". Penso che questa gente meriti una pena severissima e quindi chiedo che venga sostenuta, dalla Vostra redazione, l'azione intrapresa dalla signora Branchini.
Patrizia Romanelli *** Mi unisco alle decine di lettere arrivate per esprimere la mia sofferenza per il piccolo Aronne e per sperare in una giustizia rapida e giusta, in ottemperanza a quanto prescrive l'art. 727 del c.p., e inoltre che il giudice vada anche oltre e che la cosa venga resa di dominio pubblico, con tanto di nome e cognome dei due criminali, non solo nel vostro comune, ma nella provincia, nella regione ed in tutta Italia in modo che sia di esempio e deterrente per altri che vogliano emularlo. Voglio però aggiungere che se Aronne fosse stato adottato da qualcuno, invece di restare il cane del paese con cui tutti i bambini giocavano, questo forse non sarebbe successo, un po' di colpa in paese ce l'avete tutti.
Lucilla Mattei Milano *** Sono sconcertato da tali avvenimenti e spero che i vostri articoli non si fermino qui ma che continuiate a tenerci informati sulla vicenda. Penso che molti lettori siano interessati a sapere come la vicenda evolverà e sapere che le persone che hanno causato tanto dolore paghino per le loro azioni. Grazie.
Scarinzi Riccardo. *** Esprimo il mio totale sdegno e orrore per l'indicibile fatto commesso dai due fratelli Primo e Vittorio Ghinami di Casatico di Marcaria. Non ho nemmeno il coraggio di riscrivere ciò che avete doverosamente riportato nel Vostro giornale. L'atrocità demoniaca di certi individui non lascia spazio ad alcun commento. Mi auguro che gli autori di tale nefandezza non restino impuniti.
Simona Orsingher Lecco *** Scrivo queste poche righe per esprimere il mio disgusto e sconcerto di fronte a fatti quali la barbarie compiuta nei confronti del povero cagnolino morto dopo essere stato buttato in una pentola contenente acqua bollente. Oggi si tratta di un cane, domani chissà. Ci si chiede quali moventi vi siano dietro l'omicidio di Novi Ligure: io ritengo che i due fatti sopra citati siano collegati dalla mancanza di buona parte della società d'oggi di senso civico, educazione e valori.
Massimiliano Rodella *** Sono allibita. Non ci sono parole per raccontare cosa ho provato a leggere questa notizia, a vedere le immagini della povera bestiola. Non è possibile che in un paese civile succedano queste cose. E se la caveranno con una multa. E poi le bestie chi sarebbero?
Alessandra Ori Venezia Lido Scrivo per manifestare la mia solidarietà a Stefania Branchini. Come lei chiedo che venga fatta giustizia e quei due delinquenti paghino per quello che hanno fatto.
Nensi Bertini *** Desideriamo inviarvi i nostri ringraziamenti per aver dato il giusto rilievo a questa vicenda inumana ed agghiacciante. Non siamo persone che solitamente abbiano problemi nell'esprimere le proprie idee o impressioni, ma questa volta purtroppo siamo senza parole anche noi. Non ci sono parole sufficienti che possano rendere ciò che si prova a sentire e vedere maltrattare in questo modo degli esseri innocenti. Se dovessimo esprimere dei sentimenti in merito non potremmo provare altro che schifo, ribrezzo, rabbia e tanta voglia di far provare loro come era calda l'acqua che ha ucciso Aronne. Al sindaco, ai carabinieri, alle autorità giudiziarie che si occuperanno del caso, chiediamo che Aronne non venga messo nel dimenticatoio per le innumerevoli cose che ogni giorno li sommergono. Aronne non è meno importante perché era un cane.
Luana Dotto Antonella Dotto Piazza Giuseppe Bassignana Andrea Bracco Roberto *** Mi associo pienamente e totalmente alla signora Branchini e alle persone che chiedono di punire i due Assassini di Aronne. Chiedo che queste due persone vengano condannate senza pietà e senza alcuna possibilità di difesa. Hanno ucciso un povero cagnolino indifeso. Non sono un etologo, ma sono convinto che gli animali chiedano all'uomo un po' di umanità, e questa non costa proprio nulla. Donerei tutti i beni di quei assassini al Rifugio del Cane o del Gatto abbandonato.
Lorenzo *** Vi scrivo per appoggiare e sostenere quanto detto da Stefania Branchini a proposito dei due assassini che hanno bollito vivo un cane. Tali individui ignobili devono essere severamente puniti perché sono chiaramente due psicopatici. Chi infierisce sugli animali lo fa con tutti gli esseri più deboli, quindi Vittorio e Primo Ghinami possono essere facilmente molestatori di bambini ed anziani.
Dott.ssa Ombretta Patria Torino *** Ho 23 anni e risiedo a Porto. Vi scrivo questa e-mail dopo aver letto l'articolo sul piccolo Aronne. Sono sconcertata. Quando ho visto le foto dentro di me si è aperta una vera e propria voragine piena d'odio per quei due. Ho subito aperto la rubrica del telefono per vedere l'indirizzo e se non ci fosse stata mia mamma a fermarmi averi preso la macchina per andare a Casatico, non so per fare cosa, di sicuro vedere le facce di quei due. Ho pianto tanto oggi guardando le foto, pensavo a quanto dolore deve aver provato quella povera bestiola, e ho tanta sete di vendetta.
Ilaria Porto Mantovano *** Vi prego dal profondo del cuore di non lasciare che la tragica vicenda di Aronne, il cagnolino bollito da quei due esseri, perché non li si può chiamare uomini, non finisca nel dimenticatoio. Scrivo da Torino e sto rendendo noto a più persone possibile questo assassinio. Sono delusa, schifata, arrabbiata per due assassini che, male che vada, pagheranno una multa per tutte le loro orribili azioni. Sono dei torturatori di animali, e la legge deve farsi sentire in modo forte, in modo tale da essere un esempio per tutti i criminali di quella risma. Saluto con la morte nel cuore.
Sara Spezzaferri Torino *** Leggendo dell'atroce agonia del cagnolino Aronne, è impossibile non rimanere quantomeno turbati. Sono indignata, profondamente amareggiata e stanca, stanca di sentire dell'ennesima, insensata e disumana violenza inflitta ad un animale. Mi rivolgo tramite il vostro giornale alle autorità competenti ed a chi sarà incaricato di giudicare l'azione di questi due individui: una sanzione pecuniaria, di qualunque entità, non è sufficiente. La punizione esemplare è costringerli a pulire periodicamente il canile di Bosco Virgiliano dagli escrementi dei suoi ospiti. Ovviamente sotto stretta sorveglianza, per salvaguardare l'incolumità delle bestiole. Chiedo giustizia per Aronne, solo giustizia.
Elisabetta Scalari *** Con queste poche righe mi associo a tutti coloro che hanno scritto rigurardo questa inutile e crudele vicenda perché spero ancora che i diritti di ogni essere vivente siano rispettati che abbiano due o quattro zampe. Purtroppo l'ignoranza non è un reato, ma le sevizie e le barbarie commesse nei confronti di animali sì e quindi spero che tramite una testata democratica si riesca a far sentire la voce di chi non ce l'ha o non può più averla in modo tale che le autorità competenti si vedano costrette ad agire come previsto dalla legge.
Mancini Maurizio *** Vi scrivo perché ho avuto modo di vedere via internet la vostra prima pagina di ieri che riportava la notizia della tortura oscena e ignobile ad un cane di nome Aronne. La mia richiesta è che voi diate a questa notizia il massimo rilievo, fino ad arrivare alle testate nazionali. Vi ringrazio per aver dedicato la vostra prima pagina a questa notizia, dimostrando una sensibilità lodevolissima.
Stefano *** Speriamo che simili storie non accadono più e speriamo che quelle due belve umane siano condannate dalla giustizia italiana e da Dio. Per noi sono morti i due fratelli, Aronne vive nel nostro cuore e nel cuore di molti italiani. Esprimiamo solidarietà e molta ammirazione per Stefania Bianchini. Chiediamo giustizia.
Vincenzo Caporale Ass. culturale La Ginestra Badolato (Cz) *** Abbiamo seguito con attenzione la disgustosa vicenda di Aronne e dopo l'ennesimo articolo che descrive la brutalità dei fatti, abbiamo pensato di scrivere ciò che pensiamo. Siamo contente che siano stai pubblicati i nomi di chi ha compiuto un simile gesto: coloro che conoscono questi individui devono sapere con chi hanno a che fare. La gente deve capire che i cani (a parte quelli addestrati mostruosamente per i combattimenti) mordono solo per difendersi, perché spaventati o perché l'uomo si prende delle libertà non gradite. Se si pensa che i fratelli Ghinami verranno puniti con una ammenda che al massimo sarà di 10 milioni, viene la pelle d'oca.
Sara e Valeria Rossi San Giorgio *** Sono rimasta sconvolta per quello che è successo al povero Aronne, mi sono quasi sentita mancare per la crudeltà che quei 2 fratelli hanno avuto nei suoi confronti tanto che oserei augurare loro tutto quello che quel povero cane ha sofferto e passato grazie all'ignoranza e alla insensibilità. Stefania io ti appoggio e di persone come te ce ne dovrebbero essere di più al mondo.
Viviana Guidizzolo *** In un mondo in cui la gente muore a centinaia nel crollo di palazzi in pochi istanti, in cui le famiglie vengono distrutte dai bombardamenti, in cui i figli massacrano i genitori a pugnalate potrà a qualcuno sembrare insignificante la morte di un piccolo cane. Non è così. Non mi commuovo facilmente, ma ho faticato a leggere le lettere di indignazione sul caso Aronne: i miei occhi erano offuscati dalle lacrime. Non esiste scusante alcuna per chi commette un crimine così sadico ed inspiegabile nei confronti di una creatura così dolce come un povero cane randagio.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 20/12/01
UOMINI E BESTIE

Parla proprio Zani, che sulle nutrie...

E' incredibile leggere sulla "Gazzetta" di mercoledì 19 le dichiarazioni del Sindaco di Marcaria in merito alla barbara uccisione di Aronne, il bastardino. Nel paese in cui il sig. Ezio Zani si è adoperato per una cultura dello sterminio e del genocidio delle incolpevoli nutrie, non ci si può stupire più di niente e lui, per primo, dovrebbe saperlo. -Ma ci faccia il piacere.- Avrebbe detto Totò. Claudio Bondioli Bettinelli

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 20/12/2001
MANTOVA.
Una fiaccolata per Aronne. L'idea di un corteo per ricordare il bastardino di Casatico punito a morte con una secchiata d'acqua bollente, è di un impiegato e della donna che denunciato i responsabili dell'uccisione del cane. "Non vogliamo istigare all'odio ma anzi stimolare a sentimenti di pace e amore verso gli animali" spiegano. Intanto un'altra associazione animalista, l'Anpana, si costituirà parte civile per ottenere un risarcimento da chi ha ucciso Aronne: "Vogliamo evitare che gli autori di questo gesto trovino scappatoie al processo"
Altre voci d'indignazione, ancora richieste di giustizia. E adesso per Aronne, il bastardino di Casatico morto per le ustioni provocate da una secchiata d'acqua bollente, c'è chi propone una fiaccolata. "C'è bisogno di un segnale concreto, non di istigazione all'odio ma di sentimenti di pace anche verso gli animali" spiega Davide Carra, il 33enne impiegato Bam che ha ideato la manifestazione.
Carra sta perfezionando in queste ore la sua idea e ha contattato anche, chiedendone la collaborazione, Stefania Branchini, la donna di Casatico che ha denunciato i presunti autori del gesto. "Vorrei che fosse un corteo assolutamente pacifico, senza note di estremismo - aggiunge l'impiegato - la mia intenzione è quella di portare nelle strade di Casatico, assieme alla gente, il problema del rapporto con gli animali: credo che il caso di Aronne sia solo la punta dell'iceberg" Già oggi potrebbe essere a disposizione un numero di telefono o un indirizzo per le adesioni alla fiaccolata.
E intanto l'Anpana, l'associazione animalista e ambientalista che nel Mantovano dispone di guardie eco-zoofile, si costituirà parte civile nel processo contro il responsabile della morte del cagnolino. Lo farà non tanto per accodarsi alle decine di associazioni animaliste di tutt'Italia che chiederanno un risarcimento ai fratelli Ghinami, gli ortolani del paese sospettati di aver ustionato il cane per punirlo d'aver fatto pipì sulle cassette della verdura, ma anche con un altro scopo: evitare che vengano usate scappatoie per sfuggire al processo.
"Vogliamo impedire che il responsabile se la cavi a buon mercato - spiega l'avvocato Luigi Medola, che con il legale Raffaello Leali si occuperà del caso per conto dell'Anpana - ad esempio con un decreto penale di condanna, con il pagamento di una somma che estingua il reato". Ed è questo il caso in cui le parti civili non potrebbero più accedere al risarcimento destinato a finanziare iniziative per i cani abbandonati.
"Insomma - insiste l'avvocato Medola, che sosterrà l'incarico gratuitamente - vogliamo un processo, qualcosa che sia strumento di giustizia e di ammonimento perché fatti del genere non debbano più accadere".
"Abbiamo mandato una relazione dei fatti alla nostra sede nazionale perché si attivi con una serie di iniziative, come i contatti con tv e fonti informative nazionali", ha spiegato il comandante delle guardie eco-zoofile dell'Anpana, Giuseppe Laganà.
E mentre continua incessante da tutt'Italia il flusso di messaggi inviati al nostro giornale sul caso, sarebbe sempre più pesante l'atmosfera a casa di Primo e Vittorio Ghinami, i fratelli di 65 e 74 anni di Casatico dov'è avvenuta la "punizione" del cane Aronne.
Primo Ghinami ha confessato di aver tirato la secchiata al bastardino ma anche precisato di non aver avuto intenzione di ucciderlo. Nonostante questo, qualcuno avrebbe già adottato nei confronti dei fratelli, discutibili azioni di disturbo e boicottaggio. Non ce n'è stata comunque conferma: ieri, per tutto il giorno, il telefono dei Ghinami è rimasto staccato e fratelli barricati in casa.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 21/12/2001
Casatico: la legge offre agli uccisori del bastardino Aronne la possibilità dell'oblazione.
Scappatoia per i seviziatori del cane.
Pagando sette-otto milioni eviterebbero il processo.

di Carlo Romano

MANTOVA. Si apre uno spiraglio per Primo e Vittorio Ghinami, i due fratelli denunciati per aver ucciso il cagnolino Aronne a Casatico. Il reato può essere estinto attraverso un'oblazione: pagando 7-8 milioni i Ghinami possono evitare il processo. Il pm Giulio Tamburini, che sta seguendo il caso, assicura che comunque non ci saranno sconti. Prime adesioni alla fiaccolata in memoria di Aronne si farà a Mantova nel mese di gennaio. E intanto le troupe delle Iene e de La vita in diretta sono entrate in azione ieri a Casatico.

Lo sdegno della gente, i giornali e le televisioni addosso, un magistrato che indaga, sessantatré associazioni ambientaliste e animaliste che non aspettano altro che vederli sul banco degli imputati per punire quel gesto orrendo con richieste di risarcimento danni da capogiro. Di fronte a un simile schieramento con l'indice puntato su di loro immaginare Primo e Vittorio Ghinami all'angolo sarebbe il minimo. Ma non è proprio così: una scappatoia c'è. E il loro avvocato ci starebbe già pensando.

La morte del cagnetto Aronne, i suoi dodici giorni di agonia col corpo piagato dalle ustioni, cieco, senza più un filo di fiato, ridotto a un vegetale come quegli stessi ortaggi su cui aveva avuto l'ardire di farsi scappare un po' di pipì, scatenando la reazione furiosa che gli è costata la vita, si può cancellare con una parola: oblazione. In altri termini pagando sette-otto milioni in cambio dell'estinzione del reato. L'avvocato dei fratelli Ghinami, che per il momento preferisce non dire il suo nome, non lo nasconde: "Sì, ci sto pensando. Primo Ghinami ha già confessato quello che ha fatto, si è pentito e la legge gli dà la possibilità di pagare per il suo errore".

Se decideranno di 'oblare', i fratelli Ghinami si risparmieranno il processo e soprattutto il rischio di vedersi piombare addosso le richieste di risarcimento danni delle associazioni ambientaliste e animaliste di tutta Italia.

Intanto le indagini proseguono: il pubblico ministero Giulio Tamburini che sta seguendo il caso ha già sentito Stefania Branchini, la proprietaria di Aronne, mentre su incarico dello stesso pm domani in questura saranno interrogati i fratelli Ghinami.

Poi l'indagine dovrebbe andare verso la sua conclusione: "Vogliamo capire come è stato ucciso Aronne - fa sapere Tamburini - se è stata una secchiata d'acqua bollente a ustionarlo in quel modo o se il cane è stato infilato in un pentolone e poi vogliamo sapere quanti animali sono stati uccisi: sembra siano stati eliminati anche dei gatti. I tempi? Credo saranno brevi".

E una cosa sembra già certa. Se le indagini confermeranno la gravità dei fatti, Tamburini non offrirà nessuna scappatoia ai Ghinami: "Se le cose stanno come sono state scritte sul giornale non chiederò un decreto penale di condanna".

Resta la scappatoia che offre la legge: l'oblazione.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 21/12/2001

Servono pene più severe per chi maltratta gli animali
Ancora tanto sdegno e rabbia nelle lettere ed e-mail che arrivano da tutta Italia



Maria Rosa e famiglia Cerlongo

Anche ieri in Gazzetta sono arrivate decine di e-mail sul caso del cagnolino torturato. Ne riportiamo una sintesi.
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Dolcissimo Aronne, chissà quale brutta opinione hai oggi tu degli esseri umani, dopo quello che ti è successo. Quale intruglio di malvagità e cattiveria ingiustificata. Ma vedi, caro Aronne, quelli che sulla strada hai incontrato tu non sono umani. Nessuno con un pò di cuore avrebbe mai fatto una cosa del genere. E si dichiarano pentiti e amanti degli animali. Esistono però anche persone che, come Stefania Branchini, amano gli animali, si commuovono nel leggere storie così e non riescono a togliersi di dosso la rabbia e il dolore.
Irene Benedusi Poggio Rusco *** Vorrei dire la mia a proposito della triste vicenda del povero Aronne. Credo che la punizione per questa gentaglia debba essere esemplare. Chi non ama e rispetta gli animali non ama e rispetta la vita. Mi auguro che paghino per quello che hanno combinato a quella povera creatura (e a tutte le altre a cui hanno fatto del male).
Diego Carraro *** Solo due righe per due persone che probabilmente non si meriterebbero nemmeno un pensiero cattivo. Se è possibile, solo fargli sapere che sarebbe bello anziché fargli pagare una multa, buttargli dell'acqua bollente addosso. Mica per ucciderli, solo per fargli capire che certe cose non si fanno. In teoria l'uomo ha la ragione e dovrebbe capire i comportamenti degli animali, ma sarà vero?
Barbara Bologna *** Se veramente esiste un Dio, nella loro vita quelle due persone dovranno soffrire solo tanto quanto quel povero cane.
Alberto Maria Marini *** Sono veramente disgustata per quello che hanno fatto al cucciolo di bastardino. Spero solo che si riesca a trovare una punizione giusta e che sia d'esempio non solo a loro ma a chiunque maltratti degli animali. Un pensiero che mi terrorizza: se pensano che sia una punizione giusta far "bollire" il cane perché ha fatto la pipì in casa, non voglio pensare come potrebbero trattare un figlio quando non li farà dormire di notte perché sta mettendo i denti.
Barbara Milano *** Non ho parole, o meglio ne avrei anche troppe e rischierei di essere molto cattivo e non mi piace augurare del male alle persone. Ma come si fa? Spero solo che ci sia giustizia.
Omar *** Sono sconvolta due volte. La prima quando ho letto fino a che punto può arrivare la cattiveria umana nei confronti di un piccolo e dolce cagnolino. La seconda dopo aver letto le dichiarazioni di quell'essere. Non si è neanche reso conto della gravità del suo gesto. E ha ammazzato "solo 7-8 gatti". Solo. Sono sconvolta e voglio esprimere la mia solidarietà e apprezzamento nei confronti della signora Branchini. Ci vorrebbero molte più persone come lei.
Emanuela Zini *** Ho sentito solo un pezzetto della trasmissione di Guido Bagatta su Radio Deejay che raccontava di un cane ucciso dai padroni crudelmente per punizione. Da quello che diceva Bagatta mi sembra di capire che queste persone sono state condannate a pagare una piccola multa. Tutto questo è una vergogna per un paese che si permette spesso di criticare gli altri. Do tutto il mio sostegno a chi si adopererà per modificare queste leggi così leggere di questo paese così leggero.
Susanna Grassi Roma *** Abbiamo avuto modo di leggere le parole dei fratelli Ghinami e invece di ricrederci sullo sdegno che provavamo siamo rimaste ancora più sconvolte. Non ci sembra possibile che qualcuno ammetta così candidamente l'uccisione di animali, ancor peggio se giustificata con scuse così banali. Speriamo che il "polverone" sollevato dalla coraggiosa Stefania non cada nel vuoto nel giro di pochi giorni e che l'attenzione resti desta per punire severamente i colpevoli, sia perché se lo meritano, sia per dare un esempio a tutti coloro che non capiscono la gravità del fatto. Vogliamo inoltre ringraziare il Vostro giornale per l'attenzione dedicata al caso.
Agnese Gazzera Candida Amendola Torino *** Mi fanno venire i brividi le dichiarazioni dei due che hanno ucciso il piccolo Aronne. Candidamente confessano di avere ucciso sette otto gatti. Il loro cane è morto di zecche. Questo è l'esempio che portano del loro amore per gli animali. Devono pagare, secondo come vuole la legge.
Daniel *** Sono al lavoro, ho appena sentito la notizia. Ho un cane anche io e mi fa una compagnia incredibile. Non esagero mentre dico che rientra tra le persone che amo di più. Mi viene la pelle d'oca e il magone
Sisto Deborah *** Ho appreso delle tremende torture che sono state inflitte al piccolo cagnolino di Mantova. Vorrei esprimere tutto il mio sdegno per chi ha avuto il coraggio di compiere una simile crudeltà. Sarò esagerata ma in questi casi applicherei alla lettera la legge del taglione. Bando alle fantasie, che sono sicura accomunano me alla maggior parte della gente in questi casi, spero che la legge non si limiti ad infliggere una multa, ma che per la prima volta adotti il pugno di ferro per dimostrare a tutti che gli animali non devono essere maltrattati solo perché indifesi, ma vanno amati e soprattutto rispettati.
Elena Longo Bologna *** La notizia mi ha fatta piangere: pensare al dolore che ha provato quel cagnolino mi fa rabbrividire. Non c'è niente di più bello di un cane che ti guarda con i suoi occhioni innocenti: dentro c'è il mondo vero, quello che ormai tutti si sono dimenticati perché presi dal denaro, dalla cattiveria e dalla spavalderia. In un cane ci sono sentimenti reali e genuini: un cane ci ama nonostante tutto e tutti, ci parla e, a volte, ci sorride.
Federica Sarti Rimini *** Se il signor Primo Ghinami risolve solitamente i problemi in questo modo, bisognerebbe indagare meglio su questa famiglia. Dovete fare qualcosa affinché questi soprusi finiscano. Una punizione esemplare, magari esagerata, potrebbe essere la soluzione migliore.
Igor Bovolo Trento *** Vorrei ringraziare di cuore Stefania Branchini perché ha avuto il coraggio di denunciare, espondendosi in prima persona, un atto tanto orribile e brutale, segno di una cattiveria profonda e gratuita verso chi non può difendersi. Penso che noi tutti possiamo fare molto contro questi atroci comportamenti denunciando anche i più piccoli maltrattamenti, verso qualunque essere di qualunque specie, umana e non.
Dessanti Maria San Giorgio *** Sono senza parole per quello che leggo da ormai alcuni giorni e ritengo assurdo che possano esistere ancora persone che si comportano da incivili. Purtroppo in questi casi è difficile poter parlare di perdono.
Natascia Rimondo Libiola *** Inutile dire dell'orrore provato di fronte a tanta crudeltà. I fatti dicronaca che leggiamo sui quotidiani ci fanno capire quanto la cattiveria e la perversione umana non abbiano limiti, quanto l'uomo sia malvagio (basta ricordare le violenze sui bambini e sui più deboli) per puro divertimento o per denaro.
Armida Saccani Mantova *** Ringrazio per aver dato voce a questa vicenda tanto mostruosa. Una preghiera: continuate a martellare le coscienze di questi due. Non so come definirli. Grazie a tutti quelli che si sono mossi e si muoveranno in futuro per aiutare queste creature. Grazie anche te, Stefania: sei da ammirare tanto.

 

LE LETTERE SUL CASO ARONNE
«Che cosa aveva fatto di male quel bastardino?»

Sergio Bonanno

Anche ieri alla Gazzetta sono arrivate centinaia tra lettere ed e-mail sulla morte del cagnolino Aronne. I messaggi di condanna per il gesto compiuto dall'ortolano di Casatico sono arrivati da tutta Italia. Qui sotto ne pubblicamo una sintesi di alcune arrivate nei giorni scorsi.
Che cosa aveva fatto tanto di male Aronne? Era un bastardino, non bastava porre un pò da mangiare, come molte persone si aprestano a soccorere animali di diverse specie, ed in questo caso era un piccolo bastardino con un nome di un grande? Siamo nel clima Natalizio ed in momento difficili per la vita di relazione tra gli uomini dove la violenza è sempre di casa, basti pensare l'atto terroristica perpetuato ai danni degli U.s.a con l'abbattimento delle due torri. Vile è colui che usa metodi da vigliacco contro a esseri deboli ed indifesi. vanno puniti.
Alberto Curtatone *** Mi riferisco senza dubbio al caso di infinita barbarie perpetrata da due esseri purtroppo abitanti nella mia stessa provincia ai danni di un povero animaletto indifeso. Che cosa si può dire se non che questi abietti individui meritano sicuramente una punizione durissima?
Forse è uno dei pochi esempi di quello che succede nell'ombra, lontano dalle cronache, chissà quanti altri sono liberi di torturare a morte degli esseri che, in quanto a dignità, sono a loro superiori. Com'è possibile che nell'era della rivoluzione informatica (per usare un luogo comune) esistano ancora delle tali condizioni di ignoranza medievale, paragonabile alle più orribili opere di qualsiasi integralismo religioso? E magari questi due bifolchi vanno a messa tutte le domeniche e si vantano di essere dei bravi cattolici! Sarebbe il colmo, il massimo dell'indicenza! Questo non tanto per sollevare una critica al pensiero cattolico in sè, ma ai modelli "culturali" primitivi che da sempre esistono in certe zone emarginate, lontane dalla civilizzazione, estranee alla comune morale, sussistenti in una dimensione temporale anoacronistica, superata, in cui la vita che ha un senso è solo quella delle persone (e forse neanche quello) e tutto il resto è trattato come feccia, insignificante. Ecco, lo stesso rispetto si dovrebbe dimostrare per questi due vecchi degeneri (non voglio giustificare le loro azioni ricorrendo a chissà quale vizio psichiatrico, evidentemente non sono in grado di intendere il bene e il male fin da quando sono nati); e allora proporrei di fargli fare un bagno in una vasca piena di acqua bollente, così, tanto per rendersi conto di cosa si provi, a sentirsi bruciare. Purtroppo queste sono solo fantasie irrealizzabili. La legge dovrebbe agire, essere severa, non imporre delle squallide ammende pecuniarie ma almeno incarcerare i colpevoli fino alla fine dei loro miseri giorni. E con questo concludo. Ringrazio il quotidiano per aver riportato questo fatto disgustoso; spero teniate informati i lettori anche sugli sviluppi giudiziari dlela vicenda.
Luca Gallio Villimpenta *** Ho letto la notizia sulla morte atroce ed agonizzante di un povero cagnolino dovuta all'insensibilità, all'ignoranza, all'egoismo e quant'altro di negativo può esserci in una persona che compie tali gesti! E' come se avesse compiuto un "omicidio", anzi peggio, quel povero cane non ha avuto la benchè minima possibilità di difendersi così come tutti i gatti che ha crudelmente ammazzato! Considerando i numerosi decessi tra cani e gatti non credo nel modo più assoluto che tenesse a quelle povere creaturine! Che si vergognino a vita di ciò che hanno fatto e spero che non se la cavino con poco, anzi, ho nel cuore la speranza che gli appioppino una multa talmente elevata da dover vendere casa, il cane non era nemmeno il loro! Sono dell'idea che se ne colpisci 1 ne educhi 100. Se prendo in esempio l'amore che io ho per il mio cane, non basterebbe nemmeno l'ergastolo, credo che solo in questo caso si possa parlare di amore sincero e questo... l'ha pure stroncato a terzi! E pensare che sarebbe bastato veramente poco per "difendere" il suo orto da simili "attacchi biologici".
Fabio Benatti *** Sono rimasta sconvolta dalla notizia atroce che mi è stata inviata sul cane che è stato punito in quel terribile modo..forse chi è il responsabile dovrebbe subire una pena equivalente, ma a quanto pare torturare animali non sembra essere un reato così grave. Io sono contro e come me tantissima gente, quindi chiedo che i torturatori vengano lessati bene bene, ma siccome questo non si può fare, bè allora che vengano puniti bene, nel modo che si meritano, e non con soli due milioni, perchè tutto ciò è estremamente incivile e barbaro. E loro lo devono imparare..potranno? Mah?
Elisa *** Aggiungo che, secondo "la ragionata" di Ghinami, dovremmo dunque punire selvaggiamente le migliaia di maschietti che profumano di pipì vicoli e sottopassaggi di ogni paese e città del mondo, regalando pittoresche esalazioni agli altri passanti che hanno più decenza e rispetto di loro...scommetto che anche la persona in questione non si è certo dispensata in vita sua da una tale elevata espressione di civiltà....
Alessandra Viola (Castiglione delle Stiviere) *** A nome mio e di tutti i miei collaboratori vi comunico la nostra solidarietà per quanto è successo al povero cagnolino nella vostra provincia. Vi appoggiamo in qualsiasi azione vogliate intraprendere! Grazie ancora a nome di tutti per la generosità e il soprattutto per il "cuore" che avete dimostrato in questa occasione
Luca Rinaldo *** Per me e mia moglie gli animali, e in special modo i cani, sono come i bambini. Sarebbe quindi auspicabile che i signori che hanno compiuto quella nefandezza siano trattati alla stessa stregua di chi compie un crimine verso un bambino.
Andrea e Tiziana *** Tramite un mio amico ho saputo della vicenda di quei due... che hanno torturato fino alla morte quel povero cane, e che ora rischiano semplicemente una multa. Adesso io non dico di mettere sullo stesso piano la vita di un animale con quella di un uomo, (anche se forse sarebbe giusto) ma è veramente vergognoso che non si faccia niente per questa gente che ha davvero poco a che vedere con l'essere normale.
Ma forse c'è da perdere le speranze visto che hanno addirittura intenzione di far uscire dal carcere due mostri come Erika e Omar dopo le atrocità commesse. E allora perchè sperare che si faccia qualcosa per la vita di poveri ed "inutili" animali! Io comunque mando questa e-mail sperando che la voce di tanti possa superare l'indifferenza.

 

PRIMA PAGINA
domenica 23 dicembre 2001, S. Giovanni da Kety
Attentato nella notte a Casatico, i due fratelli ora dicono di avere paura
Bruciato il trattore dei Ghinami
Il mercato rifiuta la verdura dei seviziatori del cane

di Carlo Romano

CASATICO. Ignoti nella notte scorsa sono entrati nella rimessa dei fratelli Ghinami - i due ortolani accusati di aver ucciso il cane Aronne - ed hanno appiccato il fuoco ad un trattore. Spaventati i due fratelli, dopo giorni di silenzio, tornano a parlare: «Ci minacciano di morte da tutta Italia». Il loro legale presenterà una denuncia contro ignoti. Intanto non si placa lo sdegno per l'uccisione del cane: i commercianti boicottano la verdura dei Ghinami, invitati a non presentarsi nemmeno al mercato.

Sempre più messi in un angolo, sempre più isolati. I fratelli Ghinami di Casatico, accusati di aver ucciso il cagnolino Aronne con secchiate di acqua bollente, sono ormai al centro dell'indignazione di centinaia di persone. E dopo le lettere di condanna per il loro gesto ora c'è chi passa dalle parole ai fatti. I due ortolani dicono che al mercato nessuno vuole più i loro prodotti e la notte scorsa qualcuno ha dato fuoco al loro trattore. E adesso Primo e Vittorio dichiarano di avere paura.
«Siamo talmente terrorizzati che quando l'altra notte i vigili del fuoco hanno suonato - ricorda Primo Ghinami, l'uomo che ha confessato di aver gettato addosso ad Aronne la secchiata d'acqua bollente che l'ha ucciso - non ho avuto il coraggio di aprirgli la porta. Temevo fosse qualcuno che si spacciava per un vigile, non ci possiamo fidare più di nessuno».
Non si erano accorti che il trattore stava bruciando. I vigili sono comunque entrati e hanno spento le fiamme. Solo al mattino i Ghinami si sono resi conto di quello che era successo e hanno presentato denuncia ai carabinieri.
Subito dopo sono andati nello studio del loro legale, portando le decine di lettere di minacce di morte che quotidiamente ricevono. Lettere da tutta Italia. Diverse, scritte a computer, portano la firma di un misterioso 'Angelo Vendicatore' che minaccia di introdursi in casa e di ucciderli a coltellate. Difficile per ora dire se sia stato proprio il fantomatico 'Vendicatore' a bruciare il trattore.
«Quel che è certo è che il nostro legale presenterà una denuncia contro ignoti per quelle minacce - continua Primo Ghinami - Se ci sarà un processo contro di noi, chiederemo che il giudice tenga conto anche di quelle lettere. Intanto restiamo blindati».
Da quando è morto Aronne ed il caso è scoppiato del resto, i Ghinami non vanno nemmeno più al mercato di Levata a vendere la loro verdura. Troppo forte lo sdegno della gente per quell'assurda violenza contro un cagnolino indifeso: «Non possiamo nemmeno lavorare perchè i responsabili del mercato ci hanno sconsigliato di farlo temendo un gesto inconsulto da parte di un pazzo e poi anche i commercianti ci boicottano»
Quanto alla vicenda giudiziaria che li vede entrambi indagati, Primo Ghinami scagiona suo fratello Vittorio, e si assume tutte le responsabilità: «Quando ho buttato quella secchiata d'acqua bollente sul cane mio fratello non c'era, era in osteria. Ho capito di aver sbagliato e so che dovrò pagare per quel gesto, ma stiamo vivendo un incubo e ho paura che qualcuno possa davvero farci del male».
E' sempre più probabile che l'avvocato dei Ghinami chieda l'oblazione, in pratica il pagamento di 7-8 milioni, per evitare il processo. Le indagini comunque si chiuderanno dopo l'interrogatorio dei due fratelli delegato dal pm Tamburini alla polizia. Interrogatorio previsto per metà gennaio.

PRIMA PAGINA
sabato 5 gennaio 2002, S. Amelia V 

Cacciata da Casatico una troupe tivù
La gente impedisce a La7 di realizzare un servizio sul caso Aronne
«Basta con questa storia, andate a filmare gli assassini veri»

MARCARIA (Casatico). Stanchi di essere sotto i riflettori dei media per il caso Aronne, il cagnolino morto dopo essere stato scottato con acqua bollente da due anziani fratelli, alcuni abitanti di Casatico ieri hanno scacciato una troupe della tv La 7. «Andate dai veri assassini, non da noi» hanno urlato alcuni residenti, uno dei quali ha brandito anche una bottiglia per minacciare la troupe della tv.
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 MARCARIA (Casatico). Esasperati. Arrabbiati. Inviperiti. Offesi. Pronti a menare le mani. Stufi di avere i riflettori addosso, da venti giorni, e di sentirsi descrivere in tivù come non si vogliono sentire. Aronne il vagabondo non c'è più, questo lo sa tutt'Italia, ormai. E accidenti al momento in cui la storia del cagnolino bruciato con l'acqua bollente del pentolone dei Ghinami è uscita dall'angolo di Casatico per finire su giornali e in televisioni. Per essere giudicata.
Dell'esasperazione di alcuni abitanti di Casatico che vivono vicino alla casa dei due fratelli Ghinami è stata testimone ieri una troupe della tv
La 7. E' lo stesso inviato Francesco Selvi che racconta l'accaduto. «Siamo andati nella frazione per raccogliere le testimonianze dei due fratelli e della ragazza che ha denunciato il caso del cagnolino randagio. Ma Stefania
Branchini si è chiusa in casa e non ha voluto rilasciare dichiarazioni».
A quel punto, dalle case vicine sono usciti in strada alcuni residenti. «Ci hanno insultato e minacciato» dice ancora Selvi. «Ci hanno gridato frasi irripetibili, inviti a guadagnarsi il pane in altro modo, per usare un eufemismo.
Addirittura una bottiglia ci è stata sventolata davanti come un manganello».
Un'aggressione rimasta verbale, per fortuna, ma violenta. «Assassini siete voi ci dicevano», continua il giornalista che oggi alle 12 manderà in onda il servizio. Uomini e donne stanchi di vedersi additare come quelli che vivono nel paese di Aronne. Che in fondo, dicono, era un cane. «E i Ghinami hanno sbagliato, ma non sono delinquenti».
La troupe, che è riuscita a girare solo poche scene, si è poi recata a Bozzolo, dal dottor Facchinelli, il veterinario che ha cercato di curare il bastardino, poi morto in seguito alle scottature su tutto il corpo. «Almeno lui ci ha
confermato», conclude l'inviato, «che il caso del piccolo Aronne è stato grave, una storia che ha suscitato un'ondata d'indignazione». Anche perché di fronte alle sofferenze inflitte, nella peggiore delle ipotesi la possibile condanna sarà solo una multa. Al massimo di 10 milioni di lire.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 06/01/2002
 

Al presidente della Commissione Nordio sarà inviato un dossier, preparato in collaborazione con la Lav, sui casi più gravi
La Donati: il Codice penale va modificato
L'iniziativa della senatrice verde: pene più severe per chi maltratta gli animali
IL CASO ARONNE

Giuseppe Gioffreda

«Solo quando il maltrattamento degli animali sarà contemplato tra i reati contro le libertà individuali e non tra quelli contro la morale pubblica si potranno ottenere pene più adeguate». La senatrice verde Anna Donati prende spunto dalla vicenda del cagnolino Aronne per promuovere un'azione mirata alla modifica dell'articolo 727 del codice penale. Un articolo che prevede solo una pena pecunaria per chi si macchia di reati contro gli animali. E le proposte della senatrice s'inseriranno nel processo di riforma del codice che tuttora è nella sua fase istruttoria.
Crede che quello del cagnolino bollito vivo sia un caso isolato di maltrattamento agli animali o la punta dell'iceberg di una realtà sommersa ben più consistente.
Mi pare che negli ultimi anni in Italia la cultura dei diritti degli animali si sia estesa. Il coraggio di Stefania Branchini e le reazioni della gente alla storia di Aronne sottolineano che è cresciuta la sensibilità della gente; e di conseguenza che casi come questi rimangano comunque eclatanti e non diffusi.
Qualcuno ha sostenuto che troppo clamore è stato fatto per un cane mentre molto spesso passano in secondo piano problemi ben più gravi che riguardano le persone. Lei che ne pensa?
Comprendo la reazione. Ma dalla mia esperienza ho potuto constatare come il passo sia breve tra il rispetto delle libertà degli animali a quello per gli uomini e non tanto il contrario. Ben venga che ci si indigni anche per storie con protagonisti essere viventi che non siano esseri umani.
Molti sostengono che le pene contro chi maltratta gli animali devono essere più dure. E' d'accordo?
Sì, il codice penale deve essere riformato. Già la riforma dell'articolo 727 avvenuta nel '93, con l'introduzione della pena pecuniaria, era sembrata una conquista. Ma si deve fare di più. E per far ciò bisogna innanzitutto far sì che il reato previsto dall'articolo 727 non sia più considerato contro la morale pubblica, bensì si trasformi in reato contro la libertà individuale. Solo così potrà essere inserito nei sistemi normativi che prevedono pene più consistenti. E si potrà fare in modo che da esso discenda un impianto di controllo e sanzionatorio che arrivi anche a contemplare la pena del carcere per i casi più gravi, come del resto accade in altri paesi europei. Certo bisogna avere cautela nell'arrivare all'arresto, e i magistrati operano proprio per decidere caso per caso. Ma questa sanzione è certamente un deterrente più forte di quella pecuniaria. Ed inoltre ritengo che possano sortire effetti positivi anche le pene alternative, in Italia spesso snobbate. Così, ad esempio, si potrebbe pensare che chi compie atti di maltrattamento sugli animali debba prestare servizio in attività legate alla cura degli animali. Un modo per far recuperare un po' la cultura del rispetto degli animali stessi.
Esistono i mezzi tecnici perché questo cambiamento avvenga?
E' in atto una discussione, avviata dal ministro della giusizia Roberto Castelli, per apportare delle modifiche al codice penale. Tempo fa ho anche presentato un'interrogazione sul caso Aronne al ministro che mi ha rimandato alla commissione che si occupa di ricevere proposte di modifica presieduta dal magistrato Carlo Nordio. A lui faremo pervenire, con la collaborazione della Lav, un dossier sui casi più gravi di maltratamento di animali e faremo le nostre proposte. Dopo il lavoro istruttorio, contiamo che possano essere accolte.

 

GAZZETTA DI MANTOVA DEL 07/01/02

 

MANTOVA
lunedì 7 gennaio 2002, S. Raimondo da Penafort

Slitta l'interrogatorio dei Ghinami
accusati della morte di Aronne
A ore verrà nominato il loro legale Dovranno rispondere di maltrattamento di animali

Slitta, da parte del magistrato, l'interrogatorio ai fratelli Ghinami, i due sessanteni di Casatico, responsabili delle sevizie e della morte del cane Aronne, di cui da giorni stiamo parlando. Nelle prossime ore dovrebbe essere nominato il loro legale. Dopo di che i due commercianti di frutta e verdura verranno sentiti in procura.
Ricordiamo comunque che il reato di cui sono accusati, il maltrattamento degli animali, prevede solo una pena pecuniaria. Un'ammenda che va dai 2 ai 10 milioni (e non fino ai tre come erroneamente pubblicato sul nostro giornale nell'edizione di ieri).
La pena pecuniaria per chi si macchia di reati contro gli animali è stata introdotta nel '93 con la modifica dell'articolo 727. Ed ora la senatrice verde Anna Donati propone che vengano applicate pene più severe. Propone cioè che il reato previsto dal 727 non sia più considerato contro la morale pubblica, ma si trasformi in reato contro la liberà individuale. Cosa che potrebbe contemplare, quindi, la pena del carcere per i casi più gravi.
Il caso di Aronne, morto in seguito alle ustioni provocate dall'acqua bollente che i Ghinami gli avevano gettato, continua a far discutere, a provocare reazioni. E non si ferma nemmeno il flusso di lettere che giornalmente arrivano al nostro giornale, lettere a difesa degli animali e a sostegno della denuncia contro i Ghinami presentata da Stefania Branchini, la giovane donna di Casatico che aveva tentato, insieme ad un veterinario del posto, di salvare il cagnolino gravemente ferito.

Aronne: i fatti e la cronaca | Prima pagina della Gazzetta di Mantova del 17/12/2001 |
Verbale di ricezione di denuncia sporta da Stefania Branchini
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Interrogazione della senatrice Anna Donati al Ministro di Grazia e Giustizia
| Aronne - volantino |
Le foto di Aronne seviziato | Le foto dei maledetti assassini |
Dobbiamo rendere giustizia al povero Aronne! Cosa dobbiamo fare
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Dopo l'atroce fine di Aronne Mantova ancora protagonista di crudeltà contro gli animali
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Ancora Mantova, ancora cronaca: altro cucciolo ucciso con il forcone


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