ARONNE - Cronaca
In data 12 dicembre 2001 è giunta una lettera al direttore della Gazzetta di Mantova, in cui vengono descritte le atroci sevizie a cui è stato sottoposto un innocente cagnolino colpevole solo di esistere.
Eccovi il testo della lettera pubblicata sulla Gazzetta di Mantova: Con questa lettera, intendo denunciare un episodio, che definire agghiacciante mi sembra eccessivamente eufemistico. Venerdi' 30 novembre, a Casatico di Marcaria due pseudo persone, due esseri ignobili, di sesso maschile, ultrasessantenni, hanno immerso un cagnolino in un grosso recipiente, contenente acqua in ebollizione. Ma che cosa ha fatto scaturire un tale crimine? Io l'ho chiesto a uno dei due... la risposta e' stata: "Il cane ha defecato sul mio terreno, per questo io e mio fratello l'abbiamo messo nel boiler dell'acqua bollente, pero' non l'abbiamo pocchiato". In effetti il piccolo Aronne non e' stato percosso, gli hanno solo provocato ustioni gravissime su tutto il corpo, bruciature alle cornee, ecc. Questi due rifiuti della societa' sono stati denunciati da me personalmente ai Carabinieri di Marcaria, nonche' alle autorita' competenti dell'Ausl dal veterinario che preso in cura il cane. Io vorrei capire come si possa arrivare a tali atti, ma non riesco a trovare una spiegazione accettabile, umana. Sono pero' assolutamente convinta che questi due criminali debbano pagare caro il loro gesto efferato. A questo proposito, intendo lottare con tutti i mezzi legali a mia disposizione. Quei due rozzi individui che, da sempre (e sottolineo mille volte da sempre) seviziano qualsiasi animale che abbia la disgrazia di bazzicare in via Siliprandi, devono essere fermati! Credono di incutere paura in me, con le loro zappe e le falci appese alla cintura dei pantaloni, ma si sbagliano di grosso. Io non mi fermero' fino a quando non sara' fatta giustizia! Le autorita' competenti hanno il dovere di attuare tutti i provvedimenti del caso, non mi accontentero' di un semplice rimprovero verbale da parte dei Carabinieri (perche' tanto e' solo un cane): esigo (e so di averne il diritto) che questi criminali vengano puniti nella giusta misura. Stefania Branchini Il veterinario che ha tentato di salvare il cane ha dato annuncio della morte della bestiola con un'altra lettera al direttore firmata il giorno 14/12/01. Lui stesso dicesi stupito della sofferenza che ha dovuto sopportale il povero animale. |
GAZZETTA DI MANTOVA 14/12/01 |
UOMINI E CANI Povera bestiola, seviziata e uccisa Ho letto la lettera della Sig.ra Stefania Branchini in cui viene denunciato pubblicamente un episodio di violenza su un cane di una crudeltà inaudita. Sono stato informato dell'episodio, in qualità di responsabile del Distretto veterinario che, per conto dell'Asl, ha preso in cura il cane e che ha tentato fino all'ultimo di prestare il necessario soccorso alla povera bestiola. Mi sono messo immediatamente in contatto con la caserma dei Carabinieri di Marcaria dove già era pervenuta la denuncia della sig.ra Branchini chiedendo comunque al comandante di inserire anche il mio nominativo tra quelli che un giorno potranno testimoniare nelle sedi opportune la brutalità e la disumanità di questo gesto. Purtroppo mentre sto scrivendo queste righe, il veterinario curante mi comunica che il cane, nonostante l'assistenza medica e chirurgica prestata, è deceduto, dopo aver sofferto per giorni, pene inaudite. Lo stesso veterinario curante mi ha confidato di non aver mai assistito ad un quadro clinico così pietoso e sconvolgente. A questo punto non resta che attendere il corso degli eventi con serenità e confidando che chi si è macchiato di una brutalità così inaudita paghi per questa nefandezza. Rimane tanta rabbia ma anche la consapevolezza che per fortuna esistono anche le persone (e sono la stragrande maggioranza) come la sig.ra Branchini che non accettano queste situazioni e si battono perchè fatti simili non possano mai più verificarsi. Franco Guizzardi Resp.Distretto Veterinario di Viadana |
GAZZETTA DI MANTOVA 16/12/01 |
SPORCA NEL CORTILE, CANE BOLLITO Decine di lettere alla Gazzetta: sono criminali da punire Marcaria: Se non stesse in una relazione dell'Asl, se non fosse sul tavolo dei carabinieri, e se la rabbia delle persone non fosse scritta nelle decine di lettere arrivate in poco più di un'ora alla "Gazzetta", la vicenda starebbe bene in un film dell'orrore, in una di quelle storie che si raccontano ai bambini per dimostrare quanto a volte l'uomo può essere crudele. Inutilmente crudele e stupido. Solo che è vera, e a differenza delle storie inventate, non insegna nulla di buono. Fa solo desiderare di essere diversi. E' la storia di un cagnolino, Aronne, di neanche due anni, che è stato messo in un pentolone d'acqua bollente da due individui, per punirlo di aver osato fare la cacca vicino alla porta di una casa dove loro stavano pelando le galline. E' morto Aronne, dopo tre giorni di agonia. Non è sopravvissuto al terzo intervento di plastica cutanea per togliergli la pelle distrutta. Aronne non era di nessuno. Ma a Casatico di Marcaria era di tutti: un meticcio piccolino, buonissimo, con cui i bambini giovavano e a cui tutto il paese dava da mangiare. In uno dei suoi giri, si ferma in via Siliprandi, dove i due fratelli, ultrasessantenni, poco avvezzi ai rapporti umani, sono alle prese con lo spellamento delle galline con l'acqua bollente. Il cagnolino fa la cacca davanti alla porta. Loro non gradiscono: lo acchiappano, e lo immergono nell'acqua bollente. Non si sa quanto tempo è rimasto dentro prima di riuscire a scappare, ustionato in tutto il corpo e cieco. Una signora di Casatico, Stefania Branchini, lo vede. Rimane sconvolta dalle condizioni di Aronne, che non riesce nemmeno a reggersi più sulle zampe. Ha un'intuizione, conoscendo i soggetti. Sono loro, poco dopo a confermarla, raccontandole quello che hanno fatto. - Non l'abbiamo picchiato, però, solo bollito.- E' agghiacciata, Stefania Branchini. Chiama l'Asl: la disponibilità del responsabile, il Dott. Franco Guizzardi, è totale. Aronne, agonizzante, viene affidato al dott. Stefano Facchinelli, titolare della clinica veterinaria di Bozzolo. -Fagli tutto quello che è necessario, non preoccuparti delle spese. Hai carta bianca per salvargli la vita.- E' l'imput. Aronne ha ustioni sul cento per cento del corpo, le cornee sono irrecuperabili, ma Facchinelli non vuole mollare. Dopo ore il cagnolino sembra aver superato la fase critica. Un'anestesia e un intervento, per togliergli le parti ustionate, poi un altro e un altro ancora. Al terzo Aronne non sopravvive, non supera la fase del risveglio della terza anestesia. Aronne è morto. Ad essere viva più che mai, invece, è la rabbia, l'orrore, il disgusto profondo che la storia suscita in chi l'ha vissuta e in chi se l'è sentita raccontare. Stefania Branchini, che sporge immediatamente denuncia ai carabinieri di Marcaria, il dott. Guizzardi, che invia una relazione dettagliatissima e si unisce alla denuncia, il dott. Facchinelli, che in anni di mestiere un animale ridotto così non l'aveva mai visto. e le persone che ci scrivono, ininterrottamente, da ore. Tutti chiedono la stessa cosa: che questi due criminali paghino per la nefandezza che hanno commesso. Non solo perchè hanno ucciso un cane, per ignoranza e cattiveria, ma perchè, se sono puniti severamente, potrebbero diventare un esempio per qualcun altro della loro stessa pasta. (r.c.) |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 17/12/01 |
HANNO UN NOME I RESPONSABILI DELLE TORTURE
I due fratelli avevano già rinchiuso il bastardino nella gabbia delle nutrie La ragazza che ha tentato di salvarlo non si da pace: quelli si vantano di uccidere i gatti. di Rossella Canadè Aveva un amico, Aronne il vagabondo. Un nanetto come lui, come lui di tutti e di nessuno, con cui faceva coppia fissa nelle scorazzate per il paese. Era stato lui l'anno scorso, il primo ad allarmarsi, non trovando Aronne all'appuntamento serale sotto casa di Stefania Branchini. Si era messo ad abbaiare, finchè Stefania era uscita di casa e aveva cominciato a chiamare Aronne. E lui da lontano aveva risposto. Seguendo un po' l'udito e un po' il nanetto, l'aveva trovato. Rinchiuso in una gabbia di ferro, di quelle che in campagna usano per le nutrie. |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 17/12/01 |
SE QUESTO E' UN UOMO
In una delle 18 foto scattate per testimoniare fin dove possa spingersi la cieca, inutile ferocia umana, il piccolo Aronne o quel che ne resta, si nasconde sotto a una sedia, dietro un paio di scarpe da lavoro. Il suo sguardo è ormai spento, il corpo è ripiegato sotto il peso del dolore. Si tiene a stento su due zampe. In un'altra è sdraiato nella sua cuccia mentre mani pietose cercano di farlo bere. |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 18/12/01 |
STEFANIA ADESSO HA PAURA Parla l'impiegata che ha denunciato le sevizie Casatico (Marcaria). Sessantasei messaggi in pochissime ore: tutti di solidarietà e rivolti a Stefania Branchini, la ragazza che ha denunciato ai carabinieri i fratelli Ghinami per l'uccisione di Aronne. In casa Branchini a Casatico, ieri mattina il telefono squillava in continuazione. - Mi chiamano da tutta Italia - sottolinea la giovane impiegata - privati, associazioni di animalisti, anche tre avvocati che mi hanno offerto la loro assistenza gratuita nel caso in cui ne avessi bisogno.- |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 18/12/2001 INTERVISTA AL MOSTRO: LEGGETE |
Casatico (Marcaria). Il piccolo Aronne ha le scuse ufficiali del suo carnefice, anche se questo non lo riporterà in vita. - Ho sbagliato, non volevo ucciderlo, volevo solo dargli una lezione in modo che non tornasse più. Da un anno mi faceva la pipì sulla verdura e al mercato qualcuno si era lamentato per quello strano odore.- Primo Ghinami, 65 anni, ortolano di Casatico, si prende tutta la colpa, scagionando il fratello Vittorio di 75 anni:- Lui non c'entra, quando è successo il fatto era distante.-
Primo Ghinami. volevo solo dargli una lezione. faceva la pipì sulla mia verdura. E scagiona il fratello |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/01 |
LE PRIME RISPOSTE A EZIO ZANI, SINDACO DI MARCARIA ALLA SENTITA COMMOZIONE PER L'EPISODIO DI ARONNE
Per i vostri commenti: Sindaco di Casatico di Marcaria - Mi domando se queste persone possano circolare liberamente in un consesso sociale. E se invece di Aronne ci fosse stato un bambino, e avesse rotto un vetro a questa gente, cosa sarebbe successo?- Lascia la risposta in sospeso il sindaco di Marcaria, Ezio Zani, intervenuto ieri in merito all'uccisione del cagnolino per mano di Primo Ghinami che ha confessato di avergli gettato addosso un secchio di acqua bollente per "dargli una lezione". Zani non vuole nemmeno azzardare un'ipotesi sui rischi che una simile ferocia avrebbe potuto comportare per un essere umano. E annuncia che contatterà subito il responsabile del servizio veterinario dell'Asl per approntare eventuali provvedimenti da adottare, anche se la loro parte la stanno già facendo magistratura e forze dell'ordine dopo la denuncia presentata da Stefania Branchini, sorella di Barbara Branchini, assessore ai servizi sociali del comune. Proprio l'assessore dice che il suo assessorato in futuro si occuperà dei due anziani ortolani di Casatico. - Ma prima devono rispondere di quanto hanno fatto.- spiega. QUANDO VOLEVANO DISTRIBUIRE LE ARMI Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Macaria, sig. Zani che si indigna del comportamento di due dei suoi concittadini. Addirittura amplifica (a sproposito) il fattaccio aggiungendo la fatidica frase:- E se fosse stato un bambino?- |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/2001 |
MANTOVA. Ieri 63 associazioni animaliste di tutt'Italia hanno annunciato che si costituiranno parte civile al processo contro l'ortolano di Casatico autore dell'uccisione del cagnolino Aronne, morto dopo giorni di agonia per le ustioni da acqua bollente su tutto il corpo. E mentre l'uomo attende di essere interrogato dal magistrato, continuano ad arrivare centinaia di telefonate e messaggi di indignazione per la crudeltà del suo gesto. Non si sono spente indignazione e rabbia per la fine di Aronne, il bastardino di Casatico morto dopo giorni di agonia per le ustioni provocate da una secchiata d'acqua bollente. Ieri 63 associazioni animaliste, da Siracusa a Belluno, hanno annunciato che si costituiranno parte civile contro il 65enne ortolano che ha confessato di aver "punito" il cagnolino perché faceva pipì sulla verdura. A farsi carico dell'iniziativa sarà il movimento Una, il coordinamento nazionale delle associazioni animaliste. "Siamo rimasti esterrefatti dalla crudeltà dimostrata nei confronti di un povero animale indifeso - spiega un comunicato del movimento d'ispirazione ecologica - il vergognoso episodio accaduto a Casatico di Marcaria è solo la punta dell'iceberg dei numerosissimi episodi di maltrattamento nei confronti degli animali. Occorrono due cose: che i Comuni si impegnino a promuovere corsi formativi sulle tematiche animaliste e ambientaliste; e che la nostra legislazione si allinei con quelle di altri Paesi, come Francia e Gran Bretagna, dove i reati di maltrattamento di animali sono puniti anche con pene detentive". Su questi temi il coordinamento nazionale delle associazioni animaliste ha inviato ieri una lettera al sindaco di Marcaria invitandolo a promuovere, in quanto responsabile del benessere degli animali nel territorio comunale e autorità in materia di igiene, sanità, ordine e sicurezza, delle "iniziative per l'educazione dei suoi concittadini... attraverso l'istituzione di opportuni percorsi formativi obbligatori per adulti e ragazzi". Con la Gazzetta di Mantova è ora anche un'emittente radiofonica nazionale, Radio Dee Jay, ad occuparsi del caso Aronne convogliando telefonate, lettere ed e-mail. Iniziative in marito alla costituzione di parte civile sono state annunciate da altre associazioni, come l'Anpana, che nel Mantovano gestisce una rete di guardie eco-zoofile. E dalla Lega antivivisezione che, sempre per un'eventuale costituzione di parte civile, ha già contattato l'avvocato Alessia Lieto, la quale ha garantito per il caso un patrocinio gratuito. Sempre ieri sono iniziate consultazioni legale sul caso anche da parte di un'associazione volontaria che opera nel canile municipale di Porta Portese, a Roma. La costituzione di parte civile consentirebbe alle associazioni l'accesso a un risarcimento, nel caso di condanna del responsabile. Il che di fatto farebbe lievitare la pena, che è una multa fino a dieci milioni, con un fondo destinato a favore degli animali. |
CORRIERE DELLA SERA DEL 19/12/2001 Inserto Lombardia |
I FATTI:
La vicenda: La ricostruzione: L'accusa: |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 19/12/01 |
Ora non bisogna dimenticare
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GAZZETTA DI MANTOVA DEL 20/12/01 |
UOMINI E BESTIE
Parla proprio Zani, che sulle nutrie... E' incredibile leggere sulla "Gazzetta" di mercoledì 19 le dichiarazioni del Sindaco di Marcaria in merito alla barbara uccisione di Aronne, il bastardino. Nel paese in cui il sig. Ezio Zani si è adoperato per una cultura dello sterminio e del genocidio delle incolpevoli nutrie, non ci si può stupire più di niente e lui, per primo, dovrebbe saperlo. -Ma ci faccia il piacere.- Avrebbe detto Totò. Claudio Bondioli Bettinelli |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 20/12/2001 |
MANTOVA. Una fiaccolata per Aronne. L'idea di un corteo per ricordare il bastardino di Casatico punito a morte con una secchiata d'acqua bollente, è di un impiegato e della donna che denunciato i responsabili dell'uccisione del cane. "Non vogliamo istigare all'odio ma anzi stimolare a sentimenti di pace e amore verso gli animali" spiegano. Intanto un'altra associazione animalista, l'Anpana, si costituirà parte civile per ottenere un risarcimento da chi ha ucciso Aronne: "Vogliamo evitare che gli autori di questo gesto trovino scappatoie al processo" Altre voci d'indignazione, ancora richieste di giustizia. E adesso per Aronne, il bastardino di Casatico morto per le ustioni provocate da una secchiata d'acqua bollente, c'è chi propone una fiaccolata. "C'è bisogno di un segnale concreto, non di istigazione all'odio ma di sentimenti di pace anche verso gli animali" spiega Davide Carra, il 33enne impiegato Bam che ha ideato la manifestazione. Carra sta perfezionando in queste ore la sua idea e ha contattato anche, chiedendone la collaborazione, Stefania Branchini, la donna di Casatico che ha denunciato i presunti autori del gesto. "Vorrei che fosse un corteo assolutamente pacifico, senza note di estremismo - aggiunge l'impiegato - la mia intenzione è quella di portare nelle strade di Casatico, assieme alla gente, il problema del rapporto con gli animali: credo che il caso di Aronne sia solo la punta dell'iceberg" Già oggi potrebbe essere a disposizione un numero di telefono o un indirizzo per le adesioni alla fiaccolata. E intanto l'Anpana, l'associazione animalista e ambientalista che nel Mantovano dispone di guardie eco-zoofile, si costituirà parte civile nel processo contro il responsabile della morte del cagnolino. Lo farà non tanto per accodarsi alle decine di associazioni animaliste di tutt'Italia che chiederanno un risarcimento ai fratelli Ghinami, gli ortolani del paese sospettati di aver ustionato il cane per punirlo d'aver fatto pipì sulle cassette della verdura, ma anche con un altro scopo: evitare che vengano usate scappatoie per sfuggire al processo. "Vogliamo impedire che il responsabile se la cavi a buon mercato - spiega l'avvocato Luigi Medola, che con il legale Raffaello Leali si occuperà del caso per conto dell'Anpana - ad esempio con un decreto penale di condanna, con il pagamento di una somma che estingua il reato". Ed è questo il caso in cui le parti civili non potrebbero più accedere al risarcimento destinato a finanziare iniziative per i cani abbandonati. "Insomma - insiste l'avvocato Medola, che sosterrà l'incarico gratuitamente - vogliamo un processo, qualcosa che sia strumento di giustizia e di ammonimento perché fatti del genere non debbano più accadere". "Abbiamo mandato una relazione dei fatti alla nostra sede nazionale perché si attivi con una serie di iniziative, come i contatti con tv e fonti informative nazionali", ha spiegato il comandante delle guardie eco-zoofile dell'Anpana, Giuseppe Laganà. E mentre continua incessante da tutt'Italia il flusso di messaggi inviati al nostro giornale sul caso, sarebbe sempre più pesante l'atmosfera a casa di Primo e Vittorio Ghinami, i fratelli di 65 e 74 anni di Casatico dov'è avvenuta la "punizione" del cane Aronne. Primo Ghinami ha confessato di aver tirato la secchiata al bastardino ma anche precisato di non aver avuto intenzione di ucciderlo. Nonostante questo, qualcuno avrebbe già adottato nei confronti dei fratelli, discutibili azioni di disturbo e boicottaggio. Non ce n'è stata comunque conferma: ieri, per tutto il giorno, il telefono dei Ghinami è rimasto staccato e fratelli barricati in casa. |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 21/12/2001 |
Casatico: la legge offre agli uccisori del bastardino Aronne la possibilità dell'oblazione. Scappatoia per i seviziatori del cane. Pagando sette-otto milioni eviterebbero il processo. di Carlo Romano MANTOVA. Si apre uno spiraglio per Primo e Vittorio Ghinami, i due fratelli denunciati per aver ucciso il cagnolino Aronne a Casatico. Il reato può essere estinto attraverso un'oblazione: pagando 7-8 milioni i Ghinami possono evitare il processo. Il pm Giulio Tamburini, che sta seguendo il caso, assicura che comunque non ci saranno sconti. Prime adesioni alla fiaccolata in memoria di Aronne si farà a Mantova nel mese di gennaio. E intanto le troupe delle Iene e de La vita in diretta sono entrate in azione ieri a Casatico. Lo sdegno della gente, i giornali e le televisioni addosso, un magistrato che indaga, sessantatré associazioni ambientaliste e animaliste che non aspettano altro che vederli sul banco degli imputati per punire quel gesto orrendo con richieste di risarcimento danni da capogiro. Di fronte a un simile schieramento con l'indice puntato su di loro immaginare Primo e Vittorio Ghinami all'angolo sarebbe il minimo. Ma non è proprio così: una scappatoia c'è. E il loro avvocato ci starebbe già pensando. La morte del cagnetto Aronne, i suoi dodici giorni di agonia col corpo piagato dalle ustioni, cieco, senza più un filo di fiato, ridotto a un vegetale come quegli stessi ortaggi su cui aveva avuto l'ardire di farsi scappare un po' di pipì, scatenando la reazione furiosa che gli è costata la vita, si può cancellare con una parola: oblazione. In altri termini pagando sette-otto milioni in cambio dell'estinzione del reato. L'avvocato dei fratelli Ghinami, che per il momento preferisce non dire il suo nome, non lo nasconde: "Sì, ci sto pensando. Primo Ghinami ha già confessato quello che ha fatto, si è pentito e la legge gli dà la possibilità di pagare per il suo errore". Se decideranno di 'oblare', i fratelli Ghinami si risparmieranno il processo e soprattutto il rischio di vedersi piombare addosso le richieste di risarcimento danni delle associazioni ambientaliste e animaliste di tutta Italia. Intanto le indagini proseguono: il pubblico ministero Giulio Tamburini che sta seguendo il caso ha già sentito Stefania Branchini, la proprietaria di Aronne, mentre su incarico dello stesso pm domani in questura saranno interrogati i fratelli Ghinami. Poi l'indagine dovrebbe andare verso la sua conclusione: "Vogliamo capire come è stato ucciso Aronne - fa sapere Tamburini - se è stata una secchiata d'acqua bollente a ustionarlo in quel modo o se il cane è stato infilato in un pentolone e poi vogliamo sapere quanti animali sono stati uccisi: sembra siano stati eliminati anche dei gatti. I tempi? Credo saranno brevi". E una cosa sembra già certa. Se le indagini confermeranno la gravità dei fatti, Tamburini non offrirà nessuna scappatoia ai Ghinami: "Se le cose stanno come sono state scritte sul giornale non chiederò un decreto penale di condanna". Resta la scappatoia che offre la legge: l'oblazione. |
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 21/12/2001 |
Servono pene più severe per chi maltratta gli animali
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LE LETTERE SUL CASO ARONNE |
«Che cosa aveva fatto di male quel bastardino?» Sergio Bonanno Anche ieri alla Gazzetta sono arrivate centinaia tra lettere ed e-mail sulla morte del cagnolino Aronne. I messaggi di condanna per il gesto compiuto dall'ortolano di Casatico sono arrivati da tutta Italia. Qui sotto ne pubblicamo una sintesi di alcune arrivate nei giorni scorsi. Che cosa aveva fatto tanto di male Aronne? Era un bastardino, non bastava porre un pò da mangiare, come molte persone si aprestano a soccorere animali di diverse specie, ed in questo caso era un piccolo bastardino con un nome di un grande? Siamo nel clima Natalizio ed in momento difficili per la vita di relazione tra gli uomini dove la violenza è sempre di casa, basti pensare l'atto terroristica perpetuato ai danni degli U.s.a con l'abbattimento delle due torri. Vile è colui che usa metodi da vigliacco contro a esseri deboli ed indifesi. vanno puniti. Alberto Curtatone *** Mi riferisco senza dubbio al caso di infinita barbarie perpetrata da due esseri purtroppo abitanti nella mia stessa provincia ai danni di un povero animaletto indifeso. Che cosa si può dire se non che questi abietti individui meritano sicuramente una punizione durissima? Forse è uno dei pochi esempi di quello che succede nell'ombra, lontano dalle cronache, chissà quanti altri sono liberi di torturare a morte degli esseri che, in quanto a dignità, sono a loro superiori. Com'è possibile che nell'era della rivoluzione informatica (per usare un luogo comune) esistano ancora delle tali condizioni di ignoranza medievale, paragonabile alle più orribili opere di qualsiasi integralismo religioso? E magari questi due bifolchi vanno a messa tutte le domeniche e si vantano di essere dei bravi cattolici! Sarebbe il colmo, il massimo dell'indicenza! Questo non tanto per sollevare una critica al pensiero cattolico in sè, ma ai modelli "culturali" primitivi che da sempre esistono in certe zone emarginate, lontane dalla civilizzazione, estranee alla comune morale, sussistenti in una dimensione temporale anoacronistica, superata, in cui la vita che ha un senso è solo quella delle persone (e forse neanche quello) e tutto il resto è trattato come feccia, insignificante. Ecco, lo stesso rispetto si dovrebbe dimostrare per questi due vecchi degeneri (non voglio giustificare le loro azioni ricorrendo a chissà quale vizio psichiatrico, evidentemente non sono in grado di intendere il bene e il male fin da quando sono nati); e allora proporrei di fargli fare un bagno in una vasca piena di acqua bollente, così, tanto per rendersi conto di cosa si provi, a sentirsi bruciare. Purtroppo queste sono solo fantasie irrealizzabili. La legge dovrebbe agire, essere severa, non imporre delle squallide ammende pecuniarie ma almeno incarcerare i colpevoli fino alla fine dei loro miseri giorni. E con questo concludo. Ringrazio il quotidiano per aver riportato questo fatto disgustoso; spero teniate informati i lettori anche sugli sviluppi giudiziari dlela vicenda. Luca Gallio Villimpenta *** Ho letto la notizia sulla morte atroce ed agonizzante di un povero cagnolino dovuta all'insensibilità, all'ignoranza, all'egoismo e quant'altro di negativo può esserci in una persona che compie tali gesti! E' come se avesse compiuto un "omicidio", anzi peggio, quel povero cane non ha avuto la benchè minima possibilità di difendersi così come tutti i gatti che ha crudelmente ammazzato! Considerando i numerosi decessi tra cani e gatti non credo nel modo più assoluto che tenesse a quelle povere creaturine! Che si vergognino a vita di ciò che hanno fatto e spero che non se la cavino con poco, anzi, ho nel cuore la speranza che gli appioppino una multa talmente elevata da dover vendere casa, il cane non era nemmeno il loro! Sono dell'idea che se ne colpisci 1 ne educhi 100. Se prendo in esempio l'amore che io ho per il mio cane, non basterebbe nemmeno l'ergastolo, credo che solo in questo caso si possa parlare di amore sincero e questo... l'ha pure stroncato a terzi! E pensare che sarebbe bastato veramente poco per "difendere" il suo orto da simili "attacchi biologici". Fabio Benatti *** Sono rimasta sconvolta dalla notizia atroce che mi è stata inviata sul cane che è stato punito in quel terribile modo..forse chi è il responsabile dovrebbe subire una pena equivalente, ma a quanto pare torturare animali non sembra essere un reato così grave. Io sono contro e come me tantissima gente, quindi chiedo che i torturatori vengano lessati bene bene, ma siccome questo non si può fare, bè allora che vengano puniti bene, nel modo che si meritano, e non con soli due milioni, perchè tutto ciò è estremamente incivile e barbaro. E loro lo devono imparare..potranno? Mah? Elisa *** Aggiungo che, secondo "la ragionata" di Ghinami, dovremmo dunque punire selvaggiamente le migliaia di maschietti che profumano di pipì vicoli e sottopassaggi di ogni paese e città del mondo, regalando pittoresche esalazioni agli altri passanti che hanno più decenza e rispetto di loro...scommetto che anche la persona in questione non si è certo dispensata in vita sua da una tale elevata espressione di civiltà.... Alessandra Viola (Castiglione delle Stiviere) *** A nome mio e di tutti i miei collaboratori vi comunico la nostra solidarietà per quanto è successo al povero cagnolino nella vostra provincia. Vi appoggiamo in qualsiasi azione vogliate intraprendere! Grazie ancora a nome di tutti per la generosità e il soprattutto per il "cuore" che avete dimostrato in questa occasione Luca Rinaldo *** Per me e mia moglie gli animali, e in special modo i cani, sono come i bambini. Sarebbe quindi auspicabile che i signori che hanno compiuto quella nefandezza siano trattati alla stessa stregua di chi compie un crimine verso un bambino. Andrea e Tiziana *** Tramite un mio amico ho saputo della vicenda di quei due... che hanno torturato fino alla morte quel povero cane, e che ora rischiano semplicemente una multa. Adesso io non dico di mettere sullo stesso piano la vita di un animale con quella di un uomo, (anche se forse sarebbe giusto) ma è veramente vergognoso che non si faccia niente per questa gente che ha davvero poco a che vedere con l'essere normale. Ma forse c'è da perdere le speranze visto che hanno addirittura intenzione di far uscire dal carcere due mostri come Erika e Omar dopo le atrocità commesse. E allora perchè sperare che si faccia qualcosa per la vita di poveri ed "inutili" animali! Io comunque mando questa e-mail sperando che la voce di tanti possa superare l'indifferenza. |
PRIMA PAGINA domenica 23 dicembre 2001, S. Giovanni da Kety |
Attentato nella notte a Casatico, i due fratelli ora dicono di avere paura Bruciato il trattore dei Ghinami Il mercato rifiuta la verdura dei seviziatori del cane di Carlo Romano CASATICO. Ignoti nella notte scorsa sono entrati nella rimessa dei fratelli Ghinami - i due ortolani accusati di aver ucciso il cane Aronne - ed hanno appiccato il fuoco ad un trattore. Spaventati i due fratelli, dopo giorni di silenzio, tornano a parlare: «Ci minacciano di morte da tutta Italia». Il loro legale presenterà una denuncia contro ignoti. Intanto non si placa lo sdegno per l'uccisione del cane: i commercianti boicottano la verdura dei Ghinami, invitati a non presentarsi nemmeno al mercato. |
PRIMA PAGINA
sabato 5 gennaio 2002, S. Amelia V
Cacciata da Casatico una troupe tivù
La gente impedisce a La7 di realizzare un servizio sul caso Aronne
«Basta con questa storia, andate a filmare gli assassini veri»
MARCARIA (Casatico). Stanchi di essere sotto i riflettori dei media per il caso Aronne, il cagnolino morto dopo essere stato scottato con acqua bollente da due anziani fratelli, alcuni abitanti di Casatico ieri hanno scacciato una troupe della tv La 7. «Andate dai veri assassini, non da noi» hanno urlato alcuni residenti, uno dei quali ha brandito anche una bottiglia per minacciare la troupe della tv.
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MARCARIA (Casatico). Esasperati. Arrabbiati. Inviperiti. Offesi. Pronti a menare le mani. Stufi di avere i riflettori addosso, da venti giorni, e di sentirsi descrivere in tivù come non si vogliono sentire. Aronne il vagabondo non c'è più, questo lo sa tutt'Italia, ormai. E accidenti al momento in cui la storia del cagnolino bruciato con l'acqua bollente del pentolone dei Ghinami è uscita dall'angolo di Casatico per finire su giornali e in televisioni. Per essere giudicata.
Dell'esasperazione di alcuni abitanti di Casatico che vivono vicino alla casa dei due fratelli Ghinami è stata testimone ieri una troupe della tv
La 7. E' lo stesso inviato Francesco Selvi che racconta l'accaduto. «Siamo andati nella frazione per raccogliere le testimonianze dei due fratelli e della ragazza che ha denunciato il caso del cagnolino randagio. Ma Stefania
Branchini si è chiusa in casa e non ha voluto rilasciare dichiarazioni».
A quel punto, dalle case vicine sono usciti in strada alcuni residenti. «Ci hanno insultato e minacciato» dice ancora Selvi. «Ci hanno gridato frasi irripetibili, inviti a guadagnarsi il pane in altro modo, per usare un eufemismo.
Addirittura una bottiglia ci è stata sventolata davanti come un manganello».
Un'aggressione rimasta verbale, per fortuna, ma violenta. «Assassini siete voi ci dicevano», continua il giornalista che oggi alle 12 manderà in onda il servizio. Uomini e donne stanchi di vedersi additare come quelli che vivono nel paese di Aronne. Che in fondo, dicono, era un cane. «E i Ghinami hanno sbagliato, ma non sono delinquenti».
La troupe, che è riuscita a girare solo poche scene, si è poi recata a Bozzolo, dal dottor Facchinelli, il veterinario che ha cercato di curare il bastardino, poi morto in seguito alle scottature su tutto il corpo. «Almeno lui ci ha
confermato», conclude l'inviato, «che il caso del piccolo Aronne è stato grave, una storia che ha suscitato un'ondata d'indignazione». Anche perché di fronte alle sofferenze inflitte, nella peggiore delle ipotesi la possibile condanna sarà solo una multa. Al massimo di 10 milioni di lire.
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 06/01/2002 Al presidente della Commissione Nordio sarà inviato un dossier, preparato in collaborazione con la Lav, sui casi più gravi
La Donati: il Codice penale va modificato
L'iniziativa della senatrice verde: pene più severe per chi maltratta gli animali
IL CASO ARONNEGiuseppe Gioffreda
«Solo quando il maltrattamento degli animali sarà contemplato tra i reati contro le libertà individuali e non tra quelli contro la morale pubblica si potranno ottenere pene più adeguate». La senatrice verde Anna Donati prende spunto dalla vicenda del cagnolino Aronne per promuovere un'azione mirata alla modifica dell'articolo 727 del codice penale. Un articolo che prevede solo una pena pecunaria per chi si macchia di reati contro gli animali. E le proposte della senatrice s'inseriranno nel processo di riforma del codice che tuttora è nella sua fase istruttoria.
Crede che quello del cagnolino bollito vivo sia un caso isolato di maltrattamento agli animali o la punta dell'iceberg di una realtà sommersa ben più consistente.
Mi pare che negli ultimi anni in Italia la cultura dei diritti degli animali si sia estesa. Il coraggio di Stefania Branchini e le reazioni della gente alla storia di Aronne sottolineano che è cresciuta la sensibilità della gente; e di conseguenza che casi come questi rimangano comunque eclatanti e non diffusi.
Qualcuno ha sostenuto che troppo clamore è stato fatto per un cane mentre molto spesso passano in secondo piano problemi ben più gravi che riguardano le persone. Lei che ne pensa?
Comprendo la reazione. Ma dalla mia esperienza ho potuto constatare come il passo sia breve tra il rispetto delle libertà degli animali a quello per gli uomini e non tanto il contrario. Ben venga che ci si indigni anche per storie con protagonisti essere viventi che non siano esseri umani.
Molti sostengono che le pene contro chi maltratta gli animali devono essere più dure. E' d'accordo?
Sì, il codice penale deve essere riformato. Già la riforma dell'articolo 727 avvenuta nel '93, con l'introduzione della pena pecuniaria, era sembrata una conquista. Ma si deve fare di più. E per far ciò bisogna innanzitutto far sì che il reato previsto dall'articolo 727 non sia più considerato contro la morale pubblica, bensì si trasformi in reato contro la libertà individuale. Solo così potrà essere inserito nei sistemi normativi che prevedono pene più consistenti. E si potrà fare in modo che da esso discenda un impianto di controllo e sanzionatorio che arrivi anche a contemplare la pena del carcere per i casi più gravi, come del resto accade in altri paesi europei. Certo bisogna avere cautela nell'arrivare all'arresto, e i magistrati operano proprio per decidere caso per caso. Ma questa sanzione è certamente un deterrente più forte di quella pecuniaria. Ed inoltre ritengo che possano sortire effetti positivi anche le pene alternative, in Italia spesso snobbate. Così, ad esempio, si potrebbe pensare che chi compie atti di maltrattamento sugli animali debba prestare servizio in attività legate alla cura degli animali. Un modo per far recuperare un po' la cultura del rispetto degli animali stessi.
Esistono i mezzi tecnici perché questo cambiamento avvenga?
E' in atto una discussione, avviata dal ministro della giusizia Roberto Castelli, per apportare delle modifiche al codice penale. Tempo fa ho anche presentato un'interrogazione sul caso Aronne al ministro che mi ha rimandato alla commissione che si occupa di ricevere proposte di modifica presieduta dal magistrato Carlo Nordio. A lui faremo pervenire, con la collaborazione della Lav, un dossier sui casi più gravi di maltratamento di animali e faremo le nostre proposte. Dopo il lavoro istruttorio, contiamo che possano essere accolte.
GAZZETTA DI MANTOVA DEL 07/01/02
MANTOVA
lunedì 7 gennaio 2002, S. Raimondo da Penafort
Slitta l'interrogatorio dei Ghinami
accusati della morte di Aronne
A ore verrà nominato il loro legale Dovranno rispondere di maltrattamento di animaliSlitta, da parte del magistrato, l'interrogatorio ai fratelli Ghinami, i due sessanteni di Casatico, responsabili delle sevizie e della morte del cane Aronne, di cui da giorni stiamo parlando. Nelle prossime ore dovrebbe essere nominato il loro legale. Dopo di che i due commercianti di frutta e verdura verranno sentiti in procura.
Ricordiamo comunque che il reato di cui sono accusati, il maltrattamento degli animali, prevede solo una pena pecuniaria. Un'ammenda che va dai 2 ai 10 milioni (e non fino ai tre come erroneamente pubblicato sul nostro giornale nell'edizione di ieri).
La pena pecuniaria per chi si macchia di reati contro gli animali è stata introdotta nel '93 con la modifica dell'articolo 727. Ed ora la senatrice verde Anna Donati propone che vengano applicate pene più severe. Propone cioè che il reato previsto dal 727 non sia più considerato contro la morale pubblica, ma si trasformi in reato contro la liberà individuale. Cosa che potrebbe contemplare, quindi, la pena del carcere per i casi più gravi.
Il caso di Aronne, morto in seguito alle ustioni provocate dall'acqua bollente che i Ghinami gli avevano gettato, continua a far discutere, a provocare reazioni. E non si ferma nemmeno il flusso di lettere che giornalmente arrivano al nostro giornale, lettere a difesa degli animali e a sostegno della denuncia contro i Ghinami presentata da Stefania Branchini, la giovane donna di Casatico che aveva tentato, insieme ad un veterinario del posto, di salvare il cagnolino gravemente ferito.Aronne: i fatti e la cronaca | Prima pagina della Gazzetta di Mantova del 17/12/2001 |
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