ENPA RAVENNA
1 MARZO 2009
 
GLI ANIMALISTI DELLA DOMENICA…
 
Ravenna, 1 marzo 2009. Uno dei fenomeni che disgraziatamente sta prendendo piede tra gli "pseudo animalisti" è quello di ricorrere freneticamente, se non maniacalmente, all'uso del computer per lanciare i più variegati e strazianti appelli, volti a tentare il "salvataggio" di qualche disgraziato animale, quasi sempre dall'italico meridione.
Taluni, forse soffrendo d'insonnia, chattano nelle ore notturne diffondendo messaggi pietistici ed s.o.s. da "ultima spiaggia".
Tenerissimo, batuffolino, orsacchiotto e così via sono i nomignoli più frequenti per intenerire i destinatari degli annunci.
L'animalista mediatico che si rende protagonista di tanta pietà, quasi sempre ha le seguenti caratteristiche: non svolge del volontariato presso canili, gattili, colonie feline, ecc.; non conosce le norme in materia di randagismo e ignora la vera realtà dei fatti relativi alle situazioni per le quali invoca aiuto; si prodiga nell' offrire una collocazione ad animali senza ben sapere se l'adottante è credibile.
Accade infatti che, dopo aver fatto percorrere centinaia di chilometri ad una bestiola, non sapendo poi a chi affidarla, la si abbandona, non di rado, nei pressi di un canile.
Si fanno venire al nord svariati animali ignorando ad esempio che cosa sia la leishmaniosi oppure che un cucciolo deve stare con la madre per almeno i primi due mesi di vita.
Intendiamoci, non è che anche noi non abbiamo aiutato e salvato degli animali provenienti dal sud Italia, ma non come sistema, metodo né su scala intensiva come sta accadendo ora.
Ci siamo assunti l'onere di soccorrere delle bestiole con storie conosciute, accertate e disgraziate alle spalle.
A nostre spese le abbiamo curate ed abbiamo garantito loro una sistemazione certa. Da parte nostra sono sempre stati presi dei casi particolari, tenuti sotto controllo sia sanitariamente che circa la loro adozione.
Non condividiamo, invece, i casi di trasferimenti "di massa", improvvisati, impulsivi e comunque sempre da verificare per le sorprendenti sfaccettature che i casi possono far emergere.
I "navigatori informatici" debbono sapere che, così facendo, si aggiungono problemi ai problemi.
Non saranno loro a risolvere le drammatiche condizioni in cui si dibatte il sud, fino a quando gli Enti e le Istituzioni del Mezzogiorno continueranno ad essere inosservanti circa gli obblighi di legge, fino a quando si consentirà ad avventurieri di "ingrassare" con i soldi destinati al funzionamento dei canili, fino a quando si ignorerà il traffico di cani verso l'estero e così via.
Non ha senso e non è giusto incrementare questa "transumanza" di animali, senza tra l'altro offrire loro un futuro certo.
Dobbiamo forse "meridionalizzare" tutta l'Italia?
Agli animalisti informatici diciamo solo che, se si vogliono rendere utili, debbono andare in una struttura di ricovero per animali vicina a casa loro e lavorare sodo, con costanza ed assiduità. Sarà per loro una esperienza costruttiva, che li renderà più consapevoli circa tante problematiche connesse e derivanti dal randagismo.
Troppo comodo starsene qualche ora a chattare con sconosciuti per rompere la noia di una serata.
Con l'informatica non sono aumentati i volontari che sudano e faticano, ma i salottieri, per giunta privi di una qualsiasi esperienza acquisita sul campo.
Per cortesia fate qualcosa di meno futile e giocoso!
 
  
Commenti postati in lista del GRUPPO BAIRO (marzo 2009)
 
 
da Enrica da Cremona:
 
 
Un meritato plauso all'Enpa di Ravenna, che in questo comunicato ha evidenziato una delle piaghe più nere che colpiscono il mondo degli animali: gli "animalisti" fai da te!
Concordo al cento per cento con le parole di questa info e sono contenta di leggere da altre parti le stesse argomentazioni che da sempre il nostro Gruppo continua incessantemente a divulgare. Gli animali come peluche, come oggetti da esporre in una vetrina virtuale, alla stregua di prodotti da vendere o acquistare. Nomignoli fra i più demenziali affibbiati ad esseri viventi la cui dignità a rispetto viene a mancare. E' evidente che coloro i quali scelgono questo "lavoro di volontariato" difficilmente conosce le realtà dei canili: forse ogni tanto ci fanno un giro, ma della personalità e individualità di ciascun ospite non ne hanno la men che minima traccia. Fotografano e pubblicano, accompagnando il tutto con appelli struggenti. Alla fine si carica lo sventurato immortalato in una mail e si parte, verso lidi sconosciuti. Ne abbiamo parlato giusto qualche giorno fa di ciò che spesso accade con gli affidi fatti in questo modo.Sagge parole quelle dell'Enpa di Ravenna, in cui ribadisce e a ragione, che il problema del randagismo non si risolverà mai in questo modo irresponsabile e assurdo.
Bisogna lavorare nei canili e non entrarci per una carezza fugace o un "povero tesorino" buttato davanti alle singole gabbie. Bisogna conoscere i cani singolarmente, capirne il carattere. Amarli per ciò che sono, rispettandone l'individualità. Chi sbatte centinaia di queste disgraziate bestiole su auto e furgoni per trasferirli in altre regioni o altre nazioni, non potrà mai conoscere veramente l'animale che gli sta davanti. Non ne ha il modo, nè il tempo. Per queste persone un sacco di patate ed un cane sono la stessa cosa.
Lasciate perdere i bubini, i pelosetti, i canottini, i randagiotti e datevi alla collezione di francobolli: gli animali vi ringrazieranno di certo!
Enrica
 
 
da Simona da Napoli:
 
 
Vi faccio un esempio:
Insieme a Jack vive una cagnolona molto bella, sembra un incrocio con un mezzo chowchow, molto bella davvero, ma che ha evidenti problemi comportamentali, alcuni cani proprio non li sopporta e gli abbiaia ferocemente contro mostrando i denti, ed anche con gli umani a volte (raramente) si incazza, facendo la "prepotente" se così si può dire...
Sapete le persone che si occupano della sua sistemazione (ovviamente rigorosamente al nord! e certo!) cosa hanno scritto nell'appello? Che è un cane "dooooolcissimo" e che si consiglia anche per famiglie con bambini....
Poi non ci meravigliamo degli articoli sensazionalistici sui giornali.
ps. ci tengo a precisare che chi si occupa delle adozioni lì non è il sant'uomo che si occupa dei cani e che vive nel canile, che non sa nemmeno internet cos'è, ma di gente senza scrupoli che approfitta della sua buona fede per fare i porci comodi loro...
Simona
Napoli

 

da Lorenzo Croce presidente AIDAA:

 
ENPA RAVENNA HA ASSOLUTAMENTE RAGIONE. TROPPE SITUAZIONI SONO A RISCHIO PROPRIO A CAUSA DI ANIMALISTI CHE DEFINIRE DELLA DOMENICA E' UN EUFEMISMO.E A RAVENNA NE SANNO QUALCHE COSA.
LORENZO CROCE
presidente nazionale AIDAA
 
 
da Sandro U.N.A. Rovigo:
 
 
Concordo pienamente con tutte le argomentazioni dell'Enpa di Ravenna, troppa gente che lancia attraverso il Web appelli pietosi di cani e gatti, gente che molte volte non ha nemmeno mai visto un canile al suo interno
 
 
da Lucia da Livorno:
 
 
Concordo con l'ENPA.
La mia città non è nel profondo sud, è tra il centro e il nord e sinceramente non ha problemi di canili sovraffollati nè di randagismo PER ORA.  Eppure la mania di mettere in rete animali da adottare è arrivata anche quì.  E così gli "animalisti della domenica" si danno un bel da fare per lanciare appelli per far adottare al nord cani e gatti "livornesi" (per la maggior parte padronali, alcuni abbandonati a "rischio" canile) per far posto a cani e gatti provenienti dal sud che arrivano quì a cadenza settimanale!!! Tutto questo è di un'assurdità pazzesca, perchè non sarebbe più intelligente trovare adozioni agli animali nel luogo dove vivono attualmente, cioè questa città, invece di cercare per loro adozioni altrove?  Ma ovviamente l'uso del pc sarebbe superfluo.  Tutti maniaci dell'informatica, peccato che a farne le spese siano sempre loro, gli animali, perchè il buon esito dell'adozione non può essere controllato via etere!  Mi è capitato di accogliere una canina di taglia media-piccola per cui avevo visto il solito appello rivolto al Nord, sicura che sarebbe stato facile trovarle una sistemazione affidabile e per evitarle un futuro incerto.  Mi sbagliavo perchè la canina è stata adottata e riportata per due volte: una volta perchè non le piacciono i bambini, la seconda perchè non sopporta la presenza di un altro cane.  Queste due adozioni sbagliate mi hanno insegnato che chi l'adotterà non dovrà avere figli minori di 16 anni e altri animali. Naturalmente i "navigatori informatici" criticano il fatto che la canina sia in canile e che non abbia ancora trovato un'adozione mentre sicuramente al Nord... ma a me basta sapere la canina al sicuro, ben protetta, senza l'ansia di doverle trovare una sistemazione qualunque.
Lucia 
 
 
da Giorgia da Civitanova Marche (MC):
 
 
E mi permetta, sig. Lorenzo Croce,...... la malattia è diventata contagio e i numeri degli animalisti della domenica stanno diventando sempre più consistenti. Non solo Ravenna, il mercato si è allargato così tanto da non riuscir più a seguirne le tracce. Una cosa consiglio, dato che ne abbiamo iniziato l'uso: qualora si leggano appelli simili, fare copia ed incolla, scrivere richiesta di controllo, allegando l'appello,  alla propria ASUR ed inviare, con preghiera, a norma di legge, di venire a conoscenza dei risultati del controllo. Se una persona lancia un appello deve essere per forza conscia della locazione dell'animale interessato e dimostrare che lo stesso è regolarmente iscritto a qualche anagrafe canina e a quale titolo ne dispone l'adozione. Troppi animali vengono prelevati anche semplicemente dalla strada e sbattuti in ogni dove senza averli mai identificati ed il "dove" potrebbe essere qualunque destinazione. Tale lavoro deve essere fermato altrimenti avremo sempre più spostamenti di animali senza classifiche o stime di provenienza.
Giorgia, Civitanova M.
 
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