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20 giugno 2006
 
TRAFFICO DI CANI ALL'ESTERO, ANCORA TROPPO POCHE LE GARANZIE!
20 giu 06 - E Meniconi
 
Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo.
 

20 giugno 2006 - Gentile Licia Colò, vorremmo far notare che quando si parla di randagismo e degli affari che si nascondono dietro ad esso, spesso si tralasciano alcuni importanti elementi per così dire "storici" e "istituzionali".
Fino agli anni 80 coloro che - come noi - volevano gestire un canile erano mossi solo dal desiderio di salvare gli animali.
Allora infatti i cani venivano soppressi nei canili pubblici dopo pochi giorni dalla cattura, quindi per evitare loro questa triste fine dovevano essere riscattati e - almeno nel nostro caso a Livorno - bisognava anche pagare una tassa. Ben pochi erano quindi coloro che erano interessati a gestire i canili, perché rappresentava un costo.
La legge 281/91 ha introdotto il sacrosanto principio della non soppressione dei cani, ma tale principio deve essere accompagnato da due importanti attività di prevenzione del randagismo: la sterilizzazione e un'efficiente anagrafe canina.
Solo in questo modo si evita la nascita di un grande numero di cucciolate indesiderate e si evita che i cani vengano facilmente e impunemente abbandonati.
Purtroppo il lato negativo della legge 281 consiste nella possibilità che affaristi senza scrupoli possano approfittare dell'inerzia e delle incompetenze delle amministrazioni per fare affari.
Ecco quindi sorgere come funghi canili spesso praticamente inaccessibili da cui i cani (cioé la rendita) escono solo da morti o venduti e sono tenuti in condizioni pietose per lucrare maggiormente. Talvolta poi tali canili si nascondono dietro associazioni paravento ed è capitato a noi di essere attaccati da questi nuovi arrivati perché dimostravamo nei fatti che si potevano affidare bene numerosi cani - le femmine sempre sterilizzate -gratis - grazie al volontariato.
Quanto poi alle "esportazioni" di cani, flussi enormi e incontrollati verso il Centroeuropa, ancora una volta il motore di tutto è il denaro. Le stesse autorità sanitarie tedesche non sono per nulla contente di questi arrivi, anche perché i canili tedeschi spesso sono carichi quanto quelli italiani. Ma per i cani importati le associazioni tedesche possono chiedere abbondanti offerte (anche 300 Euro) e il fatto che in Germania non vi sia una normativa così rigorosa sulle soppressione permetterebbe in teoria di far fronte ad eventuali "eccedenze" che si verifichino nei canili che hanno ... esagerato con le importazioni. Forse non sapremo mai che fine fanno i cani esportati.
Certo la situazione di molti canili è drammatica, ma la soluzione non è l'esportazione, perché questo non diminuisce la popolazione canina, in quanto poche cucciolate bastano per rimpiazzare i cani esportati; risulta però essere una comoda scappatoia per le istituzioni inadempienti: ASL e Comuni. Le prime evitano il noioso lavoro di sterilizzaizone, e i secondi di incaricare il personale per la gestione e soprattutto il controllo di un'efficiente anagrafe canina.
E' evidente che queste esportazioni, basate su simili motivi, non danno la benché minima garanzia, perché i Comuni sono interessati a "rimuovere" a costo zero il "problema randagi" e le ASL vedono diminuire un lavoro tutt'altro che desiderato.
Per questo vi chiediamo di orientare la Vostra attività soprattutto per vedere cosa fanno esattamente i Comuni e le ASL per adempiere ai loro doveri di prevenzione del randagismo. In particolare sarebbe interessante sapere se vengono fatti dei controlli da parte degli incaricati (ad esempio andando a vedere nelle varie vie se le case con cani in giardino o in cortile risultano dall'anagrafe) e cosa fanno i Servizi Veterinari per accertarsi che tutti i cani randagi presenti nei canili siano sterilizzati e quali concrete campagne per promuovere la sterilizzazione hanno effettuato.
Aggiungiamo anche che nei Comuni dove viene applicata rigorosamente la legge (Sterilizzazione e Microchip) nonche la cessazione dei cani solamente a persone affidabili, l'abbandono è notevolmente diminuito.
Cordiali Saluti.

Elena Meniconi
Associazione Animalista Livornese

 

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