22/06/2002
        
Il messaggio inviato dal Gruppo Bairo: La strage dei cani la vergogna degli uomini!!

PARTECIPATE TUTTI!!!!!..................... TUTTI!

Inviate agli indirizzi sotto riportati il messaggio tipo che ci invia Enrica di Cremona. 
Saluti Bairo
bairo.info

Questo orrorre deve essere conosciuto da tutti. Scriviamo alle autorità della Puglia e ai quotidiani.
E' inamissibile e vergognoso tutto questo: poveri cani morti fra atroci sofferenze per mano di veri vigliacchi.
Enrica

MESSAGGIO TIPO DA PERSONALIZZARE E DA INVIARE A:

A: [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected]  ; [email protected] ; addettostampa@regione.puglia.it ; [email protected] ; [email protected]

Cc: [email protected][email protected][email protected][email protected] ;
[email protected]  ; [email protected][email protected][email protected]
[email protected][email protected][email protected][email protected][email protected] ;
[email protected]  ; il roma ; il resto del carlino - red. reggio emilia ; il quotidiano - red. matera ; il progresso veterianario ;
il piccolo di trieste[email protected][email protected][email protected][email protected] ;
[email protected]  ; [email protected] ; [email protected][email protected][email protected]
[email protected][email protected] ; [email protected][email protected][email protected] ;
[email protected][email protected][email protected][email protected][email protected]
[email protected][email protected][email protected][email protected][email protected]
[email protected][email protected][email protected]

Cc: [email protected][email protected][email protected][email protected][email protected]
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[email protected][email protected][email protected][email protected] ; [email protected] ;  [email protected] ; : [email protected]  ; [email protected] ;
[email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected][email protected] ; [email protected] ;

Cc: [email protected][email protected][email protected][email protected][email protected]
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[email protected] ; [email protected][email protected][email protected][email protected] ;
[email protected] ; [email protected] ;

Cc: [email protected][email protected][email protected][email protected][email protected] ;
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[email protected]  ; [email protected][email protected][email protected] ; [email protected]

 

Egregio signor Sindaco

Scriviamo  per segnalare un altro orrore. Di nuovo a Barletta. Quindici cani sono stati avvelenati in un terreno recintato e solo due sono i cani superstiti dellennesima strage, dopo le mattanze compiute il 28 gennaio, 7 febbraio e 2 marzo nel canile comunale. Londata dellefferatezza e della crudeltà umana si è abbattuta su questo canile e sui suoi involontari ospiti. Ogni volta che leggiamo di queste tragedie lunica sensazione che proviamo è quella delle rabbia. Rabbia per linsensibilità e la superficialità che lessere umano troppo spesso usa verso gli animali, esseri indifesi che dipendono esclusivamente dai nostri capricci.  Questi cani sono stati uccisi senza pietà e chi ha agito non ha lasciato traccia. Nessuno sa spiegarsi le ragioni del gesto. Si ipotizza una vendetta nei confronti dellEnpa, in seguito ad una denuncia per maltrattamento di animali. Delle polpette avvelenate non è rimasta traccia. Gli autori hanno imboccato gli animali attraverso la recinzione, facendo il giro del terreno dallesterno. Consumato il pasto mortale, le bestiole si sono sentite subito male. Sono poi morte, dopo ore di lenta agonia, per paralisi cardio-circolatoria. E nessuno ha potuto fare nulla per salvarle. Il fatto è stato denunciato al Commissariato di polizia che ora indaga nei confronti di ignoti. Già, nessuno ha visto nulla. Non ci sono indizi. Quanta vigliaccheria in questo gesto e quanta bestialità. Ci rivolgiamo a lei signor Sindaco affinchè si attivi immediatamente per trovare i colpevoli di questo ennesimo massacro che resterà sulla coscienza di tutti quelli che avrebbero potuto evitarlo e non l'hanno fatto: una vergogna per il comune, la provincia di Bari e la regione Puglia. Gli assassini devono avere un nome e devono essere puniti in modo esemplare. Davanti a questi crimini La  727 del c.p. non ha più senso desistere nei termini in cui è redatta: i maltrattamenti animali sono in continuo aumento sotto lindifferenza di tutti. Questa non è educazione, non è civiltà.

nome.....cognome.......città
Gruppo Bairo 

bairo.info

p.s. articoli di cronaca in allegato

 

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Da "Il quotidiano di Bari"
21/06/02

Barletta. Contrada Piscina. Ore 19. Scene da brivido. Nichi Inchingolo raggiunge un terreno adibito a canile e si trova davanti lorrore. Due cani Andrea e Lupo corrono verso il cancello e si infilano in macchina terrorizzati. Sono loro gli unici superstiti dellennesima strage, dopo le mattanze compiute il 28 gennaio, 7 febbraio e 2 marzo nel canile comunale. Quindici dei suoi diciassette cani erano stati avvelenati nella notte. Morti, tra atroci sofferenze, dopo ore di agonia. Qualcuno ho trovato la forza di rifugiarsi nella cuccia, altri si sono accasciati sul terreno. Rigidi, sanguinanti, invasi dagli insetti. Entrate solo se avete stomaco avverte Nichi qui è linferno. Oltre quel cancello, in un fondo di proprietà di Ester Montesanti, ti accorgi che quello è un massacro. Gratuito. E chi ha agito non ha lasciato traccia. Me li hanno uccisi senza pietà dice tra le lacrime. E, pensando al dolore patito dai suoi cani, confessa: Avrei preferito che li avessero sparati, ma con il veleno no. Nessuno sa spiegarsi le ragioni del gesto. Si ipotizza una vendetta nei confronti dellEnpa, in seguito ad una denuncia per maltrattamento di animali. Quindici giorni fa, Nichi ha trovato il cancello forzato. Con lui, cè il presidente dellassociazione, Mimmo Francone: Vigliacchi. Se la sono presa con i cani, che non centrano niente. E a noi che si dovevano rivolgere. Ma quella è gente che infierisce su chi non può difendersi. Li sto aspettando. Se hanno il coraggio, si facciano vivi. Tanto, sanno dove trovarmi. Francone, piangendo, fa un nome. Ma sono solo sospetti. Non ci sono prove. Delle polpette avvelenate non è rimasta traccia. Gli autori hanno imboccato gli animali attraverso la recinzione, facendo il giro del terreno dallesterno. Consumato il pasto mortale, le bestiole si sono sentite subito male. Sono poi morte, dopo ore di lenta agonia, per paralisi cardio-circolatoria. E nessuno ha potuto fare nulla per salvarle. Solo il giorno dopo, quando ha imboccato quella complanare di via Madonna della Croce per portare loro da mangiare, Nichi Inchingolo ha fatto la macabra scoperta. Il fatto è stato denunciato al Commissariato di polizia che ora indaga nei confronti di ignoti. Già, nessuno ha visto nulla. Non ci sono indizi. Resta solo il dolore per un gesto definito subdolo e malvagio. Li accarezza piangendo ad uno a uno Nichi i suoi cani. Rea, Dafne, Ciccio, Lupetto, Berni, Lilli, Tina, Chino, Pino, Spillo, Mandy, Ciccia, Marx, Marpol e Dado. Li aveva strappati dalla strada. E dice: Io qui non metterò più piede.
(Giulia La Volpe)

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Da "La Repubblica"
21/06/02

Barletta, la strage ieri in un rifugio dell'Enpa i cui responsabili avevano denunciato alcune persone per maltrattamenti ilcaso
Quattordici cani avvelenati per vendetta 

Una vendetta assurda. Probabilmente un atto intimidatorio, una sorta di miserabile "punizione": che, però, ha colpito con una ferocia inaudita degli animali innocenti. E' accaduto ieri pomeriggio vicino a Barletta, in un rifugio per cani gestito dall'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali.
Alcuni malintezionati si sarebbero introdotti di nascosto nel canile, avvelenando ben 14 cani che sono sono morti poco dopo, in brevissimo tempo. Un fatto assurdo, apparentemente senza spiegazione. Uno dei responsabili dell'Enpa, si dice esterrefatto e grida esasperato: «Sono persone abominevoli. Hanno ucciso tutti i nostri cani, solo due si sono salvati. Non so chi possa aver fatto un atto così grave, un gesto così incivile e crudele. Volevano colpire noi e hanno ammazzato dei poveri animali». Le indagini sono cominciate: si ipotizza, ed è la strada più probabile, una possibile vendetta contro i gestori del canile. Qualche mese fa, infatti, era stata presentata dai responsabili dell'Ente una querela contro alcune persone che maltrattavano animali. Un atto di denuncia coraggioso, ma che potrebbe aver dato fastidio a qualcuno.
Così sarebbe scattata la vendetta e, senza pensarci due volte, quelle persone senza scrupoli potrebbero aver avvelenato i cani. Per ora sono solo supposizioni, ma dalle indagini potrebbero emergere altri elementi che avvalorerebbero questa tesi. Il custode del canile, inanto, non si riesce a darsi pace. Guarda i suoi cani, ora esanimi a terra, e ripete con la voce strozzata: «Chi ha ucciso queste bestie è un codardo. Ma non la passerà liscia».
(gianluca rossellini)

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Da "La Gazzetta del Mezzogiorno"
21/06/02

il fatto
Il grave episodio, accaduto in contrada Barberini, potrebbe essere frutto di una vendetta
Quattordici cani avvelenati
Nel mirino una volontaria dell'Ente nazionale protezione animali

 

Quattordici cani, tutti morti avvelenati dalla stessa mano. E' quanto accaduto l'altra notte in zona Barberini, contrada Piscine, in un terreno nel quale la proprietaria, una volontaria dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) aveva costruito sedici cucce ed ospitato altrettanti cani randagi. Per i «trovatelli» quindi, un posto dove ricevere cure e cibo. L'iniziativa, però, non deve essere andata a genio a qualcuno che, l'altra notte, ha lanciato dalla recinzione del terreno cibo avvelenato uccidendo quasi tutti cani.
E così, l'altra mattina quando un amico della proprietaria (in questo momento all'estero) ha raggiunto il terreno per portare il cibo ai cani, si è trovato davanti ad una ecatombe di animali.
Sul posto è arrivato anche il responsabile dell'Enpa di Barletta, Domenico Francone, che ha stigmatizzato l'episodio, si è detto sconcertato da un atto di tale barbarie nei confronti dei randagi ed ha letteralmente sfidato gli autori .
Ma chi può aver avvelenato i cani e perchè? Molte sono le ipotesi tra le quali non sembra avere scarso peso l'intensa e ben nota attività di «difensore degli animali» della proprietaria del terreno che, proprio per la sua grande passione per gli animali, non aveva esitato a denunciare casi di maltrattamenti avvenuti anche in città.

Paolo Pinnelli

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