La Gazzetta del Mezzogiorno    
venerdì 21 giugno 2002                                                                 

il fatto
Il grave episodio, accaduto in contrada Barberini, potrebbe essere frutto di una vendetta
Quattordici cani avvelenati
Nel mirino una volontaria dell'Ente nazionale protezione animali
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Quattordici cani, tutti morti avvelenati dalla stessa mano. E' quanto accaduto l'altra notte in zona Barberini, contrada Piscine, in un terreno nel quale la proprietaria, una volontaria dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) aveva costruito sedici cucce ed ospitato altrettanti cani randagi. Per i «trovatelli» quindi, un posto dove ricevere cure e cibo. L'iniziativa, però, non deve essere andata a genio a qualcuno che, l'altra notte, ha lanciato dalla recinzione del terreno cibo avvelenato uccidendo quasi tutti cani.
E così, l'altra mattina quando un amico della proprietaria (in questo momento all'estero) ha raggiunto il terreno per portare il cibo ai cani, si è trovato davanti ad una ecatombe di animali.
Sul posto è arrivato anche il responsabile dell'Enpa di Barletta, Domenico Francone, che ha stigmatizzato l'episodio, si è detto sconcertato da un atto di tale barbarie nei confronti dei randagi ed ha letteralmente sfidato gli autori .
Ma chi può aver avvelenato i cani e perchè? Molte sono le ipotesi tra le quali non sembra avere scarso peso l'intensa e ben nota attività di «difensore degli animali» della proprietaria del terreno che, proprio per la sua grande passione per gli animali, non aveva esitato a denunciare casi di maltrattamenti avvenuti anche in città.

Paolo Pinnelli


La Repubblica
venerdì 21 giugno 2002

Barletta, la strage ieri in un rifugio dell'Enpa i cui responsabili avevano denunciato alcune persone per maltrattamenti ilcaso
Quattordici cani avvelenati per vendetta


Una vendetta assurda. Probabilmente un atto intimidatorio, una sorta di miserabile "punizione": che, però, ha colpito con una ferocia inaudita degli animali innocenti. E' accaduto ieri pomeriggio vicino a Barletta, in un rifugio per cani gestito dall'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali.
Alcuni malintezionati si sarebbero introdotti di nascosto nel canile, avvelenando ben 14 cani che sono sono morti poco dopo, in brevissimo tempo. Un fatto assurdo, apparentemente senza spiegazione. Uno dei responsabili dell'Enpa, si dice esterrefatto e grida esasperato: «Sono persone abominevoli. Hanno ucciso tutti i nostri cani, solo due si sono salvati. Non so chi possa aver fatto un atto così grave, un gesto così incivile e crudele. Volevano colpire noi e hanno ammazzato dei poveri animali». Le indagini sono cominciate: si ipotizza, ed è la strada più probabile, una possibile vendetta contro i gestori del canile. Qualche mese fa, infatti, era stata presentata dai responsabili dell'Ente una querela contro alcune persone che maltrattavano animali. Un atto di denuncia coraggioso, ma che potrebbe aver dato fastidio a qualcuno.
Così sarebbe scattata la vendetta e, senza pensarci due volte, quelle persone senza scrupoli potrebbero aver avvelenato i cani. Per ora sono solo supposizioni, ma dalle indagini potrebbero emergere altri elementi che avvalorerebbero questa tesi. Il custode del canile, inanto, non si riesce a darsi pace. Guarda i suoi cani, ora esanimi a terra, e ripete con la voce strozzata: «Chi ha ucciso queste bestie è un codardo. Ma non la passerà liscia».

(gianluca rossellini)

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